MaM
Messaggio del 25 gennaio 1990:Cari figli, oggi vi invito a decidervi di nuovo per Dio e a scegliere Dio prima di tutto e sopra tutto, perché Lui possa compire meraviglie nella vostra vita e perché di giorno in giorno la vostra vita diventi gioia per Lui. Perciò, figlioli, pregate, e non permettete a satana di operare nella vostra vita attraverso malintesi, incomprensioni e mancanza di accoglienza degli uni da parte degli altri. Pregate per poter comprendere la grandezza e la bellezza del dono della vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 18-1 Agosto 9, 1925 Come il ricambiare Iddio in amore per tutte le cose create, entra nel primo dovere della creatura. La Divina Volontà fu data come vita primaria della creatura.

(1) Mio Gesù, dammi la forza, Tu che vedi le grandi ripugnanze che sento nello scrivere, che se non fosse per la benedetta ubbidienza ed il timore di dispiacerti, non avrei vergato mai più una sola parola. Le tue lunghe privazioni m’intontiscono e mi rendono incapace di tutto, perciò ho bisogno di aiuto maggiore per mettere su carta ciò che il tuo Santo Volere mi suggerisce. Perciò dammi la mano e sii Tu sempre insieme con me.

(2) Ora, mentre mi stavo fondendo nel Santo Voler Divino, per ricambiare in amore tutto ciò che Iddio aveva fatto nella Creazione per amore delle creature, il pensiero mi diceva che non era necessario il fare ciò, né era gradito al mio Gesù questo modo di pregare, queste sono invenzioni della mia testa. Ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(3) “Figlia mia, tu devi sapere che questo modo di pregare, cioè di ricambiare Iddio in amore per tutte le cose da Lui create, è un diritto divino ed entra nel primo dovere della creatura. La Creazione fu fatta per amore dell’uomo, anzi, fu tanto il nostro amore che, se fosse necessario avremmo creato tanti cieli, tanti soli, stelle, mari, terre, piante, e tutto il resto, per quante creature dovevano venire alla luce di questo mondo, affinché ognuna avesse una Creazione per sé, un universo tutto suo, come difatti quando il tutto fu creato, solo Adamo fu lo spettatore di tutto il creato, egli poteva godere tutto il bene che voleva. E se ciò non facemmo, fu perché l’uomo poteva godere lo stesso tutto come se fosse suo, ad onta che gli altri ne godano. Difatti, chi non può dire: il sole è mio e godere della luce del sole per quanta ne vuole? Che l’acqua è mia, e dissetarsi e servirsene dove la necessita? Che il mare, la terra, il fuoco, l’aria, sono cose mie? E tante altre cose da Me create, e se in qualche cosa l’uomo pare che difetta, che stenta la vita, è il peccato che sbarrando il passo ai miei benefizi, impedisce alle cose da Me create d’essere larghe per la creatura ingrata.

(4) Quindi, stando tutto ciò, che in tutte le cose create Iddio vincolava il suo amore verso ciascuna creatura, in essa entrava il dovere di ricambiare Iddio con il suo piccolo amore, con la sua gratitudine, con il suo grazie verso chi tanto aveva fatto per lei. Questo non ricambiare Iddio in amore per tutto ciò che ha fatto nella Creazione per l’uomo, è la prima frode che fa la creatura a Dio, è un usurpare i suoi doni senza neppure riconoscerli, da dove vengono, e chi tanto l’ha amato. Perciò è il primo dovere della creatura, ed è tanto indispensabile questo dovere ed importante, che Colei che prese a petto tutta la nostra gloria, la nostra difesa, il nostro interesse, non faceva altro che girare per tutte le sfere, dalla più piccola alla più grande delle cose da Dio create, per imprimere il suo ricambio d’amore, di gloria, di ringraziamento per tutti, e a nome di tutte le umane generazioni. Ah! si, fu proprio la mia Mamma Celeste che riempì Cieli e terra del ricambio a tutto ciò che Dio aveva fatto nella Creazione. Dopo di Lei fu la mia Umanità che compì questo dovere sì sacrosanto, a cui tanto tanto la creatura aveva mancato, e che mi rese propizio il mio Padre Celeste verso l’uomo colpevole; sicché 18[1] Questo libro è stato copiato direttamente dal originale manoscritto di Luisa Piccarreta furono le mie preghiere e quelle della mia inseparabile Mamma. Non vuoi tu dunque ripetere le mie stesse preghiere? Anzi, perciò ti ho chiamato nel mio Volere, affinché ti associ con Noi e segua e ripeta gli atti nostri”.

(5) Ond’io cercavo per quanto potevo di girare per tutte le cose create, per dare al mio Dio il ricambio dell’amore, della gloria, della gratitudine per tutto ciò che aveva fatto nella Creazione. Mi pareva di vedere in tutte le cose il ricambio dell’amore della mia Imperatrice Mamma, e del mio amato Gesù. Questo ricambio formava la più bella armonia tra il Cielo e la terra, e vincolava il Creatore con la creatura. Ogni ricambio d’amore era un tasto, una sonatina di musica celeste che rapiva, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(6) “Figlia mia, tutte le cose create non furono altro che un atto della nostra Volontà che le mise fuori, né esse possono spostarsi, né cambiare effetti, né posizione, né l’ufficio che ciascuna ricevette dal suo Creatore; esse non sono altro che specchi dove l’uomo doveva mirare i riflessi delle qualità del suo Creatore: Dove la potenza, dove la bellezza, in altre cose create la bontà, l’immensità, la luce, ecc., insomma, ogni cosa creata predica all’uomo le qualità del suo Creatore, e con voci mute le dicono quanto lo amo. Invece nel creare l’uomo, non fu la nostra sola Volontà, ma una emanazione che uscì dal nostro seno, una parte di Noi stessi che infondemmo in lui, e perciò lo creammo libero di volontà, acciò crescesse sempre in bellezza, in sapienza, in virtù; a somiglianza nostra lui poteva moltiplicare i suoi beni, le sue grazie. Oh! se un sole fosse libero di volontà e potesse fare da uno, due soli; da due, quattro soli, quale gloria, quale onore non darebbe al suo Creatore, e quanta gloria anche a sé stesso? Eppure, ciò che non possono fare le cose create, perché prive di libero arbitrio e perché furono create perché dovevano servire l’uomo, lo può fare l’uomo, perché doveva servire a Dio, sicché tutto il nostro amore era accentrato nell’uomo, e perciò mettemmo tutto il creato a sua disposizione, tutto ordinato intorno a lui, perché l’uomo se ne servisse delle opere nostre come tante scale e vie per venire a Noi, per conoscerci e amarci. Ma qual è il nostro dolore nel vedere l’uomo al disotto delle nostre cose create, anzi, trasformata dal peccato in bruttezza la sua bell’anima data da Noi, non solo non cresciuto nel bene, ma orrido a vedersi? Eppure, come se tutto ciò che fu creato per lui non bastasse al nostro amore, per custodire questo libero arbitrio le facemmo il dono più grande, che superò tutti gli altri doni, cioè, gli demmo la nostra Volontà per preservativo, come antidoto, come preventivo ed aiuto alla sua libera volontà. Sicché la nostra Volontà si mise a sua disposizione per dargli tutti quegli aiuti di cui l’uomo avesse bisogno. Sicché la nostra Volontà le fu data come vita primaria ed atto primo di tutte le sue opere. Dovendo lui crescere in grazia ed in bellezza, aveva bisogno d’una Volontà Suprema che non solo facesse compagnia alla sua umana volontà, ma che si sostituisse all’operato della creatura; ma anche questo gran dono disprezzò e non lo volle conoscere. Vedi dunque come la nostra Volontà entra nella vita primaria della creatura, e fino a tanto che tiene il suo atto primo, la sua vita, la creatura cresce sempre in grazia, in luce, in bellezza, conserva il vincolo dell’atto primo della sua creazione, e Noi riceviamo la gloria di tutte le cose create, perché servono alla nostra Volontà operante nella creatura, scopo unico di tutta la Creazione. Perciò ti raccomando che la nostra Volontà sia per te più che vita, e l’atto primo di tutte le tue azioni”.