MaM
Messaggio del 15 dicembre 1983:Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione. Tutto dipende dalla vostra conversione.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 19-53 Agosto 31, 1926 Nostro Signore, come mise fuori la Creazione, così mise fuori tutti i beni che ci sono nel Regno della sua Volontà a bene delle creature. La volontà umana paralizza la vita della Divina nell’anima.

(1) Stavo secondo il mio solito, facendo i miei atti, le mie giratine nel Santo Voler Divino, io stessa veggo che non so fare altro che girare in Esso, nella mia cara eredità, datami dal mio dolce Gesù, nella quale c’è tanto da fare e d’apprendere, che non mi basterà né la mia piccola vita dell’esilio, né tutta l’eternità per compiere i miei uffici in questa estesissima eredità che non si veggono i confini, né dove comincia né dove finisce, e quanto più si gira in Essa, tanto più cose nuove s’imparano, ma molte cose si veggono e non si comprendono, e si vuole il dolce Gesù che faccia le sue spiegazioni, altrimenti si ammirano, ma non si sanno dire. Onde il mio sempre amabile Gesù, sorprendendomi mentre facevo i miei atti nella sua adorabile Volontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, guarda quante cose uscimmo col nostro Fiat nella Creazione per il bene della natura dell’uomo, tutto ciò che aveva stabilito la nostra Volontà di mettere fuori, nulla mancò al compimento di Essa. Ora, come fu stabilito tutto ciò che dovevamo uscire nella Creazione, e nulla mancò al nostro appello, così fu stabilito ciò che dovevamo uscire per il bene delle anime, come difatti l’uscimmo, ma fu tanto, da sorpassare le mille e mille volte di più tutti i beni che si veggono nella Creazione. Ma tanto quelli che dovevano servire al bene della natura, quanto quelli che dovevano servire al bene dell’anima, tutto restò depositato nella nostra Volontà, perché le cose nostre non le affidiamo a nessuno, conoscendo che solo Essa ce l’avrebbe conservato integre e belle, come le uscimmo dal nostro seno divino, molto più che Essa sola tiene la forza conservatrice e moltiplicatrice, che mentre dà, nulla perde e tutte le cose le tiene nel posto da Noi voluto. Ora, quante cose ci sono nella mia Volontà che debbo dare alle creature, ma devono venire nel Regno di Essa per riceverle, e come la natura umana mai poteva prendere parte ai beni della Creazione se non volesse vivere sotto del cielo, né avere un posto sulla terra, dove le cose da Me create le fanno corona, così l’anima, se non viene a vivere sotto il cielo del mio Volere, in mezzo ai beni che la nostra paterna bontà uscì fuori per felicitarla, per abbellire, per arricchirla, mai potrà prendere parte a questi beni, per lei saranno come estranei e non conosciuti. Molto più che ciascun’anima sarebbe stata un cielo distinto, dove il nostro Voler Supremo si sarebbe dilettato di ornare con sole più fulgido e con stelle più splendide di quelle che si vedono nella Creazione, ma una più bella dell’altra. Vedi la gran differenza: Per la natura umana c’è un sole per tutti, invece per le anime c’è un sole per ciascuna, c’è un cielo proprio, c’è una fontana che sempre sorge, c’è un fuoco che mai si smorza, c’è un’aria divina che si respira, c’è un cibo celeste che fa crescere mirabilmente a somiglianza di Colui che l’ha creato. Oh! quante cose tiene la mia Volontà preparate e stabilite da dare a chi vuol venire a vivere nel suo Regno, sotto il suo liberale e dolce regime, non vuole affidare i suoi beni fuori del suo Regno, perché sa che se escono fuori dai suoi confini non saranno né apprezzati né compresi, molto più che Essa sola sa conservare e mantenere in vita i beni suoi, e solo chi vive in Essa è capace di comprendere il suo linguaggio celeste, di ricevere i suoi doni, di guardare le sue bellezze e di formare una sola vita con la mia Volontà. Invece, chi non vuol vivere nel Regno suo, non è capace di comprendere i suoi beni, la sua lingua non saprà parlarne né adattarsi al linguaggio del mio Regno, né potrà guardare le sue bellezze, anzi resterà cieco per la forte luce che in Esso regna. Vedi dunque da quanto tempo stanno messi fuori dal nostro seno paterno tutti i beni che dobbiamo dare ai figli del nostro Fiat Supremo, da che fu creata la Creazione tutto è preparato, né ci ritireremo per la tardanza, aspetteremo ancora, solo che la creatura metterà come sgabello la sua volontà alla nostra, per farla dominare, Noi gli apriremo le porte per farla entrare, perché fu la volontà umana che chiuse le porte alla nostra e si aprì le porte alle miserie, alle debolezze, alle passioni; non fu la memoria, l’intelligenza che si mise contro al suo Creatore, sebbene vi concorsero, ma la volontà umana ebbe il suo atto primo e spezzò tutti i vincoli, tutti i rapporti con una Volontà così santa, molto più che tutto il bene o tutto il male sta racchiuso in essa, il regime, il dominio è suo, sicché fallita la volontà nel bene, tutto le fallisce, perde l’ordine, scende dalla sua origine, diventa brutta; e siccome fu l’umana volontà che si mise contra alla mia, che gli fecero fallire tutti i beni, perciò voglio la sua volontà, ed in ricambio voglio dargli la mia, per restituirgli tutti i beni falliti. Perciò figlia mia sii attenta, non dar mai vita alla tua volontà se vuoi che la mia regni in te”.

(3) Dopo ciò ha fatto silenzio, restando tutto afflitto per il gran male che ha prodotto la volontà umana nelle creature, fino a contraffare la sua bella immagine, infusagli nel crearle, e sospirando ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la volontà umana paralizza la vita della mia nell’anima, perché senza della mia Volontà non circola la Vita Divina nell’anima, che più che sangue puro conserva il moto, il vigore, l’uso perfetto di tutte le facoltà mentali, in modo da farla crescere sana e santa, da poter conoscere in lei la nostra somiglianza, quante anime paralizzate senza della mia Volontà! Quale spettacolo compassionevole, vedere le umane generazioni quasi tutte paralizzate nell’anima, e quindi sragionevole, cieche per vedere il bene, sorde per ascoltare la verità, mute per insegnarla, inerti per le opere sante, immobili nel camminare la via del Cielo, perché la volontà umana, impedendo la circolazione della mia Volontà, forma la paralisi generale nell’anima delle creature. Succede come al corpo, che la maggior parte delle malattie, specie poi di paralisi, sono prodotte da mancanza di circolazione di sangue, se circola bene il sangue l’uomo è robusto e forte, non avverte nessun malessere, ma se incomincia l’irregolarità della circolazione del sangue, incominciano le indisposizioni, le debolezze, le tisi, e se la circolazione si fa tanto irregolare, si resta paralizzato, perché quel sangue che non circola e che con rapidità non scorre nelle vene, forma i gravi mali della natura umana. Che non farebbero le creature se sapessero che c’è un rimedio per la regolarità della circolazione del sangue, andrebbero chi sa dove per averlo, per non andare incontro a nessun malanno. Eppure c’è il gran rimedio della mia Volontà per evitare qualunque male dell’anima, per non restare paralizzata nel bene, per crescere forte, robusta nella santità, e chi lo prende? Eppure è un rimedio che si dà gratis, né devono girare per averlo, anzi è sempre pronta a darsi e a costituirsi vita regolare della creatura. Quale dolore figlia mia! qual dolore!”.

(5) Detto ciò è scomparso.