MaM
Messaggio del 25 novembre 1990:Cari figli, oggi vi invito a fare opere di misericordia con amore e per amore, verso di me e verso i vostri e i miei fratelli e sorelle. Cari figli, tutto quello che fate agli altri fatelo con grande gioia e umiltà verso Dio. Io sono con voi e di giorno in giorno offro i vostri sacrifici e preghiere a Dio per la salvezza del mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1923

16-7 Luglio 23, 1923 Il Divino Volere sta in continuo incontro con la creatura per darle tutti i suoi beni.

(1) Stavo secondo il mio solito abbandonandomi tutta nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù si faceva vedere che mi veniva incontro per ricevermi nella sua Santissima Volontà, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Volontà sta in continuo incontro con la volontà della creatura, e come il volere umano s’incontra col mio, così riceve la luce, la santità, la fortezza che contiene la mia Volontà, Essa sta in continuo atto di darsi alla creatura per darle la vita del Cielo anticipata. Se lei mi riceve, ebbene resta con questa Vita Celeste; se invece in ogni atto che fanno non ricevono questo Voler Supremo, tutto intento per loro bene, a renderli felici, forti, santi, divini, e come trasformati in un’aurora di luce celestiale, restano col solo loro volere umano che li rende deboli, miserabili, fangosi, che li accerchia con vili passioni da far pietà, non vedi quante anime si trascinano per debolezza di non sapersi vincere a fare il bene? Altre che non sanno dominare sé stesse; altre incostanti, come canne al muoversi del vento; altre che non sanno pregare senza mille distrazioni; altre sempre scontente; altre pare che fossero nate per fare il male; sono tutte anime che in tutte le cose loro non incontrano il mio Volere. Eppure il mio Volere sta per tutti, ma perché lo sfuggono non ricevono il bene che il mio Volere contiene, è giusta pena di chi vuol vivere del suo coinvolgersi in tutte le miserie. Ma però, questo mio Volere che non hanno voluto incontrare in vita, per darli tanti beni per quante volte lo avessero incontrato, lo incontreranno in morte, per dar loro tante pene per quante volte lo hanno sfuggito, perché sfuggendolo si sono resi colpevoli, si sono macchiati, infangati; è giusto che abbiano una pena, formandosi per loro tanti incontri dolorosi, per quante volte non si hanno incontrato con la mia Volontà sulla terra, ma questi incontri dolorosi saranno senza meriti, senza nuovi acquisti, come avrebbero fatto se lo avessero incontrato in vita. Oh! quanti gemiti di dolore escono dalle prigioni del purgatorio, quanti grida di disperazione si sentono dall’inferno, perché il mio Volere non è stato incontrato sulla terra. Perciò figlia mia, il tuo primo atto sia d’incontrarti col mio Volere, il tuo primo pensiero, il tuo palpito sia d’incontrarti col palpito eterno del mio Volere, affinché riceva tutto il mio amore. In tutto cerca di far continui incontri, affinché tu resti trasformata nel mio, ed Io nel tuo, per poterti disporre a fare l’ultimo incontro con la mia Volontà nell’ultima tua ora, così non avrai nessun incontro doloroso dopo la tua morte”.

16-8 Luglio 24, 1923 La volontà è il deposito di tutto l’operato della creatura.

(1) Mi sentivo molto oppressa per la privazione del mio sempre amabile Gesù, dicevo tra me: “Tutto è finito per me, per quanto lo cerco non viene, che tortura, che martirio”. Ma mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù si fece vedere crocifisso che si distendeva sulla mia povera persona, e una luce che usciva da dentro la sua adorabile fronte mi diceva:

(2) “Figlia mia, la mia Volontà contiene tutto l’Essere mio, e chi in sé la possiede, possiede Me più che se avesse la mia continua presenza, perché la mia Volontà penetra ovunque, nelle più intime fibre; ne conta i palpiti, i pensieri; si fa vita della parte più bella della creatura, cioè del suo interno, da cui sorgono, come da sorgente, le opere esterne, rendendola inseparabile da Me; mentre la mia presenza, se non trova la mia Volontà nell’anima, non può essere vita di tutto il suo interno, resta come divisa da Me, quante anime dopo d’aver goduto dei miei favori e della mia presenza, non stando in loro la pienezza della mia Volontà, la sua luce, la sua santità, si sono ingolfate di nuovo nella colpa, hanno preso parte ai piaceri, si sono separate da Me perché non c’era in loro quella Volontà Divina che rende l’anima intangibile da qualunque colpa, fosse anche minima, perciò le opere più pure, più sante, più grandi, sono formate in chi possiede tutta la pienezza della mia Volontà. Vedi, anche nella creatura la supremazia la tiene la sua volontà, sicché, se c’è questa tiene vita, e se questa non c’è, sembra come un albero, che mentre contiene tronco, rami, foglie, ma senza frutto; onde la volontà nella creatura non è pensiero, ma dà vita all’attitudine della mente; non è occhio, ma dà la vita allo sguardo, perché se tiene volontà l’occhio vuol vedere, vuol conoscere le cose, altrimenti è come se l’occhio non avesse vita; non è parola, ma dà vita a ciascuna parola; non è mano, ma dà vita all’azione; non è passo, ma dà vita al passo; non è amore, desiderio, affetto, ma dà vita all’amore, al desiderio, all’affetto. Ma questo non è tutto, mentre è vita di tutti gli atti umani, col compierli, la creatura resta spogliata dei suoi stessi atti, come quell’albero carico di frutti resta spogliato dalle mani di chi li coglie; invece, nella volontà restano come suggellati gli sguardi che ha dato, i pensieri che ha formato, le parole che ha detto, le azioni che ha fatto; sicché la mano ha operato, ma la sua azione non resta nelle sue mani, passa oltre e chi sa dove va, ma nella volontà vi resta, perciò tutto resta scritto, formato, suggellato nella volontà umana, e se ciò è nella volontà umana solo perché ho gettato il germe, la somiglianza della mia, pensaci tu stessa qual sarà la mia in Me stesso, e quale sarà se la creatura si farà possedere dalla mia Volontà”.

16-9 Luglio 27, 1923 Gesù fa il deposito dei beni, effetti, prodigi, conoscenze che contiene la sua Volontà in una creatura, per poi darli alle altre.

(1) Questa mattina il mio dolce Gesù si faceva vedere in modo meraviglioso, Lui vi stava in piedi sul mio cuore, aveva messo due aste sopra le quali aveva formato un arco, ed in mezzo aveva fissato una rotella con due funi, una a destra e l’altra a sinistra, pendente un secchietto; e Gesù, con tutta fretta faceva scendere il secchio nel mio cuore, lo tirava su, pieno d’acqua e la versava nel mondo; tirava e versava in modo da allagare la terra. Era dilettevole vedere Gesù come affannarsi, gocciolare sudore per la fatica che faceva nel tirare su tanta acqua, onde pensavo tra me: “Come mai esce tanta acqua da dentro il mio cuore, mentre è così piccolo? E quando me l’ha messo? ”. Onde il benedetto Gesù mi faceva comprendere che tutto quell’apparecchio non era altro che la sua Volontà, che con tanta bontà aveva operato su di me; le acque che tirava, tutti i detti ed insegnamenti, che come in deposito aveva messo nel mio cuore sulla sua adorabile Volontà, che più che acqua, volendo innaffiare la Chiesa per darle la conoscenza della sua Volontà, la tirava su, per fare che si compisse come Lui vuole. Onde mi ha detto:

(2) “Figlia mia, così feci nell’Incarnazione: Prima deposi nella mia cara Mamma tutti i beni che conveniva per scendere dal Cielo in terra, poi m’incarnai e feci il deposito della mia stessa Vita; dalla mia Mamma uscì questo deposito come vita di tutti, così sarà della mia Volontà, è necessario che faccia il deposito dei beni, effetti, prodigi, conoscenze che contiene, dopo fatto il deposito in te, allora si farà via e si darà alle altre creature. Perciò, vedi, tutto è preparato, il deposito è quasi in fine, non resta altro che disporre i primi per farlo conoscere, affinché non resti senza il suo frutto”.

16-10 Luglio 30, 1923 L’anima è il fiore celeste.

(1) Stavo fondendomi nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogniqualvolta l’anima entra nel mio Volere per pregare, operare e altro, tante diverse tinte divine, una più bella dell’altra riceve. Non vedi quanta varietà di colori e di bellezza contiene tutta la natura? Sono le ombre della varietà dei colori e bellezza che contiene la mia Divinità; ma donde le piante, i fiori, acquistano la varietà dei colori? A chi diedi l’ufficio di colorire con tante svariate tinte tante diversità di piante? Al sole, la sua luce ed il suo calore contengono fecondità e varietà di colori, da abbellire tutta la terra; e solo che la pianta si espone ai baci della sua luce, agli abbracci del suo calore, il fiore si schiude e come restituendogli il bacio e l’abbraccio, riceve le sfumature delle tinte e forma il suo bel colorito.

(3) Ora, l’anima che entra nella mia Volontà, simboleggia il fiore che si espone a ricevere il bacio e l’abbraccio del sole per ricevere le varie tinte che il sole contiene, e col restituirle riceve le varie tinte della Natura Divina. E’ proprio lei il fiore celeste, che il sole eterno con l’alito della sua luce ha colorito così bene da profumare Cielo e terra, e da allietare con la sua bellezza la stessa Divinità e tutta la corte celeste. I raggi del mio Volere la svuotano di ciò che è umano e la riempiono di ciò che è Divino; perciò si vede in lei la bella iride dei miei attributi. Perciò figlia mia, entra spesso nel mio Volere per ricevere le sfumature e le varie tinte della somiglianza del tuo Creatore”.

16-11 Agosto 1, 1923 Tutta la Creazione contiene il ti amo di Gesù. L’anima nella Divina Volontà deve dare la corrispondenza col suo ti amo in tutto.

(1) Mi sentivo molto afflitta perché quest’oggi il mio sole Gesù non è spuntato alla povera anima mia. Oh! Dio, che pena, passare un giorno senza sole, sempre notte! Ora, mentre mi sentivo trafitta nell’anima, ho avuto il bene di guardare il cielo stellato e tra me dicevo:

(2) “Come più nulla si ricorda il mio dolce Gesù? Io non so come la bontà del suo cuore può tollerare a non far sorgere il sole della sua amabile presenza, mentre mi diceva che non avrebbe potuto stare senza venire alla sua piccola figlia, perché i piccoli ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-12 Agosto 5, 1923 Per compire la Redenzione, Gesù aprì le porte della Volontà Suprema. Così per compire il Fiat Voluntas Tua apre di nuovo le porte della sua Volontà.

(1) Stavo tutta fondendomi nel Santo Voler di Dio, ed il mio dolce Gesù, investendomi d’una luce suprema mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Umanità, per quanto santa e pura, se la mia Volontà Suprema non le avesse dato l’entrata alla mia volontà umana nella Volontà Divina, non avrebbe potuto formare la completa Redenzione. Alla mia volontà umana l’avrebbe mancato l’onniveggenza, e quindi non poteva vedere tutti; l’immensità, e non poteva abbracciare tutti; l’onnipotenza, e non poteva salvare tutti; l’eternità, e non poteva prendere tutto come un punto solo, e rimediare a tutto. Sicché la prima parte nella Redenzione l’ebbe la mia Divina Volontà, la seconda, la mia Umanità, se non fosse per la Volontà Divina, la Redenzione sarebbe stata di pochi e limitata nel tempo, perché mancandomi la luce dell’onniveggenza, che fa conoscere tutti, non avrei potuto estendermi a tutti. Sicché per poter formare la Redenzione, non feci altro che aprire le porte della Volontà Suprema alla mia Umanità, cui il primo uomo aveva chiuso, e dandole campo libero la feci operare la Redenzione proprio nel seno di Essa; da allora in poi nessun altro è entrato nel mio Voler Divino per poter operare da padrone, con piena libertà, come se fosse suo, per poter godere di tutto il suo potere e beni che Essa contiene. La mia Volontà è in Me come l’anima al corpo, e se per i santi è stata la grazia più grande il fare la mia Volontà, cui come a riflessi è entrata in loro, che sarà, non ricevere i soli riflessi, ma entrarci dentro e godere di tutta la sua pienezza?

(3) Ora, se per formare la Redenzione fu necessario che la mia Umanità e volontà avessero l’entrata in questa Divina Volontà, così ora è necessario che per il compimento del Fiat Voluntas Tua, come in Cielo così in terra, apra di nuovo le porte della Volontà Eterna e faccia entrare un’altra creatura, e dando campo libero la faccia fare dal più grande al più piccolo atto di essa nell’onniveggenza, immensità e potenza della mia Volontà. Come entrerai in Essa ed emetterai i tuoi pensieri, le tue parole, opere, passi, riparazioni, pene, amore, ringraziamenti, così il Voler Supremo conierà tutti i tuoi atti, e riceveranno l’immagine Divina, col valore di atti divini, che essendo infiniti possono supplire per tutti, giungere a tutti, e avere tale ascendenza sulla Divinità, da far scendere sulla terra questa Suprema Volontà e portare i beni che Essa contiene. Succederà come al metallo, all’oro, all’argento, fino a tanto che non venga coniata l’immagine del re, non si può dare il valore di moneta, ma non appena resta coniata acquista il valore di moneta e corre per tutto il regno, non c’è paese, villaggio, luogo importante, cui non goda il suo prestigio di moneta, e non c’è creatura che possa vivere senza di essa, potrà essere vile il suo metallo o prezioso, questo non importa, purché vi sia impressa l’immagine del re essa corre per tutto il regno e vi gode la supremazia su tutti, e si fa amare e rispettare da tutti. Così, tutto ciò che l’anima fa nel mio Volere, essendovi coniata l’immagine divina, corre in Cielo ed in terra, tiene la supremazia su tutti, non si rifiuta di darsi a chi la vuole, non c’è punto dove non si goda dei suoi benefici effetti”.

(4) Ora, mentre ciò diceva abbiamo pregato insieme, e Gesù faceva entrare la mia intelligenza nella sua Volontà, ed insieme abbiamo offerto alla Maestà Suprema l’omaggio, la gloria, la sottomissione, l’adorazione di tutte le intelligenze create. Al contatto della Volontà Suprema negli omaggi, nelle adorazioni, restava impressa una immagine divina, e si diffondevano su tutte le intelligenze create come tanti messaggeri parlanti, che si mettevano in ordine nella Creazione, e tutti come in rapporti con la Volontà Suprema. Ma chi può dire ciò che si vedeva e comprendeva? . Il mio dolcissimo Gesù ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, hai visto? Solo con l’entrare nella mia Volontà può succedere tutto questo, perciò continua a far entrare i tuoi sguardi, le tue parole, il tuo cuore e tutto il resto di te, e vedrai cose sorprendenti”.

(6) Onde dopo aver passato più di tre ore nella Divina Volontà, facendo ciò che Gesù mi diceva ed insieme con Lui, mi son trovata in me stessa. Ma chi può dire tutto? La mia povera intelligenza me la sento incapace, se Gesù vorrà riprenderò il dire, per ora faccio. . .

16-13 Agosto 9, 1923 La volontà umana è tenebre; la Volontà Divina è Luce.

(1) Stavo fondendomi nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù, stringendomi a Sé, si è messo a pregare insieme con me e poi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la volontà umana ha coperto di nubi tutta l’atmosfera, in modo che fitte tenebre pendono su tutte le creature, e quasi tutte camminano zoppicando e a tentoni, e ogni azione umana che fanno senza il connesso della Volontà Divina, accresce le tenebre e l’uomo diventa più cieco, perché la luce, il sole, alla volontà umana è la Divina Volontà, tolta questa, luce non vi è per la creatura. Ora, chi opera, prega, cammina, ecc. , nel mio Volere, si eleva sopra di queste tenebre, e come opera, prega, parla, così, squarciando queste fitte nubi, manda lampi di luce su tutta la terra, da scuotere chi vive nel basso della sua volontà, e prepara gli animi a ricevere la luce, il sole della Divina Volontà. Perciò ho tanto interesse che tu viva nel mio Volere, perché prepari un cielo di luce, che mandando continui lampi di luce, venga a diradare questo cielo di tenebre che la volontà umana si ha formato sopra del suo capo, in modo che possedendo la luce del mio Volere possano amarlo, ed il mio Volere amato possa regnare sulla terra”.

16-14 Agosto 13, 1923 La Vergine fu l’inizio, l’origine, il germe del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra. Gesù, su questo germe del suo stesso Volere che trovò nella sua Divina Madre formò il gran piano della volontà umana nella Volontà Divina. Ora per mezzo di un’altra creatura, aprirà i

(1) Mi sentivo oppressa per la privazione del mio dolce Gesù, e mettendomi a pregare lo pregavo che non più indugiasse a far ritorno alla povera anima mia, che non ne potevo più. Onde con mia sorpresa l’ho visto che stava stretto al mio collo, cingendomi con le sue braccia, e col suo volto che toccava il mio, e con una luce che voleva infondere nella mia mente; io, come tirata l’ho baciato, ma come se volessi respingere la luce, e dicevo tra me: “A me non importa conoscere le cose, quello che voglio è salvarmi l’anima, e Gesù ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-15 Agosto 16, 1923 La ragione perché Gesù vuole che si faccia la sua Volontà, è per trovare occasioni e mezzi di poter sempre dare.

(1) Stavo pensando tra me: “Perché il benedetto Gesù ha tanto interesse, vuole e ama tanto che si faccia la sua Volontà? Quale gloria ne può ricevere che una povera e vile creatura ceda il suo volere nella sua altissima, santissima e amabilissima Volontà sua? ” Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù, con una tenerezza e dolcezza indicibile mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vuoi saperlo? Perché è tanto il mio amore, la mia suprema bontà, che ogni qualvolta la creatura fa la mia Volontà, opera perché voglio Io, le do del mio, e per darle sempre del mio voglio che faccia la mia Volontà. Quindi tutta la ragione, l’interesse per cui voglio che faccia la mia Volontà, è per trovare occasioni e mezzi di poter sempre dare; è il mio amore che non vuole stare quieto, vuol sempre correre, volare verso la creatura, ma per che fare? Per dare; ed essa col fare la mia Volontà si avvicina a Me ed Io a lei, ed Io do e lei prende. Invece, se non opera per fare la mia Volontà si mette con Me a debita distanza, rendendosi come estranea da Me, e quindi non può prendere ciò che le volessi dare; e se Io le volessi dare del mio, le sarebbe nocivo ed indigeribile, perché il suo palato rozzo e contaminato dalla volontà umana, non le farebbe gustare né apprezzare i doni divini, dunque tutto l’interesse è perché voglio dare sempre del mio. La mia gloria, poi, è la stessa gloria mia che ricevo attraverso l’operato della creatura che fa la mia Volontà, è una gloria che scende dal Cielo e risale di nuovo dritta dritta ai piedi del mio Trono, moltiplicata dalla Volontà Divina esercitata dalla creatura. Invece quella che mi possono dare quelli che non fanno la mia Volontà, se pure ci fosse, è una gloria a Me estranea, che molte volte giunge a farmi nausea. Molto più, che con l’operare per fare la mia Volontà, col darle del mio, vi metto insieme a quell’opera la mia Santità, la mia Potenza e Sapienza, la bellezza delle opere mie, un valore incalcolabile ed infinito, potrei dire che sono frutti dei miei poderi, opere del mio celeste regno, gloria della mia famiglia e dei miei figli legittimi; quindi come mai non potranno piacermi? Come non sentire la forza rapitrice del mio Supremo Volere in quell’opera della creatura che solo opera per compire la mia Volontà? Oh! se tutti conoscessero il bene, non si farebbero ingannare dalla propria volontà”.

16-16 Agosto 20, 1923 La Santità del vivere nel Divin Volere, ad esempio della Santissima Vergine, non tiene nulla del prodigioso esterno.

(1) Stavo pensando tra me: “Il buon Gesù dice tante cose mirabili della sua Volontà, come non c’è cosa più grande, più alta, più santa dell’anima che chiama a vivere nel suo Volere. Se così fosse, chi sa quante cose mirabili dovrei fare, quante strepitose, anche all’esterno; invece, nulla che affascini, che colpisca, anzi mi sento la più abietta ed insignificante, che nulla faccio di bene, mentre i santi quanti beni non hanno fatto, cose strepitose, miracoli, eppure dice che il vivere nel suo Volere lascia dietro tutti i santi”. Ora, mentre questi e altri pensieri passavano nella mia ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)