MaM
Messaggio del 4 agosto 2006:Cari figli anche oggi la Madre con serietà vi invita: pregate, cari figli, per la pace. Pace, pace, pace! Che sia la pace, cari figli! La Madre intercede presso suo Figlio per ciascuno di voi, la Madre prega per ciascuno di voi. Pregate insieme con la Madre, specialmente in questo tempo, per la pace. Grazie, cari figli, perchè avete risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 23-20 Dicembre 6, 1927 Stato dell’anima. Come nella Volontà Divina non entrano il dolore e le amarezze perché sono parti umani. Modo divino. Come la Volontà Divina tiene la sua vita in mezzo alle creature, e come esse la inceppano. Come ogni atto fatto in Essa è una firma divina che corre; esempio.

(1) Continuo il mi abbandono nel Fiat Divino ed essendo totalmente priva del mio Sommo Bene Gesù, sentivo tale amarezza e dolore da non saperlo esprimere, ma nel medesimo tempo sentivo pace imperturbabile e la felicità della luce del Supremo Volere. Onde pensavo tra me: “Che cambiamento nella povera anima mia, prima se il benedetto Gesù per poco, anche per ore mi privava di Lui, io smaniavo, deliravo, piangevo, mi sentivo la più infelice delle creature, ora tutto al contrario, son priva non per ore, ma per giorni, e sebbene sento un dolore intenso, penetrante fin nelle midolle delle ossa, ma senza smania, senza delirio, senza poter piangere, come se non avesse più lacrime, tutta pacifica, impavida e felice. Dio santo, che mutamento!, pensare d’essere felice senza di Gesù mi sento morire! ma la mia felicità non viene toccata, mi sento che la felicità lascia libero il dolore ed il dolore lascia libera la felicità, ognuno di essi fanno il loro corso, la loro via, tengono il loro posto, ma non si mischiano insieme. Ah! Gesù! Gesù! come non mi aiuti? Non hai pietà di me? Come non corri, non voli a colei, alla tua piccola figlia che tanto dicevi d’amare?” Ma mentre sfogavo il mio dolore, appena ha fatto un moto nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia del mio Volere, perché vuoi turbare la tua pace, la tua felicità? Sappi che dove regna la mia Volontà, Essa qual nobile Regina Divina, possiede gioie immense e felicità senza fine; il dolore, le lacrime, le amarezze, sono nati nel tempo, tutti parti della volontà umana, non sono nati nell’eternità, né sono parti suoi, sono limitati e finiti, perciò non hanno poter d’entrare menomamente nel pelago delle felicità del mio Voler Divino; questo è il modo Divino, in questo stato si trovò la Regina del Cielo, la mia stessa Umanità, che tutti i nostri dolori, e furono troppi e di tutte specie, non potettero scemare né penetrare nel colmo delle nostre interminabili gioie e felicità. Sicché, prima le tue smanie, le tue lacrime e disturbi quando per poco non mi vedevi, erano residui della tua volontà umana, la mia non ammette queste debolezze e siccome Essa per natura non le possiede, dove regna, qual regina domina il dolore, lo fa correre, ma non ammette che entri nella sua felicità con cui ha riempito la sua creatura col regnare in lei, il dolore non troverebbe posto dove mettersi nel mare interminabile della felicità della mia adorabile Volontà. Non vuoi tu forse che Essa regni in te, ché ti impensierisci del mutamento che senti nell’anima tua? La mia Volontà Divina ha la sua vita, e quando l’anima apre le porte della sua volontà per farla entrare e dominare, Essa entra nell’anima e svolge la sua vita in lei tutta divina, e qual regina che è forma in essa la sua vita di luce, di pace, di santità, di felicità, e la creatura sente come sue proprietà tutti i beni suoi, e se sente il dolore, lo sente in modo divino, che non le porta nessun danno a tutto ciò che la mia Volontà Divina le ha comunicato. Invece, chi non le apre le porte per farla entrare e dominare, la vita di Essa resta sospesa nella creatura, inceppata, senza svolgimento. Succede per il mio Fiat Divino come potrebbe succedere per una creatura che vuol portare tutti i beni ad un’altra, e questa con ingratitudine orrenda le lega i piedi, le mani per non farla avvicinare, le chiude la bocca per non farla parlare, le benda gli occhi per non farsi guardare, in tal modo ridotta, come può farle il bene che vorrebbe farle, se le lega i piedi per non farla avvicinare, le mani per non ricevere il bene che le porta, la bocca per non farle dire ciò che le porta, gli occhi per non farsi allettare dai suoi sguardi ad aprirle le porte, qual dolore non sarebbe di questa portatrice di tanto bene? In questo stato viene messa la mia Volontà da parte delle creature quando non aprono le porte della loro, per farla svolgere la sua vita, qual dolore figlia mia, qual dolore!”

(3) Dopo di ciò seguivo a pensare alla Divina Volontà portatrice di tanto bene, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, è tanto l’amore verso chi fa regnare e dominare il mio Fiat Divino, che ogni atto che lei fa in Esso, la Divinità cede un diritto divino all’anima, cioè un diritto di santità, di luce, di grazia, di felicità e con questi diritti vincola l’anima e la rende posseditrice dei beni divini. Sicché ogni atto in più fatto nel mio Voler Divino è una firma che viene eseguita dal tuo Creatore, come se ti facesse scrittura che ti rende padrona della sua felicità, della sua luce, santità e grazia sua. Succede come quando un ricco ama una povera, la quale non esce mai dalla sua casa, e se esce è solo per visitare le proprietà del suo padrone, per portare al suo padrone i frutti dei suoi poteri per renderlo felice dei suoi stessi beni. Il ricco guarda la povera, s’invaghisce di lei, la vede felice in casa sua, ma per essere sicuro della felicità di costei, fa pubblica scrittura dei beni suoi alla povera che l’ha ferito il cuore, che sta sempre in casa sua e se ne serve dei suoi stessi beni per rendere felice il suo amato padrone. Tale è per chi vive nella nostra Volontà Divina, vive in casa nostra, se ne serve dei beni nostri per glorificarci e felicitarci, la sua disparità tra lei e Noi ci farebbe pena, ci peserebbe sul nostro cuore paterno, ma siccome nel nostro Voler Divino non ci possono entrare pene ed infelicità, la facciamo da magnanimo, ad ogni suo atto mettiamo firma, scritturandoli i nostri beni per renderla felice e ricca della nostra stessa felicità, perciò ti ripeto spesso: “Sii attenta figlia mia, non ti far sfuggire nulla”. Perché ogni tuo atto in Esso sono firme che corrono, e firme divine, con cui viene assicurata che la Volontà Divina è tua e tu sei di Essa, i vincoli divini non vengono mai meno, sono vincoli eterni”.