MaM
Messaggio del 25 febbraio 1998: Cari figli, anche oggi sono con voi, e vi invito tutti di nuovo ad avvicinarvi a me tramite le vostre preghiere. In modo speciale vi invito alla rinuncia in questo tempo di grazia. Figlioli, meditate e vivete tramite i vostri piccoli sacrifici la passione e la morte di Gesù per ognuno di voi. Soltanto se vi avvicinate a Gesù capirete l'amore incommensurabile che Lui ha per ognuno di voi. Attraverso la preghiera e i vostri sacrifici diventerete più aperti al dono della fede, all'amore per la Chiesa e alla gente che è attorno a voi. Vi amo e vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

27-7 Ottobre 18, 1929 Bellezza della Creazione. Dio sta, per chi vive nella Divina Volontà, in atto di creare sempre. La creatura che vive nel Voler Divino duplica il suo amore verso Dio. Le due braccia: Immutabilità e fermezza.

(1) Mi sentiva nell’immensità della luce del Fiat Divino, ed in questa luce si vedeva schierata tutta la Creazione come parto di Esso, che volendosi dilettare delle sue opere pareva come se stesse in atto di crearle e di farle sempre col conservarle; ed il mio amabile Gesù, uscendo da dentro il mio interno in atto di guardare la Creazione per glorificarsi per mezzo delle sue opere, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, com’è bella la Creazione, come ci glorifica, come magnifica la potenza del nostro Fiat; essa non è altro che un’atto solo del nostro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-8 Ottobre 21, 1929 Paragone tra la venuta del Verbo sulla terra e la Divina Volontà.

(1) Mi sentivo tutta impensierita sul Fiat Divino, mille pensieri si affollavano alla mente di ciò che il mio dolce Gesù mi aveva detto sopra di Esso, specie sul suo regnare, e poi dicevo tra me: “Ma ora regna sulla terra la Divina Volontà? E’ vero che si trova dappertutto, non c’è punto dove non esista, ma tiene il suo scettro, il suo assoluto comando in mezzo alle creature? ” Ma mentre la mia mente si perdeva in tanti pensieri, il mio amabile Gesù uscendo da dentro di me mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-9 Ottobre 24, 1929 Come nella Divina Volontà l’anima tiene tutto in suo potere, perché trova la sorgente delle opere divine, e le può ripetere quanto vuole.

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, seguendo e offrendo tutti gli atti suoi, tanto della Creazione quanto quelli della Redenzione, e giungendo al concepimento del Verbo dicevo tra me: “Come vorrei, nel Voler Divino, far mio il concepimento del Verbo per poter offrire all’Ente Supremo l’amore, la gloria, la soddisfazione, come se un’altra volta il Verbo si concepisse”. Ma mentre ciò dicevo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nella mia Divina Volontà l’anima tiene tutto in suo potere, non vi è cosa che la nostra Divinità abbia fatto, tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, che il nostro Fiat Divino non ne possieda la sorgente, perché Esso non sperde nulla dei nostri atti, anzi è la depositaria di tutto. E chi possiede il nostro Voler Divino possiede la sorgente del mio concepimento, della mia nascita, delle mie lacrime, dei miei passi, delle mie opere, di tutto, i nostri atti non esauriscono mai, e come fa memoria e vuole offrire il mio concepimento, viene rinnovato il mio concepimento come se di nuovo concepissi; risorgo a nuova nascita; le mie lacrime, le mie pene, i miei passi e opere risorgono a novella vita e ripetono il gran bene che Io feci nella Redenzione. Sicché chi vive nel nostro Voler Divino è la ripetitrice delle opere nostre, perché come della Creazione nulla si è sperduto di ciò che fu creato, così della Redenzione tutto sta in atto di sorgere continuamente, ma chi ci dà la spinta? Chi ci dà l’occasione di muovere le nostre sorgenti per rinnovare le opere nostre? Chi vive nel nostro Volere; in virtù di Esso la creatura fa parte alla nostra forza creatrice, perciò tutto può far risorgere a novella vita; lei, coi suoi atti, con le sue offerte, con le sue suppliche, muove continuamente le nostre sorgenti, le quali, mosse come da un gradito venticello, formano le onde e straripando fuori i nostri atti, si moltiplicano e crescono all’infinito. Le nostre sorgenti sono simbolizzate dal mare: Se il vento non lo agita, se non vengono formate le onde, le acque non straripano fuori, e le città non restano bagnate. Così le nostre sorgenti di tante opere nostre, se il nostro Fiat Divino non le vuol muovere, o chi vive in Esso non si dà pensiero di formare nessun venticello cogli atti suoi, sebbene sono piene fino all’orlo, ma non straripano fuori per moltiplicare i loro beni a pro delle creature.

(3) Oltre di ciò, chi vive nel nostro Fiat Divino, come va formando gli atti suoi, questi atti salgono al principio da donde uscì la creatura, non restano nel basso, ma salgono tanto in alto, per cercare il seno di Colui donde uscì il primo atto della sua esistenza, questi atti si schierano intorno al principio ch’è Dio come atti divini. Dio, nel vedere gli atti della creatura nella sua Divina Volontà, li riconosce come atti suoi e si sente amato e glorificato come Lui vuole, col suo stesso amore e con la sua stessa gloria”.

27-10 Ottobre 27, 1929 Perché non poteva venire il Regno della Divina Volontà prima della venuta di Nostro Signore sulla terra. Innesto di Gesù Cristo ed innesto d’Adamo.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione, e andavo seguendo tutti gli atti fatti dal Fiat Divino dall’eden, fino alla discesa del Verbo Divino sulla terra; ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “E perché non venne il regno della Divina Volontà sulla terra prima che scendesse il Figlio di Dio dal Cielo in terra? ” Ed il mio dolce Gesù, prendendo occasione da ciò che io pensavo, anzi mi sembra che quando tiene voglia di parlarmi, mi dà le riflessioni, mi fa venire i dubbi, le difficoltà, il desiderio di saper tante cose sul suo regno; ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-11 Ottobre 30, 1929 Chi vive nel Voler Divino può girare in tutte le opere di Dio, e acquista i diritti divini.

(1) Il dolce incanto del Fiat onnipotente, con la sua luce mi tiene come eclissata in Esso, ed io non so vedere che tutti i suoi atti, per mettervi come suggello il mio ti amo sopra di ciascuno degli atti suoi per chiedergli il regno della sua Divina Volontà in mezzo alle creature. Ora, innanzi alla mia mente vedevo una gran ruota di luce che riempiva tutta la terra, e mentre il centro della ruota era tutta una luce, al d’intorno di essa sporgevano tanti raggi per quanti atti aveva fatto il Fiat Divino, ed io passavo da un raggio all’altro per mettervi il suggello del mio ti amo, per restarlo in ogni raggio a chiedergli continuamente il regno della sua Divina Volontà. Ora mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nel mio Divin Volere e forma i suoi atti in Esso, questi atti rimangono come lavoro della creatura che impegnano Dio per cedergli i diritti d’un regno sì santo, quindi i diritti di farlo conoscere e farlo regnare sulla terra. Perché l’anima che vive nel mio Fiat riacquista tutti gli atti di Esso fatti per amore delle creature. Dio la rende conquistatrice non solo del suo Volere, ma di tutta la Creazione, non vi è atto di Esso in cui la creatura non vi metta il suo atto, fosse pure un ti amo, un ti adoro, eccetera. Onde avendo messo del suo, tutto resta impegnato, ed il mio Fiat si sente felice che finalmente ha trovato la fortunata creatura che può dare ciò che Lui voleva dare con tanto amore fin dal principio della creazione di tutto l’universo. Perciò la creatura col vivere nel mio Voler Divino entra nell’ordine divino, si rende proprietaria delle opere sue, e con diritto può dare e chiedere per gli altri ciò ch’è suo, e siccome vive in Esso i suoi diritti sono divini, e con diritto divino chiede, non umano, ogni suo atto è una chiamata che fa al suo Creatore e col suo stesso impero divino gli dice: “Dammi il regno della tua Divina Volontà, affinché possa darlo alle creature, perché regni in mezzo ad esse, e tutte ti amino con amore divino, e tutte riordinate in te”. Ora tu devi sapere che ogni volta che giri nella mia Volontà per mettervi del tuo, è un diritto divino che più acquisti per chiedere un regno sì santo. Ecco perciò mentre giri in Essa ti si fanno avanti tutte le opere della Creazione, e tutte quelle della Redenzione si schierano intorno a te, aspettandoti per ricevere ciascuna l’atto tuo, per darti il ricambio dell’atto delle opere nostre, e tu le vai rintracciando una per una, per riconoscerli, abbracciarli, per mettervi il tuo piccolo ti amo, il tuo bacio d’amore per farne acquisto. Nel nostro Fiat non c’è tuo e mio tra Creatore e creatura, ma tutto è comunanza, e perciò con diritto può chiedere ciò che vuole. Oh! come mi sentirei afflitto e dolente se in tante pene e atti miei fatti stando sulla terra, la piccola figlia del mio Voler Divino neppure li riconoscesse, né cerca di corteggiare col suo amore e coll’atto suo il mio; come potrei darti il diritto se non li riconoscessi? Molto meno potresti farli tuoi. Il riconoscere le opere nostre è non solo diritto che cediamo, ma possesso. Perciò se vuoi che la mia Divina Volontà vi regni, gira sempre nel nostro Fiat, riconosci tutte le opere nostre, dalla più piccola alla più grande, mettici il tuo piccolo atto a ciascuna di esse, e tutto ti sarà accordato”.

27-12 Novembre 6, 1929 Gesù centro della Creazione. La parola sbocco dell’anima, valore di essa. Chi è la portatrice delle opere di Dio.

(1) Il mio abbandono nel Fiat continua e mi sembra che tutta la Creazione e le tante opere che racchiude sono le mie care sorelle, ma vincolate tanto con me che siamo inseparabili, perché una è la Volontà che ci anima, e tutto ciò che fece il mio dolce Gesù stando in terra formano la mia vita, sicché mi sento come impastata con Gesù, e con tutti gli atti suoi. Onde mi sentivo circondata da tutto, e nel centro di tutte le cose vedevo il mio dolce Gesù taciturno, che sebbene in mezzo a tante opere, tutto era silenzio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-13 Novembre 10, 1929 Solo i piccoli entrano a vivere nella Divina Volontà. Esempio del fanciullo. Differenza tra la Creazione del universo e quella dell’uomo.

(1) Il Fiat Divino mi assorbe tutta nella sua luce, e questa luce per darmi il suo primo atto di vita, mi palpita nel cuore e mi fa sentire il palpito della sua luce, il palpito della sua santità, della sua bellezza e potenza creatrice, e la piccola anima mia me la sento come una spugna tutta inzuppata in questi palpiti divini, e non potendo contenerlo per la mia piccolezza, e sentendosi bruciata dai raggi cocenti del Sole del Fiat Divino, spasimante va ripetendo: Fiat! Fiat! abbi pietà della mia piccolezza, mi sento che non posso contenere la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-14 Novembre 14, 1929 Come i diritti della Creazione sono giusti e santi. Esempio del sole, e come chi vive nella Divina Volontà è il vero sole.

(1) Sono sempre nella mia cara eredità del Fiat Divino, quanto più dentro vi sto, più mi sento d’amarla, quanto più cammino in essa, tanto più si scopre, più si fa conoscere e mi dice: “Vivi sempre nella tua preziosa eredità, che con tanto amore ti è stata data; essa è tua, sarà sempre tua, inseparabile da te, né permetterò mai che la mia piccola figlia non senta il palpito della mia luce, il respiro della mia aria balsamica, la Vita della mia Divina Volontà”. Ma mentre la mia piccola mente si perdeva nel Voler Divino, il mio amabile Gesù uscendo da dentro la stessa luce del Fiat Divino mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come il sole perché possiede la forza dell’unità della sua luce, datagli dal suo Creatore, essa non è soggetta a dividersi, neppure a sperdere una piccola stilla della sua luce; quindi in virtù di questa forza unica di luce che possiede il sole, non c’è cosa che tocca, che investe, che non dà i suoi preziosi effetti. Il sole pare che scherza con la terra, vi dà il suo bacio di luce a ciascuna creatura, a ciascuna pianta, abbraccia tutti col suo calore, pare che soffia e comunica i colori, la dolcezza, i sapori, e mentre tanto largheggia nel dare i suoi effetti, altrettanto è geloso di non cedere a nessuna una sola stilla di luce dalla tanta luce che possiede, e perché ciò? Perché vuole mantenere i diritti della sua creazione e nulla sperdere di ciò che Dio le donò. Oh! se il sole sperdesse la sua luce andrebbe a finire a poco a poco che non sarebbe più sole. I primi diritti del come furono create tutte le cose, compreso l’uomo, sono sacri, sono santi e giusti, e con giustizia tutti si dovrebbero attenere al primo atto come furono create; solo l’uomo non si seppe mantenere il grande onore del come fu creato da Dio, ma le costò troppo caro, e perciò sopra di lui piovvero tutti i mali.

(3) Ora figlia mia, chi vive nella mia Divina Volontà possiede i diritti della sua creazione, e perciò vive più che sole nell’unità del suo Creatore, lei è la riproduttrice degli effetti dell’unità divina; in questa unità raccoglie tutto, abbraccia tutti, riscalda tutti, e col soffio dell’unità divina produce tutti gli effetti che ci sono nel regno della grazia nei cuori delle creature. Ma mentre più che sole scherza al toccare tutto, coi suoi tocchi dà santità, virtù, amore, dolcezza divina, vorrebbe racchiudere tutti nell’unità del suo Creatore; ma mentre vuol dare tutto, gelosa si conserva i diritti della sua creazione, cioè la Volontà del suo Creatore come suo primo atto e principio della sua creazione, e dice a tutti: “Io non posso scendere da dentro il Fiat Divino, né voglio perdere neppure una stilla di Esso, perderei i miei diritti, ciò che non voglio fare, piuttosto salite tutti e una sarà la Volontà di tutti, così faremo vita comune, ma fino a tanto che vi starete nel basso della volontà umana, come sole vi darò gli effetti della Volontà Divina, ma la sua Vita sarà sempre mia, pregando e aspettandovi tutti nella Volontà del nostro Creatore”. Chi vive nella mia Divina Volontà è il vero sole che apparentemente non si vede altro che luce, e non si sente altro che calore, ma dentro di quella luce e calore, quanti beni non ci sono? Quanti effetti? Dentro di quella luce e calore sta racchiusa la vita ed i beni della terra. Così chi vive nel mio Fiat Divino, apparentemente si vede creatura, ma dentro c’è una Volontà Divina che sostiene tutto, Cielo e terra, e che non vuole tenere inoperosa colei che possiede un tanto bene”.

27-15 Novembre 20, 1929 Come la pace è il profumo, l’aria, l’alito di Gesù. Come le opere di Dio sono tutte ordinate. Come fa prima le cose minori e poi le cose maggiori. Esempio della Creazione e Redenzione.

(1) Stavo impensierita su questa benedetta stampa della Divina Volontà, e a qualunque costo avrei voluto impedire altre cose che mi riguardano e tant’altre cose che mi ha detto il mio amato Gesù, di farle stampare; sento un chiodo fitto nell’anima che mi amareggia fino alle midolle delle mie ossa. Onde pensavo tra me: “Il benedetto Gesù poteva parlare prima della sua adorabile Volontà, e dopo di tutto il resto, così mi risparmiava questo dolore che tanto mi trafigge”. Ma mentre sfogavo le mie amarezze, il mio sempre amabile Gesù, tutto bontà mi ha stretto fra le sue braccia ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

27-16 Novembre 26, 1929 Ogni atto che si fa nella Divina Volontà è una Vita Divina che si racchiude. Come rapisce Dio.

(1) Mi sentivo molto afflitta per le continue privazioni del mio dolce Gesù, tutto mi sentivo mancare senza di Lui; con Gesù tutto è mio, tutto mi appartiene, mi sembra che sto in casa di Gesù, e Lui dolcemente con una soavità ammirabile mi dice:

(2) “Tutto ciò che è mio è tuo, anzi, non voglio che mi dica: il tuo cielo, il tuo sole, le tante tue cose create, ma devi dirmi: il nostro cielo, il nostro sole, la nostra Creazione, perché nella mia Volontà Divina tu creavi con Me, e continuando la tua vita in Essa ti esibiva insieme con Me a conservarla. Quindi figlia mia, tutto è nostro, tutto è nostro, e se tu non ritieni tutto tuo ciò che è mio, ti metti a debita distanza e fai vedere che non sei una della famiglia celeste, e che non vivi in casa del tuo Padre Divino, e spezzeresti il vincolo famigliare col tuo Gesù”.

(3) Onde, senza di Lui mi sento messa fuori della sua famiglia, fuori della sua casa, ed oh! che cambiamento funesto e doloroso sento nella povera anima mia, mi sento priva di Colui che solo può darmi vita, provo il vero abbandono e che significa essere senza di Gesù. Oh! come mi pesa l’esilio e sento al vivo il bisogno estremo della mia patria celeste. Ma mentre nella mia mente si affollavano tanti pensieri opprimenti che ferivano la piccola e povera anima mia, e la riducevano come si fosse in estrema agonia, la cara mia vita, il mio dolce Gesù, come sole è spuntato, i pensieri opprimenti sono fuggiti, e con un accento dolce mi ha detto:

(4) “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere troppo, non sai tu che devi battere la tua via nella mia Divina Volontà, e questa via è lunga, e queste tue oppressioni, questi pensieri che ti si affollano sono fermate che fai, e sebbene non esci da Essa, ma il cammino che dovresti fare in qualche modo viene arrestato, ed il tuo Gesù non lo vuole questo arrestamento, vuole che cammini sempre, senza mai fermarti. Perché tu devi sapere che ogni passo che fai nella mia Divina Volontà, sono Vite Divine che racchiudi, sicché un passo in meno, è una Vita Divina che non viene formata e tu privi il nostro Essere Supremo della gloria, dell’amore, della felicità e compiacimento che ci può dare un’altra stessa Vita nostra, e se sapessi che significa darci la gloria, l’amore, la felicità della nostra stessa Vita! Con la forza del nostro stesso Volere, ché la fortunata creatura ha il gran bene di vivere in Esso, ci sentiamo rapire ed è tale e tanta la sua forza rapitrice, che Noi bilochiamo il nostro Essere Divino e lo racchiudiamo nel passo, nell’atto, nel piccolo amore della creatura, per avere il sommo del nostro compiacimento di ricevere per mezzo di essa la nostra Vita, la nostra gloria e tutti i nostri beni. Perciò quando tu cammini sempre nel nostro Volere, sentiamo il dolce incanto del tuo rapire che ci fai, invece quando non cammini, non sentiamo il dolce incanto del tuo rapire, il dolce calpestio dei tuoi passi e diciamo: “La piccola figlia del nostro Volere non cammina, e perciò non ci sentiamo il suo dolce rapire degli atti suoi”. Ed Io sollecito ti richiamo col dirti: “Figlia, cammina, non fermarti, il nostro Fiat è moto continuo e tu devi seguirlo”.

(5) Onde tu devi sapere che questa è la gran differenza di chi vive nel nostro Divin Volere e di chi è rassegnata, e nelle circostanze fa la nostra Divina Volontà: La prima sono Vite Divine che ci offre per mezzo degli atti suoi, l’altra nell’operare racchiude gli effetti del nostro Volere, e Noi non ci sentiamo la nostra stessa forza rapitrice che ci rapisce negli atti suoi, ma solo gli effetti; non tutto il nostro amore, ma una piccola particella di esso; non la sorgente della nostra felicità, ma la sua ombra appena; e dalla Vita agli effetti c’è tal differenza, come tra la vita e le opere. Chi può dire che l’opera ha tutto il valore che può possedere una vita di creatura? Molto più non si può paragonare la Vita Divina che si forma dalla creatura nella mia Divina Volontà, e le sue opere fuori di Essa”.