MaM
Messaggio del 4 gennaio 1982:Se volete essere felici, fatevi una vita semplice ed umile. Pregate molto e non vi preoccupate troppo dei vostri problemi: lasciateli risolvere a Dio e abbandonatevi a Lui!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1902

4-129 Maggio 16, 1902 Due stati sublimi.

(1) Questa mattina dopo aver molto stentato, è venuto il mio dolcissimo Gesù, ed io appena visto mi l’ho stretto tanto, e gli ho detto: “Caro mio bene, questa volta ti stringerò tanto da non farti più sfuggire”. In questo mentre mi sono sentita tutta riempita di Dio, come se fossi inondata, in modo che le mie potenze dell’anima sono restate come incantate ed inoperose, solo che guardavano. Dopo essere stata qualche poco in questa inoperosa ma dolce e gradita posizione, il mio adorabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, alcune volte riempio tanto di Me stesso l’anima, che l’anima sperdendosi in Me resta come oziosa; altre volte le lascio qualche parte vuota, ed allora l’anima innanzi alla mia presenza, vi traffica mirabilmente, e rompendo in atti di lode, di ringraziamento, d’amore, di riparazione ed altro, in modo che riempie di questi quei vuoti che le lascio. Ma però, questi due stati sono ambedue sublimi, e si danno a vicenda la mano”.

4-130 Maggio 22, 1902 La Santissima Vergine incita Gesù a far soffrire a Luisa.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il benedetto Gesù non ci veniva, ed oh! quanto ho dovuto soffrire e quanti spropositi ho detto, è inutile il dirlo. Onde dopo avermi stancato ben bene, mi sono sentita una persona vicina, ma non vedevo il volto, ho steso la mano per trovarlo, e l’ho trovato che stava la sua testa poggiata sopra la mia spalla, svenuto; l’ho guardato ed ho conosciuto il mio dolce Gesù, e mi pareva svenuto per i tanti spropositi che ho detto; quindi appena visto che rinveniva, non sapevo quant’altri spropositi volevo dirgli, ma Gesù mi ha detto:

(2) “Chetati, chetati, non voler più dire, altrimenti mi farai venir meno, il tuo tacere mi farà prendere vigore e così potrò almeno baciarti, abbracciarti e renderti contenta”.

(3) Così mi sono lasciata in silenzio, ed ambedue ci siamo baciati molte volte, e Gesù mi faceva tante dimostrazioni d’amore, ma non so spiegarlo. Dopo ciò mi sono trovata fuori di me stessa, ed andavo cercando il diletto dell’anima mia, e non trovandolo ho alzato gli occhi al cielo, chi sa lo potessi di nuovo rinvenire, ed ho visto che ci stava la Regina Madre e Gesù Cristo voltate le spalle, che contendevano insieme, e siccome non voleva dar retta alla Madre, perciò stava voltato di spalle tutto pieno di furore, e pareva che dalla bocca gli usciva il fuoco dell’ira sua. Ed io ho capito solo, che Nostro Signore in quel giorno voleva col fuoco della sua ira, voleva distruggere tutto ciò che serviva all’alimento dell’uomo; e la Santissima Vergine non voleva e Gesù che diceva:

(4)Ma a chi sfogare questo fuoco acceso dell’ira mia?”

(5) E la Madre che diceva: “Stai con chi potete sfogarlo, (additando me), non la vedi che sta sempre pronta ai nostri voleri?” E Gesù nel sentire ciò si è voltato alla Madre, come se si avessero combinato insieme, hanno chiamato gli angeli, dando a ciascuno di essi una scintilla di quel fuoco che usciva da Gesù Cristo, e quelli l’hanno portato a me, mettendole una nella bocca e le altre alle mani, ed ai piedi, ed al cuore; io soffrivo, mi sentivo divorare, amareggiare da quel fuoco, ma però mi sentivo rassegnata a tutto sopportare. Il benedetto Gesù e la Madre erano spettatori delle mie sofferenze, e Gesù pareva in qualche modo rappacificato. In questo mentre mi sono trovata in me stessa e stava il confessore per chiamarmi all’ubbidienza, secondo il solito, quando nel meglio invece di chiamarmi all’ubbidienza, ha messo l’intenzione di farmi soffrire la crocifissione. Gesù ha concorso a parteciparmi le sue pene, pareva che il confessore ha compiuto l’opera incominciata dalla Regina Madre. Sia tutto a gloria di Dio e sempre benedetto.

4-131 Giugno 2, 1902 Il Trono di Gesù è composto di virtù. L’anima che possiede le virtù lo fa regnare nel suo cuore.

(1) Questa mattina dopo d’avere molto stentato, Gesù benedetto si è mosso nel mio interno ed ho visto che ci stava dentro di me abbracciato, sostenuto come da un’altra persona, io sono restata meravigliata nel vedere ciò, e Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’interno dell’anima è un ripieno di passioni, e come l’anima va abbattendo le passioni, così prende posto ciascuna virtù, corredata da gradi di grazia, e secondo che la virtù va perfezionandosi, così la grazia vi somministra i suoi gradi. E siccome il mio trono è composto di virtù, così l’anima che possiede le virtù mi somministra le braccia, il trono come poter regnare nel suo cuore, e tenermi continuamente abbracciato e corteggiato, fino a deliziarmi con essa. Essendo che l’anima può macchiarsi, ma la virtù resta sempre intatta, e finché l’anima la sa tenere, sta con essa, quando no, se ne fa a me ritorno, cioè da donde era uscita. Perciò non ti meravigliare se mi hai visto così nel tuo interno”.

4-132 Giugno 15, 1902 L’amore non è un attributo di Dio, ma la sua stessa Natura. L’anima che veramente ama Gesù non può perdersi.

(1) Trovandomi nel mio solito stato, il mio adorabile Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutte le virtù possono dirsi che sono le mie doti ed i miei attributi, ma l’amore non può dirsi che sia un mio attributo, ma la mia stessa natura. Onde tutte le virtù formano il mio trono e le mie qualità, ma l’amore forma Me stesso”.

(3) Nel sentire ciò, mi sono ricordata che il giorno innanzi aveva detto ad una persona che temeva sull’incertezza della salvezza, che chi veramente ama Gesù Cristo può essere sicuro di salvarsi; io per me, lo ritengo per impossibile che Nostro Signore allontani da Sé un’anima che di tutto cuore l’ama, perciò, pensiamo ad amarlo, e terremo in proprio pugno la nostra salvezza. Onde ho domandato all’amante Gesù, se col dir ciò avevo detto male, e Lui ha soggiunto:

(4) “Diletta mia, con ragione ciò tu dicesti, perché l’amore ha questo di proprio, di formare di due oggetti uno solo, di due volontà una sola. Onde l’anima che mi ama forma con Me una sola cosa, una sola volontà, come può dunque separarsi da Me? Molto più che essendo la mia natura amore, dove trova qualche scintille d’amore nell’umana natura, subito l’unisce all’amore eterno. Onde, come è impossibile formare di una anima due anime, d’un corpo due corpi, così è impossibile di andar perduta chi veramente mi ama”.

4-133 Giugno 17, 1902 La mortificazione produce la gloria.

(1) Questa mattina quando appena ho visto il mio diletto Gesù, e pareva che teneva una carta scritta in mano, che si leggeva:

(2) “La mortificazione produce la gloria. Chi vuol trovare la fonte di tutti i piaceri, deve allontanarsi da tutto ciò che può a Dio dispiacere”.

(3) Detto ciò è scomparso.

4-134 Giugno 29, 1902 Gesù parla della Francia.

(1) Questa mattina, quando appena ho visto il mio adorabile Gesù ho sentito che diceva, senza saperne il perché:

(2)Povera Francia, povera Francia, ti sei inalberata ed hai rotto e spezzato le leggi più sacre, disconoscendomi per tuo Dio, e ti sei resa d’esempio alle altre nazioni per attirarle al male, ed il tuo esempio ha tanta forza, che le altre nazioni stanno per rovinare; ma sappi però che in castigo di ciò sarai conquista”.

(3) E dopo ciò si è ritirato nel mio interno, e sentivo che cercava aiuto, pietà, compassione di tante sue pene. Era cosa straziante sentire che Gesù benedetto voleva aiuto dalle sue creature.

4-135 Luglio 1, 1902 Le vere vittime devono esporsi alle pene di Gesù. Macchinazioni contro la Chiesa e contro del Papa.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa inginocchiata sopra d’un altare, insieme con altre due persone. In questo mentre è uscito Gesù Cristo sopra di questo altare, ed ha detto:

(2) “Le vere vittime devono avere comunicazione con la mia stessa vita, devono fruire di Me stesso ed esporsi alle mie stesse pene”.

(3) Mentre ciò diceva, ha preso una pisside in mano ed a tutte e tre ci ha fatto la comunione. Dopo ciò, dietro di quell’altare pareva che stava una porta che sporgeva in mezzo ad una strada piena di gente e zeppa zeppa di demoni, in modo che non si poteva camminare senz’essere premuta da loro, ché essendo piena di spine acutissime non si poteva far movimento senza sentirsi pungere fin dentro le proprie carni. A qualunque costo avrei voluto sfuggire da quei diabolici furori, e quasi mi sforzavo di farlo, ma non so chi mi ha impedito col dirmi:

(4) “Tutto ciò che tu vedi sono macchinazioni contro la Chiesa e contro del Papa; vorrebbero che il Papa uscisse di Roma, invadendo il Vaticano ed appropriandolo, e se tu vorresti sottrarti da queste molestie, gli uomini ed i demoni prenderanno forza e faranno uscir fuori queste spine che pungeranno la Chiesa acerbamente; e se tu ti contenterai di soffrirle, resteranno infiacchiti l’uno e l’altro”.

(5) Nel sentire ciò, mi sono arrestata, ma chi può dire ciò che ho passato e sofferto; mi credevo che non dovessi più uscire da mezzo a quei diabolici spiriti, ma dopo essere stata quasi una notte, la protezione divina mi ha liberato.

4-136 Luglio 3, 1902 Gesù le parla della sua Vita Eucaristica.

(1) Continuando il mio solito stato mi sono trovata fuori di me stessa, dentro d’una Chiesa, e non trovando il mio adorabile Gesù, sono andata a bussare ad una custodia, per farmi da Lui aprire, e non aprendomi, fatta ardita io stessa l’ho aperto ed ho trovato il mio solo ed unico bene. Chi può dirne il contento? Sono rimasta come estatica nel guardare una bellezza indicibile. E Gesù nel vedermi si è slanciato nelle mie braccia e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni periodo della mia vita riscuote dall’uomo distinti e speciali atti e gradi d’imitazione, d’amore, di riparazione ed altro. Ma il periodo della mia vita Eucaristica, siccome è tutta vita di nascondimento, di trasformazione e di continua consumazione, tanto che posso dire che il mio amore, dopo ch’è giunto all’eccesso ed anche consumato, non potette trovare nella mia infinita sapienza altri segni esterni di dimostrazione d’amore per l’uomo. E siccome l’incarnazione, la vita e passione di croce riscuote amore, lode, ringraziamento, imitazione, la vita sacramentale riscuote dall’uomo una amore estatico, amore di disperdimento in Me, amore di perfetta consumazione, e consumandosi l’anima nella mia stessa vita sacramentale, può dire di fare presso la Divinità quegli stessi uffizi che continuamente sto facendo presso Dio per amore degli uomini. E questa consumazione traboccherà l’anima alla vita eterna”.

4-137 Luglio 7, 1902 L’umiliazione con Cristo fa cominciare l’esaltazione con Cristo.

(1) Questa mattina non venendo il benedetto Gesù, mi sentivo tutta confusa ed umiliata; onde dopo aver molto stentato, quando appena si è fatto vedere dicendomi:

(2) “Luisa umiliata sempre con Cristo”.

(3) Ed io compiacendomi, e desiderando d’essere con Cristo umiliata ho detto: “Sempre, oh! Signore”.

(4) E Lui ha ripetuto: “Ed il sempre dell’umiliazione con Cristo farà cominciare il sempre dell’esaltazione con Cristo”.

(5) Sicché comprendevo che quante umiliazioni subisce l’anima con Cristo e per amor di Cristo, e se queste sono continue, il Signore altrettante volte la esalterà, e questa esaltazione la farà continuamente innanzi a tutta la corte celeste, presso gli uomini, ed infine innanzi agli stessi demoni.

4-138 Luglio 28, 1902 Effetti della continua preghiera.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa, ed ho trovato il mio adorabile Gesù, che non volendomi far vedere i guai del mondo, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ritirati, non voler vedere i mali gravissimi che ci sono nel mondo”.

(3) E nel dire ciò mi ha ritirata Lui stesso, e nel condurmi ha ripetuto:

(4) “Quello che ti raccomando è lo spirito di continua preghiera. Questo cercare sempre l’anima di conversare con Me, sia col cuore, sia con la mente, sia con la bocca, ed anche con la semplice intenzione, la rende tanto bella al mio cospetto, che le note del suo cuore armonizzano con le note del cuor mio, ed Io mi sento tanto tirato di conversare con detta anima, che non solo le manifesto le opere ad extra della mia Umanità, ma le vado manifestando qualche cosa delle opere ad intra che la Divinità faceva nella Umanità; non solo questo, ma è tanta la bellezza che fa acquistare lo spirito di continua preghiera, che il demonio resta colpito come da folgore, e resta frustato nelle insidie che tenta di nuocere a quest’anima”.

(5) Detto ciò è scomparso, ed io mi sono trovata in me stessa.