MaM
Messaggio del 25 ottobre 2019: Cari figli! Oggi vi invito alla preghiera. La preghiera sia il balsamo per la vostra anima perché il frutto della preghiera è la gioia, il dare, il testimoniare Dio agli altri attraverso le vostre vite. Figlioli, se vi abbandonate completamente a Dio, Lui si occuperà di tutto, vi benedirà e i vostri sacrifici avranno senso. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1918

12-32 Gennaio 27, 1918 Le cose imperverseranno di più.

(1) I giorni sono amarissimi, il dolce Gesù quasi non viene, oppure a lampo, ed in quel lampo si fa vedere che si asciuga le lacrime, e senza dire ragione fugge. Finalmente, dopo tanti stenti mi ha detto:

(2) “Figlia mia, dopo tanto tempo che tratti con Me, non hai imparato ancora a conoscere i miei modi e la causa della mia assenza, eppure tante volte te l’ho detto, come sei facile a dimenticare i miei detti. Le cose imperverseranno di più, ecco tutto”.

(3) Poi, trovandomi fuori di me stessa, vedevo e dicevano che due o tre nazioni si dovevano rendere impotenti a difendersi. Quante miserie, quante rovine, perché altre nazioni le stringevano tanto, da metterle le mani addosso, in modo che resteranno impotenti.

12-33 Gennaio 31, 1918 Sperdersi in Gesù per poter dire: Ciò che è di Gesù è mio.

(1) Mi stavo abbandonando tutta in Gesù, e Lui mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sperditi in Me, la tua preghiera sperdila nella mia, in modo che la tua e la mia siano una sola preghiera, e non si conosca qual sia la tua e qual la mia; le tue pene, le tue opere, il tuo volere, il tuo amore, sperdili tutti con le mie pene, con le mie opere, ecc., in modo che si mescolino le une con le altre da formarsi una sol cosa, tanto che tu potrai dire: “Ciò che è di Gesù è mio”. Ed Io: “Ciò che è tuo è mio”. Supponi un bicchiere d’acqua che versi in un recipiente grande d’acqua; sapresti tu discernere dopo l’acqua del bicchiere dall’acqua del recipiente? Certo che no, però con tuo guadagno grandissimo ed Io con sommo mio contento ripetimi spesso ed in ciò che fai: “Gesù, lo verso in Te, per poter fare non la mia volontà ma la tua”. Ed Io subito verserò il mio agire in te”.

12-34 Febbraio 12, 1918 Le chiese deserte e senza ministri.

(1) Continuando il mio solito stato, il sempre amabile Gesù si faceva vedere afflitto, afflitto, ed io gli ho detto: “Amore mio, che hai così afflitto?”

(2) E Lui: “Ah! figlia mia, quando permetta che le chiese restino deserte, i ministri dispersi, le messe diminuite, significa che i sacrifici mi sono di offese, le preghiere insulti, le adorazioni irriverenze, le confessioni trastulli e senza frutti; quindi, non trovando più gloria mia, anzi offese, né bene loro, non servendomi più li tolgo; ma però questo strappare i ministri dal mio Santuario significa ancora che le cose sono giunte al punto più brutto, e che la diversità dei flagelli si moltiplicherà. Quanto è duro l’uomo, quanto è duro!”

12-35 Febbraio 17, 1918 Il calore del Voler Divino distrugge le imperfezioni.

(1) Mi sentivo un po’ distratta e riversandomi nel Santo Volere di Dio, chiedevo perdono della mia distrazione, e Gesù mi ha detto:

(2)Figlia mia, il sole col suo calore distrugge i miasmi, la parte infettiva che c’è nel letame quando viene sparso nel terreno per fecondare le piante, altrimenti marcirebbero e finirebbero col seccarsi. Ora, il calore della mia Volontà, non appena l’anima vi entra dentro distrugge l’infezione, i difetti che l’anima ha contratto nella sua distrazione, perciò non appena avverti la distrazione, non ti stare in te stessa, ma subito entra nel mio Volere, affinché il mio calore ti purifichi ed impedisca che ti faccia inaridire”.

12-36 Marzo 4, 1918 La fermezza produce l’eroismo.

(1) Continuando il mio solito stato, mi lamentavo con Gesù del mio povero stato, e Lui mi ha detto:

(2) “Figlia mia coraggio, non ti spostare in nulla, la fermezza è la virtù più grande, la fermezza produce l’eroismo, ed è quasi impossibile che non sia un gran santo; anzi, come va ripetendo i suoi atti, così va formando due sbarre, una a destra e l’altra a sinistra, che le servono di appoggio e difesa; e reiterando i suoi atti si forma in sé una sorgente di nuovo e crescente amore. La fermezza rassoda la grazia e vi mette il suggello della perseveranza finale. Il tuo Gesù non teme che le sue grazie possano restare senza effetti, e perciò a torrenti Io le verso sull’anima costante. Sicché un’anima che oggi opera e domani no, ora fa un bene, ora un altro, non c’è da sperare un gran che, non avrà nessun appoggio, ed ora sarà sbattuta ad un punto ed ora ad un altro, morirà di fame perché non terrà la sorgente della fermezza che fa sorgere l’amore; la grazia teme di versarsi, perché ne farà abuso e se ne servirà per offendermi”.

12-37 Marzo 16, 1918 L’alimento di Gesù.

(1) Mi sentivo un gran bisogno e rivolgevo a Gesù i miei dolorosi lamenti e Lui, tutto bontà è uscito da dentro il mio interno, vestito con una veste tempestata di diamanti fulgidissimi, e come svegliandosi da un gran sonno e tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che vuoi? I tuoi lamenti hanno ferito il mio cuore e mi son destato per rispondere subito ai tuoi bisogni. Tu devi sapere che Io stavo nel tuo cuore, e come tu facevi i tuoi atti, le tue preghiere, le riparazioni, come ti versavi nel mio Volere e mi amavi, Io prendevo tutto per Me, e me ne servivo per alimentarmi ed abbellire la mia veste di preziosi diamanti; tanto vero ciò, che mentre tu mi amavi, pregavi, ed altro, non restavo digiuno come se nulla facessi; ero Io che prendevo tutto per Me, avendomi dato tu piena libertà. Ora, quando ciò fa l’anima, nei suoi bisogni non so starmi a riposo, Io mi fo tutto per lei. Dimmi dunque, che vuoi?”

(3) Ed io gli ho detto i miei estremi bisogni, versando amare lacrime, tanto da bagnare le mani santissime di Gesù. Ed il dolce Gesù mi ha stretto al suo cuore, versando dal suo nel mio un’acqua dolcissima che tutta mi ristorava, e poi ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, non temere, Io sarò tutto per te, se le creature verranno a mancare Io farò tutto, ti legherò e ti scioglierò, non ti mancherò mai, mi sei troppo cara, ti ho cresciuto nel mio Volere, sei parte di Me stesso, ti farò di guardia e dirò a tutti: “Nessuno me la tocchi”. Perciò chetati, che il tuo Gesù non ti lascia”.

12-38 Marzo 19, 1918 Gesù sente nausea della disunione dei preti.

(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto tutto afflitto e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che nausea sento della disunione dei preti, mi è intollerabile. La loro vita disordinata è causa che la mia giustizia permetterà che i miei nemici li siano sopra per maltrattarli; già i cattivi stanno per uscire contro, e l’Italia sta per commettere il più grande peccato, di perseguire la mia Chiesa e di lordarsi le mani del sangue innocente”.

(3) E mentre ciò diceva, faceva vedere le nostre nazioni alleate devastate, e molti punti scomparsi e la loro superbia atterrata.

12-39 Marzo 26, 1918 Operando nel Divin Volere, l’umano resta come sospeso, ed agisce e prende luogo la Vita Divina.

(1) Continuando il mio solito stato, cercavo di fondermi nel Divin Volere, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogniqualvolta l’anima entra nel mio Volere e prega, opera, soffre, ecc., tante nuove bellezze divine acquista, sicché un atto in più o in meno fatto nella mia Volontà, è una bellezza di più o di meno che l’anima acquista, non solo, ma in ogni atto in più che fa nella mia Volontà, prende una fortezza, una sapienza, un amore, una santità, ed altro, divina in più, e mentre prende le qualità divine lascia le umane, anzi, operando nel mio Volere l’umano resta come sospeso, ed agisce e prende luogo la Vita Divina, ed il mio amore ha lo sfogo di prendere attitudine nella creatura”.

12-40 Marzo 27, 1918 L’anima vivendo nel Divin Volere, trova tutto in modo divino ed infinito.

(1) Mi lamentavo con Gesù ché neppure la santa messa potevo ascoltare, e Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi forma il sacrificio non sono Io? Ora, l’anima che vive con Me e nel mio Volere, trovandomi Io in ogni sacrificio, lei resta come sacrificata insieme con Me, non in una messa, ma in tutte le messe, e vivendo nel mio Volere resta con Me consacrata in tutte le ostie. Non uscire mai dal mio Volere ed Io ti farò giungere dove vuoi; anzi, tra te e Me ci passerà tale elettricità di comunicazione, che tu non farai nessun atto senza di Me, ed Io non farò nessun atto senza di te. Sicché, quando ti manchi qualche cosa, entra nella mia Volontà e troverai pronto ciò che vuoi, quante messe vuoi, quante comunioni vuoi, quanto amore; nella mia Volontà nulla manca, non solo, ma troverai le cose in modo divino ed infinito”.

12-41 Aprile 8, 1918 Differenza tra il vivere unito con Gesù, e vivere nel Divin Volere.

(1) Ritornando sul punto del vivere nel Volere Divino, mi era stato detto che era come vivere nello stato d’unione con Dio, ed il mio sempre amabile Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, c’è gran differenza tra il vivere unito con Me, e vivere nel mio Volere”.

(3) E mentre ciò diceva, mi ha steso le braccia e mi ha detto:

(4) “Vieni nel mio Volere, anche un solo istante, e vedrai la gran differenza”.

(5) Io mi son trovata in Gesù, il mio piccolo atomo nuotava nel Volere Eterno, e siccome questo Volere Eterno è un atto solo che contiene tutti gli atti insieme, passati, presenti e futuri, io, stando nel Volere Eterno prendevo parte a quell’atto solo, che contiene tutti gli atti, quanto a creatura è possibile. Io prendevo parte anche agli atti che non esistono e che dovranno esistere fino alla fine dei secoli, e finché Dio sarà Dio, ed anche per questi io l’amavo, lo ringraziavo, lo benedivo, ecc., non c’era atto che mi sfuggisse, ed ora prendevo l’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, lo facevo mio, come era mio il loro Volere, e lo davo a Loro come mio. Com’ero contenta di poter dar Loro l’amore Loro come mio, e come Loro trovavano il pieno contento e sfogo completo nel ricevere da me il loro amore come mio; ma chi può dire tutto? Mi mancano i vocaboli. Ora, il benedetto Gesù mi ha detto:

(6) “Hai visto che cosa è vivere nel mio Volere? E’ scomparire; è entrare nell’ambito dell’Eternità; è penetrare nell’onniveggenza dell’Eterno, nella mente increata, e prendere parte a tutto per quanto a creatura è possibile ed a ciascun atto divino; è fruire anche stando in terra a tutte le qualità divine; è odiare il male in modo divino; è quello spandersi a tutti senza esaurire, perché la Volontà che anima questa creatura è Divina; è la santità non ancora conosciuta, che farò conoscere, che metterà l’ultimo ornamento ed il più bello, il più fulgido, di tutte le altre santità, e sarà corona e compimento di tutte le altre santità.

(7) Ora, vivere unito con Me non è scomparire, si veggono due esseri insieme, e chi non scomparisce non può entrare nell’ambito dell’eternità per prendere parte a tutti gli atti divini. Pondera bene e vedrai la gran differenza”.