MaM
Messaggio del 3 maggio 2009:Ho raccomandato tutti noi, le nostre intenzioni , in modo speciale gli ammalati e tutto quello che abbiamo nel nostro cuore, ed ho chiesto di benedire gli oggetti. La Madonna ha pregato su di noi un lungo momento ed ha detto: “in questo mese a me dedicato vi invito, che siate preghiera!” Marija ha detto che di solito la Madonna dà il messaggio il 25 del mese, ed ha commentato: si vede che ce lo siamo meritati. Marija ha ricordato che la Madonna vuole darci le Grazie in questo mese a Lei dedicato, e ci ha esortato a chiederle.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 16-16 Agosto 20, 1923 La Santità del vivere nel Divin Volere, ad esempio della Santissima Vergine, non tiene nulla del prodigioso esterno.

(1) Stavo pensando tra me: “Il buon Gesù dice tante cose mirabili della sua Volontà, come non c’è cosa più grande, più alta, più santa dell’anima che chiama a vivere nel suo Volere. Se così fosse, chi sa quante cose mirabili dovrei fare, quante strepitose, anche all’esterno; invece, nulla che affascini, che colpisca, anzi mi sento la più abietta ed insignificante, che nulla faccio di bene, mentre i santi quanti beni non hanno fatto, cose strepitose, miracoli, eppure dice che il vivere nel suo Volere lascia dietro tutti i santi”. Ora, mentre questi e altri pensieri passavano nella mia mente, il mio Gesù si è mosso nel mio interno, e con la solita sua luce mi diceva:

(2) “Figlia mia, la santità quando è individuale, a tempo e a luogo, ha più del prodigioso esterno per attirare quegli individui, luoghi e tempi, a ricevere quella grazia e bene che quella santità contiene, invece la santità del vivere nel mio Volere non è santità individuale, assegnata a far bene a quei luoghi, a quei tali e a quei tempi, ma è santità che deve far bene a tutti, in tutti i tempi ed in tutti i luoghi, è una santità che resta eclissata nell’Eterno Sole del mio Volere, che invadendo tutti è luce senza parola, è fuoco senza legna, senza strepito, senza fumo, ma con ciò non cessa d’essere la più maestosa, la più bella, la più feconda; la sua luce più pura, il suo calore più intenso, vera immagine del sole che illumina il nostro orizzonte, illumina tutti, ma senza strepito; è luce, ma non ha parola, non dice nulla a nessuno; il bene che fa è germe che feconda la vita che dà a tutte le piante, e come col suo calore purifica l’aria infetta e distrugge ciò che può nuocere a tutta l’umanità, ed è tanto tacito, che ad onta che l’hanno con loro, non gli fanno attenzione, ma con ciò non cessa d’essere maestoso e bello e di seguire il bene che fa a tutti, e se venisse a mancare tutti lo piangerebbero, venendo a mancare il più gran miracolo della fecondità e conservazione di tutta la natura. Più che sole è la santità del vivere nel mio Volere; un’anima retta e tutta ordinata nella mia Volontà, è più che un esercito in battaglia, la sua intelligenza è ordinata e vincolata con l’intelligenza eterna; i suoi palpiti, affetti, desideri, sono ordinati con vincoli eterni, sicché i suoi pensieri, la sua volontà e tutto il suo interno sono eserciti di messaggeri che da lei partono, che riempiono Cielo e terra, sono voci parlanti, sono armi che difendono tutti e per prima il loro Dio; portano il bene a tutti; sono la vera milizia celeste e divina che la Suprema Maestà tiene tutta riordinata in Sé, sempre pronta a tutti i suoi ordini.

(3) E poi c’è l’esempio della mia Mamma, vera santità del vivere nel mio Volere, tutto eclissato il suo interno nell’Eterno Sole della Volontà Suprema, e che dovendo essere la Regina della santità dei santi, Madre e portatrice della mia Vita a tutti, e quindi di tutti i beni, restava come nascosta in tutti, portando il bene senza farsi conoscere; più che tacito sole portava la luce senza parola, il fuoco senza strepito, il bene senza farsi additare; non c’era bene che da Lei non partiva; non c’era miracolo che da Lei non scaturiva; vivendo nel mio Volere viveva nascosta in tutti, ed era origine, ed è, dei beni di tutti. Era tanto rapita in Dio, tanto fissata e ordinata nella Divina Volontà, che tutto il suo interno nuotava nel mare dell’Eterno Volere, stava a giorno di tutto l’interno di tutte le creature e ci metteva il suo per riordinarle innanzi a Dio. Era proprio l’interno dell’uomo che aveva più bisogno d’essere rifatto, riordinato, più che l’esterno, e dovendo fare il più, sembrava che lasciava il meno, mentre era origine del bene esterno e dell’interno, eppure apparentemente sembrava che non facesse opere grandi e strepitose; Lei, più che sole, passava inosservata e nascosta nella nube di luce della Divina Volontà, tanto che gli stessi santi hanno dato di loro apparentemente facendo cose più strepitose che la mia stessa Mamma, eppure che cosa sono i più grandi santi innanzi alla mia Celeste Mamma? Sono appena le piccole stelle paragonate al gran sole, e se restano illuminate, la causa ne è il sole. Ma ad onta che non faceva cose strepitose, non cessava anche apparentemente d’essere maestosa e bella, sorvolando appena la terra, tutta intenta a quel Volere Eterno che con tanto amore e violenza affascinava, rapiva, per trasportarlo dal Cielo in terra e che l’umana famiglia aveva così brutalmente esiliato fin nell’Empireo. E Lei, col suo interno tutto ordinato nel Divino Volere, non dava tempo al tempo, se pensava, se palpitava, se respirava, e tutto ciò che faceva, erano vincoli affascinanti per attirare il Verbo Eterno sulla terra, e difatti vinse e fece il più gran miracolo, che nessun altro può fare. Questo è il tuo compito figlia mia, affascinarmi, vincolarmi tanto col tuo interno tutto riordinato nel Supremo Volere, da trasportarlo dal Cielo in terra, affinché sia conosciuto e abbia vita come in Cielo così in terra. Di tutto il resto non ti dar pensiero, chi deve fare il più non è necessario che faccia il meno, anzi si dà il campo a che gli altri facciano il meno per dare a tutti il lavoro; so Io quanto è necessario, il tempo, il luogo, le persone, quando devo far conoscere, anche con prodigi esterni, le mie opere più grandi. Tu segui sempre il volo nel mio Volere, riempiendo Cielo e terra, da affascinarmi tanto da non poter resistere a fare il più gran miracolo: che il mio Volere regni in mezzo alle creature”.