MaM
Messaggio del 18 marzo 2022:Cari figli! Con amore materno vi invito a guardare a mio Figlio con piena forza, fede e fiducia. Apritegli il vostro cuore e non abbiate paura. Perché mio Figlio è la Luce del mondo e in Lui c'è pace e speranza. Per questo vi invito, ancora, ancora e ancora a pregare per quei miei figli che non hanno incontrato l'amore di mio Figlio; affinché mio Figlio possa illuminare i loro cuori con la sua luce di amore e di speranza, e voi, figli miei, che Lui vi rafforzi e vi dia pace e speranza. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1918

12-72 Dicembre 10, 1918 Effetti delle preghiere delle anime intime con Gesù.

(1) Stavo dicendo al mio dolce Gesù: “Vedi, io non so far nulla né tengo nulla da darti, ma però voglio darti anche i miei nonnulli. Unisco questi miei nonnulli al Tutto, quale sei Tu, e ti chiedo anime, sicché, come respiro, i miei respiri ti chiedono anime; il palpito del mio cuore con grido incessante ti chiede anime; il moto delle mie braccia, il sangue che mi circola, il battere delle mie palpebre, il muovere delle labbra, sono anime che chiedono, e questo lo chiedo unita con Te, col tuo amore e nel tuo Volere, affinché tutti possano sentire il mio grido incessante che in Te sempre chiede le anime”. Ora, mentre ciò dicevo ed altro ancora, il mio Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come mi è dolce e gradita la preghiera delle anime intime con Me, come mi sento ripetere la mia Vita nascosta di Nazareth, senza alcuna esteriorità, senza circolo di gente, senza suono di campane, tutto negletto, solo, tanto che appena ero conosciuto. Io mi elevavo tra il Cielo e la terra e chiedevo anime, e neppure un respiro, né un palpito mi sfuggiva che non chiedeva anime. E come ciò facevo, il mio squillo suonava nel Cielo e attirava l’amore del Padre a cedermi le anime; e questo suono, ripercotendosi nei cuori, gridava con voce sonora: “Anime”. Quante meraviglie non operai nella mia Vita nascosta, solo conosciute dal mio Padre in Cielo e dalla mia Mamma in terra. Così l’anima nascosta, intima con Me, come prega, se nessun suono si sente in terra, le sue preghiere come campane, suonano più vibranti in Cielo, da chiamare tutto il Cielo ad unirsi con lei e far scendere misericordie sopra la terra, che suonando, non all’udito ma ai cuori delle creature, le dispongano a convertirsi”.

12-73 Dicembre 25, 1918 Gesù ripete la sua Vita nell’anima.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sentivo tutta afflitta per tante varie ragioni, ed il benedetto Gesù è venuto e quasi compatendomi mi ha detto:

(2)Figlia mia, non ti opprimere troppo, coraggio, sono Io con te, anzi sto proprio in te continuando la mia Vita, ecco perciò la causa che ora senti il peso della giustizia e vorresti che si sgravasse su di te, ora lo strappo delle anime che vogliono andare perdute, ora senti la smania d’amarmi per tutti, ma vedendoti che non hai amore sufficiente, t’ingolfi nel mio amore e prendi tanto amore per quanto tutti mi dovessero amare, e sciogliendo la tua voce argentina mi ami per tutti; e tutto il resto che fai, credi tu che sei tu, niente affatto, sono Io, sono Io che ripeto la mia Vita in te; sento la smania d’essere amato da te, non amore di creatura, ma col mio, perciò ti trasformo, ti voglio nel mio Volere perché in te voglio trovare chi supplisce Me e tutte le creature; ti voglio come un organo che si presta a tutti i suoni che voglio fare”.

(3) Ed io: “Amor mio, vi sono certi tempi che si rende tant’amara la vita, specie per le condizioni in cui mi hai messo”. E Gesù, conoscendo ciò che volevo dirgli, ha soggiunto:

(4) “E tu di che temi? Sono Io che ci penserò a tutto, e quando ti dirige l’uno do grazia all’uno, e quando un’altro, do la grazia all’altro. E poi, non te assisteranno, ma Me stesso, ed a secondo che apprezzeranno l’opera mia, i miei detti ed insegnamenti, così sarò largo con loro”.

(5) Ed io: “Mio Gesù, il confessore apprezzava molto ciò che Tu mi dicevi, tanto che ci teneva tanto, e ha lavorato tanto per farmi scrivere. Tu, che le darai?”

(6) E Gesù: “Figlia mia, le darò il Cielo per compenso e lo terrò in conto dell’ufficio di San Giuseppe e della mia Mamma, che avendo assistito la mia Vita in terra, dovettero stentare per nutrirmi ed assistermi. Ora, stando la mia Vita in te, la sua assistenza e sacrifici li ritengo come se di nuovo me li facessero la mia Mamma e San Giuseppe. Non ne sei tu contenta?”

(7) Ed io: “Grazie, oh! Gesù”.

12-74 Dicembre 27, 1918 La parola di Gesù è sole.

(1) In questi giorni passati non avevo segnato nulla sulla carta di ciò che Gesù mi aveva detto; mi sentivo una malavoglia, e Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, perché non scrivi? La mia parola è luce, e come il sole splende in tutti gli occhi, in modo che tutti tengono luce sufficiente per tutti i loro bisogni, così ogni mia parola è più che un sole, che può essere luce sufficiente che illumina qualunque mente, e riscalda ciascun cuore. Sicché ogni mia parola è un sole che esce da Me, che per ora serve per te, scrivendola servirà per altri. E tu col non scrivere vieni a soffocare questo sole in Me, ed impedire lo sfogo del mio amore e tutto il bene che potrebbe fare un sole”.

(3) Ed io: “Ah! mio Gesù, chi è che andrà a calcolare sulla carta le parole che Tu mi dici?”

(4) E Lui: “Questo non sta a te, ma a Me, ed ancorché non venissero calcolate, ciò che non sarà, i tanti soli delle mie parole sorgeranno maestosi, mettendosi a bene di tutti. Invece col non scrivere, impedisci che il sole sorga e faresti tanto male, come se uno potesse impedire che il sole sorgesse sull’azzurro cielo, quanti mali non farebbe alla terra? Quello alla natura, e tu alle anime. E poi, è gloria del sole splendere maestoso e prendere come in mano la terra e tutti con la sua luce, il male è di chi non ne profitta. Così sarà del sole delle mie parole, sarà gloria mia far sorgere tanti diversi soli incantevoli e belli quante parole dico; il male sarà di chi non profitta”.