MaM
Messaggio del 21 luglio 1982:Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore é quello a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

17-31 Febbraio 15, 1925 La Divina Volontà in Cielo è confermante, beatificante, felicitante, divinizzante, in terra nell’anima è operante e vi forma le onde eterne che travolgono tutto.

(1) Mi stavo tutta abbandonando nella Santissima Volontà di Dio, ed in questo totale e pieno abbandono sentivo in me un nuovo cielo, un’aria tutta divina che m’infondeva una nuova vita. Ed il mio sempre amabile Gesù, muovendosi nel mio interno, mi sembrava che mi stendeva le braccia per ricevermi e nascondermi in Lui e mettermi sotto questo nuovo cielo della sua Volontà, che in me, con la grazia sua, si era formato, e con gran contento respiravo l’aria balsamica e dolce della sua Santissima Volontà; ed io presa da stupore ho detto:

(2) “Amor mio, mio Gesù, come è bello il Cielo della tua Volontà! Come si sta bene sotto di Essa, oh! come è refrigerante e salutare la sua aria celeste!”. E Gesù, stringendomi più forte a Sé mi ha detto:

(3) “Figlia della mia Volontà, ogni atto nella mia Volontà è un nuovo cielo che si stende sul capo dell’anima, uno più bello dell’altro. L’aria di questi cieli è divina e porta con sé: santità, amore, luce, fortezza, e contiene tutti i gusti insieme, perciò si sente balsamica e dolce. La mia Volontà nel Cielo è confermante, beatificante, felicitante e penetrante ovunque, trasformante, divinizzante tutto in Sé; invece nell’anima che possiede questi nuovi cieli della mia Volontà in terra, è operante, e mentre opera si diletta di stendere nuovi cieli. Sicché la mia Volontà lavora ed opera più nell’anima viatrice che nella Celeste Gerusalemme; là, le opere dei santi sono compite, non resta altro da fare; qui, poi, la mia Volontà tiene sempre da fare nell’anima in cui Essa regna, perciò vuole tutto per Sé, né vuol lasciare nessun atto alla sua volontà umana, perché vuol fare molto, e ad ogni atto che cedesse all’umana volontà, mancherebbe di stendere un cielo in più e sarebbe una sua opera di meno. Ah! tu non sai ciò che succede nell’anima quando dà tutta la libertà alla mia Volontà di operare in essa, e l’anima opera nella mia Volontà! Immaginati il mare quando innalzano tanto forti e alte le onde, che non solo le acque, ma la forza delle onde trasporta anche i pesci su in alto, in modo che si vede in quelle onde, trasportato dalla forza della tempesta, che anche i pesci sono usciti dal fondo del mare, dal loro giornaliero soggiorno per elevarsi in alto insieme alle onde; le onde li hanno travolti e non hanno potuto resistere alla loro forza, mentre senza la forza delle onde non sanno uscire dal loro lido. Oh! se il mare avesse una forza senza limite, farebbe uscire tutta l’acqua dal letto del mare, formando onde altissime e tutti i pesci travolti in esse. Ma ciò che non può fare il mare perché limitato nella sua forza, lo fa la mia Volontà, come fa suoi gli atti dell’anima operando in essa, vi forma le onde eterne, ed in queste travolge tutto, e si vedono in queste onde ciò che fece la mia Umanità, le opere della mia Celeste Mamma, quelle di tutti i santi e tutto ciò che fece la stessa Divinità, tutto viene messo in moto. La mia Volontà è più che mare, le opere nostre, quelle dei santi, possono essere similitudine dei pesci che vivono nel mare; quando la mia Volontà opera nell’anima, e anche fuori dell’anima, tutto ciò che c’è in Essa, tutto si muove, si eleva, si mettono in ordinanza, per ripeterci la gloria, l’amore, l’adorazione, ci passano avanti come in rassegna dicendoci: “Siamo opere tue, grande Tu sei e potente perché così belle ci hai fatto”. La mia Volontà racchiude tutto il bello ed il buono, e quando opera nulla lascia dietro, per fare che in quel atto nulla mancasse di ciò che è nostro, per fare che fosse completa la nostra gloria; e nulla c’è da meravigliare, perché è l’operato eterno che si svolge nell’anima. Perciò l’operato della mia Volontà si può chiamare onda eterna, che travolge Cielo e terra come in un punto solo, e poi si diffonde su tutti come portatrice d’un atto divino. Oh! come ne gode il Cielo quando vede operare nell’anima l’Eterna Volontà! Poiché essendo confermate le loro opere nella Divina Volontà in Cielo, veggono scorrere le loro opere in quell’atto divino e si sentono duplicare la gloria, la felicità, le gioie. Perciò ti raccomando, giacche sei la piccola figlia del mio Supremo Volere, che ogni tuo atto lo lasci in preda delle onde eterne del mio Volere, affinché, giungendo queste onde ai piedi del nostro Trono in Cielo, possiamo sempre più confermarti per nostra vera figlia della nostra Volontà, e possiamo concederti rescritti di grazia a pro dei tuoi fratelli e dei nostri figli”.

17-32 Febbraio 22, 1925 Come Iddio nel creare l’uomo fece tante vie per poter facilitarle l’entrata nella sua Volontà, e quindi nella Patria Celeste.

(1) Stavo pensando al Santo Voler Divino, e pregavo il mio amabile Gesù, che per sua bontà mi desse la grazia che in tutto compissi la sua Santissima Volontà, e dicevo: “Tu che ami e vuoi che questa si faccia, aiutami, assistimi ed imboccami in ogni istante questo tuo Volere in me, affinché nessun altra cosa possa avere vita in me”. Ora, mentre pregavo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, e stringendomi forte a Sé mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come mi ferisce il cuore la preghiera di chi cerca solo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

17-33 Marzo 1, 1925 Come ogni atto in più di bene che facciamo è un filo di volontà umana che si lega alla corrente della Luce Eterna, e rende più piena, più forte, più smagliante la luce nell’anima nostra.

(1) Mi sentivo molto amareggiata per la perdita del mio dolce Gesù, oh! come rimpiango il mio passato! Quanto, la sua amabile presenza, rendeva felice la mia povera esistenza! Anche in mezzo alle più dure pene il mio povero letto era per me un piccolo paradiso, mi sentivo regina insieme col mio amabile Gesù, dominatrice di me stessa e col contatto continuo con Lui mi sentivo come dominatrice del suo stesso cuore divino; e ora, come è cambiata la mia felicita! Anzi, ogni volta che lo cerco e non lo trovo, una infelicità mi circonda, mi strappa un tratto di vita, perché solo Gesù è la mia vita, e sento più al vivo le pene del mio duro esilio. Oh! come è vero che non sono le pene che rendono infelice la creatura, ma il bene voluto e non trovato! E mentre gli dicevo: “Abbi pietà di me, non mi abbandonare, vieni, sorgi nella povera anima mia immersa nelle acque amare della tua privazione”. Mi sono sentita che il mio amato bene, la dolce mia vita si muoveva nel mio interno, e stendendomi le sue braccia al collo mi ha detto:

(2) “La figlia mia! La figlia mia!”.

(3) Io l’ho guardato che usciva da un fondo di luce, e come Gesù stendeva le braccia, la luce si stendeva appresso a Lui, ma quella luce non era tutta piena, si vedeva il vuoto nella stessa luce, ma sebbene si vedeva il vuoto, ma non tenebre, come se si volesse altri fili di luce per rendere più pieno quel vuoto, più intensa, più forte, più smagliante quella stessa luce. Alla vista di Gesù mi sono sentita risorgere da morte a vita; le sue parole: La figlia mia, la figlia mia, hanno cambiato in quell’atto la mia infelicità, perché stare con Gesù ed essere infelice è impossibile, al più si può stare con Gesù patendo nelle pene più atroci, ma infelice non mai, anzi pare che l’infelicità, se ci stia nell’anima, fugge dalla presenza di Gesù, e dà luogo alla felicita che porta con Sé. Onde, riprendendo il suo dire mi ha detto:

(4) “Figlia mia, coraggio, non temere, non ci sono tenebre in te, perché il peccato è tenebre, il bene è luce. Non vedi che sono uscito da un fondo di luce da dentro il tuo interno? Ma sai tu che cosa è questa luce? E’ tutto il tuo operato interno che fai, ogni atto in più che fai è un filo di più della tua volontà che leghi alla corrente della luce eterna, e quel filo si converte in luce; sicché quanti atti in più farai, aggiungendo altri fili, la luce si farà più piena, più forte, più smagliante. Quindi, quello che hai fatto è la luce che vedi, quello che ti resta da fare è il vuoto che vedi nella stessa luce; ed Io vi starò sempre in mezzo a questa luce, non solo per godermela, ma per legare i fili della volontà umana con la corrente della luce eterna, perché il principio, il fondo, la corrente della luce sono Io. Ma sai tu che cosa è la vera luce? La vera luce è la verità; la verità conosciuta, abbracciata, amata e messa in pratica dall’anima, è la vera luce, che la trasforma nella stessa luce e le fa mettere dentro e fuori nuovi e continui parti di luce. E questa verità forma la vera Vita di Dio nell’anima, perché Dio è verità, e l’anima sta legata alla verità, anzi la possiede. Dio è luce e lei è legata alla luce e si alimenta di luce e di verità, però mentre Io alimento l’anima di verità e di luce, essa deve tenere aperta la corrente della sua volontà per ricevere la corrente della comunicazione divina, altrimenti può succedere come alla corrente elettrica, alla che non basta le sue carattere elettrici, vi manca la luce, ma ci vogliono i preparativi per riceverla, ma con tutto ciò non a tutti va eguale la stessa luce, ma a seconda le lampadine che si hanno: chi ne ha una, riceve una luce; chi ne ha dieci, riceve per dieci la luce. Se le lampadine contengono più fili elettrici, le lampade si veggono più piene di luce; se meno fili, ad onta che c’è il vuoto nel vetro, la luce è piccola, e ad onta che da dove viene la corrente può dare più luce, non la riceve perché manca la forza dell’elettricità nelle lampadine per riceverla, perciò ci vuole la corrente celeste che vuol dare e la corrente umana per riceverla, e a seconda che farai, aggiungerai altri fili per rendere più completa la luce che voglio racchiudere in te”.

17-34 Marzo 8, 1925 Tutto quello che Gesù fece, tanto per gloria del Padre come per il bene delle creature, restò depositato nella Divina Volontà, che lo conserva tutto in atto con tutti i suoi effetti.

(1) Stavo dicendo fra me: “Quanto vorrei percorrere tutte le vie del Volere eterno, per poter trovare tutti gli atti di questa Volontà Suprema, usciti da Essa a bene di tutta l’umana famiglia, per poter mettere a ciascun atto della sua Volontà un atto della mia, per ricambiarlo col mio amore, con la mia gratitudine, col mio grazie per me e a nome di tutti i miei fratelli, ma come posso trovare tutti quest’atti della Volontà Divina, io che sono così piccola, così insignificante?”. Ora, mentre così pensavo, desiderando di abbracciare, di mettere un mio baciò, un mio ti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

17-35 Marzo 15, 1925 La Divina Volontà tiene il poter di formare la Vita di Gesù nella creatura.

(1) Mi stavo tutta fondendo nel Santo Voler Divino, ma mentre ciò facevo sentivo tutta l’amarezza della privazione del mio dolce Gesù, e per quanto quasi abituata a soffrire l’assenza di Lui, però ogni volta che sono priva è sempre nuova la pena. Mi sembra che ogni volta che resto priva della Vita della mia vita, Gesù vi mette un grado di più di dolore, ed io sento più al vivo la pena della sua lontananza. Oh! come è vero che in Gesù sono sempre nuove le pene e nuove le gioie! Ora, mentre mi abbandonavo nella sua Volontà, il mio amabile Gesù è uscito una mano da dentro il mio interno, tutta piena di luce, ma nella sua ci aveva anche la mia, ma tanto immedesimata nella sua, che a stento si scorgeva che invece di una erano due mani trasformate insieme, e Gesù, compassionando la mia estrema amarezza mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la luce della mia Volontà ci trasforma insieme, e vi forma una sola vita, la luce si fa via ed il calore che contiene la luce svuota, consuma tutto ciò che può impedire la immedesimazione con la mia Vita e farne una sola. Perché tanto ti affliggi? Non senti in te questa mia Vita, e non fantastica, ma reale? Quante volte non senti in te la mia Vita operante, altre volte sofferente, ed altre ti riempio tanto che tu sei costretta a perdere il moto, il respiro, le facoltà mentali, e la tua stessa natura perde la sua vita per dar luogo alla mia? E per fare che tu potessi rivivere, sono costretto ad impicciolirmi in te stessa, per farti acquistare il moto naturale e l’uso dei sensi, ma sempre dentro di te rimango, e non vedi che ogniqualvolta mi vedi, è da dentro il tuo interno che mi vedi uscire? Dunque, perché temi che Io ti lasci se tu la senti questa mia Vita in te?”.

(3) Ed io: “Ah! mio Gesù, è vero che sento un’altra vita in me, che opera, che soffre, che si muove, che respira, che si distende in me, ma tanto, che io stessa non so dire ciò che mi succede, molte volte credo di dover morire, ma come quella vita che sento in me s’impiccolisce, ritirandosi dalle braccia, dalla testa, io incomincio di nuovo a rivivere, ma molte volte non ti veggo; ti sento, ma non vedo la tua amabile presenza, ed io temo, e ho quasi paura di quella vita che sento in me, pensando: chi potrà essere colui che tiene tanta padronanza in me, che io mi sento un cencio sotto del suo potere? Non può essere anche un mio nemico? E se mi voglio opporre a ciò che lui vuol fare in me, si fa tanto forte ed imponente, che non mi cede un atto della mia volontà, ed io subito gli cedo la vincita su di me”.

(4) E Gesù: “Figlia mia, solo la mia Volontà tiene questo potere di formarsi una Vita nella creatura. S’intende che l’anima mi abbia dato, chi sa quante volte, prove certe che vuol vivere della mia Volontà, non della sua, perché ogni atto di volontà umana impedisce che si compisse questa mia Vita; ed è questo il più grande prodigio che sa operare la mia Volontà: La mia Vita nella creatura. La sua luce mi prepara il luogo, il suo calore purifica e consuma tutto ciò che potrebbe essere disdicevole alla mia Vita, e mi somministra gli elementi necessari per poter sviluppare la mia Vita; perciò lasciami fare affinché possa compire tutto ciò che ha stabilito la mia Volontà su di te”.

17-36 Aprile 9, 1925 Col filo della sua Volontà Gesù lega l’anima. La Divina Volontà operante nella creatura, ed i suoi atti operati in Essa, formano una nube di luce, che serve a Gesù e all’anima.

(1) Dopo molti giorni di amarezza e di privazione, il mio dolce Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa, e prendendomi fra le sue braccia mi ha messo sulle sue ginocchia. Oh! come mi sentivo felice, dopo tante privazioni ed amarezze, nel grembo di Gesù, ma però mi sentivo timida, senza volontà di voler nulla e di dire nulla, né con quella confidenza mia solita d’una volta che tenevo con Gesù quando era con me. Gesù me ne faceva tante, mi stringeva forte a Sé da farmi soffrire, mi metteva la mano alla bocca quasi togliendomi il respiro, mi baciava, ed io, nulla, non gli davo nessun ricambio, non avevo voglia di far nulla. La sua privazione mi aveva paralizzato e resa senza vita, solo che lo facevo fare, non mi opponevo in nulla, ancorché mi avesse fatto morire non avrei fiatato. Onde Gesù, volendo che io dicessi mi ha detto:

(2) “Piccola figlia mia, dimmi almeno, vuoi che il tuo Gesù ti leghi tutta, tutta?”.

(3) Ed io: “Fa come vuoi Tu”.

(4) E Lui prendendo in mano un filo, faceva passare quel filo intorno alla mia testa, davanti agli occhi, alle orecchie, alla bocca, al collo, insomma, a tutta la mia persona, fino ai piedi, e dopo mi ha soggiunto guardandomi con occhio penetrante:

(5) “Come è bella la mia piccola figlia legata tutta da Me! Adesso sì che ti amerò di più, perché il filo della mia Volontà non ti ha lasciato nulla che tu potessi fare, senza costituirsi Essa vita di tutta te, e questo ti ha aggraziato tanto, da renderti tutta speciosa e bella agli occhi miei. Sicché la mia Volontà tiene questa virtù e potenza da rendere l’anima d’una bellezza sì rara, sì speciosa, che nessun altro potrà uguagliare la sua bellezza, è tanta e affascinante che attira il mio occhio e l’occhio di tutti a guardarla e amarla”.

(6) Detto ciò mi sono trovata in me stessa, confortata e rafforzata, sì, ma sommamente amareggiata pensando chi sa quando sarebbe ritornato, e che neppure gli avevo detto una parola del mio duro stato. Quindi mi sono messa a fondermi nel suo Santissimo Volere, ed il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e formava intorno a me una nube di luce, e Gesù poggiava le braccia sopra quella nube e guardava tutto il mondo; tutte le creature si sono fatte presenti al suo sguardo purissimo, ed oh! quante offese da tutte le classi di persone ferivano il mio dolce Gesù! Quante trame! Quanti inganni e finzioni! Quante macchinazioni di rivoluzioni, tenendosi pronti con incidenti improvvisi! E questo attirava i castighi, che città intere restavano distrutte. Il mio Gesù appoggiato a quella nube di luce tentennava la testa, e restava amareggiato fin nell’intimo del cuore, e voltandosi a me mi ha detto:

(7)Figlia mia, guarda lo stato del mondo, è tanto grave, che solo attraverso di questa nube di luce posso guardarlo, e se lo volessi guardare fuori di questa nube lo distruggerei in gran parte, ma sai tu che cosa è questa nube di Luce? E’ la mia Volontà operante in te, ed i tuoi atti operati in Essa; quanti più atti fai in Essa, tanto più grande si fa questa nube di luce che serve a Me di appoggio, e di farmi guardare con quell’amore con cui creò l’uomo la mia Volontà, Essa mi mette un incanto alle mie amorose pupille, e facendomi presente tutto ciò che feci per il suo amore, mi fa nascere in cuore una Volontà compassionevole, e mi fa finire col compatire colui che tanto amo. A te, poi, serve questa nube di luce in modo meraviglioso: Ti serve di luce a tutto l’essere tuo, ti si mette dintorno e ti rende estranea la terra, non permette che entri in te nessun gusto di persone o di altro, anche innocente, e mettendoti anche a te un dolce incanto alle tue pupille, ti fa guardare le cose secondo la verità e come le guarda il tuo Gesù. Se ti vede debole, questa nube ti si serra dintorno e ti dà la sua fortezza; se ti vede inoperosa, entra in te e si fa operante, anzi, gelosa al sommo con la sua luce, mentre è la sentinella perché tu nulla faccia senza di Essa, e che Essa nulla faccia senza di te. Dunque figlia mia, perché tanto ti affliggi? Lascia che la mia Volontà faccia in te e che non le conceda nessun atto di vita alla tua volontà, se vuoi che si compiano in te i miei grandi disegni”.

17-37 Aprile 15, 1925 La missione della Divina Volontà è eterna, ed è proprio la missione del Nostro Padre Celeste.

(1) Scrivo solo per ubbidire e con mia grande ripugnanza. Avendo letto un santo sacerdote i miei scritti, mi aveva mandato a dire che in certi capitoli il benedetto Gesù mi esaltava troppo, fino a dirmi che mi metteva vicina alla sua Mamma Celeste perché fosse il mio modello. Nel sentire ciò mi sono sentita confusa e turbata, mi ricordavo d’averlo scritto solo per ubbidire e con mia somma ripugnanza, e che ero connessa alla missione di far conoscere la Divina Volontà, e mi lamentavo col mio Gesù d’avermi ciò detto, mentre io sono così cattiva, e che solo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

17-38 Aprile 23, 1925 Iddio nel creare l’uomo, col suo alito gli infondeva la vita, ed in questa vita gli infondeva un’intelligenza, memoria e volontà, per metterle in rapporto con la sua Divina Volontà, e Questa doveva dominare tutto l’interno della creatura e dar vita a tutto.

(1) Mi stavo fondendo, secondo il mio solito nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vieni nell’immensità del mio Volere, tutto il Cielo e tutte le cose da Me create, vivono e ricevono vita continua dal mio Volere, nel quale trovano la loro completa gloria, la loro piena felicità e la loro perfetta bellezza, aspettano con ansia il bacio dell’anima viatrice che vive nello stesso Volere in cui essi vivono, per ricambiarle il loro bacio e mettere in comune con essa la gloria, la felicità, la bellezza che loro possiedono, affinché un’altra creatura si accresca al loro numero, che mi ridoni la gloria completa, per quanto a creatura è possibile, e mi faccia guardare la terra con quell’amore con cui la creai, perché esiste in terra un’anima che opera e vive nella mia Volontà. Conoscendo il Cielo che nessun’altra cosa mi glorifica tanto, quanto un’anima che vive nella mia Volontà, perciò anche loro sospirano che il mio Volere viva nelle anime sulla terra, sicché ogni atto che fa la creatura nella mia Volontà, è un bacio che dona e riceve da Colui che l’ha creato e da tutti i beati. Ma sai tu che cosa è questo bacio? E’ la trasformazione dell’anima col suo Creatore, è il possesso di Dio nell’anima e dell’anima in Dio, è la crescenza della Vita Divina nell’anima, è l’accordo di tutto il Cielo, ed è il diritto della supremazia su tutte le cose create. L’anima purgata dalla mia Volontà, mercé quel fiato onnipotente che le venne infuso da Dio, non più dà nausea dalla volontà umana, e quindi continua a fiatarla col suo alito onnipotente, affinché cresca con quella Volontà con cui la creò; mentre l’anima che non sia stata ancor purgata sente l’attrattiva della sua volontà, e quindi agisce contro la Volontà di Dio facendo la sua, Iddio non può avvicinarsi a lei per alitarla di nuovo, sintantoché non si dà tutta all’esercizio e adempimento della Divina Volontà. Perciò tu devi sapere che Iddio nel creare l’uomo, col suo alito gli infondeva la vita, ed in questa vita gli infondeva una intelligenza, memoria e volontà, per metterle in rapporto con la sua, e questa Volontà Divina doveva essere come re, che doveva dominare tutto l’interno della creatura e dar vita a tutto, in modo da formare l’intelligenza e la memoria voluta dalla Volontà Suprema in essa; formata questa, era come connaturale che l’occhio della creatura doveva guardare le cose create e conoscerne l’ordine e la Volontà di Dio su tutto l’universo; l’udito doveva sentire i prodigi di questa Eterna Volontà; la bocca, che doveva sentirsi alitata continuamente dal suo Creatore per comunicarle la vita ed i beni che contiene il suo Volere, doveva la sua parola far eco a quel Fiat eterno per narrare che significa Volontà di Dio; le mani dovevano essere lo sbocco delle opere di questa Volontà Suprema; i piedi non dovevano fare altro che seguire passo passo i passi del suo Creatore. Sicché, stabilita la Volontà Divina nella volontà della creatura, essa ha l’occhio, l’udito, la bocca, le mani, i piedi della mia Volontà, non si scosta mai dal principio donde uscì, quindi sta sempre nelle mie braccia, e riesce facile a lei sentire il mio fiato, ed Io ad alitarlo. Ora, è proprio questo che voglio dalla creatura, che faccia regnare la mia Volontà nella sua, e che la sua le serva d’abitazione per farla deporre i beni celesti che contiene; questo voglio da te, affinché tutti i tuoi atti improntati dalla mia Volontà formino un atto solo, che unendosi a quell’atto solo della mia, che non ha molteplicità di atti come è nell’uomo, restino in quel principio eterno per copiare il tuo Creatore e dargli la gloria ed il contento che il suo Volere sia compiuto in te come si compie in Cielo”.

17-39 Aprile 26, 1925 Il bene che faranno gli scritti sulla Divina Volontà. Gesù e la sua Volontà sono inseparabili, e Questa rende inseparabile da Gesù chi si lascia da Essa dominare.

(1) Stavo pensando tra me a certe cose sulla Volontà di Dio, che il buon Gesù mi aveva detto e che le hanno messo fuori in stampa, e di conseguenza girano per le mani di chi le vuole leggere. Sentivo tale vergogna in me che mi portava una pena indescrivibile, e dicevo:

(2) “Amato mio bene, come hai ciò permesso? I nostri segreti, che per obbedire ho scritto e per solo amor tuo, sono già a vista degli altri, e se continueranno a pubblicare altre cose, io ne morrò di vergogna e di pena. E dopo tutto ciò, per compenso del mio duro sacrificio mi hai così dolorosamente lasciato! Ah! se Tu fossi stato con me avresti avuto pietà della mia pena, e mi avresti dato la forza”.

(3) Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e mettendomi una mano alla fronte e l’altra alla bocca, come se volesse arrestare i tanti pensieri affliggenti che mi venivano mi ha detto:

(4) “Taci, taci, non voler andare più oltre, non sono cose tue, ma mie, è la mia Volontà che vuol fare la sua via per farsi conoscere, e la mia Volontà è più che sole, e per nascondere la luce del sole ci vuol troppo ed è del tutto impossibile, se la parano da un lato, essa sorpassa l’ingombro che le hanno messo avanti, e stringendosi dagli altri lati, con maestà vi fa la sua via lasciando confusi chi voleva impedire il suo corso, perché se l’hanno vista sfuggire da tutte le parti senza poterla afferrare. Si può nascondere una lucerna, ma il sole non mai; tale è la mia Volontà, più che sole, e volerla tu nascondere ti riuscirà impossibile. Perciò taci figlia mia, e fa che il Sole eterno della mia Volontà faccia il suo corso, sia per mezzo degli scritti, della stampa, delle tue parole e dei tuoi modi; fa che Essa sfugga come luce e percorra tutto il mondo, Io lo sospiro, lo voglio. E poi, che gran che è stato messo fuori delle verità della mia Volontà? Si può dire che appena gli atomi della sua luce, e sebbene atomi ancora, se sapessi il bene che fanno! Che sarà quando riunite insieme: tutte le verità che ti ho detto della mia Volontà, la fecondità della sua luce, i beni che contiene, uniti tutti insieme formeranno non gli atomi, o il sole che spunta, ma il suo pieno meriggio? Qual bene non produrrà questo Sole eterno in mezzo alle creature? Ed Io e tu saremo più contenti nel vedere la mia Volontà conosciuta, amata ed eseguita, perciò lasciami fare. E poi, no, non è vero che ti ho lasciato; come, non mi senti in te? Non senti l’eco della mia preghiera nel tuo interno, che abbraccio tutto senza che nessuno mi sfugga, perché tutte le cose e le generazioni tutte sono come un punto solo per Me, e per tutti Io prego, amo, adoro e riparo? E tu, facendo eco alla mia preghiera ti senti come se prendessi in pugno tutti e tutto, e ripeti ciò che faccio; forse sei tu che lo fai, oppure la tua capacità? Ah! no, no, sono Io che sto in te, è la mia Volontà che ti fa prendere come in pugno tutti e tutto, e continua il suo corso nell’anima tua. E poi, vuoi tu qualche cosa fuori della mia Volontà? Che temi? Che potessi lasciarti? Non sai tu che il segno più certo che Io abito in te, è che la mia Volontà abbia il suo posto d’onore, che ti domina e che faccia di te ciò che vuole? Io e la mia Volontà siamo inseparabili, e rende inseparabile da Me chi si lascia da Essa dominare”.

17-40 Maggio 1, 1925 La missione di Luisa è unica: Il far conoscere i pregi, il valore ed il bene che la Divina Volontà contiene, e farla regnare sulla terra.

(1) Stavo pensando alle tante cose dettemi dal mio amato Gesù sulla sua Santissima Volontà, e qualche dubbio mi si faceva nell’anima mia, che non è necessario segnarle sulla carta, e dirò solo quello che il mio sommo bene mi ha detto:

(2) “Figlia mia, in certe missioni od uffici vanno rinchiusi insieme tali doni, grazie, ricchezze e prerogative, cui se non fosse, o per missione o per occupazione d’ufficio, non sarebbe necessario che si possedesse quel tanto che si possiede, e che per necessità di disimpegnare l’ufficio gli è stato dato. La mia Umanità ebbe ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)