(1) In questi giorni passati non avevo segnato nulla sulla carta di ciò che Gesù mi aveva detto; mi sentivo una malavoglia, e Gesù nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, perché non scrivi? La mia parola è luce, e come il sole splende in tutti gli occhi, in modo che tutti tengono luce sufficiente per tutti i loro bisogni, così ogni mia parola è più che un sole, che può essere luce sufficiente che illumina qualunque mente, e riscalda ciascun cuore. Sicché ogni mia parola è un sole che esce da Me, che per ora serve per te, scrivendola servirà per altri. E tu col non scrivere vieni a soffocare questo sole in Me, ed impedire lo sfogo del mio amore e tutto il bene che potrebbe fare un sole”.
(3) Ed io: “Ah! mio Gesù, chi è che andrà a calcolare sulla carta le parole che Tu mi dici?”
(4) E Lui: “Questo non sta a te, ma a Me, ed ancorché non venissero calcolate, ciò che non sarà, i tanti soli delle mie parole sorgeranno maestosi, mettendosi a bene di tutti. Invece col non scrivere, impedisci che il sole sorga e faresti tanto male, come se uno potesse impedire che il sole sorgesse sull’azzurro cielo, quanti mali non farebbe alla terra? Quello alla natura, e tu alle anime. E poi, è gloria del sole splendere maestoso e prendere come in mano la terra e tutti con la sua luce, il male è di chi non ne profitta. Così sarà del sole delle mie parole, sarà gloria mia far sorgere tanti diversi soli incantevoli e belli quante parole dico; il male sarà di chi non profitta”.