(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo tutta immersa nel mio amabile Gesù, e la mia povera mente si sperdeva nelle cognizioni divine, ma tutto era silenzio da parte mia e dalla parte di Gesù, né io so dire ciò che la mia mente comprendeva; ma dopo ha ripreso il suo dire e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutto ciò che faccio nell’anima, oh! quanto supera tutto ciò che feci nella Creazione. Vedi, ogni conoscenza delle mie perfezioni che manifesto, ogni verità che appartiene alla Divinità, è un nuovo cielo che distendo nell’anima, e come l’anima si eleva nelle verità conosciute per rassomigliarsi al suo Creatore, sono nuovi soli che vengo a formare nello spazio di questi cieli; ogni grazia che Io verso e ogniqualvolta rinnovo l’unione con Me, sono mari che si distendono nell’anima, ed il suo amore e la sua corrispondenza formano il dolce mormorio in questi mari e le onde impetuose che si elevano fino al Cielo, che vanno a scaricarsi ai piedi del trono divino. Come l’anima pratica le sue virtù, siccome il corpo contribuisce insieme all’esercizio di esse, si può chiamare il corpo il piccolo terreno dell’anima, dove Io stendo i più belli prati fioriti, dove Io mi diletto di creare sempre nuovi fiori, piante e frutti.
(3) Se Io sono un atto solo, e fatto una volta è fatto per sempre, anche la Creazione doveva essere un atto solo, e siccome nella Creazione il mio atto solo continua col conservarla sempre nuova, integra e fresca, nelle anime il mio creare è continuo, non lo smetto mai, sempre, sempre sto in atto di formare cose più belle, cose sorprendenti e nuove, menoché trovi anime che mi chiudano le porte e arrestino il mio atto continuo della creazione, e allora trovo un altro ritrovato: abbondo, moltiplico il mio atto continuato nelle anime che tengono le porte aperte e con loro mi delizio e continuo l’ufficio di Creatore. Ma sai tu dove non mai viene interrotto questo mio atto continuato? Nell’anima che vive nella mia Volontà, ah! sì, solo in essa posso liberamente fare ciò che voglio, perché la mia Volontà che contiene l’anima, me la prepara a ricevere il mio Fiat che uscì fuori nella Creazione, sicché la mia Volontà posseduta dall’anima e quella che tengo Io si danno la mano, si baciano e formano i più grandi portenti, perciò sii sempre attenta ed il tuo volo sia sempre nel mio Volere”.
(4) Dopo ciò stavo pensando alla Resurrezione di Nostro Signore, e ritornando di nuovo ha soggiunto:
(5) “Figlia mia, la mia Resurrezione completò, suggellò, mi restituì tutti gli onori e chiamò a vita tutte le opere mie che feci nel corso della mia Vita sulla terra, e formò il germe della resurrezione delle anime, e fin dei corpi nell’universale giudizio; sicché, senza la mia Resurrezione, la mia Redenzione sarebbe stata incompleta e le mie più belle opere sarebbero state sepolte. Così l’anima, se non risorge del tutto nella mia Volontà, tutte le opere sue restano incomplete, e se il freddo nelle cose divine serpeggia, le passioni l’opprimono, i vizi la tiranneggiano, formeranno la sepoltura dove seppellirla, perché mancando la Vita della mia Volontà, mancherà chi farà risorgere il fuoco divino, mancherà chi d’un solo colpo uccida tutte le passioni e faccia risorgere tutte le virtù. La mia Volontà è più che sole che eclissa tutto, feconda tutto, converte tutto in luce e forma la completa resurrezione dell’anima in Dio”.
(1) Stavo pensando tra me: “Il mio dolce Gesù dice tante cose grandi, mirabili, altissime, meravigliose della Volontà di Dio, eppure a me sembra che le creature non hanno quel concetto che Essa merita, né quell’impressione grande delle meraviglie che in Essa ci sono, anzi pare che la mettono alla pari delle virtù, e forse ci tengono più ad esse che alla Santissima Volontà di Dio”. Ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vuoi sapere il perché? Perché non hanno il palato purgato, e sono abituate ai ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo tanto piccola ed incapace di far nulla, ed ho chiamato in mio aiuto la mia Regina Mamma, affinché insieme potessimo amare, adorare, glorificare il mio sommo e unico Bene per tutti e a nome di tutti. In questo mentre mi sono trovata in un’immensità di luce e tutta abbandonata nelle braccia del mio Padre Celeste, anzi tanto immedesimata, come se formassi una sola cosa con Lui, in modo che non sentivo più la mia vita, ma quella di Dio, ma chi può dire ciò che provavo e facevo? Onde, dopo ciò il mio dolce Gesù è ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo tutta impiccolita in me stessa e cercavo di fondermi nel Santo Voler Divino, per correre presso di Esso per tenergli compagnia nel suo operato e ricambiarlo almeno col mio piccolo ti amo. Ora, mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, coraggio, non badare alla tua piccolezza, quello che deve starti a cuore è il tenere la tua piccolezza nella mia Volontà, perché stando in Essa resterai sperduta in Essa, e la mia Volontà, qual vento, porterà nel tuo atto la freschezza che possiede come refrigerio a tutte le creature, porterà il vento caldo per infiammarli del mio amore, porterà il vento freddo per smorzare il fuoco delle passioni, ed infine porterà il vento umido come vegetazione del germe della mia Volontà. Non hai mai tu sentito gli effetti del vento, come sa cambiare l’aria quasi istantaneamente dal caldo al freddo, dall’umido ad un’aria freschissima e refrigerante? La mia Volontà è più che vento, ed i tuoi atti in Essa, agitandola, muovono i venti che contiene e producono mirabili effetti, poi, tutti questi venti, uniti insieme, investono il trono divino e portano al loro Creatore la gloria della sua Volontà operante nella creatura. Oh! se da tutti si sapesse che significa operare nel Fiat Supremo, i prodigi che contiene, tutti farebbero a gara per operare in Esso. Vedi, la nostra Volontà è tanta, che Noi stessi la facciamo la depositaria delle opere nostre: La Creazione, per fare che si mantenesse sempre bella, fresca, integra, nuova, come la uscimmo dalle nostre mani creatrici, la depositammo nella nostra Volontà; la Redenzione, per fare che stesse sempre in atto di redimere, e la mia nascita, la mia Vita e la mia Passione e Morte stessero sempre in atto di nascere, di vivere e di patire e morire per la creatura, le depositammo nella nostra Volontà, perché Essa sola tiene la virtù, la potenza di mantenere sempre in atto l’opera che si fa e riprodurre quel bene quante volte si vuole. Le opere nostre non starebbero al sicuro se non fossero depositate nella nostra Volontà, se ciò è delle opere nostre, molto più dovrebbe essere delle opere delle creature, in quanti pericoli non vanno soggette quando non sono depositate nel nostro Volere, quanti cambiamenti non subiscono, perciò tutto il nostro contento quando vediamo che la creatura fa il deposito dei suoi atti nel Supremo Volere, questi atti, sebbene piccoli, ed i nonnulli della creatura, fanno a gara con gli atti nostri e Noi godiamo nel vedere l’industria sua, che per mettere al sicuro i suoi nonnulli, li deposita nella nostra Volontà.
(3) Ora, se per la Creazione e per la Redenzione la depositaria fu la nostra Volontà, anche per il Fiat come in Cielo così in terra deve tenere il deposito la mia stessa Volontà. Ecco perciò le mie spinte che nulla facessi se non lo depositi in Esso. Se non formi questo deposito di tutta te stessa, dei tuoi piccoli atti e anche dei tuoi nonnulli, il mio Fiat non avendo il suo pieno trionfo su di te, non potrà svolgere il suo Fiat come in Cielo così in terra”.
(1) Passo giorni amarissimi per le privazioni del mio dolce Gesù, mi sento che respiro un’aria velenosa, bastante a darmi non una morte, ma mille morti, ma mentre sto per soccombere sotto il colpo mortale, sento l’aria vitale e balsamica del Voler Supremo che mi serve di contravveleno per non farmi morire, e mi tiene in vita per subire morti continue sotto il peso incalcolabile della privazione del mio sommo e unico Bene. Oh! privazione del mio Gesù, quanto sei dolorosa, tu sei il vero martirio per la povera anima mia! Oh! Volontà Suprema, quanto sei forte e potente, che col darmi vita m’impedisci il volo verso la patria celeste per trovare Colui che tanto sospiro e bramo, deh! pietà del mio duro esilio, pietà di me che vivo senza di Colui che solo mi può dare vita. Ma mentre mi sentivo schiacciata sotto il peso della sua privazione, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi guardava fissa, al suo sguardo pietoso mi sentivo ritornare da morte a vita, e siccome io stavo facendo i miei soliti atti nel suo Voler Supremo, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, mentre tu imprimevi il tuo ti amo nella mia Volontà su tutte le cose create, tutta la Creazione si sentiva raddoppiare l’amore del suo Creatore, e siccome le cose create non hanno ragione, quell’amore scorreva con impeto verso Colui che le aveva creato, ed il Padre Celeste nel vedersi raddoppiato l’amore che uscì nella Creazione dalla piccola neonata del suo Volere, per non farsi vincere in amore, raddoppia il suo amore e lo fa scorrere su tutte le cose create, per tenere la stessa via che ha tenuto la sua piccola figlia, e poi, tutto questo amore lo accentra in colei che l’ha mandato il suo amore raddoppiato, e con tenerezza paterna aspetta la nuova sorpresa, che la sua neonata le raddoppi di nuovo il suo amore. Oh! se tu sapessi le correnti e le onde d’amore che vanno e vengono dalla terra al Cielo, dal Cielo alla terra, come tutta la Creazione sentono, sebbene nel loro muto linguaggio e senza ragione, questo amore raddoppiato di Colui che le ha creato e di colei, per causa della quale furono create, che tutte si atteggiano a sorriso, a festa e a far scorrere, benevoli, i loro affetti verso le creature. Il vivere nel mio Volere muove tutto, investe tutto e compie l’opera del suo Creatore nella Creazione. Il Fiat come in Cielo sulla terra, ha un prodigio, una nota più armoniosa, una caratteristica più bella che non gode e possiede nello stesso Cielo, perché in Cielo possiede il prodigio d’un Fiat di assoluto trionfo, che nessuno gli può resistere, e tutto il godere viene dal Fiat Supremo nelle regioni celesti; qui nell’esilio, nel fondo dell’anima, contiene il prodigio d’un Fiat conquistatore e di nuove conquiste, mentre in Cielo non ci sono nuove conquiste, perché tutto è suo. Nell’anima viatrice il mio Fiat non è assoluto, ma vuole l’anima insieme nella sua stessa opera e perciò si diletta di manifestarsi, di comandare e fin di pregarla di operare con Esso, e quando l’anima cede e si fa investire dal Fiat Supremo, si formano tali note armoniose, prodotte d’ambi le parti, che lo stesso Creatore si sente ricreato dalle sue stesse note divine dalla creatura. Queste note in Cielo non esistono, perché non è soggiorno di opere, ma di godimenti, e perciò il mio Fiat in terra ha la bella caratteristica d’imprimere nell’anima il suo stesso operato divino, di farla ripetitrice delle opere sue, sicché se in Cielo il mio Fiat è trionfatore e nessuno può dire nella regione celeste che, qui ho fatto un’opera per attestare il mio amore, il mio sacrificio al Fiat Supremo; qui in terra è conquistatore, e se piace il trono, molto più piacciono le nuove conquiste; e quanto non farebbe il mio Fiat per conquistare un’anima, per farla operare nel suo Volere? Quanto non ha fatto e non fa per te?”.
(3) Onde dopo, il mio dolce Gesù si faceva vedere crocifisso e soffriva molto, io non sapevo che fare per sollevarlo, mi sentivo annientata per le subite privazioni, e Gesù, schiodandosi dalla croce si è gettato nelle mie braccia dicendomi:
(4) “Aiutami a placare la divina giustizia che vuol colpire le creature”.
(5) Si sentiva un forte terremoto, da procurare distruzione di paesi, io sono restata spaventata, Gesù è scomparso, ed io mi sono trovata in me stessa...
(1) Stavo pensando tra me: “Il mio dolce Gesù, quando parla del suo Volere unisce quasi spesso insieme la Sovrana Regina del Cielo, oppure la Creazione, pare che si diletta tanto di parlare si dell’una che dell’altra, che va trovando occasioni, pretesti, ritrovati per manifestare ciò che fa la sua Santissima Volontà tanto nella Mamma Celeste quanto nella Creazione”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e tutto tenerezza mi ha stretto a Sé e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, se ciò faccio ho le forti ragioni. Tu ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo tutta immersa nel Voler Supremo, ed il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi forte a Sé metteva la sua bocca vicino alle mie labbra e mi mandava il suo alito onnipotente, ma chi può dire ciò che sentivo in me? Quell’alito mi penetrava fino nelle più intime fibre, mi riempiva tutta fino a non sentire più la mia piccolezza, la mia esistenza, ma solo ed in tutta me stessa solo Gesù. Onde, dopo aver ripetuto varie volte a mandarmi il suo alito, perché pareva che non era contento se non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo secondo il mio solito, per fondermi nel santo Voler Divino e dicevo: “Maestà Suprema, vengo a nome di tutti, dal primo all’ultimo uomo che esisterà sulla terra, a darvi tutti gli omaggi, le adorazioni, le lodi, l’amore che ciascuna creatura vi deve, e a farvi tutte le riparazioni di tutti e di ciascun peccato”. Ora, mentre ciò dicevo, il mio amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, questo modo di pregare è solo della mia Volontà, perché Essa sola può dire: “Vengo a nome di tutti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nel santo Voler Divino e pregavo la Mamma Celeste che venisse insieme con me, che mi desse la sua mano, affinché guidata da Lei potessi ricambiare il mio Dio di tutto quell’amore, di quell’adorazione e gloria che tutti gli devono. Ora, mentre ciò dicevo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tu devi sapere che i primi innanzi alla Maestà Suprema sono quelli che sono vissuti nel mio Volere e che mai sono usciti dalla mia Volontà. La mia Mamma venne nel mondo dopo quattromila anni, eppure innanzi a Dio fu prima d’Adamo; i suoi atti, il suo amore, stanno nel primo ordine delle creature, sicché sono gli atti suoi prima di tutti gli atti delle creature, perché fu Essa la più vicina a Dio, vincolata coi vincoli più stretti di santità, d’unione e di somiglianza, e col vivere nel nostro Volere i suoi atti si rendevano inseparabili dai nostri, e come sono inseparabile, si rendono gli atti più vicini, come cosa connaturale al suo Creatore. Il prima e il dopo nella nostra Volontà non esiste, ma tutto è come atto primo, perciò chi vive nella mia Volontà, ad onta che venisse l’ultima, è sempre prima di tutto. Sicché non si guarderà l’epoca in cui le anime usciranno alla luce del tempo, ma si guarderà se la Vita della mia Volontà è stata in esse come centro di vita, regnante e dominante in tutti i suoi atti come regna e domina nel seno della Divinità, queste saranno le prime, i loro atti fatti nel nostro Volere si eleveranno su tutti gli atti delle altre creature e tutti resteranno dietro, perciò queste anime saranno la nostra corona. Vedi, come tu chiamavi la mia Mamma nel mio Volere per ricambiarmi dell’amore, adorazione e gloria, il mio Volere vi ha unito insieme, e l’amore, la gloria, l’adorazione che faceva la Sovrana Regina sono diventati atti tuoi, e i tuoi della mia Mamma, la mia Volontà tutto ha messo in comune, e gli uni si sono resi inseparabili dagli altri, ed Io sentivo in te la voce della mia Mamma, il suo amore, la sua adorazione, la sua gloria, e nella mia Mamma sentivo la voce tua che mi amava, mi adorava, mi glorificava; come mi sentivo felice, trovare e sentire la Mamma nella figlia, la figlia nella Mamma. La mia Volontà unisce tutti e tutto, non sarebbe vero vivere nel mio Volere né operato della mia Volontà, se tutto ciò che ad Essa appartiene e tutto il suo eterno operato non l’accentra nell’anima che in Essa vive e tiene il suo Regno e dominio. Se ciò non fosse, il Regno della mia Volontà sarebbe un Regno diviso, ciò che non può essere, perché la mia Volontà unisce tutto insieme il suo operato, e ne fa un atto solo, e se si dice che crea, redime, santifica e altro, sono gli effetti di quell’atto solo che mai cambia azione. Perciò chi vive nel mio Volere la sua origine è eterna, inseparabile dal suo Creatore e da tutti quelli in cui la mia Volontà ha tenuto il suo Regno ed il suo dominio.
(1) La mia povera mente nuotava nel mare immenso dell’Eterno Volere, ed il mio dolce Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa nell’atto che sorgeva il sole, che incanto vedere che la terra, le piante, i fiori, il mare, subivano una trasformazione! tutti si toglievano da un incubo che l’opprimeva, tutti sorgevano alla nuova vita che li dava la luce e acquistavano la loro bellezza e lo sviluppo che li davano la luce ed il calore per farli crescere. La luce pareva che dava la mano con l’investirli per dare la fecondità alle piante, il colorito ai fiori, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)