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Messaggio del 14 maggio 1982:In questi giorni Giovanni Paolo II è a Fatima per l’anniversario dell’attentato e la Madonna dice: «I nemici del Papa volevano ucciderlo, ma io l’ho protetto».

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1912

11-13 Marzo 20, 1912 Il tutto sta nel darsi tutto a Gesù e fare in tutto e sempre il suo Volere.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere tutto dolente, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non lo vogliono capire, che il tutto sta nel darsi tutto a Me e fare in tutto e sempre il mio Volere, quando Io ho ottenuto questo, Io stesso vado spingendo le anime dicendo ad ognuna, figlia mia, prendi questo gusto, questa comodità, questo sollievo, questo ristoro, con questa differenza, che prima di darsi tutta a Me, e di fare in tutto e sempre la mia Volontà, se si li prendevano erano umane, invece, dopo sono divine ed Io, essendo cose mie, non prendo più gelosia, e dico tra Me: “Se prende il lecito piacere lo prende perché lo voglio Io, se tratta con persone, se lecitamente conversa, è perché lo voglio Io, se Io non lo volessi sarebbe pronta a smettere tutto, e per questo Io metto le cose a sua disposizione, perché tutto ciò che fa è tutto effetto del mio Volere, non più del suo. Dimmi, oh! figlia mia, che cosa ti ha mancato dacché ti desti tutta a Me? Ti ho dato i miei gusti, i piaceri e tutto Me stesso per tuo contento, questo nel ordine soprannaturale, e nell’ordine naturale neppure ti ho fatto mancare niente, confessori, comunioni e tutto il resto, anzi, tu, volendo solo Me, non volevi i confessori così spesso, ed Io volendo che abbondasse di tutto a chi di tutto si voleva privare per Me, non ti ho dato retta. Figlia, che dolore sento al mio cuore al vedere che le anime non lo vogliono comprendere, e anche quelle che si dicono le più buone”.

11-14 Aprile 4, 1912 La Divina Volontà dev’essere il centro di tutto.

(1) Questa mattina il mio sempre amabile Gesù è venuto e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Volontà è il centro, le altre virtù sono la circonferenza. Immaginati una ruota, dove nel mezzo sono accentrati tutti i raggi, se uno di quei raggi volesse distaccarsi dal centro, che ne sarebbe? Primo che farebbe una cattiva figura, secondo che resterebbe inoperoso, perché non stando più attaccato al centro, non riceverebbe più vita e resterebbe morto, e la ruota col camminare si disfarebbe di lui, così è per l’anima la mia Volontà, la mia Volontà è il centro, qualunque cosa, anche santa, virtù, opere buone che non sono fatte nella mia Volontà e solo per adempire il mio Volere, sono come raggi distaccati dal centro della ruota e sono opere e virtù senza vita, quindi mai possono piacermi, anzi faccio di tutto a disfarmi ed a punirle”.

11-15 Aprile 10, 1912 Le anime che hanno più fiducia sono lo sfogo ed il trastullo del Amore di Gesù.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, le anime che più risplenderanno, come fulgide gemme nella corona della mia Misericordia, sono le anime che hanno più fiducia, perché quanto più fiducia hanno, tanto più danno campo all’attributo della mia Misericordia di versare qualunque grazia che esse vogliono; mentre chi non ha vera fiducia, lei stessa mi chiude le grazie dentro di Me e rimane sempre povera e sprovvista, ed il mio Amore resta contenuto in Me e ne soffro grandemente, e per non soffrire tanto e per poter più liberamente sfogare il mio Amore, me la faccio più con quelle anime che hanno fiducia che con le altre, perché con queste posso sfogare il mio Amore, posso scherzare, posso prendere amorosi contrasti, perché non c’è da temere che si adontano, che si mettano in timore, anzi si fanno più ardite e tutto prendono come amarmi di più. Sicché le anime di fiducia sono lo sfogo ed il trastullo del mio Amore, le più aggraziate e le più ricche”.

11-16 Aprile 20, 1912 Come la natura è portata alla felicità.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la natura è portata da una forza irresistibile alla felicità, ma però con ragione, perché è stata fatta per essere felice, e d’una felicità divina ed eterna, ma con suo gran danno si va attaccando, chi ad un gusto, chi a due, chi a tre e chi a quattro, ed il resto della natura resta, o vuota e senza gusto, oppure amareggiata, infastidita e nauseata, perché i gusti umani e anche i gusti santi sono mescolati con un po’ d’umano, non hanno la forza d’assorbire tutta la natura e di travolgerla tutta nel gusto, molto più che Io vado amareggiando questi gusti per potere darle tutti i miei gusti, perché essendo essi innumerevoli hanno forza d’assorbire la natura tutta nel gusto. Si può dare amore più grande, che per dare il più le tolgo il poco, e per dare il tutto le tolgo il nulla? Eppure questo mio operato è preso a male dalle creature”.

11-17 Aprile 23, 1912 Come in tutte le cose Gesù ci attesta il suo Amore. La vera santità sta nel fare la Divina Volontà, e nel riordinare tutte le cose in Gesù.

(1) Trovandomi nel mio solito stato, per poco è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, qualche volta permetto la colpa in qualche anima che mi ama per stringerla più forte con Me, e per obbligarla a fare cose maggiori per la gloria mia, perché quanto più le dono, permettendo la stessa colpa per intenerirmi di più delle sue miserie, e per maggiormente amarla colmandola dei miei carismi, tanto più l’astringo a fare cose grandi per Me; questi sono gli eccessi del mio Amore. Figlia mia, il mio Amore per la creatura è grande, vedi come la luce del sole invade la terra? Se tu potessi fare di quella luce tanti atomi, in quegli atomi di luce sentiresti la mia voce melodiosa che ti ripeterebbero uno presso l’altro: “Ti amo, ti amo, ti amo”. In modo che non ti darebbero tempo a numerarli, resteresti affogata nell’amore, e difatti ti amo: ti amo nella luce che riempie il tuo occhio, ti amo nell’aria che respiri, ti amo nel sibilo del vento che percuote il tuo udito, ti amo nel calore e nel freddo che sente il tuo tatto, ti amo nel sangue che scorre nelle tue vene, ti amo nel palpito del tuo cuore ti dice il mio palpito, ti amo ti ripeto in ogni pensiero della tua mente, ti amo in ogni azione delle tue mani, ti amo in ogni passo dei tuoi piedi, ti amo in ogni parola, perché niente succede dentro e fuori di te se non concorre un mio atto d’amore verso di te; sicché un mio ti amo non aspetta l’altro; e i tuoi ti amo, quanti sono per Me? ”

(3) Io sono rimasta confusa, mi sentivo assordita dentro e fuori, e a pieni cori dal ti amo del mio dolce Gesù, e i miei ti amo erano così scarsi, così limitati, che ho detto: “Oh! mio amante Gesù, chi mai può farvi fronte? ” Ma di quello che ho detto, pare che non ho detto nulla di quello che Gesù mi faceva comprendere.

(4) Poi ha soggiunto: “La vera santità sta nel fare la mia Volontà, e nel riordinare tutte le cose in Me; come Io tengo tutto ordinato per la creatura, così la creatura dovrebbe ordinare tutte le cose per Me ed in Me, la mia Volontà fa stare in ordine tutte le cose”.

11-18 Maggio 9, 1912 Come ci possiamo consumare nell’amore.

(1) Questa mattina trovandomi nel solito mio stato, stavo pensando come ci possiamo consumare nell’amore, ed il benedetto Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, se la volontà non vuole altro che Me solo, se l’intelletto non si occupa d’altro che a conoscere Me, se la memoria non si ricorda di altro che di Me, eccoti consumate le tre potenze dell’anima nell’amore. Così dei sensi: Se parla solo di Me, se sente solo ciò che riguarda Me, se si gustano le sole cose mie, se si opera e si cammina solo per Me, se il cuore ama Me solo, se i desideri desiderano solo Me, eccoti la consumazione nell’amore formata nei sensi. Figlia mia, l’amore ha un dolce incanto e rende l’anima cieca a tutto ciò che non è amore, e la rende tutt’occhio a tutto ciò che è amore, sicché per chi ama, qualunque cosa la volontà incontra, se è amore, diventa tutt’occhio, se no, diventa cieca, stupida e non capisce nulla; così la lingua, se deve parlare d’amore si sente scorrere nella sua parola tanti occhi di luce e diventa eloquente, se no, diventa balbuziente e finisce con l’ammutolirsi; così di tutto il resto”.

11-19 Maggio 22, 1912 Il vero amore non è soggetto a scontenti.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, per poco è venuto il benedetto Gesù, e sentendomi un certo scontento mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il vero amore non è soggetto a scontenti, anzi, degli stessi scontenti prende occasione per cambiarli nei più bei contenti per virtù dell’amore, molto più, che essendo Io il contento dei contenti, non posso tollerare alcuno scontento nell’anima che mi ama, sentendo Io il suo scontento, più se fosse mio che suo, sono costretto a darle quella cosa che la rende contenta, per averla tutta uniforme a Me, altrimenti ci starebbero delle fibre, dei palpiti, dei pensieri scordanti, dissimili, che farebbero perdere il più bello della nostra armonia, ed Io non posso tollerare tutto questo in chi veramente mi ama. Poi, il vero amore per amore opera e per amore non opera, per amore chiede e per amore cede, sicché il vero amore tutto nell’amor finisce, per amore muore e per amore risorge”.

(3) Ed io: “Gesù, pare che vuoi sfuggirmi con questo parlare, ma sappi che io non cedo; per ora, per amore cedi Tu a me, fammi un atto d’amore e cedi a ciò che mi è tanto necessario e a che tanto sono obbligata, del resto cedo tutto a Te, altrimenti mi renderò scontenta”.

(4) E Gesù: “Vuoi vincere a vie di scontenti”.

(5) Ha sorriso ed è scomparso.

11-20 Maggio 25, 1912 L’anima nella Volontà di Dio è un oggetto morbido.

(1) Questa mattina, il mio sempre amabile Gesù vedendomi molto oppressa mi ha fatto succhiare al suo cuore e poi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, se un oggetto è duro, se si vuol fare un buco o dargli un altra forma, si guasta o resta frantumato, invece se è morbido o fosse di molle pasta, si può fare il buco, si può dare la forma che si vuole senza timore che si potesse frangere, e se si volesse dare la forma primaria, senza nessuna difficoltà l’oggetto si presterebbe a tutto; tale è l’anima nella mia Volontà, è un oggetto morbido, ed Io ne faccio quello che voglio, ora la ferisco, or l’abbellisco, ora l’ingrandisco, in un istante la rifaccio di nuovo, e l’anima mi si presta a tutto, non si oppone a nulla, ed Io la porto sempre nelle mie mani e mi diletto di lei continuamente”.

11-21 Maggio 30, 1912 Per l’anima che veramente ama Gesù, non ci può essere separazione di Lui.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sentivo oppressa per la privazione del mio sempre amabile Gesù, e venendo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando sei priva di Me serviti della mia stessa privazione come rendere duplici, triplici, centuplici gli atti d’amore verso di Me, in modo da formarti un ambiente dentro e fuori tutto d’amore, in modo che in questo ambiente mi troverai più bello e come rinato a nuova vita, perché dove c’è amore, là Io ci sono, e perciò, per l’anima che veramente mi ama non ci può essere separazione, anzi formiamo la stessa cosa, perché l’amore pare che mi crea, mi dà vita, mi alimenta, mi fa crescere, nell’amore trovo il mio centro e mi sento ricreato, rinato, mentre sono eterno, senza principio e senza fine, ma per cagione dell’anima che mi ama; mi piace tanto l’amore, che mi sento come rifatto. Oltre di ciò, in questo amore Io trovo il mio vero riposo, si riposa la mia intelligenza nell’intelligenza che mi ama, si riposa il mio cuore, il mio desiderio, le mie mani, i miei piedi, nel cuore che mi ama, nel desiderio che mi ama e desidera solo Me, nelle mani che operano per Me, nei piedi che camminano solo per Me, sicché parte per parte Io vado riposando nell’anima che mi ama, e l’anima col suo amore mi trova in tutto e dappertutto, e si riposa tutta in Me e nel mio Amore resta rinata, abbellita e cresce in modo mirabile nel mio stesso Amore”.

11-22 Giugno 2, 1912 Solo le cose estranee a Gesù ci possono separare di Lui.

(1) Continuando il mio solito stato, mi lamentavo con Gesù delle sue privazioni, e Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando nell’anima non c’è nulla di estraneo a Me o che non mi appartiene, non ci può essere separazione tra Me e l’anima, anzi ti dico che se non c’è nessun pensiero, affetto, desiderio, palpito che non sia mio, Io ci tengo l’anima con Me in Cielo, oppure mi rimango con lei in terra, solo quello mi può dividere dall’anima, se ci sono cose a Me estranee, e se questo non avverti in te, perché temi che Io mi possa separare da te? ”