MaM
Messaggio del 21 marzo 1988: Figli cari! Anche oggi vostra madre vi avverte che Satana sta provando a soffocare tutto ciò che c’è di buono in voi. Ma la vostra preghiera non gli consente di riuscirci. Pregando voi riempite tutti i vuoti e così impedite a Satana di entrare nella vostra anima. Pregate, figli cari, e vostra madre pregherà con voi per vincere Satana. Questo è il tempo nel quale tutti noi dobbiamo donare la pace agli altri. Quindi, vi prego, diffondete la pace nelle vostre famiglie, per le strade, dovunque. Sono contenta perché la vostra preghiera è forte e continua.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

19-30 Giugno 26, 1926 Chi possiede il Regno della Divina Volontà opera in modo universale e possederà la gloria universale.

(1) Stavo secondo il mio solito, facendo i miei soliti atti nel Voler Supremo, cioè, abbracciando tutto, Creazione e Redenzione e tutti, per poter ridare al mio Creatore il ricambio dell’amore e della gloria che tutti le devono, ed il mio dolce Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la piccola figlia della mia Volontà non solo deve pensare e occuparsi in come difendere i diritti universali del suo Creatore, ricambiarlo dell’amore e della gloria che tutti gli devono come se fossero uno solo, in modo che tutto deve trovare in lei, perché la nostra Volontà coinvolge tutto e tutti, e chi in Essa vive possiede i modi universali, perciò tutto può darci e di tutto possiamo rifarci; ma come figlia nostra deve difendere i diritti della Sovrana Regina, Lei operò in modo universale e perciò ebbe un amore, una gloria, una prece, una riparazione, un dolore per il suo Creatore, e per tutti e per ciascuna creatura, Lei non si fece sfuggire nessun atto che le creature dovevano al loro Creatore, e rinchiudendo tutti nel suo materno cuore, amava in modo universale a tutti e ciascuno, sicché in Lei trovammo tutta la nostra gloria, non ci negò nulla, non solo quello che spettava a Lei direttamente di darci, ma ci diede quello che le altre creature ci negarono, e per farla da Madre magnanima, amantissima, che si sviscera per suoi propri figli, generò tutti nel suo cuore dolente; ogni fibra di esso era un dolore trafiggente in cui dava la vita a ciascun suo figlio, fino a giungere al colpo fatale della morte del suo Figlio Dio, il dolore di questa morte mise il suggello della rigenerazione della vita ai novelli figli di questa Madre dolente.

(3) Ora, una Vergine Regina, che tanto ci ha amato, difese tutti i nostri diritti, una Madre sì tenera che ebbe amore e dolori per tutti, merita che la nostra piccola neonata del nostro Supremo Volere l’ami per tutti, la ricambi di tutto, e abbracciando tutti i suoi atti nel nostro Volere, vi metti il tuo unito al suo, perché Essa è inseparabile da Noi, la gloria sua è nostra, la nostra è la sua, molto più che il nostro Volere mette tutto in comune”.

(4) Ond’io sono rimasta, nel sentire ciò, un po’ confusa, e come non sapessi fare ciò che Gesù mi diceva, e lo pregavo che mi desse la capacità di farlo, e Gesù, riprendendo il suo dire mi ha detto:

(5) “Figlia mia, il mio Volere contiene tutto, e come geloso conserva tutti gli atti suoi come se fossero uno solo, così conserva tutti gli atti della Sovrana Regina come se fossero tutti suoi, perché tutto fece in Esso; quindi, il mio stesso Volere te li farà presente. Ora, tu devi sapere che chi ha fatto bene a tutti e ha amato tutti e ha operato in modo universale per Dio e per tutti, tiene i diritti, e con giustizia, su tutto e sopra di tutti. L’operare in modo universale è il modo divino, e la mia Mamma Celeste potette operare coi modi del suo Creatore perché possedeva il Regno della nostra Volontà, ora Lei, avendo operato nel nostro Volere Supremo tiene i diritti dei possedimenti che formò nel nostro Regno, e chi altro la potrà contraccambiare se non chi vive nello stesso Regno? Perché solo in questo Regno c’è l’operato universale, l’amore che tutti ama, che tutto abbraccia e nulla sfugge. Ma tu devi sapere che chi possiede il Regno della mia Volontà in terra, tiene diritto alla gloria universale in Cielo, e questo in modo connaturale e semplice; la mia Volontà abbraccia tutto e coinvolge tutti, sicché chi la possiede, da essa escono tutti i beni uniti alla gloria che questi beni contengono, e mentre esce da lei la gloria universale, la riceve; e ti par poco possedere la gloria universale nella Patria Celeste? Perciò sii attenta, il Regno del Supremo Volere è ricchissimo, ci sono le monete che sorgono, perciò tutti aspettano da te, anche la mia Mamma vuole il ricambio dell’amore universale che ebbe per tutte le generazioni. E tu, per ricambio, nella Patria Celeste ti toccherà la gloria universale, solo retaggio di chi avrà posseduto il Regno della mia Volontà sulla terra”.

19-31 Giugno 29, 1926 Ciascuna cosa creata contiene un’immagine delle qualità Divina, e la Divina Volontà glorifica queste qualità in ciascuna cosa creata.

(1) Dopo aver passato giorni amarissimi di privazioni, il mio amato Gesù per rinfrancarmi, nel venire si è trattenuto parecchie ore, si faceva vedere d’età giovanissimo, d’una bellezza rara che rapiva, si è seduto sul mio letto a me vicino, dicendomi:

(2) “Figlia mia, lo so, lo so che tu non puoi stare senza di Me, perché Io sono per te più che la tua stessa vita, sicché se Io non ci venissi ti mancherebbe la sostanza della vita, e poi teniamo da fare tante cose insieme nel Regno della Volontà Suprema, perciò quando vedi che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-32 Luglio 1, 1926 Non c’è santità senza la Volontà di Dio. La venuta di Gesù sulla terra servì per formare le vie, le scale, per giungere al Regno del suo Volere.

(1) Stavo facendo i miei soliti atti nel Supremo Volere e pensavo tra me: “Possibile che i tanti santi dell’antico testamento, che tanto si sono distinti con la potenza dei miracoli, come un Mosè, un Elia ed i tanti profeti, e tanti santi dopo la venuta di Nostro Signore, che tanto si sono resi meravigliosi per virtù e per miracoli, nessuno di questi abbia posseduto il Regno della Volontà Divina e vissuto nell’unità della sua luce? Pare incredibile”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e stringendomi a Sé mi ha ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-33 Luglio 2, 1926 La grande differenza tra la santità delle virtù e quella del vivere nell’unità della luce del Voler Divino.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio dolce Gesù faceva vedere la divina giustizia in atto di sgravarsi sulla terra, comandando agli elementi che si scatenassero contro le creature, io tremavo nel vedere che dove, le acque inondavano i paesi quasi per seppellirli; dove il vento, che con forza impetuosa trasportava e sradicava piante, alberi, case, da farne un mucchio, da rimanere varie regioni nella più squallida miseria; dove serpeggiavano terremoti con notevole danno, ma chi può dire tutti i mali che stanno per piombare sulla terra? Oltre di ciò, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-34 Luglio 5, 1926 Gesù si fa vedere che scrive nel fondo dell’anima ciò che dice sulla sua Volontà, e poi ne dà un cenno in parole.

(1) Mi sentivo investita ed in preda della luce suprema del Voler Eterno, ed il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere nel fondo dell’anima mia in piedi, con una penna di luce in mano, in atto di scrivere sopra d’una luce fitta che sembrava tela, ma era luce distesa nell’anima mia, e Gesù scriveva, scriveva nel fondo di questa luce; come era bello vederlo scrivere con una maestria e velocità indescrivibile. Onde dopo avere scritto, come se aprisse le porte del mio interno, e con la sua mano chiamava il confessore dicendogli:

(2) “Vieni a vedere ciò che Io stesso scrivo nel fondo di quest’anima. Io non scrivo mai su carta o su tela, perché sono soggetti a perire, ma mi diletto a scrivere nel fondo della luce ridotta in quest’anima in virtù della mia Volontà, i miei caratteri di luce sono incancellabili e di valore infinito. Onde, quando debbo manifestarle le verità sulla mia Volontà, prima fo il lavoro di scriverle nel fondo di lei e poi le parlo, accennandole quello che in essa ho scritto. Ecco perciò che quando dice ciò che Io le ho detto, lo dice con poche parole, invece quando scrive si diffonde a lungo, è il mio scritto che straripando fuori dell’anima sua non vi mette il piccolo cenno, ma la mia verità distesa come Io stesso l’ho scritto nell’intimo del suo interno”.

(3) Io sono restata meravigliata e con una gioia indicibile nel vedere il mio dolce Gesù scrivere dentro di me, e toccavo con mano che mentre nel parlare poco so dire di ciò che Lui mi dice, anzi mi sembra che solo il tema mi ha dato, che poi nello scrivere sarà suo interesse aiutarmi a svolgerlo come a Lui piace, e Gesù tutto bontà mi ha detto:

(4) “Figlia mia, ora cessa la tua maraviglia, che mentre scrivi senti in te sorgere, come da una fonte, le verità, è il lavoro del tuo Gesù fatto in te, che straripando da tutte le parti dell’anima tua getta l’ordine sulla carta e le verità in te scritte e suggellate con caratteri di luce, perciò cessino i tuoi timori, né volerti attenere al piccolo cenno delle mie parole, né volermi resistere quando Io voglio dilungarmi e farti scrivere su carta ciò che Io con tanto amore ho scritto nell’anima tua; quante volte mi costringi ad usare la forza e a travolgerti, affinché tu non mi resista di scrivere quello che voglio. Perciò lasciami fare, sarà cura del tuo Gesù che in tutto splenda la verità”.

19-35 Luglio 8, 1926 Minacce di nuovi castighi. Come chi deve fare un bene universale deve far e soffrire più di tutti.

(1) Mi stavo tutta fondendo nel santo Voler Divino, ed il mio dolce Gesù si faceva vedere nel mio interno con le braccia alzate, in atto d’impedire che la divina giustizia si riversasse sulle creature, mettendo anche me nella sua stessa posizione per farmi fare ciò che Lui stesso faceva, ma le creature sembrava che incitavano la giustizia divina a colpirle, e Gesù, come stanco, abbassando le sue braccia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che perfidia umana! ma è giusto, è necessario che dopo tanto tollerare mi liberi da tanta roba vecchia che occupa la Creazione, ché essendo infetta porta l’infezione alla roba nuova, alle pianticelle novelle. Sono stanco che la Creazione, abitazione mia data all’uomo, ma è sempre mia, perché da Me conservata e vivificata continuamente, sia occupata da servi, da ingrati, da nemici e fin da quelli che neppure mi riconoscono, perciò voglio spacciarmi col distruggere regioni intere e ciò che serve per loro alimento; i ministri di giustizia saranno gli elementi, che investendoli faranno sentire la fortezza divina sopra di loro. Voglio purificare la terra per preparare l’abitazione ai figli miei, tu starai sempre insieme con Me, la mia Volontà sarà sempre il tuo punto di partenza anche nei più piccoli tuoi atti, perché anche nelle cose più piccole il mio Volere vuol tenere la sua Vita Divina, il suo principio ed il suo fine, né tollera che la volontà umana faccia le sue piccole affacciatine nel suo Regno, altrimenti verresti ad uscire spesso nel regno vizioso della tua volontà, la quale ti snobiliterebbe, ciò che non conviene affatto a chi deve vivere nel Regno della mia Volontà.

(3) Ora figlia mia, come le pene della Celeste Regina e le mie e la mia morte, come sole fecero maturare, fecondare, raddolcire i frutti che ci sono nel Regno della Redenzione, in modo che tutti possono prenderli, e sono frutti che portano la salute agli infermi, la santità ai sani, così le tue pene, innestate con le nostre e maturate col calore del Sole del mio Volere, faranno maturare i frutti che ci sono nel Regno della mia Volontà, saranno tanti e tanto dolci e gustosi, che chi vorrà prenderli e gustarli non più si adatterà ai frutti acerbi, scipiti e nocivi del regno misero e squallido della volontà umana. Tu devi sapere che chi deve essere il primo a formare un Regno, a portare un bene, a formare un lavoro, deve soffrire più di tutti e fare più che tutti, deve stradare, facilitare le cose, i mezzi e preparare ciò che conviene per fare che gli altri, trovando le materie prime di quel lavoro e vedendolo fatto, lo possano imitare; perciò molto ti ho dato e ti do, per fare che tu potessi formare le materie prime per chi deve vivere nel regno della mia Volontà. Perciò sii attenta e disposta a ciò che ti do e a fare quello che voglio da te”.

19-36 Luglio 11, 1926 Come per formare il Regno della Redenzione i più che soffrirono furono Gesù e la sua Mamma. Così sarà necessario conoscere chi ha sofferto per il Regno del Fiat Supremo.

(1) Da parecchi giorni il mio dolce Gesù non mi aveva detto nulla sulla sua Santissima Volontà, piuttosto si faceva vedere mesto, in atto di colpire le creature. Oggi, come se volesse uscire dalla sua mestizia, perché quando parla della sua Volontà sembra che si mette in festa, nell’uscire da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, voglio sollevarmi, fammi parlare del Regno del mio Supremo Volere”.

(3) Ed io: “Amor mio e vita mia, Gesù, se Tu non mi dici tutti i segreti che ci sono in Esso, io, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-37 Luglio 14, 1926 Come Gesù teneva preparato il Regno della sua Volontà nella sua Umanità, per darlo di nuovo alle creature. Tutti gl’interessi divini e umani stanno in pericolo se non si vive nella Divina Volontà.

(1) Continuo le mie solite fusioni nel Santo Volere, il mio dolce Gesù molte volte mi accompagna nella ripetizione di questi atti, altre volte sta a vedere se qualche cosa mi sfugge di tutto ciò che ha fatto, sia nella Creazione come nella Redenzione, e Lui con tutta bontà me la fa presente, affinché io vi metta fosse pure un piccolo ti amo, un grazie, un’adorazione, dicendomi che è necessario riconoscere fin dove la sua Volontà ha steso i confini del Regno del suo Volere per amore della creatura, affinché lei giri in questo Regno per goderselo e col ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-38 Luglio 18, 1926 Perché Nostro Signore nel venire sulla terra non manifestò il Regno del suo Volere.

(1) La mia povera mente stava pensando a ciò che sta scritto qui sopra, ed il mio dolce Gesù ha continuato sullo stesso argomento dicendomi:

(2) “Figlia mia, vedi dunque la necessità come col venire sulla terra non diedi il Regno del mio Volere né lo feci conoscere, volli far prova novella della creatura, volli darle cose minori di quelle che le diedi nella Creazione, rimedi e beni per guarirla, perché nel crearlo, l’uomo non era malato, ma sano e santo, quindi poteva benissimo vivere nel Regno del mio Volere, ma sottraendosi dal Voler Supremo cadde ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-39 Luglio 20, 1926 La parola di Gesù è lavoro, il suo silenzio è riposo. Il riposo di Gesù in mezzo alle sue opere.

(1) Continuando a sentirmi tutta abbandonata nel Supremo Volere, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere tutto silenzioso, in atto di guardare tutta la Creazione, tutte le opere sue, e mentre le guardava restava come rapito profondamente innanzi alla magnificenza, santità, molteplicità e grandezza delle sue opere, ed io, insieme con Gesù, mi sentivo un silenzio profondo nel mirare le opere sue, molte cose si comprendevano, ma restava tutto nel fondo dell’intelligenza, senza vocaboli di sorta. Come era bello stare insieme con Gesù in un profondo silenzio. Onde dopo ciò, il caro mio bene, la dolce mia vita mi ha detto:

(2) “Figlia mia carissima, tu devi sapere che la mia parola è lavoro, il mio silenzio è riposo, e non solo è lavoro per Me la mia parola, ma anche per te, ed è solito mio che dopo aver lavorato, voglio riposarmi in mezzo alle mie stesse opere, esse sono il mio letto più soffice nel mio riposo, e siccome tu hai ascoltato la mia parola e hai lavorato insieme con Me, perciò insieme prendi riposo. Guarda figlia mia com’è bella tutta la Creazione, fu la parola del tuo Gesù che con un Fiat la lavorò, ma sai tu qual è il mio incanto che mi rapisce? Il tuo piccolo ti amo su ciascuna cosa creata, questo tuo piccolo ti amo impresso su ciascuna di esse mi parlano tutte del tuo amore, mi parlano della mia neonata della mia Volontà, sento l’eco armonioso di tutta la Creazione che mi parla di te, oh! come mi rapisce, come ne sono contento nel vedere che il mio Fiat nella Creazione e quello insegnato a te si danno la mano, s’intrecciano insieme e compiendo la mia Volontà mi danno riposo. Ma non sono contento a riposarmi solo, voglio insieme con Me colei che mi dà riposo, affinché lei prenda riposo e godiamo insieme i frutti del nostro lavoro. Guarda, non ti pare più bella tutta la Creazione e tutte le opere della mia Redenzione col tuo ti amo, con la tua adorazione e con la tua volontà trasfusa nella mia, che fa vita in mezzo alle sfere celesti? Sicché non c’è più solitudine né quel silenzio sepolcrale che c’era prima nelle sfere celesti ed in tutte le opere mie, ma c’è la piccola figlia del mio Volere, che fa compagnia, che fa sentire la sua voce, che ama, che adora, che prega e che mantenendo i suoi diritti, dategli dalla mia Volontà, possiede tutto, e quando c’è chi possiede non c’è più solitudine né silenzio di tomba. Ecco perciò che dopo d’averti molto parlato faccio silenzio, è il riposo che si richiede per Me e per te, onde poter riprendere di nuovo la mia parola e così continuare il mio ed il tuo lavoro. Ma mentre riposo contemplo tutte le opere mie, il mio amore sorge in Me e riflettendo in Me stesso e compiacendomi, concepisco in Me altre mie immagini simili a Me, e la mia Volontà me le mette fuori come trionfo del mio amore e come prediletta generazione del mio Fiat Supremo, sicché nel mio riposo genero i figli alla mia Volontà, tutti simili a Me, e nella mia parola li partorisco e li do lo sviluppo, la bellezza, l’altezza, onde la mia parola li va formando degni figli del Fiat Supremo. Perciò figlia mia, ogni mia parola è un dono che ti faccio, e se ti chiamo al riposo è perché tu contempli il mio dono, e compiacendoti e amandolo fai sorgere da te altri doni simili a quelli che ti ho dato, e mettendoli fuori formeranno insieme la generazione dei figli del Fiat Supremo, quanto ne saremo contenti”.