(1) Stavo secondo il mio solito, facendo i miei atti, le mie giratine nel Santo Voler Divino, io stessa veggo che non so fare altro che girare in Esso, nella mia cara eredità, datami dal mio dolce Gesù, nella quale c’è tanto da fare e d’apprendere, che non mi basterà né la mia piccola vita dell’esilio, né tutta l’eternità per compiere i miei uffici in questa estesissima eredità che non si veggono i confini, né dove comincia né dove finisce, e quanto più si gira in Essa, tanto più cose nuove s’imparano, ma molte cose si veggono e non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mi sentivo tutta immedesimata col mio dolce Gesù, e lo pregavo di cuore che vigilasse la povera anima mia, affinché nulla mi entrasse che non fosse di sua Volontà. Ora, mentre ciò facevo, il caro mio bene, la dolce mia vita si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il desiderio di volere un bene, di volerlo conoscere, purga l’anima e dispone la sua intelligenza a comprenderlo, la sua memoria a ricordarlo e la volontà sua si sente stuzzicare l’appetito di volerlo, per farne cibo e vita, e muove Iddio a darle quel bene e a farlo conoscere. Sicché il desiderio di volere un bene, di conoscerlo, è come l’appetito al cibo, e siccome c’è l’appetito si sente il gusto, si mangia con piacere e si resta soddisfatti e contenti d’aver preso quel cibo, e si resta col desiderio di gustarlo di nuovo; invece se manca l’appetito, quel cibo stesso, gustato con tanta avidità da una persona, per l’altra che non ha appetito sente nausea, disgusto e giunge anche a soffrire. Tale è il desiderio all’anima, è come l’appetito, ed Io, vedendo che il desiderio delle cose mie è il suo gusto, fino a farne cibo e vita, largheggio, largheggio tanto nel dare, che non mi stanco mai dal dare. Invece per chi non lo desidera, mancando l’appetito, sentirà nausea delle cose mie, si ripeterà il detto evangelico: Sarà dato a chi tiene e sarà tolto quel poco che tiene a chi non appetisce i miei beni, le mie verità, le cose celesti; giusta pena per chi non desidera, non appetisce e non vuole saperne delle cose che a Me appartengono, e se tiene qualche piccola cosa, è giusto che si tolga e si dia a coloro che posseggono molto”.
(3) Onde, dopo ciò, stavo pensando ed immedesimandomi col Santo Voler Divino, e trovandomi nella sua luce immensa, mi sentivo che i suoi raggi divini mi penetravano tanto, da trasformarmi nella sua stessa luce, e Gesù, uscendo dal mio interno mi ha detto:
(4) “Figlia mia, com’è bella, penetrante, comunicativa, trasformatrice, la luce della mia Volontà! Essa è più che sole, il quale, battendo la terra dona con liberalità gli effetti che la sua luce contiene, né si fa pregare, ma spontaneo, come la sua luce riempie la superficie della terra, dona a ciascuna cosa che trova ciò che tiene, dà al frutto la dolcezza ed il sapore, al fiore il colore ed il profumo, alle piante lo sviluppo, a tutte le cose dà gli effetti ed i beni che contiene, non particolareggia con nessuno, basta solo che la sua luce le tocchi, le penetri, le riscaldi, per fare l’opera sua. Più che sole è la mia Volontà, purché l’anima si esponga ai suoi raggi vivificanti e metta da banda le tenebre e la notte della sua volontà umana, la sua luce sorge ed investe l’anima, e penetra nelle sue più intime fibre per fugarle le ombre e gli atomi dell’umano volere, come batte la sua luce e l’anima la riceve, comunica tutti gli effetti che contiene, perché la mia Volontà, uscendo dall’Essere Supremo, contiene tutte le qualità della Natura Divina, quindi, come l’investe, così comunica la bontà, l’amore, la potenza, la fermezza, la misericordia e tutte le qualità divine, ma non in modo superficiale, ma reale, da trasmutare nella natura umana tutte le sue qualità, in modo che l’anima sentirà in sé, come sua, la natura della vera bontà, della potenza, della dolcezza, della misericordia e così di tutto il resto delle qualità supreme. Solo la mia Volontà tiene questa potenza di convertire in natura le sue virtù, ma però, per chi si lascia in preda della sua luce e del suo calore e tiene lontano da lei la notte tenebrosa del proprio volere, vera e perfetta notte della povera creatura”.
(1) Mi sentivo oppressa, anzi come senza vita per la privazione del mio dolce Gesù, la sua pena è sempre nuova e più trafiggente, in modo da formare nuove ferite, da far sanguinare di dolore la povera anima mia. Ora, mentre mi trovavo sotto l’incubo del dolore della sua privazione, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno stringendomi al suo cuore santissimo, dicendomi:
(2) “La figlia mia, la figlia nostra, la figlia della Mamma Celeste, la figlia degli angioli e dei santi, la figlia del cielo, la figlia del sole, la figlia delle ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo per riprendere il mio volo nel Voler Supremo, per fare la mia solita visita nel Regno della Volontà Divina, stendermi nei suoi confini per fare echeggiare il mio ti amo, la mia adorazione, il mio grazie, per ciascuna cosa creata. Ora, mentre stavo per fare ciò, pensavo tra me: “Se Iddio è dappertutto, a che pro prendere il mio volo nel Voler Divino per portarmi fino nell’altezza dei Cieli, innanzi alla Maestà Suprema, portando come nel mio piccolo grembo tutte le umane volontà delle generazioni, per fare per ciascuna volontà ribelle il mio atto di sudditanza, di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Stavo pensando quanta potenza, quanti beni stanno racchiusi nel Santo Voler Divino, come in Esso tutto è pace, tutto è felicità, né si ha bisogno di comandi per operare, ma la natura stessa sente in sé tale forza del bene, che non può fare a meno di farlo. Che felicità sentirsi convertita in bene, in santità, in forza, la stessa natura, sicché nel Regno del Voler Supremo non ci saranno leggi, ma tutto sarà amore e la natura convertita in legge divina, in modo che da per sé stessa vorrà fare ciò che il Fiat Supremo vuole che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mentre pare che il mio sempre amabile Gesù ritorna ed io credo di non doverlo più perdere, al più bello, come lampo mi sfugge ed io rimango priva, senza di Colui che forma la vita della mia povera esistenza, col duro chiodo del delirio, che mi ritorni Colui che fa sorgere il sole nella povera anima mia. Ma mentre deliravo per il suo ritorno, e temevo che mi avesse lasciato, tutto all’improvviso è ritornato e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non vuoi persuaderti che non posso lasciarti? Se la tua unione con Me fosse ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Dopo aver fatto il mio solito giro nel Supremo Volere, pregavo il buon Gesù, a nome della sua Creazione e Redenzione, a nome di tutti, dal primo all’ultimo uomo, a nome della Sovrana Regina e di tutto ciò che Ella fece e soffrì, che il Fiat Supremo fosse conosciuto, affinché si stabilisca il suo Regno col suo pieno trionfo e dominio. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Se Gesù stesso vuole e ama tanto che il suo Regno sia stabilito in mezzo alle creature, perché vuole che con tanta insistenza si preghi? Se lo vuole lo può ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Dopo aver scritto quattro ore e più, mi sentivo tutta sfinita di forze, e avendomi messo a pregare secondo il mio solito nel suo Santissimo Volere, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi a Sé, tutto tenerezza mi ha detto:
(2) “Figlia mia, sei stanca, riposati nelle mie braccia. Quanto ci costa il Regno del Fiat Supremo a Me e a te, mentre tutte le altre creature, chi dorme la notte, chi si diverte e chi giunge fino a offendermi, per Me e per te non ci sono riposi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Mio Gesù, invoco il tuo Santo Volere, affinché Esso stesso venga a scrivere sulla carta le parole più penetranti ed eloquenti, coi vocaboli più adatti a farsi comprendere, in modo da dipingere coi colori più belli, con la luce più fulgida, con la caratteristica più attraente il regno del Fiat Supremo, in modo da infondere nelle parole che mi farai vergare sulla carta, una forza magnetica e una calamita potente che nessuno potrà resistere a farsi dominare dalla tua Santissima Volontà. E tu Mamma mia, vera Sovrana Regina del Fiat Supremo, non lasciarmi sola, vieni a guidare ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
(1) Avendo finito di scrivere il libro, e dovendo incominciare un altro, sentivo il peso di scrivere, e quasi amareggiata ho sospirato, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno si faceva vedere che tentennava la testa, e sospirando mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che c’è, che c’è, come, non vuoi scrivere? ”.
(3) Ed io, quasi tremando nel vederlo sospirare per causa mia ho detto: “Amor mio, voglio quello che vuoi tu, è vero che sento il sacrificio di scrivere, ma per amore tuo farò tutto”. E Gesù ha soggiunto: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)