MaM
Messaggio del 25 giugno 1991:10° Anniversario:"Cari figli, oggi nel grande giorno che mi avete regalato, desidero benedire tutti, dirvi che questi giorni in cui sto con voi sono giorni di grazia. Io desidero insegnarvi ed aiutarvi a camminare sulla strada della santità. Ci sono molti che non vogliono sentire i miei messaggi né accettare con serietà quello che io dico, ma per questo invito voi e prego affinché con la vostra vita e nella vita quotidiana testimoniate la mia presenza. Pregate,Dio vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra Scrittura perché, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il Messaggio che è per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

25-34 Marzo 31, 1929 Diritti assoluti del Divino Volere. Come la volontà umana cambiò la sorte umana e divina. Come Gesù, se l’uomo non avesse peccato, doveva venire sulla terra glorioso e con lo scettro del comando. L’uomo doveva essere il portatore del suo Creatore.

(1) Sento in me la continua potenza del Fiat Divino che mi involge con tale impero, che non mi dà tempo alla mia morente volontà di fare il minimo atto e si gloria non di farla morire del tutto, perché se ciò facesse perderebbe il suo prestigio d’operare sopra d’una volontà umana che mentre viva, volontariamente subisce l’atto vitale del Fiat Divino sopra della sua, ed essa si contenta di vivere morendo per dar vita e dominio assoluto al Supremo Volere, che vittorioso dei suoi diritti divini, stende i suoi confini e canta vittoria sulla morente volontà della creatura, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25-35 Aprile 4, 1929 Come i primi che vivranno nel Fiat Divino saranno come il lievito del regno della Divina Volontà.

(1) Il mio abbandono è nel Voler Santo, che come calamita potente mi attira a Sé, per somministrarmi a sorsi a sorsi la sua Vita, la sua luce, le sue conoscenze prodigiose, ammirabili e adorabili. Onde la mia povera mente si perdeva in Esso, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, i primi che faranno la mia Divina Volontà e vivranno in Essa, saranno come il lievito del suo regno. Le tante conoscenze che ti ho manifestato sopra del mio Fiat Divino saranno come la farina al pane, la quale trovando il lievito, resta fermentata quanta farina si metta, ma non basta la farina, ma ci vuole il lievito e l’acqua per formare il vero pane, per nutrire le umane generazioni. Così mi è necessario il lievito dei pochi che vivono nel mio Voler Divino, e la molteplicità delle sue conoscenze, che serviranno come massa di luce che daranno tutti i beni che ci vogliono per alimentare e felicitare tutti quelli che vogliono vivere nel regno della mia Divina Volontà. Perciò non ti impensierire se sei sola e pochi sono quelli che conoscono in parte ciò che riguarda la mia Divina Volontà, purché si forma la piccola porzione del lievito, unito alle sue conoscenze, il resto verrà da per sé”.

(3) Dopo ciò stavo seguendo gli atti del Fiat Divino nella Creazione, e mentre seguivo i suoi atti nel cielo, nel sole, nel mare, nel vento, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, guarda, tutto ciò che serve in modo universale a tutta l’umana famiglia è sempre una, invece le altre cose che non servono in modo universale sono molteplice. Il cielo è uno e si stende sul capo di tutti, il sole è uno e serve di luce a tutti, l’acqua è una e perciò si dà a tutti e sebbene sembra divisa in tante fonti, mari, pozzi, ma da dove scende tiene la forza unica; la terra è una e si stende sotto i piedi di tutti. E come nell’ordine naturale della Creazione, così nell’ordine soprannaturale. Dio è l’Essere universale ed è uno, e come uno è il Dio di tutti si dà a tutti, involge tutti, si trova dappertutti, fa bene a tutti, ed è vita di tutti. Unica la Vergine e perciò Madre e Regina universale di tutti. Unico il tuo Gesù, e perciò dovunque ed in modo universale si stende la mia Redenzione, tutto ciò che Io feci e soffrii sono a disposizione di tutti e di ciascuno. Unica è la piccola neonata della mia Divina Volontà, e perciò tutto l’universo intero riceveranno in modo universale tutti i beni delle manifestazioni e conoscenze del mio Fiat Divino, che come sacro deposito ho deposto in te, affinché più che splendido sole splenda i suoi innumerevoli raggi per illuminare tutto il mondo intero. Quindi tutto ciò che ti dico contengono la virtù universale, che si darà a tutti e farà bene a tutti. Perciò sii attenta e segui sempre la mia Divina Volontà”.

26-1 Aprile 7, 1929 Baci al sole, uscita in giardino, gara tra vento e sole. Festa di tutta la Creazione. Nota scordante e nota d’accordo. La nuova Eva.

(1) La mia povera mente è sempre di ritorno nel centro del Voler Divino, sento che non posso farne a meno di valicare il suo mare interminabile e di tuffarmi sempre più in esso per non vedere, sentire e toccare se non che Volontà Divina. Oh! Volontà adorabile, innalza le tue onde altissime fino nelle celesti regioni, e trasporta la piccola esiliata, la tua neonata, dalla tua Volontà in terra fin nella tua Volontà in Cielo. Deh! abbi pietà della mia piccolezza, e compi sopra di me l’ultimo tuo atto in terra, per ricominciare il tuo atto continuato in ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26-2 Aprile 12, 1929 La Creazione, atto di adorazione profonda della Divina Trinità.

(1) Stavo tutta abbandonata nel Fiat Divino, la sua luce eclissava la mia piccolezza e mi trasportava lassù, fin nel seno dell’Eterno, dove non si vedeva altro che luce, santità, bellezza, che infondeva adorazione profonda, da sentirmi cambiata la mia piccola esistenza in un’atto solo d’adorazione per quel Dio che tanto mi ha amato e mi ama. Onde, mentre la mia mente si perdeva nella luce del Divino Volere, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la santità del nostro Essere Divino; la potenza unica della nostra Volontà di cui siamo investiti, in modo che se siamo distinte nelle Persone, ma la nostra Volontà è sempre una che opera in Noi, che domina, che regge; il nostro amore eguale, reciproco ed incessante, produce in Noi la più profonda adorazione tra le Divine Persone, sicché tutto ciò che esce da Noi, non sono altro che atti di adorazione profonda di tutto il nostro Essere Divino. Quindi, quando il nostro Fiat Divino volle uscire in campo con la sua potenza creatrice, operatrice e vivificatrice, tutta la Creazione, come il nostro Fiat si pronunziava, così uscivano da Noi atti di adorazione profonda, onde il cielo non è altro che un’atto d’adorazione profonda dell’immensità del nostro Essere Divino, e perciò dappertutto si vede cielo e di notte e di giorno, l’immensità del nostro Essere sprigionava dal nostro seno l’immensità della nostra adorazione e stendeva sull’universo l’azzurro cielo per chiamare tutti quelli che avrebbero abitato la terra nell’unica nostra Volontà, per unificarli nell’immensità della nostra adorazione, in modo che in virtù del nostro Fiat, l’uomo si doveva stendere nell’immensità del suo Creatore, per formare il suo cielo d’adorazione profonda a Colui che lo aveva creato. Il sole è un’atto d’adorazione della nostra luce interminabile, il quale è tale e tanta la foga della sua adorazione profonda, che non si contenta di farsi vedere nell’alto, sotto la volta del cielo, ma dal centro della sua sfera scende i suoi raggi di luce fino nel basso della terra, plasmando e toccando tutto con le sue mani di luce, investe tutto e tutti con la sua adorazione di luce, e chiama piante, fiori, alberi, uccelli e creature a formare una sola adorazione nella Volontà di chi le ha create. Il mare, l’aria, il vento, e tutte le cose create, non sono altri che atti di adorazione profonda del nostro Essere Divino, che, chi da lontano e chi da vicino chiamano la creatura nell’unità del nostro Fiat, a ripetere gli atti profondi della nostra adorazione, e facendo suo ciò che è nostro, può darci il sole, il vento, il mare, la terra fiorita, come adorazioni profondi che sa e può produrre la nostra Volontà unica nella creatura. Che cosa non può fare il nostro Fiat? Con la sua forza unica può tutto, unisce tutto, tiene in atto tutto, e unisce Cielo e terra, Creatore e creatura, e ne forma un solo”.

(3) Detto ciò si è ritirato nella profondità della sua luce, e ha fatto silenzio. Ond’io sono rimasta a continuare il mio giro nella Creazione, per seguire quell’adorazione profonda del mio Creatore in tutte le cose create. Oh! come si sentiva in ciascuna cosa il profumo dell’adorazione divina, si toccava con mano il loro alito adorato; si sentiva nel vento l’adorazione penetrante, imperante del nostro Creatore, che investendo tutta la terra, ora con soffio leggero, ora con onde impetuose, ora con aliti carezzevoli, ci investe tanto e ci chiama all’adorazione che il vento possiede del suo Creatore; chi può dire la forza del vento? Esso in pochi minuti gira tutto il mondo, e ora con impero, ora con gemiti, ora con voce flebile, e ora urlante, ci investe e ci chiama ad unirci a quell’adorazione divina che dà al suo Creatore. E seguendo il mio giro vedevo il mare, in quelle acque cristalline, in quel mormorio continuo, nelle sue onde altissime, Gesù diceva che quel mare non era altro che un’atto di profonda adorazione della purità divina, adorazione del loro amore che mormora continuamente, e nelle onde l’adorazione della fortezza divina che muove come leggera paglia tutto e tutti. Oh! se il Fiat Divino regnasse nelle creature, a tutti farebbe leggere in ciascuna cosa creata l’adorazione distinta che ciascuna cosa possiede del nostro Creatore, e unificandoci con tutta la Creazione, una doveva essere l’adorazione, uno l’amore, una la gloria al Ente Supremo. Oh! Volontà Divina, vieni a regnare e fa che una sia la Volontà di tutti. . .

26-3 Aprile 16, 1929 Per chi vive nel Fiat, è scambio di vita tra il Fiat e l’anima. Amore duplicato.

(1) Le privazioni del mio dolce Gesù si fanno più a lungo, ed io non faccio altro che sospirare e gemere il suo ritorno. E per quanto vivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, le sue privazioni sono ferite tanto profonde e acerbe, che più che cerva ferita mando i miei gridi di dolore, che se potessi assorderei Cieli e terra e muoverei tutto al pianto, per un dolore sì straziante e per una privazione sì grande, che mi fa sentire il peso d’un dolore infinito e d’una ferita sempre aperta, menochè quei pochi momenti che mi parla del suo Volere Divino che mi sembra che si chiuda, ma per riaprirsi con dolore più acerbo, e perciò sono costretta nei miei scritti, a vergare la mia nota dolente della piccola anima mia, che più che cerva ferita, mando i miei gridi di dolore, per ferire quel Gesù che mi ferisce, chi sa, ferito, mi ritorni e metta tregua alla mia nota dolente. Onde, mentre mi sentivo immersa nel dolore della sua privazione e tutta abbandonata nel suo Volere, si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Coraggio o figlia, non ti abbandonare nel tuo dolore, ma sali più su. Tu sai che hai un compito da compiere, e questo compito è tanto grande, che neppure il dolore della mia privazione deve fermarti, anzi, deve servirti come salire più su nella luce della mia Divina Volontà. Il tuo incontro con Essa dev’essere continuo, perché è scambio di vita che dovete fare: Essa si deve dare continuamente a te, e tu ad Essa. E tu sai che il moto, il palpito, il respiro, dev’essere continuo, altrimenti la vita non può esistere, e tu faresti mancare la tua vita nel mio Fiat, e sentirebbe il dolore che la sua piccola figlia, la sua cara neonata, le fa mancare in Esso il suo moto, il suo palpito, il suo respiro, sentirebbe lo strappo della sua neonata, che per sentire la sua vita come Vita sua, la tiene sempre in atto di nascere, senza metterla fuori dal suo seno, neppure per farla fare un passo, e tu ti sentiresti mancare la Vita del suo moto continuo, del suo palpito, del suo respiro; sentiresti il vuoto d’una Volontà Divina nell’anima tua. No, no, figlia mia, non voglio nessun vuoto della mia Volontà in te. Ora, tu devi sapere che ogni manifestazione sul mio Fiat Divino che ti faccio, sono come tanti scalini in cui scende il mio Volere nell’anima, per prenderne il possesso, per formare il suo regno, e l’anima sale al Cielo per trasportarlo dal Cielo in terra. Perciò è un compito grande e non conviene per qualunque ragione, ancorché fosse santa, perdere tempo. E tu vedi come Io stesso mi eclisso nel mio Voler Divino per dare tutto il luogo ad Esso, e se faccio le mie scappatine nel venire, è solo per trattare, per riordinare e farti conoscere ciò che appartiene alla mia Divina Volontà, perciò sii attenta ed il tuo volo in Essa sia continuo”.

(3) Dopo di ciò seguitava a sentirmi oppressa per le privazioni di Gesù e pensavo tra me: “Come è scemato il suo amore verso di me, confrontato a quello che mi portava prima, mi sembra che appena le ombre mi sono restate dell’amore di Gesù. Ma mentre ciò pensavo si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, ogni atto fatto nella mia Divina Volontà duplica il mio amore verso di te, quindi, dopo tanti atti che hai fatto in Essa, posso dire che il mio amore è cresciuto tanto, che debbo allargare la tua capacità per poterti far ricevere il mio crescente amore che sorge in Me in ogni atto che fai nella mia Divina Volontà. Perciò il mio amore è più intenso e centuplicato di più da quello di prima, quindi puoi star sicura che il mio amore non ti mancherà mai, mai”.

26-4 Aprile 21, 1929 Come la Divina Volontà è pienezza. Come Adamo prima di peccare possedeva la pienezza della santità. La Vergine e tutte le cose create possiedono questa pienezza.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, mi sento che non posso farne a meno di starmi nella cara eredità che il mio dolce Gesù, con tanto amore mi diede dicendomi: “Figlia, te l’affido a te affinché mai ne esca, e facci risuonare il tuo eco continuo da un punto all’altro, in modo che tutto il Cielo può sentire che la nostra interminabile eredità del nostro Fiat sulla terra non è isolata, ma è abitata dalla piccola figlia nostra, lei girerà sempre in Essa per far compagnia a tutti gli atti del nostro Volere, e a tutti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26-5 Aprile 28, 1929 Come il Fiat Divino rende inseparabile la creatura da Dio. Straripamento Divino per la creatura. Tutto è al sicuro in chi vive nel Fiat, e come tutto è pericolante in chi fa l’umana volontà.

(1) Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino per seguire i suoi atti nella Creazione, e giunta nell’eden, la mia povera mente si è fermata nell’atto quando creava l’uomo, e alitandolo gli infondeva la vita, e pregavo Gesù che alitasse la povera anima mia per infondermi il primo alito divino della Creazione, affinché col loro alito rigeneratore potessi ricominciare la mia vita tutta nel Fiat, a secondo lo scopo ché mi avevano creata. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, come in atto di volermi alitare e mi ha detto: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26-6 Maggio 4, 1929 Potenza, incanto, impero d’un anima che vive nel Volere Divino, come tutto gira intorno a lei e padroneggia lo stesso Creatore.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, e la mia povera mente ora si ferma ad un punto, ora all’altro di Esso, ma non sa uscire da dentro l’immensità dei suoi confini interminabili; anzi non trova né vie, né porte per uscirne. E mentre cammino nel Voler Divino, lo lascio dietro di me, e mentre lo lascio dietro mi si fa avanti con la sua Maestà, a destra e a sinistra, fin sotto dei miei passi e mi dice: “Sono tutto per te, per darti la mia Vita e formarla in te, sicché non c’è altro per te che la mia Volontà Divina e adorabile”. Ora, mentre la mia povera mente si perdeva in Esso, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nel mio Voler Divino sente in sé l’atto continuo e costante dell’operato divino del mio Fiat Divino, quest’atto continuo generato dalla sua potenza nella creatura, tiene tale forza, tale impero su tutti, che rapisce tutti col suo dolce incanto, in modo che tutti girano intorno a lei, gli angeli, i santi, la Trinità Sacrosanta, le sfere e la Creazione tutta, tutti vogliono essere spettatori per godere una scena sì dolce, incantevole e bella dell’atto continuo della creatura nel Fiat Divino, essa entra nel banco dell’Ente Supremo, e unificandosi nell’atto continuo del suo Creatore, lei non fa altro che mettere fuori, col suo atto continuo, le innumerevoli bellezze, i suoni più dolci, le rarità insuperabili delle qualità del suo Creatore. E quello che più rapisce è nel vedere la sua piccolezza, che tutta ardita e coraggiosa, senza nulla temere, come se volesse padroneggiare lo stesso Creatore, per fargli piacere, per rapirlo a sé, per chiedergli il regno del suo Volere sulla terra, prende e mette fuori da dentro il banco divino tutte le nostre gioie e felicità come se volesse esaurirle, e vedendo che non le esaurisce non si stanca, ripete il suo atto continuato, in modo che tutti aspettano che finisca, e non vedendola finire si stringono intorno a lei, tanto che essa diventa luogo di centro e tutti girano intorno, per non perdere una scena sì consolante e non mai vista, cioè l’atto continuo della piccolezza umana nell’unità del Fiat Supremo. Molto più che l’operato continuo è solo di Dio e nel vederlo ripetere dalla creatura desta le più grandi sorprese che fa stupire Cieli e terra. Piccola figlia mia, se tu sapessi che significa un’atto continuo nella mia Volontà, quest’atto è incomprensibile a mente creata, essa è la bilocatrice del nostro atto continuo, essa entra nel nostro atto e fa sorgere e mette fuori, mostrando a tutti la nostra rara bellezza, il nostro amore invincibile, la nostra potenza che tutto può, la nostra immensità che tutto abbraccia, vorrebbe dire a tutti: “Guardate chi è il nostro Creatore”. E Noi la facciamo fare e godiamo nel vedere che la piccolezza della creatura vuol darci il nostro paradiso, ed il nostro Essere Divino, come nostro e come suo. Che cosa non può fare e darci chi vive nel nostro Fiat? Tutto! Molto più che stando in terra questa felice creatura, in virtù del libero arbitrio, tiene la virtù conquistatrice, ciò che non tengono neppure i santi in Cielo, e con questa può conquistare e moltiplicare il bene che vuole. Ed il nostro Volere che la tiene dentro di Sé, la rende conquistatrice del nostro Essere Divino”.

26-7 Maggio 9, 1929 Com’era necessario che accentrasse in Luisa la santità umana per consumarla, e dar principio alla Santità del vivere nel Voler Divino. Come il patire volontario è qualcosa di grande innanzi a Dio.

(1) Avevo letto nel primo volume dei miei scritti come Nostro Signore mi aveva detto che voleva che io accettassi d’entrare in battaglia col nemico infernale, nelle dure prove che mi sottoposi. Ond’io pensavo tra me: “Mi sembra che ci sia contraddizione, perché Gesù mi ha detto tante volte che chi vive nella sua Volontà Divina non è soggetto né a tentazioni, né a turbazione, né il nemico tiene potere di poter entrare nel Fiat Divino, perché questo lo brucerebbe più dello stesso fuoco dell’inferno, e per non restare più bruciato fugge dall’anima che vive in Esso”. Ora, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

26-8 Maggio 12, 1929 Come chi vive nel Fiat Divino è la narratrice delle opere divine. L’ascensione. Causa perché non lasciò il regno della Divina Volontà sulla terra.

(1) Continuando il mio solito abbandono nel Fiat Divino, stavo seguendo gli atti di Esso nella Creazione, mi sembrava che unendomi ai suoi atti, ora facevo un’atto di luce, ora un’atto d’immensità, ora un’atto di potenza, e così via via. Ma mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nella mia Divina Volontà e segue gli atti suoi, è la narratrice di tutte le opere nostre. Sicché come tu giri nel sole per ripetere insieme con la mia Volontà ciò che feci nel creare ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)