(1) Stavo leggendo di una santa che pensava sempre alle proprie colpe, e che chiedeva a Dio dolore e perdono. Nel mio interno dicevo: “Signore, che confronto diverso tra me e questa santa, io che non penso ai peccati, e questa che pensa sempre, si vede che l’ho sbagliata”. In un istante me lo sentii muovere nel mio interno e si fece come un lampo di luce nella mente, e sentii dirmi:
(2) “Sciocca, sciocca che sei; non vuoi capirlo? Quando mai la mia Volontà ha prodotto peccati, imperfezioni? La mia Volontà è sempre santa, e chi vive nella mia Volontà resta già santificato, e gode, si ciba e pensa a tutto ciò che la mia Volontà contiene, ed ancorché per il passato abbia commesso peccati, trovandosi nella bellezza, nella santità, nella immensità dei beni che contiene la mia Volontà, dimentica il brutto del suo passato e si ricorda solo del presente, meno che non uscisse dal mio Volere; allora, ritornando al proprio essere, non è meraviglia che ricordi peccati e miserie. Tieni bene a mente che nella mia Volontà non entrano né ci possono entrare questi pensieri di peccati e di sé stessa, e se l’anima se li sente significa che non è stabile e fissa dentro di Me e vi fa delle uscite”.
(3) Trovandomi poi nel solito mio stato, quando appena l’ho visto e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, la Verità, per quanto è perseguitata, non si può fare a meno di non conoscere che è Verità, e giunge il tempo che quella stessa Verità perseguitata viene ad essere riconosciuta ed amata. In questi tristi tempi tutto è falsità e doppiezza, e per fare che la Verità possa signoreggiare, l’uomo merita di essere battuto e distrutto. E questi colpi, parte se li daranno loro stessi e si distruggeranno a vicenda, altri verranno da Me, specie per la Francia, ci sarà grande mortalità, da renderla quasi spopolata”.