MaM
Messaggio del 28 settembre 1984:A chi vuol fare un cammino spirituale profondo io consiglio di purificarsi confessandosi una volta alla settimana. Confessatevi anche dei più piccoli peccati, perché quando andrete all’incontro con Dio soffrirete di aver dentro di voi anche una minima mancanza.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 19-16 Maggio 1, 1926 Chi vive nel Voler Divino viene alimentato dall’Alito Divino, e chi non vive in Esso è un intruso, un usurpatore dei beni di Dio, e riceve i beni a titolo di elemosina.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Voler Supremo, ed il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi forte a Sé metteva la sua bocca vicino alle mie labbra e mi mandava il suo alito onnipotente, ma chi può dire ciò che sentivo in me? Quell’alito mi penetrava fino nelle più intime fibre, mi riempiva tutta fino a non sentire più la mia piccolezza, la mia esistenza, ma solo ed in tutta me stessa solo Gesù. Onde, dopo aver ripetuto varie volte a mandarmi il suo alito, perché pareva che non era contento se non mi vedeva tutta riempita di quell’alito divino, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, essendo tu nata nel mio Volere, è necessario, è giusto e decoroso che in Esso viva, cresca e ti alimenti e che acquisti le prerogative di vera figlia del mio Volere, nessun lineamento estraneo né cosa che al mio Volere non appartiene si deve vedere in te; sicché, dalla tua fisionomia, dai tuoi modi, dal tuo parlare, e fin dal modo come tu ami e preghi, si deve conoscere che sei la figlia della mia Volontà. Vedi dunque come ti amo e con che gelosia ti custodisco e ti alimento? Col mio stesso alito, perché chi deve vivere nel mio Volere, il solo alito può conservare integra e permanente la Vita della mia Volontà in essa, sicché quell’alito che con tanto amore sprigionai dal mio seno nella creazione dell’uomo, per infondergli la mia somiglianza, lo continuo nell’anima che vive nella mia Volontà, per formare le mie vere immagini ed i grandi portenti che avevo stabilito di formare nella Creazione, per causa delle quale tutte le cose furono fatte. Perciò sospiro tanto chi vive nel mio Volere, perché essa sola non mi renderà deluso nello scopo della Creazione, essa sola godrà per diritto le cose da Me create, perché essendo una la mia Volontà con la sua, ciò ch’è mio è suo e con diritto può dire: “Il cielo, il sole, la terra, e tutte le altre cose sono mie, perciò voglio godermele, anche per fare onore a quella Suprema Volontà che le ha creato e che regna in me”. Invece l’anima in cui non regna il mio Volere non ha nessun diritto, e se le gode è usurpatore, perché non sono sue, è un intruso nei miei beni, e siccome la mia bontà è tanta che le faccio godere a titolo di elemosina, ma non di diritto. Ecco perciò molte volte gli elementi si scaricano a danno dell’uomo, perché non ha diritto, e delle cose della terra le restano l’elemosina che il Creatore le manda. Onde, chi vive nel mio Volere è come regina in mezzo alla Creazione, ed Io godo sommamente nel vederla regnante in mezzo ai miei beni”.

(3) Dopo di ciò io continuavo a pregare, ed il mio dolce Gesù è ritornato e si faceva vedere che dalle sue santissime mani uscivano due fontane di luce, che una scendeva sulla povera anima mia e con un ingegno che stava formata nelle mani di Gesù, mentre scendeva risaliva in alto, pareva una corrente continuata, che mentre scendeva, saliva, e Gesù tutto si dilettava in mezzo a queste fontane di luce, e stava tutto attento affinché restasse tutta accentrata in me, e poi mi ha detto:

(4) “Figlia mia, queste fontane di luce che scendono dalle mie mani è la mia Volontà che scende dal Cielo, e fa la sua via nell’anima per compiere ciò che vuol fare in essa; questo fare della mia Volontà forma l’altra fontana di luce che risale, per mezzo delle mie mani di nuovo al Cielo, per portare il compimento della mia Volontà della creatura all’Eterno Creatore, ma mentre sale, immantinente discende di nuovo raddoppiata per continuare la sua azione divina nella creatura. La mia Volontà ha un moto continuo, non si arresta mai, se si potesse arrestare il suo moto, ciò che non può essere, cesserebbe la vita a tutta la Creazione, al sole, al cielo stellato, alle piante, all’acqua, al fuoco, alle creature, tutte scenderebbero nel nulla; perciò la mia Volontà col suo moto continuo è vita d’ogni cosa creata, vincola tutto, è più che aria che col suo respiro fa respirare, sviluppare, vegetare tutte le cose uscite dalle nostre mani. Vedi dunque che affronto si fa dalle creature, che mentre Essa è vita di tutto e centro d’ogni cosa, senza di Essa non esisterebbe nulla né nessun bene, non vogliono riconoscere né il suo dominio né la sua vita che scorre in loro, ecco perciò che chi riconosce la Vita della mia Volontà in essa ed in tutte le cose è il trionfo della nostra Volontà e la conquista delle nostre vittorie, è il contraccambio del nostro amore al nostro moto continuo, la nostra Volontà la vincola a tutta la Creazione facendole fare tutto il bene che fa la mia stessa Volontà. Sicché tutto è suo, ed Io l’amo tanto che non so fare nulla senza di lei, perché in virtù della mia Volontà teniamo la stessa vita, lo stesso amore, un solo palpito e un solo respiro”.

(5) E mentre ciò diceva si è gettato nelle mie braccia come svenuto d’amore ed è scomparso.