MaM
Messaggio del 2 marzo 1997:Cari figli! Pregate per i vostri fratelli e sorelle che non hanno conosciuto l’amore di Dio Padre e per quelli per i quali è più importante la vita sulla terra. Aprite i vostri cuori a loro e vedete in loro mio Figlio che li ama. Dovete essere la mia luce: illuminate tutte le anime in cui regna il buio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

19-60 Settembre 15, 1926 Custodia e vigilanza di Gesù mentre scrive. Come il Regno del Fiat costa assai. Gli atti fatti nel Fiat sono più che sole.

(1) Dopo aver scritto quattro ore e più, mi sentivo tutta sfinita di forze, e avendomi messo a pregare secondo il mio solito nel suo Santissimo Volere, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi a Sé, tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sei stanca, riposati nelle mie braccia. Quanto ci costa il Regno del Fiat Supremo a Me e a te, mentre tutte le altre creature, chi dorme la notte, chi si diverte e chi giunge fino a offendermi, per Me e per te non ci sono riposi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20-1 Settembre 17, 1926 Come ogni cosa creata da Dio tiene il suo posto, e chi esce dalla Volontà di Dio perde il suo posto. Importanza del Regno del Fiat Divino.

(1) Mio Gesù, invoco il tuo Santo Volere, affinché Esso stesso venga a scrivere sulla carta le parole più penetranti ed eloquenti, coi vocaboli più adatti a farsi comprendere, in modo da dipingere coi colori più belli, con la luce più fulgida, con la caratteristica più attraente il regno del Fiat Supremo, in modo da infondere nelle parole che mi farai vergare sulla carta, una forza magnetica e una calamita potente che nessuno potrà resistere a farsi dominare dalla tua Santissima Volontà. E tu Mamma mia, vera Sovrana Regina del Fiat Supremo, non lasciarmi sola, vieni a guidare ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20-2 Settembre 20, 1926 Chi non fa la Volontà di Dio è come una costellazione celeste che esce dal suo posto, è come un membro slogato. E’ giorno per chi la fa e notte per chi non la fa.

(1) Avendo finito di scrivere il libro, e dovendo incominciare un altro, sentivo il peso di scrivere, e quasi amareggiata ho sospirato, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno si faceva vedere che tentennava la testa, e sospirando mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che c’è, che c’è, come, non vuoi scrivere? ”.

(3) Ed io, quasi tremando nel vederlo sospirare per causa mia ho detto: “Amor mio, voglio quello che vuoi tu, è vero che sento il sacrificio di scrivere, ma per amore tuo farò tutto”. E Gesù ha soggiunto: ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20-3 Settembre 23, 1926 Come chi deve far beni universali, deve supplire per tutti. Tre piani nella Volontà di Dio.

(1) Mi stavo tutta fondendomi nel Santo Voler Divino, con la trafittura nell’anima di non aver visto il mio dolce Gesù, oh! come mentre cercavo di fare i miei atti nel suo Volere, come non me lo sentivo insieme con me, mi sentivo strappare un brano di me stessa, sicché la mia piccola e povera esistenza me la sentivo fare a brandelli senza di Gesù e pregavo che avesse di me pietà e che subito ritornasse alla povera anima mia. Onde dopo molto stentare è ritornato, ma tanto afflitto per causa della perfidia umana, sembrava che nazioni e nazioni si azzuffavano tra loro, preparando fino i depositi delle armi per combattersi, preparando cose impreviste per far sorgere i combattimenti. Che pazzia, che cecità umana, sembra che non hanno più vista per vedere il bene, l’ordine, l’armonia, ma hanno vista solo per vedere il male e questa cecità le fa toccare il cervello e fanno cose da pazzi. Onde nel vederlo così afflitto per causa di ciò, gli ho detto: “Amor mio, lascia questa mestizia, Tu le darai lume e non lo faranno e se occorrono le mie pene, sono pronta purché stiano tutti in pace”. E Gesù con una dignità e severità mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ti tengo per me, per formare in te il mio regno del Fiat Supremo, non per loro. Ti ho fatto soffrire fin troppo per risparmiare il mondo, ma la loro perfidia non meritano che Io ti faccia soffrire più per causa loro”.

(3) E mentre ciò diceva, pareva che tenesse nelle sue mani una bacchetta di ferro, in atto di menarla sopra le creature. Io son rimasta spaventata e volevo sollevare Gesù dalla sua afflizione e perciò gli ho detto: “Gesù, Vita mia, occupiamoci del regno del tuo Volere per ora, affinché ti sollevi, io so che la tua gioia, la tua festa è il darti il campo per farti parlare di esso, perciò insieme con me scorrano i tuoi atti nei miei, affinché con la luce del tuo Volere investono più che sole tutte le creature ed io posso costituirmi atto per ciascun atto, pensiero, per ciascun pensiero, racchiuderò tutto, prenderò come in pugno tutti gli atti loro, per fare tutto ciò che loro non ti fanno e così troverai tutto in me e la tua afflizione si partirà dal tuo cuore”. E Gesù condiscendendo alle mie brame, ha girato insieme con me e dopo mi ha detto:

(4) “Figlia mia, che Potenza contiene la mia Volontà; Essa come luce penetra ovunque, si allarga, si dà a ciascun atto, si moltiplica all’infinito; ma mentre fa tante cose, si moltiplica in ciascuna cosa, resta poi sempre una qual’è, conservando tutti gli atti suoi senza sperderne uno. Vedi figlia mia, il primo piano fatto nella mia Volontà a nome e per tutte le creature, fu fatto dalla Sovrana Regina e ottenne il bene sommo a tutte le creature di far scendere sulla terra il sospirato Redentore, chi fa per tutti, a nome di tutti e supplisce per tutti, merita beni universali, che possono servire a tutti.

(5) Il secondo piano fatto nella Suprema Volontà, fu fatto dalla mia Umanità, abbracciai tutto e tutti come se fosse un solo, soddisfeci per tutti, non lasciai nessun atto di creatura senza costituirvi il mio, per fare che al mio Celeste Padre completa fosse la gloria, l’amore, l’adorazione per ciascun atto di creatura e questo impetrò il frutto della mia venuta sulla terra, meritò la salvezza, la santità a tutti, che molti non la prendono, la colpa è di loro, non per mancanza del donatore. Quindi la mia Vita impetrò beni universali a tutti, aprii le porte del Cielo per tutti.

(6) Il terzo piano nella mia Volontà lo farai tu e perciò in tutte le cose che tu fai, ti faccio fare per tutti, abbracciare tutto, supplire a nome di ciascun atto di loro. Il tuo piano deve eguagliarsi al mio, deve unificarsi a quello dell’Imperatrice Celeste e questo servirà ad impetrare il regno del Fiat Supremo. Chi deve fare bene universale, non deve nulla sfuggire, per vincolare il bene che vuol dare a tutte le creature. Gli atti fatti nella mia Volontà, per supplire a tutti formano doppie catene, ma catene di luce che sono le più forti, le più lunghe, non soggette a spezzarsi, nessuno può avere abilità di rompere una catena di luce, essa è più che raggio solare che nessuno può frangere, molto meno impedirgli il passo dove la lunghezza e larghezza del raggio vuol giungere e queste catene di luce vincolano Dio a dare beni universali e la creatura a riceverli”.

20-4 Settembre 26, 1926 La sola parola Volontà di Dio contiene un prodigio eterno e come tutto si converte in amore e preghiera.

(1) Mi sentivo tutta immersa nel Volere Supremo e la mia povera mente pensava ai tanti mirabili effetti che Esso produce ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la sola parola Volontà di Dio contiene un portento eterno che non c’è chi lo può eguagliare; è una parola che abbraccia tutto, Cielo e terra. Questo Fiat contiene la sorgente creatrice e non c’è cosa di bene che non può uscire. Sicché, chi possiede la mia Volontà, in virtù di Essa acquista con diritto tutti i beni che questo Fiat possiede, perciò acquista il diritto alla somiglianza del suo Creatore, acquista il diritto alla Santità Divina, alla sua Bontà, al suo Amore, con diritto cielo e terra è suo, perché tutti ebbero esistenza da questo Fiat, con ragione i suoi diritti si stendono su tutto. Sicché il più gran dono, la grazia più grande che posso dare alla creatura è dargli la mia Volontà, perché con Essa vengono legati tutti i beni possibili ed immaginabili e con diritto perché tutto ad Essa appartiene”.

(3) Onde dopo il mio dolce Gesù si faceva vedere che usciva da dentro il mio interno e mi guardava, ma tanto fissava i suoi sguardi sopra di me, come se si volesse dipingersi, imprimersi dentro della povera anima mia ed io nel veder ciò gli ho detto: “Amor mio Gesù, abbi pietà di me, non vedi come son brutta? La tua privazione in questi giorni mi ha resa più brutta ancora, mi sento che non sono buona a far nulla, gli stessi giri nel tuo Volere mi riescono stentati. Oh! come mi sento male, la tua privazione è per me come fuoco consumatore, che bruciandomi tutto mi toglie la vita d’operare il bene, mi lascia solo la tua Volontà adorabile che legandomi tutta a Sé, non mi fa volere altro che il tuo Fiat, né vedere, né toccare altro che la tua Santissima Volontà”. E Gesù riprendendo il suo dire ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, dove sta la mia Volontà tutto è santità, tutto è amore, tutto è preghiera. Sicché stando la sua sorgente, i tuoi pensieri, i tuoi sguardi, le tue parole, il tuo palpito e anche i tuoi moti, tutti sono amore e preghiere, non è la forma delle parole che forma la preghiera, no, è la mia Volontà operante che, dominando tutto l’essere tuo forma dei tuoi pensieri, parole, sguardi, palpiti e moti, tante fontanine che sorgono dalla Volontà Suprema ed elevandosi fino al Cielo, nel loro muto linguaggio, chi prega, chi ama, chi adora, chi benedice, insomma Essa la fa fare ciò ch’è santo, ciò che appartiene all’Essere Divino. Perciò l’anima che possiede come vita il Voler Supremo, è il vero cielo, che, ancorché fosse muto narra la gloria di Dio e si annunzia come opera delle sue mani creatrici. Com’è bello vedere l’anima dove regna il mio Volere! Com’essa pensa, guarda, parla, palpita, respira, si muove, così forma le stelle per ornare il suo cielo, per più narrare la gloria di Colui che l’ha creata. La mia Volontà abbraccia come d’un sol fiato tutto e nulla fa sfuggire all’anima di tutto ciò ch’è buono e santo”.

20-5 Settembre 28, 1926 La sua grande afflizione per la stampa degli scritti. Gesù vuole la consegna. Gesù spinge il Padre che deve occuparsi.

(1) Mi sentivo oppressa e come schiacciata sotto il peso d’una umiliazione profonda, perché mi era stato detto che non solo ciò che riguarda la Volontà di Dio si deve mettere in stampa, ma pure ciò che riguarda tutte le altre cose che mi ha detto il mio amabile Gesù; era tanto il dolore che mi toglieva fin le parole, per poter addurre parole per non farlo fare, né sapevo pregare il mio amato Gesù perché ciò non permettesse, tutto era silenzio dentro e fuori di me. Onde il mio amabile Gesù, movendosi nel mio interno mi ha stretto a Sé per infondermi coraggio e forza e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non voglio che guardi come cosa tua ciò che hai scritto, ma lo guardi come cosa mia e come cosa che a te non appartiene, tu non ci devi entrare affatto in mezzo, me la veggo tutto Io e perciò voglio che me ne faccia la consegna e come scrivi voglio che me ne faccia un dono, affinché Io resti libero di fare quello che voglio e per te, ti resti solo quello che ti conviene per vivere nella mia Volontà. Io ti ho fatto tanti doni preziosi per quante conoscenze ti ho manifestato e tu nessun dono mi vuoi fare? ”.

(3) Ed io: “Mio Gesù perdonami, non vorrei sentire neppure io ciò che mi sento, il pensare che ciò ch’è passato tra me e Te devono saperlo gli altri, mi rende irrequieta e mi da tale pena che io stessa non so spiegare, perciò dammi la forza, in Te mi abbandono e tutto a Te dono”. E Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, così va bene, tutto ciò lo richiede la mia gloria ed il trionfo della mia Volontà; ma il primo trionfo lo vuole, lo esige su di te, non sei tu contenta che diventi la vittoria, il trionfo di questa Volontà Suprema? Non vuoi tu dunque fare qualunque sacrificio per fare che questo regno supremo sia conosciuto e posseduto dalle creature? Lo so anch’Io che tu soffri molto nel vedere che dopo lunghi anni di segreto tra Me e te e che con tanta gelosia ti ho tenuto nascosta e ora nel veder uscire fuori i nostri segreti, senti le tue forti impressioni, ma quando lo voglio Io, lo devi volere anche tu, perciò mettiamoci d’accordo e non ti dar pensiero”.

(5) Quindi dopo di ciò mi faceva vedere il reverendo padre, e Gesù standogli vicino gli metteva la sua santa destra sul suo capo, per infondergli fermezza, aiuto e volontà, dicendogli: “Figlio mio, fa presto, non perdere tempo, Io ti aiuterò, ti starò vicino, affinché il tutto vada bene e secondo la mia Volontà. Come m’interessa che la mia Volontà sia conosciuta e come con Paterna bontà ho dettato gli scritti che riguardano il regno del Fiat Supremo, così aiuterò la stampa, starò in mezzo a quelli che si occuperanno, affinché il tutto sia regolato da Me. Perciò presto, presto”.

20-6 Ottobre 2, 1926 Come le generazioni sono legate tra loro e perciò, chi prega, chi riceve e chi possiede. Come Gesù dona a secondo le nostre disposizioni. La sua parola è nuova creazione. Come in cielo non ci sono segreti.

(1) Mi sentivo amareggiata al sommo per la privazione del mio dolce Gesù, oh! come mi sentivo male, non ne potevo più, ma quando son giunta come agli estremi del dolore, si è mosso nel mio interno e tutto afflitto mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sto guardando quanto debbo allargare i confini del regno della mia Volontà, per darne il possesso alle creature, so che esse non possono prendere l’interminabilità che contiene il regno del mio Volere, perché non li è dato, come creatura, di valicare e di abbracciare una Volontà corrispondente ad un regno ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20-7 Ottobre 6, 1926 Martirio nuovo. Chi non fa la Volontà Divina tronca la Vita Divina in essa. Privazione degli scritti. Gesù la consola facendole vedere tutto scritto nel fondo dell’anima.

(1) Mi trovavo tutta immersa nel vivo dolore della privazione del mio dolce Gesù e dicevo tra me: “Mio Gesù, come non hai compassione di questa piccola figlia tua, che come si sente priva di Te si sente strappare la vita; non è una pena sola che sento, che sarebbe più tollerabile, ma è vita che mi sento mancare; sono piccola, sono debole e se non per altro, almeno per la mia troppa piccolezza avresti dovuto aver compassione di questa povera piccina che sta quasi in continuo atto di sentirsi mancare la vita e di riprenderla per sentirsi di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20-8 Ottobre 9, 1926 Il regno della Volontà di Dio sarà nuova creazione. Gusto di Gesù nel sentire parlare della sua Volontà.

(1) Stavo secondo il mio solito facendo il mio giro nel Volere Supremo ed il mio dolce Gesù faceva vedere un globo di luce nel mio interno e come ripetevo i miei atti nel Fiat Divino, così si faceva più grande ed i raggi che da esso uscivano si facevano più lunghi ed il mio sempre amato Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quanto più spesso giri nella mia Volontà per ripetere i tuoi atti, tanto più grande si forma la rotondità del globo di luce e quanta più forza di luce possiede, tanto più si possono stendere i suoi raggi che devono illuminare il regno del Fiat eterno. I tuoi atti fusi, sperduti nel mio Volere, formeranno il sole speciale che deve illuminare un regno sì santo, questo sole possederà la forza creatrice e come stenderà i suoi raggi, così resterà l’impronta della sua santità, della bontà, della luce, della bellezza e della somiglianza Divina. Chi si farà illuminare dalla sua luce sentirà la forza d’una nuova creazione continua di gioia, di contenti e di beni senza fine. Perciò il regno della mia Volontà, dominando Essa tutti gli atti di coloro che vivono in Essa sarà continua creazione, sicché la creatura starà sotto un atto nuovo continuato di questo Supremo Volere, che la terrà tanto assorbita, da fargli mancare il campo d’azione al proprio io. Perciò amo tanto che il regno della mia Volontà sia conosciuto, per il gran bene che riceveranno le creature e per il libero campo d’azione che Essa terrà, perché adesso è inceppato dal proprio io il Supremo Volere, invece quando sarà conosciuto, i suoi raggi vivificanti, penetranti e pieni di viva luce, eclisseranno l’umana volontà, resterà abbagliata dalla sua fulgida luce e vedendo il gran bene che le verrà, darà libertà d’azione alla mia Volontà dandole il totale dominio. Sicché per la mia Volontà in questo suo regno, incomincerà una nuova era, una creazione continua, metterà fuori tutto ciò che aveva stabilito di dare alle creature se avessero fatto sempre la sua Volontà, che per tanti secoli ha dovuto tenere in Sé, come in deposito, per poi uscirli a bene dei figli del regno suo”.

(3) Dopo ciò ho seguitato a pregare, ma mentre pregavo vedevo che il mio sommo Bene Gesù, in fretta, in fretta usciva dal fondo del mio interno e spingendo un involto di luce che gli stava sopra, che lo teneva come eclissato sotto di essa dentro di me e mi impediva di vederlo, perciò Lui spingendolo in fretta è uscito fuori ed io gli ho detto: “Mio Gesù, che cosa è questa fretta che hai? E’ forse qualche cosa che ti interessa molto? ”.

(4) E Gesù: “Certo, certo figlia ch’è la cosa che più mi interessa, sai, ho sentito fin dentro di te il padre che si è portato i nostri scritti, che parlava della mia Volontà a chi lo circondava, con tanto amore che mi son sentito ferire fin nel cuore e perciò ho voluto uscire fuori di te per ascoltarlo, sono le mie stesse parole che ho detto sulla mia Volontà che mi risuonano al mio udito, sento l’eco mio e perciò voglio prendermi tutto il gusto di sentirlo e voglio farlo prendere anche a te, per compenso dei sacrifici che hai fatto”.

(5) In questo mentre, io vedevo che un raggio di luce usciva da Gesù, che si dilungava tanto, che arrivava fin dove si trovava il reverendo padre, che investendolo lo faceva parlare e Gesù tutto si consolava nel sentire parlare della sua adorabile Volontà.

20-9 Ottobre 12, 1926 Che significa essere figlia primogenita della Volontà Divina. Come Gesù si sente tirato da Essa a visitare l’anima e la dispone a trattare con Lui.

(1) Mi sentivo immersa nel mare del dolore della privazione del mio Sommo Bene Gesù e per quanto lo chiedeva girando cielo e terra, invano mi era dato di trovare Colui che tanto sospiravo e perciò le acque del dolore gonfiandosi sempre più, mi affogavano di pene e di dolore, ma di quel dolore che solo Gesù può dare e sa dare, ad un povero e piccolo cuore che ama e perché piccolo, non può sostenere tutta l’immensità delle acque amare del dolore della sua privazione e perciò resto affogata e oppressa aspettando Colui che tanto anelo e sospiro. ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)