MaM
Messaggio del 2 novembre 2016:Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno. È un dono di mio Figlio per voi e per altri che verranno. Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo. Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore. Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia. Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che egli in essi veda fiducia incondizionata e amore. L’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male. Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo – Dio, sono stata strumento di Dio. Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno. Vi ringrazio, figli miei!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 2-35 Giugno 14, 1899 Aspettazioni. Gesù che vuole castigare.

(1) Questa mattina l’amantissimo Gesù non ci veniva, nel mio interno andavo pensando: “Com’è che non viene? Che c’è di nuovo? Ieri veniva così spesso ed oggi l’ora si fa tarda e neppure si fa vedere ancora, che crepacuore, quanta pazienza ci vuole con Gesù! Tutto il mio interno mi pareva che si metteva tutto all’arme, che volevano Gesù e mi facevano una guerra da darmi pene di morte. La volontà, come superiore a tutto, cercava di mettere pace col persuadere ai miei sensi, inclinazioni, desideri, affetti ed a tutto il resto di quietarsi, che Gesù doveva venire. Così, dopo un lungo penare, Gesù è venuto portando una tazza in mano, piena di sangue aggrumato, putrefatto e puzzolente e mi ha detto:

(2)Vedi questa tazza di sangue, la verserò sul mondo”.

(3) Mentre così diceva, è venuta la Mamma, la Vergine Santissima ed insieme con Lei il mio confessore e pregavano Gesù che non la versasse sul mondo, ma che la facesse bere a me, il confessore gli ha detto: “Signore, a che pro tenerla vittima se non volete versare sopra di essa? Assolutamente voglio che la fate soffrire e risparmiate le gente”.

(4) La Mamma piangeva ed insisteva presso Gesù e presso il confessore di non desistere di pregare finché Gesù non si sarebbe contentato d’accettare il cambio. Gesù insisteva che la voleva versare sopra del mondo tutto ed in primo pareva quasi che si accigliasse. Io mi vedevo tutta confusa, non sapevo dire niente, perché era tanto l’orrore che faceva a vedere quella tazza piena di sangue sì brutto, che metteva il fremito in tutta la natura; che sarebbe a berlo? Ma però ero rassegnata, che se il Signore me la avesse dato, la sarei accettata. Chi può dire poi i castighi che contenevano in quel sangue se il Signore lo verserà nel mondo? Da questo giorno appunto, pare che tiene preparata una grandine che farà molto danno e pare che deve continuare i giorni seguenti.

(5) Dopo poi, Gesù pareva un po’ più calmo, tanto che pareva che al confessore se lo abbracciava, che lo aveva pregato in quel modo, ma però senza venire a nessuna determinazione, se lo deve versare sopra alle gente o no. Così è finito, lasciandomi una pena indescrivibile di quello che potrà succedere.