MaM
Messaggio del 7 luglio 1985:Voi commettete degli errori, non perché non realizzate grandi opere, ma perché dimenticate le piccole. E questo succede perché al mattino non pregate a sufficienza per vivere la nuova giornata secondo la volontà di Dio. Anche di sera poi non pregate abbastanza. In questo modo voi non entrate nella preghiera. Perciò non realizzate quello che vi proponete e così vi sentite scoraggiati.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 12-73 Dicembre 25, 1918 Gesù ripete la sua Vita nell’anima.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sentivo tutta afflitta per tante varie ragioni, ed il benedetto Gesù è venuto e quasi compatendomi mi ha detto:

(2)Figlia mia, non ti opprimere troppo, coraggio, sono Io con te, anzi sto proprio in te continuando la mia Vita, ecco perciò la causa che ora senti il peso della giustizia e vorresti che si sgravasse su di te, ora lo strappo delle anime che vogliono andare perdute, ora senti la smania d’amarmi per tutti, ma vedendoti che non hai amore sufficiente, t’ingolfi nel mio amore e prendi tanto amore per quanto tutti mi dovessero amare, e sciogliendo la tua voce argentina mi ami per tutti; e tutto il resto che fai, credi tu che sei tu, niente affatto, sono Io, sono Io che ripeto la mia Vita in te; sento la smania d’essere amato da te, non amore di creatura, ma col mio, perciò ti trasformo, ti voglio nel mio Volere perché in te voglio trovare chi supplisce Me e tutte le creature; ti voglio come un organo che si presta a tutti i suoni che voglio fare”.

(3) Ed io: “Amor mio, vi sono certi tempi che si rende tant’amara la vita, specie per le condizioni in cui mi hai messo”. E Gesù, conoscendo ciò che volevo dirgli, ha soggiunto:

(4) “E tu di che temi? Sono Io che ci penserò a tutto, e quando ti dirige l’uno do grazia all’uno, e quando un’altro, do la grazia all’altro. E poi, non te assisteranno, ma Me stesso, ed a secondo che apprezzeranno l’opera mia, i miei detti ed insegnamenti, così sarò largo con loro”.

(5) Ed io: “Mio Gesù, il confessore apprezzava molto ciò che Tu mi dicevi, tanto che ci teneva tanto, e ha lavorato tanto per farmi scrivere. Tu, che le darai?”

(6) E Gesù: “Figlia mia, le darò il Cielo per compenso e lo terrò in conto dell’ufficio di San Giuseppe e della mia Mamma, che avendo assistito la mia Vita in terra, dovettero stentare per nutrirmi ed assistermi. Ora, stando la mia Vita in te, la sua assistenza e sacrifici li ritengo come se di nuovo me li facessero la mia Mamma e San Giuseppe. Non ne sei tu contenta?”

(7) Ed io: “Grazie, oh! Gesù”.