MaM
Messaggio del 2 gennaio 2011:Cari figli, oggi vi invito alla comunione in Gesù, mio Figlio. Il mio Cuore Materno prega affinché comprendiate che siete la famiglia di Dio. Per mezzo della libertà spirituale della volontà che vi ha donato il Padre Celeste, siete chiamati a conoscere da voi stessi la verità, il bene o il male. Che la preghiera e il digiuno aprano i vostri cuori e vi aiutino nella scoperta del Padre Celeste attraverso mio Figlio. Con la scoperta del Padre, la vostra vita sarà indirizzata al compimento della volontà di Dio ed alla creazione della famiglia di Dio, così come desidera mio Figlio. Io non vi abbandonerò su questo cammino. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 29-36 Settembre 12, 1931 Il vero amore forma il rogo dove consumare sé stessa per far rivivere Colui che ama. La giornata di Gesù nell’Eucaristia.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, e mentre facevo i miei atti pensavo tra me: “Ma sarà vero che il mio dolce Gesù gradisce la continuità dei miei piccoli atti? ” E Gesù, facendosi sentire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, un’amore spezzato non può dare mai d’eroismo, perché col non essere continuo, forma tanti vuoti nella creatura, i quali producono debolezza, freddezza, e quasi stanno in atto di smorzare la fiammella accesa, e perciò le toglie la fortezza dell’amore, che con la sua luce fa comprendere chi è che ama, e col suo calore mantiene accesa la fiamma che produce l’eroismo del vero amore. Tanto che si sente felice di dar la vita per Colui che ama. Un’amore continuo ha virtù di generare nell’anima della creatura Colui che sempre ama, e questa generazione viene formata nel centro del suo amore continuo. Vedi dunque che significa un’amore incessante: “Formarsi il rogo dove consumare e bruciare sé stessa, per poter formare in quel rogo la Vita del tuo amato Gesù”. Si può dire: “Nell’amore continuo consumo la mia vita per far rivivere Colui che incessantemente amo”. Oh! se Io non avessi sempre amato la creatura, e non l’amassi d’un amore che non dice mai basta, mai sarei sceso dal Cielo in terra, per darle la mia Vita con tante pene ed eroismo per amor suo. Fu il mio amore continuo che come dolce catena mi tirò e mi fece fare l’atto eroico di mettere la mia Vita per acquistare la sua. Un’amore continuo a tutto può giungere, tutto può fare, facilita tutto, e sa convertire tutto in amore. Invece un’amore spezzato si può chiamare amore di circostanze, amore interessato, amore vile, che può giungere, se le circostanze cambiano, a disconoscere e forse anche a disprezzare Colui che amava. Molto più che solo gli atti continui formano vita nella creatura, essa, come forma il suo atto, sorge nel suo stesso atto la luce, l’amore, la santità, la grazia, a secondo l’atto che fa. Perciò, un’amore e un bene interrotto non si può chiamare né vero amore, né vera vita, né vero bene”.

(3) Poi ha soggiunto con un’accento più tenero:

(4) “Figlia mia, se vuoi che il tuo Gesù compia in te i suoi amorosi disegni, fa che il tuo amore ed i tuoi atti siano continui nel mio Volere, perché Esso quando trova la continuità, trova il suo modo d’agire divino, e resta compromesso nell’atto perenne della creatura, e affretta di fare ciò che ha stabilito per essa, trovando in virtù dei suoi atti incessanti lo spazio, i preparativi necessari e la stessa vita dove poter formare i suoi mirabili disegni, e compiere le sue opere più belle. Molto più ogni atto fatto nella mia Volontà è un rannodamento di più che viene formato tra la Volontà Divina ed umana, è un passo in più che fa nel mare del Fiat, è un diritto maggiore che l’anima acquista”.

(5) Dopo di ciò seguivo a pregare avanti al Tabernacolo d’amore, e nel mio interno dicevo tra me: “Che fai Amor mio in questa prigione d’amore? ” E Gesù tutto bontà mi ha detto:

(6) “Figlia mia, vuoi sapere che faccio? Faccio la mia giornata; tu devi sapere che tutta la mia Vita passata quaggiù, la racchiudo dentro d’un giorno. Incomincia la mia giornata col concepire e nascere, i veli degli accidenti sacramentali mi servono di fasce per la mia infantile età, e quando per l’ingratitudine umana mi lasciano solo, e cercano d’offendermi, faccio il mio esilio, lasciandomi solo la compagnia di qualche anima amante, che come seconda madre non si sa distaccare da Me, e mi tiene fedele compagnia. Dall’esilio passo a Nazaret, facendo la mia Vita nascosta in compagnia di quei pochi buoni che mi circondano. E seguendo la mia giornata, come le creature si avvicinano a ricevermi, così faccio la mia vita pubblica, ripetendo le mie scene evangeliche, porgendo a ciascuno i miei insegnamenti, gli aiuti, i conforti che le sono necessari, faccio da Padre, da Maestro, da Medico, e se occorre anche da Giudice. Quindi passo la mia giornata aspettando tutti e facendo bene a tutti. Ed oh! quante volte mi tocca restare solo, senza un cuore che palpiti a Me vicino, sento un deserto intorno a Me e resto solo, solo a pregare, sento la solitudine dei miei giorni che passai nel deserto quaggiù, ed oh! quanto mi è doloroso! Io che sono per tutti palpito in ogni cuore, geloso sto a guardia di tutti, sentirmi isolato e abbandonato. Ma la mia giornata non finisce col solo abbandono, non vi è giorno che anime ingrate non mi offendano, e mi ricevano sacrilegamente, e mi fanno compire la mia giornata con la mia Passione e con la mia morte di croce. Ahi! é il sacrilegio la morte più spietata che ricevo in questo Sacramento d’amore. Sicché in questo Tabernacolo faccio la mia giornata col compire tutto ciò che compì nei trentatré anni della mia Vita mortale. E siccome tutto ciò che Io feci e faccio, il primo scopo, il primo atto di vita è la Volontà del Padre mio, che si faccia come in Cielo così in terra, così in questa piccola Ostia non faccio altro che implorare che una sia la mia Volontà coi figli miei; e chiamo te in questa Divina Volontà, nella quale trovi tutta la mia Vita in atto, e tu seguendola, ruminandola e offrendola, ti unisci con Me nella mia giornata Eucaristica, per ottenere che la mia Volontà si conosca e regni sulla terra. E così anche tu potrai dire: “Faccio la mia giornata insieme con Gesù”.