(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la natura è portata da una forza irresistibile alla felicità, ma però con ragione, perché è stata fatta per essere felice, e d’una felicità divina ed eterna, ma con suo gran danno si va attaccando, chi ad un gusto, chi a due, chi a tre e chi a quattro, ed il resto della natura resta, o vuota e senza gusto, oppure amareggiata, infastidita e nauseata, perché i gusti umani e anche i gusti santi sono mescolati con un po’ d’umano, non hanno la forza d’assorbire tutta la natura e di travolgerla tutta nel gusto, molto più che Io vado amareggiando questi gusti per potere darle tutti i miei gusti, perché essendo essi innumerevoli hanno forza d’assorbire la natura tutta nel gusto. Si può dare amore più grande, che per dare il più le tolgo il poco, e per dare il tutto le tolgo il nulla? Eppure questo mio operato è preso a male dalle creature”.