MaM
Messaggio del 2 marzo 2008:“Cari figli, vi prego specialmente in questo tempo di quaresima di rispondere alla bontà di Dio, perché Lui vi ha scelti e mi ha mandato in mezzo a voi. Purificatevi dai peccati e in Gesù, mio Figlio, riconoscete la vittima di espiazione per i peccati di tutto il mondo. Che Lui sia il senso della vostra vita e che la vostra vita sia un servizio all’amore divino di mio Figlio. Grazie figli miei”. La Madonna ha benedetto tutti i presenti e gli oggetti sacri.Di nuovo ci ha invitato a pregare per i nostri pastori.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1924

16-49 Febbraio 20, 1924 Se altre anime, prima di Luisa, avessero vissuto nella Divina Volontà, Gesù avrebbe fatto uso della sua potenza per far tralucere fuori il modo sublime del vivere nel suo Volere. Vivere nel Divino Volere significa uno scambio continuo di volontà umana e Divina.

(1) Di tutto ciò che il mio dolce Gesù mi ha detto sul suo Santissimo Volere, stavo pensando tra me: “Può essere mai possibile che non vi sia stata finora un’anima che non abbia vissuto nel Divino Volere, e che io sia la prima? Chi sa quante altre sono state prima di me ed in modo più perfetto, più attivo, che non sono io”. Ma mentre ciò dicevo, il mio sempre amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, perché non vuoi riconoscere il dono, la grazia, la tua missione d’essere stata chiamata in modo tutto speciale e nuovo a vivere nel mio Volere? Se altre anime ci fossero state nella mia Chiesa prima di te, essendo il vivere nel mio Volere la cosa più importante, la che più m’interessa e che tanto mi sta a cuore, ci sarebbero state le tracce, le norme, gli insegnamenti nella mia Chiesa di chi avrebbe avuto la sorte di far vita nella mia Volontà, ci sarebbero stati le conoscenze, gli allettamenti, gli effetti, i beni che contiene questo vivere nel mio Volere. Se ci siano state tant’altre manifestazioni, avrei fatto uso della mia potenza, facendo tralucere fuori il modo sublime del vivere nel mio Volere. In vista del mio grande compiacimento e nel vedermi onorato dall’anima con la gloria della mia stessa Volontà, avrei messo tanto alle strette l’anima, in modo da non potermi resistere di far manifestare ciò che Io volevo. Come ci sono i detti e gli insegnamenti sul vivere rassegnato, paziente, ubbidiente, ecc. , ci sarebbe stato anche questo; sarebbe proprio bello e strano che la cosa che più amavo dovesse tenerla nascosta; anzi, quanto più si ama più si vuole far conoscere, quanto più compiacimento e gloria mi porta un modo di vivere, più voglio diffonderlo, non è natura del vero amore il nascondere ciò che può felicitare e arricchire gli altri. Se tu sapessi come sospiravo questo tempo che fosse venuta alla luce la mia piccola neonata nella mia Volontà, per farti vivere nel mio Volere, quale corteggio di grazia preparavo per ottenere l’intento, tu ne resteresti stordita e mi saresti più grata e più attenta. Ah! tu non sai che significa vivere nel mio Volere: Significa farmi ritornare le pure gioie dello scopo della Creazione, gli innocenti miei trastulli del perché creai l’uomo, significa togliermi tutta l’amarezza che la perfida volontà umana mi diede quasi sul nascere della Creazione, significa uno scambio continuo di volontà umana e Divina, e l’anima temendo della sua vive della mia, e questa mia va riempiendo l’anima di gioie, di amore e di beni infiniti. Oh! come mi sento felice nel poter dare ciò che voglio a quest’anima, perché la mia Volontà contiene larghezza da poter tutto ricevere, sicché tra Me e lei non ci sono più divisioni, ma stabile unione d’operare, di pensare, d’amare, perché la mia Volontà la supplisce in tutto, onde stiamo in accordo perfetto ed in comunanza dei nostri beni. Era stato questo lo scopo della creazione dell’uomo: Farlo vivere come nostro figlio e mettere in comune con lui i nostri beni, affinché lui fosse in tutto felice e Noi restassimo divertiti della sua felicità.

(3) Ora, il vivere nel mio Volere è proprio questo: E’ il farci restituire lo scopo, le gioie, le feste della Creazione; e tu dici che dovevo tenerlo nascosto nella mia Chiesa, senza farlo uscire fuori? Avrei messo Cielo e terra sottosopra, travolto gli animi da una forza irresistibile, per far conoscere ciò che sarà compimento della Creazione. Vedi quanto m’interessa questo vivere nel mio Volere, che mette il suggello a tutte le opere mie, che tutte siano complete? A te forse ti sembra nulla, oppure che ci siano cose simili nella mia Chiesa, no, no, per Me invece è il tutto delle mie opere, e come tale devi apprezzarlo ed essere più attenta a compire la missione che voglio da te”.

16-50 Febbraio 22, 1924 Iddio godette le gioie della Creazione finché l’uomo peccò, poi le godette quando venne alla luce la Vergine Santissima, dopo quando venne il Verbo sulla terra, e le godrà quando le anime vivranno nel Voler Divino.

(1) Stavo pensando a ciò che sta detto di sopra e dicevo tra me: “Possibile che il Signore benedetto dopo tanti secoli non abbia goduto le pure gioie della Creazione, e aspetta il vivere nel Divino Volere per ricevere queste gioie, questa gloria e lo scopo per cui il tutto fu creato? ” Ora, mentre ciò pensavo e altro, il mio dolce Gesù si è fatto vedere nel mio interno, e con una luce che mi mandava all’intelletto mi ha detto:

(2) “Figlia mia, le pure gioie della Creazione, i miei innocenti trastulli con la creatura ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-51 Febbraio 24, 1924 Gesù vuole stabilire la legge della sua Volontà. Effetti anche d’un solo atto nella sua Volontà.

(1) Mi sentivo immersa nel Voler Divino, e pensavo tra me: “Chi sa quante altre cose dirà il mio dolce Gesù alle altre anime sulla sua Volontà, se a me che sono tanto indegna ed incapace me ne ha detto tanto, chi sa quante cose più sublimi dirà alla altre, che sono più buone”. Ed il mio amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutta la legge ed i beni della Redenzione furono scritti da Me e deposti nel cuore della mia cara Mamma. Era giusto che siccome fu Lei ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-52 Febbraio 28, 1924 Il Signore tiene sospesi i beni che aveva stabilito nella Creazione, per darle alle anime che devono vivere nel suo Volere.

(1) Mentre pregavo mi sentivo il mio amabile Gesù nel mio interno, che ora pregava, ora soffriva, ora come se stesse operando, spesso spesso mi chiamava col mio nome, ed io gli ho detto: “Gesù, che vuoi, che stai facendo? Mi sembra che sei molto occupato e soffri molto, e mentre mi chiami, tirato dalle tue occupazioni ti scordi che mi hai chiamato, e non mi dici nulla”.

(2) E Gesù: “Figlia mia, sono tanto occupato in te ché sto svolgendo tutto l’operato del vivere nel mio Volere. E’ necessario che lo faccia prima Io in te, e mentre lo faccio lego tutto il tuo interno nell’interminabile luce della mia Volontà, affinché la tua piccola volontà umana resti concatenata e vi prenda il suo posto, e allargandosi in Essa riceva tutto il bene che la Volontà Divina vuol dare alla volontà umana. Tu devi sapere che, come la Divinità decretò la Creazione, mise fuori di Sé tutto ciò che doveva dare alla creatura, i doni, le grazie, le carezze, i baci, l’amore che doveva manifestarle; come uscii fuori il sole, le stelle, l’azzurro cielo e tutto il resto, così uscii fuori tutti i doni con cui doveva arricchire le anime. Ora, come l’uomo si sottrò dalla Volontà Suprema, respinse tutti questi doni, ma la Divinità non se li ritirò in Sé stessa, ma li lasciò sospesi nella sua Volontà, aspettando che la volontà umana si vincolasse con la sua ed entrasse nel primo ordine da Lei creato, per mettere in corrente con l’umana natura i doni da Lei stabiliti, sicché stanno sospesi nella mia Volontà tutte le finezze d’amore, i baci, le carezze, i doni, le comunicazioni ed i miei trastulli innocenti che dovevo seguire con Adamo se non avesse peccato. La mia Volontà vuole sgravarsi di questi cumuli di beni che aveva stabilito di dare alle creature, e perciò voglio stabilire la legge del vivere nel mio Volere, per mettere in vigore tra Creatore e creatura tutti questi beni sospesi, perciò sto lavorando in te, per riordinare la tua volontà con la Divina, così potrò dar principio e mettere in corrente i tanti beni che finora sono sospesi tra Creatore e creatura. M’interessa tanto questo riordinamento dell’umana volontà con la Divina e che del tutto viva in Essa, che fino a tanto che ciò non ottenga, mi sento come se la Creazione non avesse il mio scopo primario. Del resto, Io creai la Creazione non perché ne avessi bisogno; ero più che sufficientemente felice per Me stesso, e se la creai fu solo ché ai tanti beni che contenevamo in Noi stessi, volevamo un divertimento all’esterno di Noi, perciò il tutto fu creato, e dentro d’un intenso sfogo del più puro amore nostro, mettemmo fuori dal nostro alito onnipotente questa creatura, per poterci trastullare con lei, e lei felicitarsi con Noi e con tutte le cose da Noi create per amor suo. Ora, non fu distruggere il nostro scopo, che chi doveva servire solo per farci gioire e scherzare insieme, col sottrarsi dalla nostra Volontà ci servì d’amarezze, e allontanandosi da Noi, invece di trastullarsi con Noi si trastullò con le cose da Noi create, con le sue stesse passioni, e a Noi ci mise da parte? Non fu questo un capovolgere lo scopo di tutta la Creazione? Vedi dunque come è necessario che ci rifacciamo dei nostri diritti, che la creatura ritorni nel nostro seno per ricominciare i nostri trastulli; ma deve ritornare dove l’uomo fece incominciare il nostro dolore, e vincolarsi con nodo indissolubile con la nostra Eterna Volontà, deve smettere la sua per vivere della Nostra. Perciò sto lavorando nell’anima tua, e tu segui il lavoro del tuo Gesù che vuol mettere in corrente i doni, le grazie sospese che ci sono nella mia Volontà”.

16-53 Marzo 2, 1924 L’anime che fanno la Volontà di Dio, daranno la giratina nella sua luce, e saranno come i primi da Dio creati.

(1) Stavo pensando come poteva succedere che il mio dolce Gesù, come pensava, parlava, operava, ecc. , stendeva i suoi pensieri in ciascun pensiero di creatura, in ciascuna parola e opera. Ed il mio amato Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nulla c’è da meravigliare di ciò, in Me c’era la Divinità con la luce interminabile della sua Volontà Eterna, in questa luce Io scorgevo in modo facilissimo ciascun pensiero, parola, palpito e atto delle creature; e come Io pensavo, la luce che Io contenevo portava il mio pensiero a ciascun ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-54 Marzo 13, 1924 La natura del vero amore. La Volontà Divina è luce purissima che contiene tutto e che inondando l’anima le porta tutto.

(1) Mi sentivo morire per la privazione del mio dolce Gesù. Onde dopo molto stentare si è mosso nel mio interno e mi ha partecipato le sue pene, ma tanto che mi sentivo soffocare, sentivo il rantolo dell’agonia, eppure io stessa non so dire chi era la causa delle mie pene, mi sentivo solo in una luce immensa, e questa luce si cangiava in pena per me; onde dopo d’aver in qualche modo sofferto, il mio amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, perciò non volevo venire, perché erano tante le pene che Io soffrivo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-55 Marzo 19, 1924 Il Voler Divino è passaporto per entrare in tutto, nelle fibre più segrete, e con la sua virtù moltiplica la Vita di Gesù.

(1) Mi stavo fondendo nel mare immenso del Voler Divino, ed il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno in atto di benedirmi, e dopo avermi benedetto mi ha cinto il collo con le sue braccia e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ti benedico il tuo cuore, i tuoi palpiti, i tuoi affetti, le tue parole, i tuoi pensieri, fino il tuo più piccolo moto, affinché tutti, con la mia benedizione restino investiti d’una virtù divina, in modo che entrando nel mio Volere portino con sé, in virtù della mia benedizione, questa virtù divina, e abbiano il potere di potersi diffondere in tutti, darsi a tutti, moltiplicarmi per ciascuno, per darmi l’amore, la gloria, come se tutti avessero la mia Vita in loro, perciò entra nel mio Volere, penetra tra il Cielo e la terra, gira per tutti. Il mio Volere è luce purissima, e questa luce contiene l’onniveggenza, il passaporto per poter entrare nei più intimi nascondigli, nelle fibre più segrete, nell’abisso delle profondità e nello spazio delle altezze più alte. Questo passaporto non ha bisogno di firma per essere valido, ma contiene in sé stesso questo potere, perché essendo luce che scende dall’alto, nessuno può impedirgli il passo e l’entrata; e poi è re di tutto e tiene il dominio ovunque. Onde metti in giro nella mia Volontà i tuoi pensieri, le tue parole, i tuoi palpiti, le tue pene, tutto il tuo essere, non lasciare nulla in te stessa, affinché col passaporto della luce della mia Volontà e con la mia virtù divina entri in ogni atto di creatura e moltiplichi la mia Vita in ciascuna di esse. Oh! come sarò contento nel vedere che la creatura, in virtù della mia Volontà riempie Cielo e terra di tante mie Vite per quante creature esistono”.

(3) Ond’io mi sono abbandonata nel Volere Supremo, e girando in Esso facevo scorrere i miei pensieri, le mie parole, le mie riparazioni, ecc. , per ciascuna intelligenza creata, ed in tutto il resto dell’operato umano, e come facevo i miei atti, restava formato Gesù, oh! come era bello ed incantevole vedere tanti Gesù dovunque passava il passaporto della luce dell’eterna Volontà! Onde dopo mi sono trovata in me stessa, e ho trovato Gesù che stava avvinto al mio collo, e stringendomi tutta mi sembrava che faceva festa, come se io fossi causa di moltiplicare la sua Vita, per dargli l’onore e la gloria di altrettante Vite Divine. Ond’io gli ho detto:

(4) “Amor mio, non mi sembra vero che io potessi moltiplicare la tua Vita per darti il grande onore di tante Vite Divine; e poi, Tu ti trovi dappertutto, quindi è in virtù di Te stesso che sorge ad ogni atto questa Vita, non mia, io resto sempre la piccola bimba che non è buona a nulla”.

(5) E Gesù: “Figlia mia, tutto ciò che tu dici è vero, Io mi trovo dappertutto, ma è la mia potenza, immensità e onniveggenza che mi fa trovare, non è l’amore e l’agire della creatura nella mia Volontà che mi fa trovare e mi moltiplica; invece quando l’anima entra nel mio Volere, è l’amore di essa, sono i suoi atti che riempiendosi di virtù divina fanno sorgere la mia Vita, a seconda che i suoi atti più o meno si stendano e vengano fatti, ecco perciò la mia festa nel vedere che la creatura prende del mio e mi dà il mio amore, la mia gloria e fino la mia stessa Vita, è tanto il mio contento che alla creatura non le è dato di comprenderlo finché vive nell’esilio, ma lo comprenderà nella patria celeste, quando si vedrà contraccambiata con altrettante Vite Divine per quante ne ha formato sulla terra”.

16-56 Marzo 22, 1924 Necessità di scriverlo tutto. Come la Vergine fece il più gran miracolo. Solo questa dottrina potrà arrestare le generazioni che corrono in un declino vertiginoso nel male.

(1) Avendo detto al confessore ciò che sta scritto avanti, diceva che non era convinto di ciò; che se fosse vero, questa mattina si doveva vedere il mondo cambiato, o almeno in parte. Ond’io sono restata dubbiosa e quasi con la volontà di non voler più scrivere e di non dire più nulla. Onde nel venire il mio amabile Gesù, mi sono abbandonata nelle sue braccia e ho sfogato con Lui tutto il mio cuore; gli ho detto come la pensava il confessore, e che per credere vorrebbero vedere le cose portentose, i miracoli, ecc. Quindi il mio amato ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16-57 Aprile 8, 1924 Minacce di castighi. Anche il sonno, nella Divina Volontà, è un argine alla Giustizia Divina.

(1) Le privazioni del mio dolce Gesù continuano, ed io passo i miei giorni in un purgatorio vivente; mi sento morire e non muoio; lo chiamo, deliro, ma invano; nel mio interno mi sento svolgere una scena tragica, che se si potesse vedere all’esterno si muoverebbero a pietà anche le pietre e si scioglierebbero in lacrime. Ma, ahimè! nessuno si muove a pietà di me, neppure quel Gesù che diceva d’amarmi tanto. Ma mentre mi trovavo nel colmo delle mie pene, il mio amato Gesù, la mia vita, il mio tutto, si è mosso nel mio interno, e facendomi culla con le sue braccia e cullandomi diceva:

(2) “Ninna nanna, figlia mia, dormi nelle braccia del tuo Gesù. Ninna nanna, piccina mia”.

(3) E siccome vedeva che mentre mi addormentavo mi svegliavo, ripeteva di nuovo: “Ninna nanna, figlia mia”. Ond’io, non potendo resistere, ho preso, non volendo e piangendo, un profondo sonno. Quindi, dopo ore ed ore di sonno senza che mi potessi svegliare, il mio dolce Gesù, stringendomi forte si poggiava dalla parte del cuore, facendomi sentire un peso enorme che mi schiacciava, e ad onta di ciò non mi potevo svegliare. Oh! quante cose avrei voluto dirgli, ma il sonno me lo impediva. Onde dopo molto stentare, tra la veglia ed il sonno ho visto che il mio bene Gesù soffriva molto, tanto che restava come soffogato nelle pene, ed io gli ho detto:

(4) “Amor mio, Tu soffri tanto, fino a soffogarti, e a me, poi, vuoi che dorma? Perché non mi lasci soffrire insieme con Te? E se vuoi che dorma, perché non dormi Tu insieme con me? ”.

(5) E Gesù tutto afflitto mi ha detto: “Figlia mia, sono tante le offese che mi fanno, che mi sento affogare di pene, e se volessi far parte a te, non avresti potuto resistere e restare viva; non senti il peso che mi danno, fino a schiacciarmi, che stando in te mi riesce inevitabile non fartene parte? E se Io volessi dormire insieme con te, la mia giustizia si sfogherebbe liberamente contro dell’uomo, ed il mondo rotolerebbe”.

(6) E mentre ciò diceva, Gesù ha chiuso gli occhi, ed il mondo pareva che rotolasse e tutte le cose create uscivano dall’ordine della Creazione; l’acqua, il fuoco, la terra, i monti, ecc. , si scompigliavano tra loro e si rendevano omicidi e nocivi all’uomo. Chi può dire i grandi guai che succedevano? Io, presa da spavento, ho gridato: “Gesù, apri gli occhi, non dormire, non vedi come tutte le cose si scompigliano e si mettono in disordine? ”.

(7) E Gesù di nuovo: “Hai visto figlia mia? Non posso dormire, solo quando ho chiuso gli occhi, se sapessi quanti mali son successi, a te è necessario il sonno per non vederti soccombere del tutto, ma sappi che ti metto nel centro del mio Volere, affinché il tuo sonno sia anche un argine alla mia giustizia, che vuole giustamente sfogarsi contro dell’uomo”.

16-58 Aprile 11, 1924 Continuano le minacce. Gesù non sforza nessuno, ma passa avanti quando l’anima non è pronta a dargli l’entrata.

(1) Continuavo a sentirmi stordita e addormentata, le mie potenze non capiscono più nulla, e se qualche cosa comprendo in qualche momento d’intervallo, di veglia, mi sento un’ombra intorno a me, che adombrandomi tutta, fin le più intime fibre, mi fa sospirare e volere il Santo Voler Divino. Oh! come temo che potessi uscire dalla sua Santissima Volontà. Ora, impressionata come stavo dai castighi che Gesù mi aveva detto e dalla vista dello scompiglio delle cose create, si è aggiunto che ho sentito da persone i gravi mali successi in questi giorni scorsi in più parti del mondo, fino alla distruzione di regioni intere; ma mentre ciò sentivo, il mio Gesù nel mio interno, movendosi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, è nulla ancora, andremo avanti nel purificare la faccia della terra; mi fa molto schifo nel guardarla, tanto che non posso sostenerne la vista”.

(3) Io son rimasta più che mai oppressa, ed il quadro orribile dello scompiglio della natura visto nei giorni passati, si faceva vivo innanzi alla mia mente. Onde, ritornando secondo il mio solito alla preghiera, dicevo al mio amabile Gesù: “Giacché sei risoluto a mettere mano ai castighi, ed io non posso fare più nulla, né soffrire, né fare risparmiare le gente dai mali che meritano, potresti liberarmi da questo stato di vittima, oppure sospendermi per qualche tempo, almeno risparmierei il fastidio agli altri”.

(4) E Gesù: “Figlia mia, non voglio dispiacerti, se tu vuoi che Io ti sospenda, lo faccio”.

(5) Ed io, temendo di fare la mia volontà, ho soggiunto subito: “No, no amor mio, non devi dirmi: se vuoi tu, ma devi dirmi: sono Io che voglio sospenderti da questo stato, non deve venire dalla mia volontà, ma dalla tua, allora accetterei, sicché non per contentare me, ma per fare che la tua Volontà si compia in me”.

(6) E Gesù di nuovo: “Non voglio dispiacerti, voglio contentarti, se vuoi che ti sospenda lo faccio, sappi però che la mia giustizia vuol fare il suo corso, e tu ed Io dobbiamo cedere in parte. Ci sono certi diritti di giustizia di cui non si può fare a meno; ma siccome ti ho messo nel centro della mia Volontà, in questo stato di vittima, ancorché ora dormissi, ora soffrissi, ora pregassi, è sempre un argine alla mia giustizia per impedire il corso alla quasi totale distruzione delle cose, perché non si tratta di soli castighi, ma di distruzione. Sappi però che non voglio sforzarti, lo sforzo non mi è piaciuto mai, tanto che quando venni sulla terra e volli andare a nascere a Betlemme, andai, sì, bussando di porta in porta per avervi un luogo dove nascere, ma non sforzai nessuno; se avessi voluto, avrei, con la mia potenza, usato lo sforzo per avere un luogo meno incomodo dove nascere, ma non volli, mi contentai solo di far bussare e domandare l’alloggio, e senza insistere passavo avanti a bussare altre porte. E siccome nessuno mi volle ricevere, mi contentai d’andare a nascere in una spelonca, dove le bestie mi diedero libera entrata e fecero le prime adorazioni al loro Creatore, anziché sforzare nessuno a darmi l’ingresso. Ma molto costò ai betlemmiti questo rifiuto, perché non ebbero più il bene che le mie piante calcassero le loro terre, né di vedermi mai più in mezzo a loro. A Me piacciono le cose spontanee, non sforzate; mi piace che l’anima faccia suo ciò che Io voglio e come se fosse cosa sua, non mia, liberamente e con amore mi doni ciò che Io voglio; lo sforzo è degli schiavi, dei servi e di chi non ama, perciò Io passo avanti a quelle anime come a quei betlemmiti, ché non sono pronte a farmi entrare in loro, e darmi piena libertà di farmi fare ciò che Io volevo di loro”.

(7) Onde nel sentir ciò ho detto: “Amor mio, Gesù, no, non voglio essere sforzata, ma liberamente voglio starmi in questo stato, sia pure che mi costi pene mortali; e Tu non lasciarmi mai e dammi grazia che faccia sempre la tua Volontà”.