MaM
Messaggio del 17 novembre 1983:Pregate e digiunate! Se vi ripeto sempre di pregare non pensate che le vostre preghiere non siano buone, ma è perché desidero invitarvi a prolungare la vostra preghiera quotidiana e a pregare più profondamente.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 26-6 Maggio 4, 1929 Potenza, incanto, impero d’un anima che vive nel Volere Divino, come tutto gira intorno a lei e padroneggia lo stesso Creatore.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, e la mia povera mente ora si ferma ad un punto, ora all’altro di Esso, ma non sa uscire da dentro l’immensità dei suoi confini interminabili; anzi non trova né vie, né porte per uscirne. E mentre cammino nel Voler Divino, lo lascio dietro di me, e mentre lo lascio dietro mi si fa avanti con la sua Maestà, a destra e a sinistra, fin sotto dei miei passi e mi dice: “Sono tutto per te, per darti la mia Vita e formarla in te, sicché non c’è altro per te che la mia Volontà Divina e adorabile”. Ora, mentre la mia povera mente si perdeva in Esso, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi vive nel mio Voler Divino sente in sé l’atto continuo e costante dell’operato divino del mio Fiat Divino, quest’atto continuo generato dalla sua potenza nella creatura, tiene tale forza, tale impero su tutti, che rapisce tutti col suo dolce incanto, in modo che tutti girano intorno a lei, gli angeli, i santi, la Trinità Sacrosanta, le sfere e la Creazione tutta, tutti vogliono essere spettatori per godere una scena sì dolce, incantevole e bella dell’atto continuo della creatura nel Fiat Divino, essa entra nel banco dell’Ente Supremo, e unificandosi nell’atto continuo del suo Creatore, lei non fa altro che mettere fuori, col suo atto continuo, le innumerevoli bellezze, i suoni più dolci, le rarità insuperabili delle qualità del suo Creatore. E quello che più rapisce è nel vedere la sua piccolezza, che tutta ardita e coraggiosa, senza nulla temere, come se volesse padroneggiare lo stesso Creatore, per fargli piacere, per rapirlo a sé, per chiedergli il regno del suo Volere sulla terra, prende e mette fuori da dentro il banco divino tutte le nostre gioie e felicità come se volesse esaurirle, e vedendo che non le esaurisce non si stanca, ripete il suo atto continuato, in modo che tutti aspettano che finisca, e non vedendola finire si stringono intorno a lei, tanto che essa diventa luogo di centro e tutti girano intorno, per non perdere una scena sì consolante e non mai vista, cioè l’atto continuo della piccolezza umana nell’unità del Fiat Supremo. Molto più che l’operato continuo è solo di Dio e nel vederlo ripetere dalla creatura desta le più grandi sorprese che fa stupire Cieli e terra. Piccola figlia mia, se tu sapessi che significa un’atto continuo nella mia Volontà, quest’atto è incomprensibile a mente creata, essa è la bilocatrice del nostro atto continuo, essa entra nel nostro atto e fa sorgere e mette fuori, mostrando a tutti la nostra rara bellezza, il nostro amore invincibile, la nostra potenza che tutto può, la nostra immensità che tutto abbraccia, vorrebbe dire a tutti: “Guardate chi è il nostro Creatore”. E Noi la facciamo fare e godiamo nel vedere che la piccolezza della creatura vuol darci il nostro paradiso, ed il nostro Essere Divino, come nostro e come suo. Che cosa non può fare e darci chi vive nel nostro Fiat? Tutto! Molto più che stando in terra questa felice creatura, in virtù del libero arbitrio, tiene la virtù conquistatrice, ciò che non tengono neppure i santi in Cielo, e con questa può conquistare e moltiplicare il bene che vuole. Ed il nostro Volere che la tiene dentro di Sé, la rende conquistatrice del nostro Essere Divino”.