MaM
Messaggio del 25 giugno 2022:Cari figli! Gioisco con voi e vi ringrazio per ogni sacrificio e preghiera che avete offerto per le mie intenzioni. Figlioli, non dimenticate che siete importanti nel mio piano di salvezza dell’umanità. Ritornate a Dio ed alla preghiera affinché lo Spirito Santo operi in voi ed attraverso di voi. Figlioli, Io sono con voi anche in questi giorni quando satana lotta per la guerra e per l’odio. La divisione è forte ed il male opera nell’uomo come mai fin’ora. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1926

19-43 Agosto 1, 1926 Il segreto di Gesù. La forza ed il bene del suo segreto.

(1) Stavo sospirando il mio dolce bene, la Vita della mia vita, e non venendo pensavo tra me: “Come è dura la sua privazione. Ah! Gesù non mi vuole più bene, e non solo sono finite le carezze, i baci, le sue grandi dimostrazioni d’amore che con tanta abbondanza mi dava prima, ma anche la sua amabile e rapitrice presenza si fa sempre più aspettare”. Oh Dio, che pena! che martirio continuato...! che vita senza vita, senza aria, senza respiro...! Mio Gesù, abbi pietà di me, della tua piccola esiliata. Ma mentre ciò pensavo e altro, il mio sempre amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, e poggiando le sue braccia sul mio petto, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tu t’inganni ché dici che non ti voglio il bene di prima; anzi, tu devi sapere che i miei baci, carezze, dimostrazioni d’amore che ti facevo, erano lo sbocco del mio amore, che non potendo contenerlo nel mio interno, te lo dimostravo con tanti segni amorosi; e siccome tra te e Me non c’era un gran lavoro da fare, mi divertivo con te con tanti segni e stratagemmi d’amore, ma ciò serviva a prepararti al grande lavoro che tra te e Me si doveva svolgere, e quando si lavora non c’è il tempo di divertire; ma con ciò l’amore non cessa, ma viene centuplicato, raffermato e suggellato. Ora figlia mia, avendoti dimostrato lo sbocco del mio amore contenuto, ho voluto passare a darti ciò che contenevo dentro di Me, ho voluto comunicarti il grande segreto del Regno della mia Volontà, dandoti i beni che esso contiene. E quando si comunicano segreti importanti, ed essendo questo il segreto più importante di tutta la storia della Creazione, si mettono da parte i divertimenti, baci e carezze, molto più che il lavoro del Regno del Supremo Volere è esuberante ed il più grande che può esistere in tutta la storia del mondo. Quindi, il manifestarti il segreto mio supera tutti gli amori insieme, perché nel segreto c’è la partecipazione della propria vita, dei propri beni; nel segreto c’è fiducia, c’è assegnamento; e ti pare poco che il tuo Gesù abbia fiducia in te, e che tu sia l’oggetto della mia speranza? Ma non d’una fiducia e speranza qualsiasi, ma la fiducia di affidarti il Regno del mio Volere, la speranza che mi metta in salvo i diritti di esso, che me lo faccia conoscere. Ora, avendoti affidato il segreto della mia Volontà, Essa è la parte essenziale della Vita Divina, ed Io non saprei darti cosa più grande di questa; come dici dunque che ti amo meno di prima? Devi dire piuttosto che è il grande lavoro che si richiede da te e da Me nel Regno della mia Volontà. Tu devi sapere che sto sempre occupato e tutto intento a lavorare in te; ora allargo la tua capacità, ora t’insegno; molte volte passo a lavorare insieme con te, altre volte ti supplisco, insomma sto sempre occupato, e ciò dice che ti amo sempre più, ma con amore più forte e sostanzioso”.

19-44 Agosto 4, 1926 Chi sta nella Divina Volontà, dovunque si trova sta al sicuro, perché in Essa ci sono quattro piani.

(1) I miei giorni, le mie ore sono sempre sotto l’incubo di durissime privazioni del mio dolce Gesù. Oh! com’è doloroso passare dalla luce alle tenebre, e mentre si crede di dover godere la luce, come lampo fugge e si resta più all’oscuro di prima. Ora, mentre mi trovavo sotto il torchio della privazione della luce del mio dolce Gesù, e sentendomi che non ne potevo più, la mia cara vita, il mio sommo bene si è mosso nel mio interno, ed io, sentendolo, gli ho detto: “Gesù, come mi lasci! Senza di Te io non so dove mi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-45 Agosto 8, 1926 Quanto più l’anima sta immedesimata con Dio, tanto più può darle, e lei può prendere. Esempio del mare ed il fiumicello.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo tutta abbandonata nelle braccia di Gesù, e Lui, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2)Figlia mia, quanto più l’anima sta immedesimata con Me, tanto più Io posso darle e lei può prendere da Me. Succede come tra il mare ed il fiumicello diviso dal mare da una sola parete, tanto, che se si togliesse la parete, il mare ed il fiumicello diventerebbero un solo mare. Ora, se il mare straripa, il fiumicello, essendo vicino, riceve l’acqua del mare; se le onde fragorose s’innalzano, nell’abbassarsi scaricano nel ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-46 Agosto 12, 1926 Il Voler Divino non può regnare se le tre potenze dell’anima non sono ordinate con Dio.

(1) Le privazioni del mio dolce Gesù si vanno facendo più lunghe. Oh! come mi fa spasimare il suo ritorno! come le ore, i giorni compariscono secoli senza di Lui! ma secoli di notte, non di giorni! Onde, mentre stavo con ansie aspettando il suo ritorno, come lampo che sorge è uscito da dentro il mio interno e stringendomi a Sé mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’uomo fu creato da Dio con tre potenze: Memoria, intelletto e volontà, e questo perché potesse tenere i vincoli di comunicazione con le Divine Persone della Trinità Sacrosanta; queste erano come vie per salire a Dio, come porte per entrare, come stanze per formare il continuo soggiorno, la creatura a Dio, Dio alla creatura; queste sono le vie regali dell’uno e dell’altro, le porte d’oro che Iddio mise nel fondo dell’anima per poter entrare la Sovranità Suprema della Maestà Divina, la stanza sicura ed incrollabile dove Iddio doveva fare il suo celeste soggiorno. Ora, la mia Volontà, per poter formare il suo Regno nell’intimo dell’anima, vuol trovare in ordine al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo queste tre potenze date alla creatura per elevarla alla somiglianza del suo Creatore. La mia Volontà non uscirebbe fuori dai suoi domini se queste tre potenze dell’anima stessero in ordine a Dio, ed il suo regnare sarebbe felice e come connaturale, perché con lo stare in ordine a Dio queste tre potenze, terrebbe l’ordine in sé stessi e fuori di sé, ed il Regno della Volontà di Dio e quello della creatura non sarebbe un Regno diviso, ma uno solo, e quindi il suo dominio ed il suo regime sarebbe uno solo. Molto più che la mia Volontà non sa regnare dove non c’è ordine e armonia, inseparabile qualità e proprietà indispensabile delle Divine Persone, e l’anima mai può essere ordinata e armonizzare col suo Creatore se non tiene le sue tre potenze aperte per ricevere da Dio le sue qualità ordinate, e le sue proprietà armonizzate, in modo che la mia Volontà trovando le armonie divine e l’ordine supremo del Regno Divino e del regno umano, ne forma uno solo e vi regna col suo pieno dominio. Ah! figlia mia, quanto disordine vi regna nelle tre potenze dell’anima umana, si può dire che ci hanno serrato le porte in faccia, hanno barricato le vie per impedirci il passo e spezzare con Noi le comunicazioni, mentre fu il dono più grande che gli facemmo nel crearla. Queste tre potenze dovevano servire per comprendere Colui che l’aveva creato, per crescere a sua somiglianza e trasfusa la sua volontà in quella del suo Creatore dargli il diritto di farla regnare. Ecco perciò che il Supremo Volere non può regnare nell’anima se queste tre potenze, intelletto, memoria e volontà, non si danno la mano tra loro per ritornare allo scopo per cui Iddio l’ha creato. Perciò, prega affinché queste tre potenze ritornino nell’ordine e nell’armonia del loro Creatore, per poter il mio Supremo Volere regnare col suo pieno trionfo”.

19-47 Agosto 14, 1926 Amarezze dell’anima per la notizia della prossima stampa degli scritti sulla Volontà di Dio. Parole di Gesù al riguardo.

(1) Il mio povero cuore nuota nel mare delle amarezze delle privazioni del mio dolce Gesù, e se viene è come lampo che fugge, ed in quel chiarore del lampo veggo il povero mondo, i suoi gravi mali, i vincoli delle nazioni che si vincolano tra loro per muovere guerre e rivoluzioni, e con ciò attirano i castighi del Cielo, e tanto gravi da distruggere città intere e popoli. Oh! Dio, com’è grande la cecità umana. Ma come finisce il lampo della sua amabile presenza, rimango più all’oscuro di prima, col pensiero dei miei poveri fratelli, sparsi nel duro esilio della vita! Ma ciò non bastava a riempire il povero mio cuore d’intense amarezze, un’altra si è aggiunta per soffocare la povera mia esistenza di quelle onde fragorose in cui travolgono la povera anima mia, cioè, la notizia della prossima stampa degli scritti sulla Santissima Volontà di Dio, che il nostro Monsignore Arcivescovo aveva dato la sua approvazione, mettendo lui l’imprimatur, e questo era nulla, il colpo più fatale per la povera anima mia è stato la notizia che non solo si doveva mettere ciò che riguardava la Divina Volontà, perché di questo, dopo tante insistenze di Nostro Signore e dei superiori, mi ero convinta che ciò lo richiedeva la gloria di Dio, e misera e piccola qual sono, non conviene oppormi a ciò che il benedetto Gesù vuole, ma quello che si doveva mettere fuori in stampa, l’ordine che Gesù ha tenuto con me e tutto ciò che mi ha detto, anche sulle altre virtù e circostanze, ciò mi è riuscito troppo doloroso, ho detto e ridetto le mie ragioni perché ciò non si facesse. Onde, mentre mi trovavo così oppressa, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno, come se sentisse il peso della mia oppressione mi ha stretto fra le sue braccia, e scotendomi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che c’è, che c’è? Sollevati, non voglio che stia così oppressa, invece di ringraziarmi ti opprimi? Tu devi sapere che per fare che la mia Suprema Volontà fosse conosciuta ho dovuto preparare le cose, disporre i mezzi, travolgere l’Arcivescovo con quegli atti di assoluto dominio di mia Volontà, cui l’uomo non mi può resistere, ho dovuto fare uno dei miei grandi prodigi. Credi tu che sia cosa facile ottenere l’approvazione d’un Vescovo? Com’è difficile, quanti cavilli, quante difficoltà, e se approvano è con molte restrizioni, quasi da togliere le sfumature più belle, i colori che più risaltano, a tutto ciò che la mia bontà con tanto amore ha rivelato. Non vedi tu dunque nell’approvazione dell’Arcivescovo il trionfo della mia Volontà? E quindi la grande mia gloria e la grande necessità che le conoscenze del Supremo Volere siano conosciute, e come rugiada benefica smorzino gli ardori delle passioni, come sole che sorge fuga le tenebre della volontà umana e toglie il torpore che quasi tutte le creature tengono, anche nel fare il bene, perché manca la vita del mio Volere. Le mie manifestazioni su di Esso saranno come balsamo che rimarginerà le piaghe che ha prodotto l’umana volontà. Chi avrà il bene di conoscerle si sentirà scorrere una nuova vita di luce, di grazia, di fortezza, per compiere in tutto la mia Volontà, non solo, ma comprendendo il gran male del proprio volere lo aborriranno e si scuoteranno dal durissimo giogo della volontà umana, per mettersi sotto il soave dominio della Mia. Ah! tu non sai né vedi ciò che so e vedo Io, perciò lasciami fare e non ti opprimere. Anzi, avresti dovuto premurare, spingere tu stessa colui che Io con tanto amore ho disposto che ne prendesse l’impegno, anzi dicergli che si affrettasse e che non si perda tempo. Figlia mia, il Regno della mia Volontà è incrollabile ed in queste conoscenze su di Essa ci ho messo tanta luce, grazia e attrazione, da renderlo vittorioso, in modo che come saranno conosciute, faranno dolce battaglia all’umana volontà e resteranno vinte. Queste conoscenze saranno muro altissimo e fortissimo, più che l’eden terrestre, che impediranno al nemico infernale di entrarci dentro per molestare coloro che vinti da Essa, passeranno a vivere nel Regno della mia Volontà. Perciò non ti turbare e lasciami fare, ed Io disporrò tutto perché il Fiat Supremo sia conosciuto”.

19-48 Agosto 18, 1926 Gesù incoraggia colui che deve intraprendere la stampa degli scritti sulla Santissima Volontà di Dio. Potenza degli atti fatti nel Voler Divino.

(1) Mentre pregavo mi sono trovata fuori di me stessa, e nel medesimo tempo vedevo il reverendo padre che deve occuparsi per la stampa degli scritti sulla Santissima Volontà di Dio, con Nostro Signore vicino, che prendeva tutte le conoscenze, effetti e valori che ha manifestato sul Supremo Volere, che cambiati in fili di luce li suggellava nella sua intelligenza, in modo da formare come una corona di luce intorno alla sua testa, e mentre ciò faceva gli ha detto:

(2) “Figlio mio, il compito che ti ho dato è grande, e perciò è necessario che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-49 Agosto 22, 1926 Gli atti fatti nel Voler Supremo prendono l’immagine delle qualità divine. Che significa essere capo d’una missione.

(1) Mi sento come immersa nel Voler Eterno del mio adorabile Gesù, e faccio quanto più mi è possibile il mio giro per tutta la Creazione, per fare compagnia a tutti gli atti che la Divina Volontà opera in essa, ma mentre ciò facevo, il sommo e unico bene si faceva vedere nel mio interno, che guardandomi tutta numerava uno per uno tutti gli atti miei, e se li metteva d’intorno a Sé per goderseli, e dopo mi ha detto:

(2)Figlia mia, sto facendo la numerazione di tutti i tuoi atti per vedere se giungono ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19-50 Agosto 25, 1926 La Divina Volontà forma di tutta la Vita di Nostro Signore un atto solo nel suo interno.

(1) Stavo ricordando tutti gli atti di Nostro Signore per unirmi con Lui, non solo, ma per trovare la sua Santissima Volontà operante in tutti gli atti suoi, per potermi immedesimare con Essa e fare un atto solo col mio, sicché avrei voluto concepire con Gesù, nascere con Gesù, gemere, piangere, patire, pregare, versare il mio sangue insieme col suo e morire insieme con Gesù. Ora, mentre ciò pensavo, si è mosso nel mio interno facendosi sentire che c’era nel mio cuore, alzando le braccia in atto di stringermi a Sé e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutta la mia Vita fu un atto solo proveniente da quell’atto solo dell’Eterno, che non ha successione di atti, e se nella mia Umanità, esternamente si videro a grado a grado la successione dei miei atti, cioè, concepire, nascere, crescere, operare, camminare, patire, morire, nell’interno della mia Umanità, la mia Divinità, il Verbo Eterno unito alla mia anima, formava un atto solo di tutta la mia vita, quindi la successione degli atti esterni che si vedevano in Essa era lo sbocco dell’atto solo, che straripando fuori formava la successione della mia Vita esterna, ma nel mio interno, come restai concepito, nel medesimo tempo nascevo, piangevo, gemevo, camminavo, operavo, parlavo, predicavo il vangelo, istituivo i sacramenti, pativo e restavo crocifisso. Quindi, tutto ciò che si vedeva all’esterno della mia Umanità a poco a poco, a grado a grado, dentro era un atto solo, lungo e continuato e che continua ancora. Sicché, come restai concepito, partendo dall’atto solo dell’Eterno, restai sempre a concepire, sempre a nascere, sempre a gemere e piangere, insomma, tutto ciò che Io feci restò in atto e come atto continuo, perché tutto ciò che esce da Dio e resta in Dio non subisce mutazioni, né accrescimento, né diminuzione, fatto l’atto, resta con la pienezza della vita che mai finisce e che può dare vita a tutti, per quanto ne vogliono. Sicché la mia Volontà mantenne e mantiene tutto in atto, tutta la mia Vita, come mantiene in atto la vita del sole, senza farlo né diminuire né crescere nella sua luce, nel calore e nei suoi effetti, come conserva l’estensione del cielo con tutte le stelle, senza mai restringersi o sperdere anche una stella, e di tante altre cose da Me create, così il mio Supremo Volere mantiene la vita a tutti gli atti della mia Umanità, senza sperdere neppure un respiro. Ora, questa mia Volontà, dove regna non sa fare atti separati, la sua natura è un atto solo, molteplice negli effetti, ma nell’atto è sempre solo, perciò chiama l’anima che si fa dominare da Essa all’unione del suo atto solo, affinché trovi tutti i beni, tutti gli effetti che solo un’atto solo d’un Dio può possedere. Quindi la tua attenzione sia di stare unita a quell’atto solo dell’Eterno, se vuoi trovare in atto tutta la Creazione, tutta la Redenzione, in cui troverai, in quell’atto uno, la lunghezza delle mie pene, dei miei passi, la continuata mia crocifissione, tutto troverai, la mia Volontà non sperde nulla, e tu in Essa resterai immedesimata negli atti miei e prenderai il frutto di tutta la mia vita. Se ciò non fosse, non ci sarebbe gran differenza tra l’operare mio e quello dei miei santi, invece con l’essere il mio operato un atto solo, tra il mio ed il loro passa la differenza tra il sole e la piccola fiammella, tra il gran mare e la goccia d’acqua, tra la vastità dei cieli ed il piccolo buco. Solo la potenza del mio atto uno tiene il potere di darsi a tutti e abbracciare tutto, e mentre dà, non perde mai nulla”.

19-51 Agosto 27, 1926 Gesù dà il titolo al libro sulla sua Volontà.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù mi faceva vedere il reverendo padre che deve occuparsi della stampa degli scritti sull’adorabile Volontà di Dio, e Gesù, mettendosi a lui vicino, gli diceva:

(2) “Figlio mio, il titolo che darai al libro che stamperai sulla mia Volontà sarà questo: “Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Libro di Cielo. Il richiamo delle creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”. Vedi, anche il titolo voglio che corrisponda alla grande opera della mia Volontà, voglio che la creatura comprenda che il suo posto, assegnatole da Dio, è nella mia Volontà, e fino a tanto che non entri in Essa sarà senza posto, senza ordine, senza scopo, sarà un intruso nella Creazione, senza diritto di sorte, e perciò andrà ramingo, senza pace, senza eredità, ed Io, mosso a compassione di lui gli griderò continuamente: “Entra nel tuo posto, vieni nell’ordine, vieni a prendere la tua eredità, a vivere in casa tua, perché vuoi vivere in casa estranea? Perché vuoi occupare un terreno che non è tuo? E non essendo tuo vivi infelice e sei il servo e lo zimbello di tutte le cose create. Tutte le cose create da Me, perché stanno al loro posto, stanno nell’ordine ed in perfetta armonia con tutta la pienezza dei loro beni, assegnatogli da Dio, tu solo vuoi essere infelice, ma infelicità volontaria, perciò vieni al posto tuo, là ti chiamo e ti aspetto”. Perciò colui o colei che si presterà a far conoscere la mia Volontà sarà il mio portavoce, ed Io gli affiderò i segreti del Regno di Essa”.

(3) Onde dopo di ciò, faceva vedere tutta la Creazione, come tutte le cose create stanno al loro posto voluto da Dio, e quindi nell’ordine perfetto e nella completa armonia tra loro e la Suprema Volontà, perché stanno al loro posto, mantiene la loro esistenza integra, bella, fresca e sempre nuova, e l’ordine porta la felicità comune e la forza universale a tutti. Che incanto nel vedere l’ordine, l’armonia di tutta la Creazione, e Gesù, riprendendo il suo dire ha soggiunto:

(4)Figlia mia, come sono belle le opere nostre, sono il nostro onore e la nostra gloria perenne, tutte stanno al posto loro e ciascuna cosa creata compie perfettamente il suo ufficio, solo l’uomo è il nostro disonore nella nostra opera creatrice, perché col sottrarsi dalla nostra Volontà cammina con la testa giù in terra e coi piedi all’aria, che disordine! che disordine! fa ribrezzo a vederlo; camminando con la testa giù striscia la terra, si sconvolge tutto, si trasforma, alla vista le manca lo spazio necessario per guardare, né può diffondersi nello spazio per conoscere le cose, né difendersi se il nemico le sta dietro le spalle, né fare molto cammino, perché, poveretto, con la testa deve strisciarsi, non camminare, perché l’ufficio di camminare è dei piedi, quello della testa è di dominare. Sicché il fare la propria volontà è il vero e perfetto capitombolo dell’uomo ed il disordine dell’umana famiglia. Perciò m’interessa tanto che la mia Volontà sia conosciuta, affinché ritorni al suo posto, non più si strisci con la testa giù, ma che cammini coi piedi, non più formi il mio ed il suo disonore, ma il mio ed il suo onore. Guarda tu stessa, non compariscono brutte le creature, vederle camminare con la testa per terra? Non dispiace anche a te vederle così disordinate?”.

(5) Io ho guardato e vedevo le teste giù ed i piedi in aria. Gesù è scomparso ed io rimasto a guardare questo brutto spettacolo delle umane generazioni, e pregavo di cuore che la sua Volontà sia conosciuta.

19-52 Agosto 29, 1926 La natura del vero bene solo la possiede la Volontà Suprema. Benedizione di Gesù al titolo da darsi agli scritti sulla sua Santissima Volontà.

(1) La mia povera mente è sempre di ritorno nel centro supremo del Voler Eterno, e se qualche volta penso ad altro, Gesù stesso con un suo detto chiama la mia attenzione a valicare il mare interminabile della sua Santissima Volontà. Onde, siccome stavo pensavo ad altro, il mio dolce Gesù, geloso, mi ha stretto a Sé e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sempre nella mia Volontà ti voglio, perché in Essa c’è la natura del bene. Un bene allora si può chiamare vero bene quando non finisce mai, né ha principio né fine. Il ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)