MaM
Messaggio del 17 novembre 1983:Pregate! Non state a domandarvi perché vi chiedo sempre delle preghiere. La vostra preghiera personale si intensifichi e si riversi sugli altri.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

17-51 Giugno 29, 1925 Come le opere di Gesù, dopo la sua morte ebbero il suo pieno frutto, così sarà di Luisa.

(1) Mi sentivo oppressa, ed un pensiero voleva turbare la serenità della mia mente: “E se ti trovassi in punto di morte e ti venissero dubbi, timori di come ti sei diportata nella tua vita, tanto da farti temere della tua salvezza, come faresti?” Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù non mi ha dato tempo di più riflettere né di rispondere al mio pensiero; muovendosi nel mio interno si faceva vedere che tentennava la testa, e come contristato dal mio pensiero mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che dici? Pensare ciò è un affronto ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

17-52 Luglio 9, 1925 Il patire insieme con Gesù serve di busso continuo, col quale Gesù picchia alle porte dell’anima, e l’anima picchia alle porte della sua.

(1) Mi sentivo che non potevo più stare senza del mio dolce Gesù. Per parecchi giorni ho dovuto sospirare il suo ritorno, ma invano, e gli dicevo di cuore:

(2) “Amor mio, ritorna alla tua piccola figlia, non vedi che non ne posso più? Ahi! a qual duro martirio esponi la mia povera esistenza col privarmi di Te!”.

(3) E stanca e sfinita mi abbandonavo nel suo Santissimo Volere. Ora, mentre mi trovavo in questo stato, stavo leggendo e mi sono sentita stendere le braccia al collo, la mia mente è restata assopita e mi sono trovata stretta dalle braccia di Gesù, tutta adombrata e nascosta in Lui. Io volevo dirgli il mio dolore, ma non mi ha dato tempo di farlo; ha parlato Gesù dicendomi:

(4) “Figlia mia, non vuoi persuaderti che quando la mia giustizia vuole, per giusta ragione, castigare le gente, Io sono costretto a nascondermi da te, perché tu non sei altro che una piccola particella che vincola tutte le altre particelle delle altre creature, e stare alla famigliare con te e come in festa, e colpire le altre particelle vincolate a te, la mia giustizia si trova in contrasto, e si sente distogliere dal colpire le altre particelle. Quindi, in questi scorsi giorni ci sono stati castighi nel mondo, ed Io mi sono tenuto da te nascosto, ma in te sempre”.

(5) Ora, mentre ciò diceva mi sono trovata fuori di me stessa, e mi faceva vedere che in vari punti della terra c’erano stati: dove terremoti, dove gravi incendi con morte di gente, e dove altri guai, e pareva che altri gravi mali seguiranno. Io sono restata spaventata e pregavo, ed il mio amabile Gesù è ritornato, ed io mi vedevo innanzi a Lui tutta brutta, come appassita e gli ho detto:

(6) “Vita mia e mio tutto, guardami come mi sono fatta brutta, come sto in atto d’appassire, ah! senza di Te come mi cambio! La tua privazione mi fa perdere la freschezza, la bellezza, mi sento come sotto d’un sole ardente, che togliendomi tutti gli umori vitali mi fa appassire e consumare”.

(7) E Gesù mi ha fatto patire un poco insieme con Lui; quel patire si convertiva sopra dell’anima mia come in celeste rugiada, che mi restituiva gli umori vitali; e prendendo la povera anima mia nelle sue mani ha soggiunto:

(8) “Povera figlia mia, non temere, se la mia privazione ti ha fatto appassire, il mio ritorno ti restituirà la freschezza, la bellezza, il colorito, e tutti i miei lineamenti; ed il patire insieme con Me non solo ti sarà come rugiada da farti ringiovanire, ma servirà di busso continuo, col quale picchiare alle porte dell’anima tua, e tu alla mia, in modo che le porte restino sempre aperte e tu liberamente puoi entrare in Me ed Io in te, ed il mio soffio ti servirà come venticello da conservarti la bella freschezza con cui ti creai”.

(9) E mentre ciò diceva mi soffiava forte forte, e stringendomi a Sé, mi e scomparso.

17-53 Luglio 20, 1925 Immobilità della Grazia nelle anime per l’ingratitudine umana.

(1) Trovandomi nel solito, dopo aver passato privazioni amarissime del mio dolce Gesù, finalmente si ha fatto vedere, e senza dirmi neppure una parola mi ha messo in una posizione dolorosa, in una perfetta immobilità, sentivo la vita e non avevo moto, sentivo il respiro e non potevo respirare, tutta la mia povera persona non aveva un piccolo moto, e mentre sentivo dolermi, non ero capace di contorcermi per il dolore che sentivo, ma ero costretta dalla presenza di Gesù e dalla sua Santissima Volontà a restare immobile. Onde dopo che al mio benedetto Gesù è piaciuto, mi ha steso le sue braccia come per prendermi e stringermi al suo seno, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, hai visto come è doloroso lo stato d’immobilità? E’ lo stato più duro, perché anche a sentire acerbi dolori, il moto è sollievo, è segno di vita; i contorcimenti sono voci mute che chiedono aiuto, e scuotono compassione dai circostanti. Tu l’hai provato quanto è doloroso, ma sai tu perché ti ho messo in questo stato d’immobilità? Per farti comprendere lo stato in cui si trova la mia grazia e avere da te una riparazione. Oh! in quale stato d’immobilità si trova la mia grazia! Essa è vita e moto continuo e sta in continuo atto di darsi alle creature, le creature la respingono e la rendono immobile; sente la vita, vuol dare la vita, ed è costretta dall’ingratitudine umana a starsene immobile e senza moto; che pena! La mia grazia è luce e come luce naturalmente si spande, e le creature non fanno altro che sprigionare tenebre, e mentre la mia luce vuole entrare in loro, le tenebre che spandono paralizzano la mia luce e la rendono come immobile e senza vita per le creature. La mia grazia è amore e contiene la virtù di poter tutti accendere, ma la creatura amando altro rende come morto per sé quest’amore, e la mia grazia sente il più straziante dolore dello stato d’immobilità in cui la mettono le creature. Oh! in quali strette dolorosissime si trova la mia grazia! E questo non solo da quelli che apertamente si dicono cattivi, ma anche da quelli che si dicono religiosi, anime pie, e molte volte per cose da nulla, per una cosa che non va a loro genio, per un capriccio, per un vilissimo attacco o perché non trovano le soddisfazioni della propria volontà nelle stesse cose sante, mentre la mia grazia è tutta moto e vita per loro, la rendono immobile e si appigliano a ciò che va a loro genio, al capriccio, agli attacchi umani, e a tutto ciò in cui sentono la soddisfazione del proprio io. Sicché, al posto della mia grazia mettono il proprio io, come vita e come idolo proprio; ma sai tu chi è la confortatrice, la indivisibile compagna, la rapitrice che le rapisce il moto e la vita della mia grazia, anzi accelera sempre più il suo moto e neppure un istante la rende immobile? Chi vive nella mia Volontà; dove Essa regna è sempre in moto la mia grazia, è sempre in festa, tiene sempre da fare, non resta mai corrucciata, inoperosa. L’anima dove regna il mio Volere è la beniamina della mia grazia, è la sua piccola segretaria dove depone i segreti dei suoi dolori e delle sue gioie, le affida tutto, perché la mia Volontà tiene posto sufficiente per ricevere il deposito che contiene la mia grazia, perché essa non è altro che il parto continuo della mia Volontà Suprema”.

17-54 Agosto 2, 1925 Che cosa, e che gran che, è il “Ti amo”.

(1) Stavo pregando e fondendomi nel Santo Voler Divino; volevo girare dappertutto, fin nell’empireo per trovare quel ti amo supremo, che non è soggetto a nessuna interruzione, vorrei farlo mio affinché anch’io avessi un ti amo non mai interrotto che potesse far eco al ti amo eterno, e possedendo in me la sorgente del vero ti amo, potessi avere un ti amo per tutti, per ciascuno, per ogni moto, per ogni atto, per ogni respiro, per ogni palpito e per ogni ti amo dello stesso Gesù. E mentre mi pareva di giungere nel seno dell’Eterno, facendo mio il loro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

17-55 Agosto 4, 1925 Come chi vive nella Volontà di Dio sta in comunicazione con tutte le cose create, ed è sostenuta da tutta la Creazione.

(1) Dopo aver passato vari giorni di totale privazione del mio dolcissimo Gesù, andavo ripetendo il mio doloroso ritornello: “Tutto per me è finito; ahi! non lo vedrò più! Non più ascolterò la sua voce che tanto mi dilettava! Ahi! sono abbandonata da chi formava tutto il mio contento ed era il tutto per me! Che martirio prolungato! Che vita senza vita, senza di Gesù!” Ma mentre il mio cuore era affogato di pene, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e prendendomi in braccio ho gettato le mie braccia al suo collo, abbandonando il mio capo sul suo petto in atto che non ne potevo più, e Gesù stringendomi forte a Sé, poggiava le sue ginocchia sul mio petto, premendolo forte forte, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tu devi morire continuamente”.

(3) E mentre ciò diceva mi partecipava varie pene. E poi, prendendo un aspetto più affabile ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, di che temi se c’è in te la potenza della mia Volontà? Ed è tanto vero che c’è questo mio Volere in te, che in un istante ti ho trasformato nelle mie pene, e tu con amore ti sei prestata a riceverle. E come tu penavi hai steso le braccia per abbracciare la mia Volontà, e mentre tu l’abbracciavi, tutto ciò che vive nel mio Volere, cioè gli angeli, i santi, la mia Mamma Celeste, la stessa Divinità, hanno sentito la strettezza del tuo abbracciò, e tutti sono corsi verso di te per riabbracciarti, ed in coro hanno detto: “Come è gradito e caro l’abbracciò della nostra piccola esiliata, che vive sulla terra per compiere la sola Volontà di Dio, come la compiamo noi nel Cielo, lei è la nostra gioia, è la nuova e sola festa che ci viene dalla terra”. Oh! se tu sapessi che significa vivere nella mia Volontà, non c’è divisione tra lei ed il Cielo, dove c’è la mia Volontà essa si trova, i suoi atti, le sue pene, le sue parole, sono in atto ed operanti in qualunque luogo la mia Volontà si trova, e siccome si trova dappertutto, l’anima si mette nell’ordine della Creazione, e sta, con l’elettricità del Supremo Volere, in comunicazione con tutte le cose create, e come le cose create stanno in ordine ed armonia tra loro, l’una è il sostegno dell’altra, neppure una può spostarsi; e mai sia, si spostasse una sola cosa da Me creata, la Creazione si sconvolgerebbe tutta; c’è un segreto tra loro, una forza misteriosa, che mentre vivono sospesi in aria, senza appoggio alcuno, con la forza della comunicazione che hanno tra loro, una sostiene l’altra. Così chi fa la mia Volontà è in comunicazione con tutti, è sostenuta da tutte le opere del suo Creatore, perciò tutti la riconoscono, l’amano, e le prestano l’elettricità, il segreto di vivere insieme con loro, sospesa tra il cielo e la terra, tutta sostenuta dalla sola forza della Suprema Volontà”.

18-1 Agosto 9, 1925 Come il ricambiare Iddio in amore per tutte le cose create, entra nel primo dovere della creatura. La Divina Volontà fu data come vita primaria della creatura.

(1) Mio Gesù, dammi la forza, Tu che vedi le grandi ripugnanze che sento nello scrivere, che se non fosse per la benedetta ubbidienza ed il timore di dispiacerti, non avrei vergato mai più una sola parola. Le tue lunghe privazioni m’intontiscono e mi rendono incapace di tutto, perciò ho bisogno di aiuto maggiore per mettere su carta ciò che il tuo Santo Volere mi suggerisce. Perciò dammi la mano e sii Tu sempre insieme con me.

(2) Ora, mentre mi stavo fondendo nel Santo Voler Divino, per ricambiare in amore tutto ciò che Iddio aveva ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-2 Agosto 15, 1925 Tutte le cose create camminano verso dell’uomo. La Festa della Assunta si dovrebbe chiamare la Festa della Divina Volontà.

(1) Continuavo a fondermi nel Santo Voler Divino, per ricambiare il mio Gesù col mio piccolo amore di tutto ciò che ha fatto per l’uman genere nella Creazione; ed il mio amato Gesù, movendosi nel mio interno, per dare più valore al mio piccolo amore, faceva insieme con me ciò che io facevo, ed in questo mentre mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutte le cose create furono fatte per l’uomo, e tutte corrono verso dell’uomo, non hanno piedi, ma tutte camminano, tutte hanno un moto, o per trovarlo o per farsi trovare: La luce del ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-3 Settembre 16, 1925 Gesù fu sempre eguale nelle pene. L’essere sempre eguale è virtù Divina. Il tacere di Gesù.

(1) I miei giorni sono sempre più amari per le lunghe privazioni del mio dolce Gesù. La sua sola Volontà mi è rimasta come preziosa eredità delle tante sue visite fatte alla povera anima mia, e ora lasciata sola, dimenticata da Colui che formava la mia vita, che mi pareva d’essere fusi insieme e che né Lui poteva stare senza di me né io senza di Lui; e mentre penso dove, dov’è andato Colui che tanto mi amava? Che ho fatto che mi ha lasciato? Ah! Gesù, ritorna, ritorna che non ne posso più! E mentre vorrei abbandonarmi al ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-4 Ottobre 1, 1925 La Divina Volontà stava nel centro dell’Umanità di Nostro Signore, e chi vive in Essa vive in questo centro.

(1) Stavo secondo il mio solito accompagnando le pene della Passione del mio dolce Gesù, e offrivo la stessa privazione, la tortura che mi cagionava, come attestato del mio doloroso amore, per suo sollievo e compatimento delle sue pene. Ora, mentre ciò facevo, l’amato mio bene ha mosso un braccio nel mio interno, alzando la sua mano destra, facendo scorrere dalle sue dita rivoli di sangue e di luce sulla povera anima mia che stava appassita e bruciata dal soffio potente della sua privazione, e con una mestizia tale, che Gesù stesso si è scosso, ed intenerito per compassione ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18-5 Ottobre 4, 1925 Il ripetere lo stesso bene serve per formare l’acqua per innaffiare il seme delle virtù. Tutto ciò che ha fatto Nostro Signore sta sospeso nella Divina Volontà.

(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nella Santissima Volontà di Dio, e mentre giravo in Essa per mettere il mio ti amo su tutte le cose, avrei voluto che il mio Gesù nulla vedesse o sentisse, se non il mio ti amo, oppure attraverso di questo mio ti amo. E mentre ripetevo la cantilena del mio ti amo, pensavo tra me: “Si vede che sono proprio una piccola bimba, che non so dire altro che la storiella imparata; e poi, a che mi giova il ripetere e sempre ripetere: ti amo, ti amo? Ma mentre ciò pensavo, il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)