(1) Sono sempre lì, nel centro del Fiat Divino, sebbene sotto l’incubo della privazione del mio dolce Gesù, oh! com’è doloroso sentirsi sfuggire quel Gesù che mi ama ed amo, e che formando la mia vita di forza, d’amore, di luce, sfugge da dentro la mia vita la sua Vita d’amore, di forza e di luce. Oh! Dio, che pena, sentir la vita, ma la vera Vita non c’è, che tortura, che strazio, oh! come mi sento di ripetere: “Non vi è dolore simile al mio dolore, Cieli e terra piangete meco, e tutti imploratemi il ritorno di quel Gesù che mi ama ed amo”. Onde mi abbandonavo più che mai in quel Fiat Divino che nessuno mi può togliere, neppure lo stesso Gesù; se Lui si nasconde, mi fa delle scappatine, ma il Voler suo Divino non mai mi lascia, è sempre meco e la mia povera mente si gira intorno a tutto ciò che il Fiat Divino ha fatto e fa per amor nostro, e siccome pensavo al suo grande amore nel crearci, il mio amato Gesù, uscendo dal suo nascondiglio mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la creazione dell’uomo fu il centro dove la nostra Divinità accentrava tutti i beni che dovevano sorgere nella creatura, mettevamo in essa Vita Divina e Volontà Divina, vita umana e volontà umana; la vita umana doveva servirci d’abitazione, e le due Volontà fuse insieme, dovevano fare vita in comune, con sommo accordo, anzi l’umana volontà doveva prendere dalla nostra per formare i suoi atti, e la nostra doveva stare in atto continuo di dare del suo, per fare che la umana volontà restasse modellata e tutta informata nella Divina Volontà. Ora, non c’è vita, tanto umana, spirituale e Divina, che non ha bisogno d’alimento per crescere, per fortificarsi, abbellirsi e felicitarsi. Molto più che Noi mettevamo la nostra Vita Divina nell’uomo, perché era incapace di ricevere tutta la pienezza del nostro Essere Divino mettevamo in lui quanto poteva contenere della nostra Vita, dandogli libertà di farla crescere quanto più poteva e voleva. Quindi, la nostra Vita nell’uomo, per crescere, aveva bisogno d’alimento, ecco la necessità di mettere in lui una Volontà Divina; la nostra Vita Divina non si sarebbe adattata di alimenti di volontà umana. Ecco perciò che tutti gli atti della creatura fatti in virtù, e nella nostra Volontà Divina, servirebbero ad alimentare e far crescere la nostra Vita Divina in essa, in modo che mano mano che andava facendo i suoi atti nel nostro Fiat, ora prendeva il nostro Amore e ci alimentava, ora prendeva la nostra fortezza, ora la nostra dolcezza infinita, ora le nostre gioie divine per alimentarci. Che ordine, che armonia mettevamo nel creare l’uomo tra lui e Noi, fino a chiedergli i nostri stessi alimenti per mezzo suo, non perché avevamo bisogno, no, ma per mantenere la foga d’amore, la corrispondenza, l’unione inseparabile tra lui e Noi, e mentre lui si occupava di Noi, Noi ci occupavamo di alimentare lui, e di conservare la nostra cara abitazione, non solo, ma facendogli altri doni più belli, per renderlo più felice, amarlo di più e farci più amare. Ma vuoi sapere tu quali sono i nostri doni più belli che facciamo alla creatura? Manifestarle una conoscenza del nostro Essere Supremo, una verità che ci appartiene, un nostro segreto, è il dono più bello che le facciamo; ognuno di questi doni è un vincolo di più che mettiamo tra essa e Noi, ogni nostra verità è una proprietà che mettiamo nell’anima sua. Ecco perciò che nell’anima dove regna la nostra Volontà, troviamo i nostri alimenti divini, le nostre proprietà per quanto a creatura è possibile, la nostra abitazione, quindi ci troviamo in casa nostra, nel nostro centro, in mezzo alle nostre proprietà. Vedi dunque che significa far regnare la nostra Volontà ed il gran bene di farti conoscere le nostre verità, ogni nostra conoscenza porta ciascuna il suo dono distinto: Chi porta la sua luce, chi la fortezza, chi la bontà, chi la sapienza, chi l’amore, e così di seguito, ognuna di esse vincola la creatura in modo speciale a Dio, e Dio ad essa. Perciò sappi corrispondere ai tanti doni che il tuo Gesù ti ha fatto, e viva sempre nel nostro Volere”.