(1) Stavo facendo nel mio interno i miei soliti atti nel Voler Supremo, abbracciando la Creazione tutta e tutte le creature per poter fare miei tutti i loro atti, e ricambiare il mio Dio col mio piccolo amore di tutto ciò che ha fatto nella Creazione e di quello che dovrebbero fare tutte le creature. Ma mentre ciò facevo, il pensiero mi ha detto: “Impiego tanto tempo nel fare ciò, e qual è il bene che tu fai? Qual è la gloria che dai al tuo Dio?” In questo mentre, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando alle lacrime che versò il bambino Gesù nella sua nascita, e dicevo tra me: “Quanto gli potettero essere amare quelle lacrime, come gli potettero ora gelare, ora bruciare quel tenero volto, perché da quello che io conosco, le lacrime hanno due effetti a seconda della causa per cui vengono versate, se la causa viene d’un amore, bruciano e fanno dare in singulto; se poi sono prodotto dal dolore, sono gelate e fanno tremare. Al mio regio bambinello c’era un intenso ed infinito amore e un dolore senza termine, sicché molto gli potettero costare le sue lacrime”. ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando a ciò che sta detto sopra, che la Volontà di Dio è un dono, e perciò come dono si possiede come cosa propria; invece chi fa la Volontà di Dio deve stare ai comandi, deve domandare spesso spesso che cosa deve fare e che si gli impresti il dono, non per essere padrone ma per fare la stessa azione che Dio vuole, finita la quale, restituirle il dono che ha preso in prestito. Nella mia mente si facevano tante immagini e similitudini tra chi vive nel Voler Divino e lo possiede come dono, e tra chi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo tutta fondendomi nel Santo Voler Divino, e la piccolezza della mia mente si sperdeva in Esso, e dovunque e dappertutto lo vedevo sempre in atto d’operare in tutta la Creazione. Oh! come avrei voluto seguirlo per dargli il mio piccolo ricambio d’amore in tutto ciò che Esso operava, il mio grazie, la mia adorazione profonda, la mia meschina compagnia. Ora, mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù si è mosso nel mio interno dicendomi:
(2) “Figlia mia, la mia Volontà sta sempre in via nelle cose create per andare verso le creature; ma chi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo tutta abbandonata dal Cielo e dalla terra, e pensavo tra me che Gesù mi diceva molto tempo addietro, che io dovevo vivere nel duro esilio della vita come se non ci fosse più nessuno che Gesù ed io, tutti dovevano scomparire dalla mia mente e dal mio cuore. E ora, dopo che tutto mi è scomparso, e abituata a vivere sola con Gesù, anche Lui è fuggito lasciandomi sola in preda ad amarezze indicibili nel duro stato dell’isolamento. Oh! Dio, che pena, abbi pietà di me, ritorna a chi sente il bisogno della tua Vita più ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando al Santo Voler Divino, e pensavo tra me: “Come può essere che Adamo, dopo il peccato, avendo rotto la sua volontà con quella di Dio perdette la forza, il dominio, e i suoi atti non erano così accetti a Dio da formargli la sua delizia, mentre Adamo prima di peccare, aveva fatto i suoi atti verso Dio, li aveva imparato, e perché ripetendoli dopo non suonavano lo stesso suono, non più contenevano la pienezza dell’amore divino e della completa gloria di Dio?” Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi trovavo nel sommo della mia afflizione per la morte quasi fulminea del mio confessore; alle mie tante pene interne per le spesse privazioni del mio dolce Gesù, ha voluto aggiungere un colpo sì doloroso per il mio povero cuore, privandomi di colui, cui era il solo che conosceva la povera anima mia, ma il Fiat Voluntas Tua sia sempre fatto, amato e adorato. La terra era indegna di possedere un tale soggetto, perciò il Signore per castigarci se lo ha portato in Cielo. Onde, nella mia intensa amarezza d’essere lasciata senza confessore, non sapendo io stessa a chi rivolgermi, pregavo il mio amabile Gesù per quell’anima benedetta dicendo: “Amor mio, se me lo hai tolto a me, almeno portalo con Te diritto al Cielo”. E piangendo gli dicevo: “Lo metto nella tua Volontà, Essa contiene tutto: amore, luce, bellezza, tutti i beni che si sono fatti e si faranno, affinché lo purifichino, lo abbelliscano, lo arricchiscano di tutto ciò che ci vuole per stare alla tua presenza, e così nulla Tu troverai in lui che impedisca la sua entrata in Cielo”.
(2) Ora, mentre ciò facevo e dicevo, si è fatto innanzi a me un globo di luce, e dentro di quella luce l’anima del mio confessore che prendeva la via della volta dei cieli, senza dirmi neppure una parola. Io sono rimasta consolata, sì, per la sua sorte, ma amareggiata al sommo per la mia, e pregavo Gesù che avendomi tolto il confessore e non avendo io stessa a chi rivolgermi, che per sua bontà mi liberasse dal fastidio che davo al confessore, ma però non perché voluto da me, ma come voluto da Gesù, perché mi sento che se Gesù me lo concedesse come voluto da me, sentirei come se mi mancasse la terra sotto i piedi, il cielo sul capo, il palpito nel cuore, sicché per me sarebbe disgrazia anziché grazia. E tutta abbandonata nel dolore offrivo tutto a Gesù perché mi desse grazia che compisse in tutto la sua Santissima Volontà. E Gesù, compassionando il mio dolore, mi ha stretto tutta a Sé e mi ha detto:
(3) “Figlia mia, coraggio, non temere, Io non ti lascio, sarò sempre con te e ti prometto che se nessun sacerdote si vorrà prestare alla tua assistenza, non volendo loro seguire la mia Volontà, Io, non perché lo vuoi tu, ma perché lo voglio Io, ti libererò dal loro fastidio. Perciò non temere, che non farò entrare la tua volontà in mezzo, farò tutto da Me, sarò geloso anche del tuo respiro, che non entri in esso la tua volontà, ma solo la mia”.
(4) Onde nel venire la notte, mi sentivo tale timore che il benedetto Gesù mi sorprendesse e mi facesse cadere nello stato delle mie solite sofferenze, che tremavo e piangevo; molto più che mi sentivo come se io volessi che mi liberasse, ed il benedetto Gesù é uscito da dentro il mio interno, e mettendo il suo volto vicino al mio piangeva, tanto, che mi sono sentito bagnato dalle sue lacrime anche il mio volto, e singhiozzando mi ha detto:
(5) “Figlia mia, abbi pazienza, ricordati che su di te pesa la sorte del mondo. Ah! tu non sai che significa stare in questo stato di pene insieme con Me, anche mezzora o cinque minuti. E’ la mia Vita reale che si ripete sulla terra, è questa Vita Divina che soffre, che prega, che ripara in te, che trasmuta in te la mia stessa Volontà, per fare che operasse in te come operava nella mia Umanità; e a te ti pare poco?”.
(6) E facendo silenzio seguitava a piangere. Io mi sentivo schiantare il cuore nel veder piangere Gesù, e comprendevo che piangeva per me, per darmi la grazia che la sua Volontà avesse i suoi pieni diritti su di me, e che integra mantenesse la sua Vita nell’anima mia, e che la mia volontà mai avesse vita; sicché le sue lacrime erano per mettere in salvo la sua Volontà nella poverella anima mia. Piangeva per i sacerdoti, per dar loro la sua grazia che comprendessero le sue opere, affinché si prestassero anche loro a compire la sua Volontà.
(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nel Santo Voler Divino, e prendendo l’eterno ti amo del mio dolce Gesù, e facendolo mio giravo per tutta la Creazione per imprimerlo sopra d’ogni cosa, affinché tutto e tutti avessero una sola nota, un solo suono, una sola armonia: ti amo, ti amo, ti amo, per me, per tutti verso il mio Creatore che tanto mi ha amato. Ora, mentre ciò facevo, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi al suo cuore, tutto tenerezza mi ha detto:
(2) “Figlia mia, com’è bello ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando tra me: “Perché tanto timore in me, tanto da sentirmi mancare la vita, se mai sia, non facessi in tutto e per tutto la Santissima Volontà di Dio?” Il solo pensiero mi distrugge, che sarà se giungessi a sottrarmi anche per un istante solo dalla Volontà Suprema e adorabile del mio Creatore? Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e prendendo le mie mani fra le sue, le ha baciato con un’amore indicibile, poi se le ha stretto al suo petto, forte forte, e tutto tenerezza mi ha ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo oppressa per tanti pensieri che giravano nella mente, con la giunta della privazione del mio dolce Gesù; e mentre lottavo tra la speranza che non mi avrebbe lasciato a lungo senza di Lui, e tra il timore di non più vederlo, il mio amabile Gesù mi ha sorpreso e mi ha riempito tutta di Sé stesso, in modo che non più vedevo me, ma solo Gesù, il quale formava intorno a Sé un mare immenso di tante fiammelle, e queste erano tutte verità che si riferivano alla Divinità e al suo amabile Volere. Onde io avrei voluto prendere tutte quelle fiammelle, per conoscere Colui che è tutto per me, e farlo conoscere da tutti, ma che, dove non trovavo i vocaboli umani per esprimerle, dove la piccolezza della mia mente per contenerle, dove l’infinito di cui non mi era dato di abbracciare, dove l’immenso in cui io restavo dispersa. Di tutto comprendevo qualche cosa, ma ahimè! il linguaggio celeste è molto differente dal linguaggio terrestre, quindi non trovavo le parole adatte per farmi capire, molto più che stando con Gesù io ho lo stesso linguaggio di Gesù, ci comprendiamo a meraviglia tutti e due; ma ritirato Gesù e trovandomi in me stessa, sento un tale cambiamento, che a stento posso dire qualche cosa, e forse mezza storpiata e balbettando come una piccola bambina. Onde, mentre nuotavo in quel mare di fiammelle, il mio amato Gesù mi ha detto:
(2) “Alla mia piccola neonata del mio Voler Supremo, è giusto che prenda parte alle beatitudini, gioie e felicità di Colei che l’ha messa alla luce. Tutte queste fiammelle che tu vedi nel mare interminabile della mia Volontà, sono simbolo delle beatitudini, gioie e felicità segrete che Essa contiene. Dico segrete, perché non avendo manifestato ancora la pienezza della conoscenza che il Voler Eterno contiene, né essendoci disposizioni convenienti nelle creature per manifestarle, tutte queste beatitudini stanno ad intra nella Divinità, aspettando di uscirle fuori a chi doveva nascere, vivere e far vita nel nostro Volere senza interruzione alcuna, perché essendo una la sua volontà con la nostra, tutte le porte divine sono aperte ed i nostri più intimi segreti svelati, le gioie e le beatitudini si rendono comuni, per quanto a creatura è possibile e capace. Sicché vedi figlia mia, ogni manifestazione che ti faccio sulla mia Volontà, è una beatitudine che si sprigiona dal seno della Divinità, la quale non solo felicita te e ti dispone maggiormente a vivere nel mio Volere, ma a prepararti ad altre nuove conoscenze, non solo, ma tutto il Cielo resta inondato di quella nuova beatitudine che è uscita dal nostro seno. Oh! come te ne sono grati e pregano che Io continui le manifestazioni sulla mia Volontà! Queste beatitudini furono chiuse in Noi dalla volontà umana, e ogni atto di volontà umana è una serratura a queste beatitudini celesti, non solo nel tempo, ma anche nell’Eternità, perché ogni atto della mia Volontà fatto in terra getta il germe nell’anima di quella beatitudine che dovrà godere nel Cielo; senza il germe è inutile sperare la pianta. Perciò sempre più addentro ti voglio nel mio Volere”.