MaM
Messaggio del 2 settembre 2007:Cari figli, in questi tempi dei segni di Dio, non abbiate paura perché io sono con voi. L’amore grande di Dio mi manda per condurvi alla salvezza. Datemi i vostri cuori semplici, purificati con il digiuno e la preghiera. Solo nella semplicità dei vostri cuori c’è la vostra salvezza. Io sarò con voi e vi guiderò. Grazie.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1907

7-83 Maggio 9, 1907 Morte e purgatorio dei genitori di Luisa.

(1) E’ da qualche mese che non scrivo, e con gran ripugnanza e solo per obbedire mi metto di nuovo a scrivere, oh! che pena mi sento, solo il pensiero che potrei dire al mio diletto Gesù: “Vedi come vi amo di più, e come cresce il mio amore, che solo per amor tuo mi sottopongo a questo sacrificio, e per quanto duro, altrettanto posso dire che più vi amo”. E pensando che posso dire al mio Gesù che vi amo di più, mi sento la forza di compiere il sacrificio d’ubbidire

(2) Onde non ricordandomi tutto distintamente, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

7-84 Maggio 30, 1907 Efficacia della preghiera.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, per breve tempo ho visto il benedetto Gesù ed io lo pregavo per me e per altre persone, ma con qualche difficoltà fuori del mio uso, come se non avessi potuto ottenere tanto se avessi pregato per me sola; ed il buon Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la preghiera è un punto solo, e mentre essa è un punto, può afferrare insieme tutti gli altri punti; sicché, tanto può impetrare se prega per sé sola, e tanto può impetrare se prega per altri, una è la sua efficacia”.

8-1 Giugno 23, 1907 L’atto più bello è il abbandono nella Volontà di Dio.

(1) Trovandomi nel mio solito stato, il benedetto Gesù non ci veniva, ed io stavo pensando tra me qual fosse l’atto più bello ed accetto a nostro Signore, che potesse più facilmente indurlo a farlo venire, il dolore delle proprie colpe o la rassegnazione? In questo mentre, quando appena è venuto e mi ha detto:

(2) “Figlia, l’atto più bello e che più mi piace è l’abbandono nella mia Volontà, ma tanto, da non ricordarsi che esista più il proprio essere, ma è tutto per essa il Divino Volere. Sebbene il dolore delle proprie colpe è buono e lodevole, ma non distrugge il proprio essere; ma l’abbandonarsi del tutto nella mia Volontà distrugge il proprio essere e riacquista l’Essere Divino. Quindi, l’anima con l’abbandonarsi nella mia Volontà, mi dà più onore, perché mi dà tutto quello che Io posso esigere dalla creatura, venendo a riacquistare in Me ciò che da Me era uscito, e l’anima viene a riacquistare ciò che solo dovrebbe riacquistare, cioè, riacquistando Iddio con tutti i beni che possiede lo stesso Dio, solo che fino a tanto che l’anima sta del tutto nella Volontà di Dio, riacquista Dio; e come esce da dentro la mia Volontà, così riacquista l’essere proprio con tutti i mali della corrotta natura”.

8-2 Giugno 25, 1907 L’anima, fermata o camminando, deve stare sempre nella Divina Volontà.

(1) Questa mattina stavo pensando fra me stessa che mi sentivo come fermata, senza andare né avanti né indietro, e dicevo: “Signore, io stessa non so dire quello che sento, ma del resto non mi affliggo, o sto indietro, o sto ferma, o innanzi; purché stia nella tua Volontà sto sempre bene. In qualunque punto o in qualunque modo ci possa stare, la tua Volontà è sempre santa, ed io in qualunque modo ci starò, starò sempre bene”.

(2) In questo mentre, per poco è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(3) “Figlia mia, coraggio, non temere se ti senti fermata, ma attenta, però che le tue fermate le faccia nella mia Volontà, senza uscire affatto dal mio Volere. Anch’Io vi faccio le mie fermate, ma però dentro d’un battere d’occhio vi faccio più di quello che non ho fatto per anni ed anni; vedi, per il mondo pare che Io stessi fermato, perché meritando d’essere severamente castigato e non facendolo, pare che non stia in corso, ma se prendo la verga in mano, vedrai come mi rifarò di tutte le fermate. Così tu, stando sempre nella mia Volontà, se vedi che la mia Volontà ti vuole fermata, fermati pure e godi della mia Volontà; se vedi che la mia Volontà vuole che cammini, cammina pure, ma cammina sempre nel mio Volere, perché camminando nella mia Volontà camminerai con Me stesso e avrai la stessa Volontà del mio cammino, quindi stati sempre all’ordine nella mia Volontà, o fermata o in corso, e ci starai sempre bene”.

8-3 Luglio 1, 1907 Nella Divina Volontà si dimenticano i peccati.

(1) Stavo leggendo di una santa che pensava sempre alle proprie colpe, e che chiedeva a Dio dolore e perdono. Nel mio interno dicevo: “Signore, che confronto diverso tra me e questa santa, io che non penso ai peccati, e questa che pensa sempre, si vede che l’ho sbagliata”. In un istante me lo sentii muovere nel mio interno e si fece come un lampo di luce nella mente, e sentii dirmi:

(2) “Sciocca, sciocca che sei; non vuoi capirlo? Quando mai la mia Volontà ha prodotto peccati, imperfezioni? La mia Volontà è sempre santa, e chi vive nella mia Volontà resta già santificato, e gode, si ciba e pensa a tutto ciò che la mia Volontà contiene, ed ancorché per il passato abbia commesso peccati, trovandosi nella bellezza, nella santità, nella immensità dei beni che contiene la mia Volontà, dimentica il brutto del suo passato e si ricorda solo del presente, meno che non uscisse dal mio Volere; allora, ritornando al proprio essere, non è meraviglia che ricordi peccati e miserie. Tieni bene a mente che nella mia Volontà non entrano né ci possono entrare questi pensieri di peccati e di sé stessa, e se l’anima se li sente significa che non è stabile e fissa dentro di Me e vi fa delle uscite”.

(3) Trovandomi poi nel solito mio stato, quando appena l’ho visto e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, la Verità, per quanto è perseguitata, non si può fare a meno di non conoscere che è Verità, e giunge il tempo che quella stessa Verità perseguitata viene ad essere riconosciuta ed amata. In questi tristi tempi tutto è falsità e doppiezza, e per fare che la Verità possa signoreggiare, l’uomo merita di essere battuto e distrutto. E questi colpi, parte se li daranno loro stessi e si distruggeranno a vicenda, altri verranno da Me, specie per la Francia, ci sarà grande mortalità, da renderla quasi spopolata”.

8-4 Luglio 4, 1907 L’anima deve ruminare nella sua mente le verità imparate.

(1) Stavo pensando: “Come mi sono ridotta cattiva, eppure il Signore non mi corregge, non mi rimprovera”. Mentre ciò pensavo me l’ho sentito muovere nel mio interno, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, cammina, cammina. Se Io sono bontà, misericordia, dolcezza, sono anche giustizia, fortezza, potenza, se Io ti vedessi retrocedere o commettere difetti volontari, alle tante grazie che ti ho fatto, meriteresti d’essere fulminata e ti fulminerei davvero; e se non lo faccio tu stessa capisci il perché, e se sempre non ti parlo, ruminera sempre nella tua mente quante verità ti ho insegnato, e poi entra nel tuo interno, unisciti con Me, ed Io starò sempre insieme con te ad operare interiormente”.

8-5 Luglio 10, 1907 S’incomincia a vivere davvero, quando s’incomincia ad essere vittima.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa insieme col mio adorabile Gesù, e vedendolo coronato di spine Gliela ho tolta, e con ambi le mani me l’ho messa sulla mia testa, premendola ben bene. Oh! come sentivo penetrarmi le punture, ma mi sentivo felice di soffrire, per alleggerire le pene di Gesù. Poi ho detto: “Mio buon Gesù, ditemi, resta molto tempo per portarmi al Cielo?”

(2) E Lui: “Anzi, pochissimo”.

(3) Ed io: “Il vostro poco possono essere dieci, vent’anni. Già ne conto quarantadue”.

(4) E Lui: “Non è vero; i tuoi anni non sono altro che dacché incominciasti ad essere vittima; la mia bontà ti chiamò, e tu puoi dire che d’allora incominciasti a vivere davvero. E come ti chiamai a vivere la mia vita in terra, così fra poco ti chiamerò a vivere la mia vita in Cielo”.

(5) In questo mentre, dalle mani del benedetto Gesù uscivano due colonne, e che formavano poi una sola, e che le teneva poggiate sulle mie spalle ben forte, senza che io potessi spostarmi di sotto; e che chiamandomi non stava chi andasse a mettere le spalle sotto a quelle colonne, e rimanevano sospese nelle sue mani, e stando sospese succedevano stragi d’ogni sorta, e comprendevo che queste colonne erano la Chiesa e il mondo, uscite dalle sue Santissime mani, e tenute nelle sue sante piaghe; sempre lì staranno, ma se il buon Gesù non avrà dove appoggiarle, si stancherà ben presto a tenerle sospese nelle sue mani, e guai, ma guai da far raccapricciare, sono tali e tanti, che credo meglio farne silenzio.

8-6 Luglio 14, 1907 Tutto nell’anima dev’essere amore.

(1) Continuando il mio solito stato, per poco è venuto il benedetto Gesù, ed io senza pensarci ho domandato: “Signore, ieri mi confessai; se io fossi morta, essendo che la confessione rimette le colpe, non mi saresti portata dritta in paradiso?”

(2) E Lui: “Figlia mia, è vero che la confessione rimette le colpe, ma la cosa più sicura e certa per esentare il purgatorio è l’amore, sicché nell’anima l’amore deve essere la passione predominante: Amore il pensiero, la parola, i movimenti, tutto, tutto dev’essere coinvolto da questo amore, onde l’amore Increato trovando tutto amore, assorbe in sé l’amore creato. Difatti, che cosa fa il purgatorio che riempire i vuoti dell’amore che ci sono nell’anima, e quando riempie questi vuoti la manda al Cielo. Se questi vuoti non ci sono, non è cosa che al purgatorio appartenga”.

8-7 Luglio 17, 1907 Il vero segno per conoscere se si vive nella Divina Volontà.

(1) Continuando il mio solito, quando appena è venuto il benedetto Gesù e mi detto:

(2) “Figlia mia, il vero segno per conoscere se l’anima vive nella mia Volontà, è che tutto ciò che le succede, in qualunque cosa si svolge la pace, perché la mia Volontà è tanto perfetta e santa che non può produrre neppure l’ombra della turbazione. Onde se nei contrasti, mortificazioni, amarezze, si sente turbata, non può dire che vi sta dentro della mia Volontà; al più, se si sente rassegnata ed insieme turbata può dire che vi sta all’ombra della mia Volontà, ché essendo fuori è padrona di sentire sé stessa, ma non dentro”.

8-8 Luglio 19, 1907 Nella Divina Volontà non entrano né aridità, né tentazioni, né difetti.

(1) Avendo parlato con una persona sulla Volontà di Dio, mi era sfuggito che stando nella Volontà di Dio e sentendosi in aridità si troverebbe anche in pace. Or, trovandomi nel mio solito stato, il benedetto Gesù mi ha corretto dicendomi:

(2) “Figlia mia, badaci bene quando parli della mia Volontà, perché la mia Volontà è tanto felice, che forma la nostra stessa beatitudine, e la volontà umana è tanto infelice, che se potesse entrare nella nostra distruggerebbe la nostra felicità e ci farebbe guerra, perciò nella mia Volontà non entrano né aridità, né tentazioni, né difetti, né inquietudini, né freddezze, perché la mia Volontà è luce e contiene tutti i gusti possibili; la volontà umana non è altro che una gocciolina di tenebre, tutta piena di disgusti. Quindi se l’anima è già dentro del mio Volere, prima d’entrare, al contatto del mio Volere la luce ha sciolto la gocciolina delle tenebre, per poter averle in sé, il calore ha sciolto il gelo e le aridità, i gusti divini hanno tolto i disgusti, la mia felicità l’ha sciolto da tutte le infelicità”.