MaM
Messaggio del 25 gennaio 2022:Cari figli! Oggi vi invito a ritornare alla preghiera personale. Figlioli, non dimenticate che satana è forte e vuole attirare a sé quante più anime possibili. Perciò voi vegliate nella preghiera e siate decisi nel bene. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

6-44 Giugno 15, 1904 La creatura non è altro che un piccolo recipiente ripieno di dose di tutte le particelle divine.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, quando appena è venuto e mi ha detto:

(2) “Figlia diletta mia, mi è tanto cara la creatura e l’amo tanto, che se la creatura lo comprendesse le scoppierebbe il cuore d’amore, e questo è tanto vero, che nel crearla non la feci altro che un piccolo recipiente ripieno di dose di tutte le particelle divine, dimodochè di tutto l’Essere mio: Attributi, virtù, perfezioni, l’anima ne contiene tante piccole particelle di tutti, secondo la capacità da Me datagli, e questo acciocché potessi trovare in lei altrettante piccole note corrispondenti alle mie note, e così potere perfettamente deliziarmi e scherzare con lei. Ora, questo piccolo recipiente ripieno di divino, quando l’anima tratta le cose materiali e le fa entrare dentro, vi scorre fuori qualche cosa di divino e vi entra a prendere posto qualche cosa di materia; quale affronto ne riceve la Divinità e quale danno l’anima; quale attenzione ci vuole, se per necessità le conviene trattare per non farle entrare dentro? Tu, figlia, sta attenta, altrimenti, se veggo in te cosa che non sia divina, Io non mi faccio più vedere”.

6-45 Giugno 17, 1904 La consumazione della volontà umana nella Divina, ci rende una sola cosa con Dio, e mette nelle nostre mani il divino potere.

(1) Questa mattina, il benedetto Gesù dopo molto stentare è venuto e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vedi quante cose si dicono di virtù, di perfezione, ma però vanno a finire tutte ad un solo punto, cioè, nella consumazione della volontà umana nella Divina. Sicché chi più è consumato in questa, si può dire che contiene tutto ed è più perfetto di tutti, perché tutte le virtù ed opere buone sono tante chiavi che ci aprono i tesori divini, ci fanno acquistare più amicizia, più intimità, più commercio con Dio, ma la sola consumazione è quella che ci rende una sola cosa con Lui e ci mette nelle nostre mani il divino potere, e questo perché la vita deve avere una volontà per vivere, or, vivendo della Volontà Divina, naturalmente si rende padrona”.

6-46 Giugno 19, 1904 Parla dei castighi.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo il mio adorabile Gesù a me vicino che diceva:

(2) “Figlia mia, in che passo doloroso sta per entrare la Chiesa, ma tutta la gloria in questi tempi è di quei spiriti atletici che non curando ceppi, catene e pene, non fanno altro che rompere il sentiero spinoso che divide la società e Dio”.

(3) Poi ha soggiunto: “Nell’uomo si vede un’avidità di sangue umano. Lui dalla terra ed Io dal Cielo vi concorrerò con terremoti, incendi, uragani, disgrazie, da farne morire in buona parte”.

6-47 Giugno 20, 1904 Le anime vittime sono figlie della Misericordia.

(1) Dopo avere molto stentato, quando appena è venuto il benedetto Gesù, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, è giunta a tanto la perfidia umana, da esaurire da parte sua la mia misericordia, però la mia bontà è tanta, da costituire le figlie della misericordia, affinché anche da parte delle creature non resti esaurito questo attributo, e queste sono le vittime che stanno in piena padronanza della Volontà Divina per avere distrutto la propria, perché in queste, il recipiente da Me datogli nel crearle, sta in pieno vigore, ed avendo ricevuto la particella della mia misericordia, essendo figlia, la somministrano ad altri. S’intende però che per amministrare la misericordia ad altri si deve trovare essa nella giustizia”.

(3) Ed io: “Signore, chi mai si potrebbe trovare nella giustizia?”

(4) E Lui: “Chi non commette peccati gravi e chi si astiene dal commettere peccati veniali leggerissimi, di propria volontà”.

6-48 Giugno 29, 1904 Segno per conoscere che Dio si ritira dell’uomo.

(1) Questa mattina, trovandomi nel solito mio stato, appena si ha fatto vedere il mio adorabile Gesù, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il segno quando la mia giustizia non può più sopportare l’uomo e sta in atto di mandare gravi castighi, è quando l’uomo non può più sopportare sé stesso, perché Iddio respinto dall’uomo, da lui si ritira e fa sentire all’uomo tutto il peso della natura, del peccato, e delle miserie, e l’uomo non potendo sopportare il peso della natura senza l’aiuto divino, cerca lui stesso il modo di distruggersi. In tale stato si trova ora la presente generazione”.

6-49 Luglio 14, 1904 La vita è una consumazione continua.

(1) I miei giorni si vanno facendo sempre più dolorosi per le quasi continue privazioni del mio adorabile Gesù, io stessa non so perché mi sento divorare l’anima, ed anche il corpo da questa separazione. Che lima sorda. Unico e solo mio conforto è la Volontà di Dio, perché se tutto ho perduto, anche Gesù, questa santa e dolcissima Volontà di Dio sta solo in mio potere, come pure sentendomi divorare anche il corpo, m’illudo che non porterà tanto a lungo lo scioglimento di esso, perché veggo che me lo sento soccombere, e quindi spero che un giorno o l’altro, il Signore mi chiami a Sé e finire questa dura separazione. Onde stamani, dopo avere stentato, oh! quanto, quando appena è venuto e mi ha detto:

(2)Figlia mia, la vita è una consumazione continua, chi la consuma per i piaceri, chi per le creature, chi per peccare, altri per interessi, qualcuno per capricci, ci sono tante specie di consumazione. Ora, chi questa consumazione la forma tutta in Dio, può dire con tutta certezza: “Signore, la mia vita si è consumata d’amore per Te, e non solo mi sono consumata, ma sono morta per solo amor tuo”. Perciò, se tu ti senti consumare continuamente per la mia separazione, puoi dire che muori continuamente in Me, e tante morti subisci per amor mio. E se tu consumi il tuo essere per Me, per quanto è consumazione di te, altrettanto acquisti di divino in te stessa”.

6-50 Luglio 22, 1904 La sola stabilità è quella che fa conoceré il progresso della vita divina nell’anima.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando l’anima propone, o di non peccare, oppure di fare un bene e non eseguisce i propositi fatti, il segno è che non si fanno con tutta la volontà, e che la luce divina non ha avuto contatto con l’anima, perché quando la volontà è vera e la luce divina, vi fa conoscere il male da evitare, o il bene da fare e difficilmente l’anima non eseguisce ciò che ha proposto, e questo perché la luce divina non vedendo la stabilità della volontà, non vi somministra la luce necessaria per evitare l’uno e per fare l’altro, al più possono essere momenti di sventura, abbandoni di creature o qualche altro accidente che l’anima pare che si vorrebbe distruggere per Dio, che vuol cambiare vita, ma non appena il vento degli accidenti si cambia, che tosto si cambia la volontà umana. Sicché, anziché volontà e luce, si può dire un miscuglio di passione a norma dei cambiamenti dei venti. Eppure la sola stabilità è quella che fa conoscere il progresso della vita divina nell’anima, perché essendo Dio immutabile, chi lo possiede partecipa della sua immutabilità nel bene”.

6-51 Luglio 27, 1904 Tutto dev’essere suggellato dall’amore.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio adorabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e tenendomi sollevata la testa, che per la tardanza nell’aspettarlo era molto stanca, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi veramente mi ama, tutto ciò che le succede, interno ed esterno, divora tutto in una sola cosa, qual’è la Volontà Divina. Tutte le cose, nessuna le pare strana, riguardandola come un prodotto di Divina Volontà, perciò in Essa tutto consuma, sicché il suo centro, la sua mira è l’unica e sola Volontà di Dio. Sicché in Essa sempre si gira, come dentro d’un anello, senza trovare mai la via da uscirne, facendone alimento continuo”.

(3) Detto ciò ha scomparso, e dopo avendo ritornato ha soggiunto:

(4) “Figlia, fa che tutto ti sia suggellato dall’amore, sicché se pensi, devi solo pensare all’amore, se parli, se operi, se palpiti, se desideri; anche un solo desiderio che esca da te che non sia amore ristringilo in te stessa, e convertilo in amore, e poi dalle la libertà d’uscire”.

(5) E mentre ciò diceva, pareva che con la sua mano toccava tutta la mia persona, mettendo tanti suggelli d’amore.

6-52 Luglio 28, 1904 L’anima distaccata da tutto, in tutte le cose trova Dio.

(1) Questa mattina trovandomi nel solito mio stato, per qualche poco è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando l’anima è distaccata da tutto, in tutte le cose trova Dio, lo trova in sé stessa, lo trova fuori di sé stessa, lo trova nelle creature, sicché si può dire che tutte le cose si convertono in Dio per l’anima al tutto distaccata, anzi non solo lo trova, ma lo mira, lo sente, l’abbraccia, e siccome in tutto lo trova, così tutte le cose le somministrano occasione d’adorarlo, di pregarlo, di ringraziarlo, di stringersi più intimamente a Dio, e poi, i tuoi lamenti non sono del tutto ragionevoli della mia privazione se tu mi senti nel tuo interno, il segno è che non solo vi sto di fuori, ma anche dentro, come nel mio proprio centro”.

(3) Ho dimenticato di dire in principio, che me l’ha portato la Regina Mamma, e siccome lo pregavo che mi contentasse e non mi lasciasse priva di Lui, Gesù benedetto ha risposto nel modo scritto di sopra.

6-53 Luglio 29, 1904 La fede fa conoscere Dio, ma la fiducia lo fa trovare.

(1) Continuando il mio solito stato, non appena visto il mio adorabile Gesù ho detto: “Signor mio e Dio mio”. E Lui ha seguitato a dire:

(2) “Dio, Dio, Dio solo, figlia, la fede fa conoscere Dio, ma la fiducia lo fa trovare, sicché la fede senza la fiducia è fede sterile. E ad onta che la fede possiede immense ricchezze per potersi l’anima arricchire, se manca la fiducia ne resta sempre povera e sprovvista di tutto”.

(3) Onde, mentre ciò diceva mi sentivo tirare in Dio, e restavo in Lui assorbita come una gocciolina d’acqua nell’immenso mare, più che guardavo non trovavo né i confini dell’altezza, né quelli della larghezza, Cieli e terra, viatori e comprensori, tutti stavano immersi in Dio. Quindi vedevo anche le guerre, come quella della Russia col Giappone, le migliaia dei soldati che morivano o che morranno, e che per giustizia, anche naturale, la vincita starà da parte del Giappone; che altre nazioni europee stanno trattando macchinazioni di guerra alle stesse nazioni d’Europa. Ma chi può dire tutto ciò che si vedeva di Dio e in Dio? Per finirla faccio punto.