MaM
Messaggio del 18 Marzo 2002:Cari figli! Come madre vi prego, aprite il vostro cuore, offritelo a me e non abbiate paura di nulla. Io sarò con voi e vi insegnerò come mettere Gesù al primo posto. Vi insegnerò ad amarlo e ad appartenere totalmente a Lui. Comprendete, cari figli, che senza il mio Figlio non c’è salvezza. Bisogna che sappiate che è Lui il vostro inizio e la vostra fine. Solamente con questa conoscenza potete essere felici e meritare la vita eterna. Io, come vostra madre, questo desidero per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1913

11-55 Giugno 12, 1913 La Santissima Trinità nelle anime.

(1) Mentre pregavo stavo unendo la mia mente a quella di Gesù, gli occhi miei a quelli di Gesù, e così di tutto il resto, intendendo di fare ciò che faceva Gesù con la sua mente, coi suoi occhi, con la sua bocca, col suo cuore, e così di tutto, e siccome pareva che la mente di Gesù, gli occhi, ecc., si diffondevano a bene di tutti, così pareva che anch’io mi diffondevo a bene di tutti unendomi e immedesimandomi con Gesù. Ora pensavo tra me: “Che meditazione è questa? Che preghiera? Ah! non sono più buona a nulla, non so neppure riflettere nulla! ” Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come ti affliggi di questo? Invece di affliggerti dovresti rallegrarti, perché quando tu meditavi e tante belle riflessioni sorgevano nella tua mente, tu non facevi altro che prendere di Me parte delle mie qualità e delle mie virtù; ora, avendoti rimasto solo di poterti unire ed immedesimarti a Me, mi prendi tutto, e non essendo buona a nulla, con Me sei buona a tutto, perché con Me vuoi il bene di tutti, e solo il desiderare, il volere il bene, produce nell’anima una fortezza che la fa crescere e la stabilisce nella Vita Divina. Poi, con l’unirsi con Me ed immedesimarsi con Me, si unisce con la mia mente, così tante vite di pensieri santi produce nelle menti delle creature; come si unisce coi miei occhi, così produce nelle creature tante vite di sguardi santi; così se si unisce con la mia bocca darà vita alle parole; se si unisce al mio cuore, ai miei desideri, alle mie mani, ai passi, così ad ogni palpito darà una vita, vita ai desideri, alle azioni, ai passi, ma vite sante, perché contenendo in Me la potenza creatrice, insieme con Me crea l’anima e fa ciò che faccio Io. Ora, questa unione con Me parte per parte, mente per mente, cuore per cuore, ecc., produce in te, in grado più alto, la vita della mia Volontà e del mio Amore, ed in questa Volontà viene formato il Padre, nell’Amore lo Spirito Santo e dall’operato, dalle parole, dalle opere, dai pensieri e da tutto il resto che può uscire da questa Volontà e da questo Amore, viene formato il Figlio, ed ecco la Trinità nelle anime, sicché se dobbiamo operare, è indifferente operare nella Trinità in Cielo, o nella Trinità delle anime in terra. Ecco perciò vado togliendoti tutto il resto, sebbene buone, sante, per poterti dare il più buono ed il più santo, qual sono Io stesso, e di poter fare di te un altro Me stesso, quanto a creatura è possibile. Credo che non ti lamenterai più, non è vero? ”

(3) Ed io: “Ah! Gesù, Gesù, io mi sento invece che mi sono fatta cattiva cattiva, ed il maggior male che non so trovare questa mia cattiveria, ché almeno farei quanto posso a toglierla”.

(4) E Gesù: “Basta, basta, tu vuoi inoltrarti troppo nel pensiero di te stessa, pensa a Me ed Io penserò anche alla tua cattiveria, hai capito? ”

11-56 Giugno 24, 1913

(1) L’anima che non appetisce il bene, sente come una nausea ed un rifiuto del detto bene, e perciò le dette anime sono il rifiuto di Dio.

11-57 Agosto 20, 1913 Per vivere nella Volontà Divina, la vita della propria volontà deve finire.

(1) Mentre pregavo, vedevo in me il mio sempre amabile Gesù e tante anime a me d’intorno, le quale dicevano: “Signore, tutto hai messo in quest’anima”. E stendendomi le mani mi dicevano: “Giacché Gesù è in te, e con Lui tutti i beni, prendi e dà a noi”. Io ne sono rimasta confusa, ed il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nella mia Volontà ci sono tutti i beni possibili, e l’anima che vive in Essa è necessario che vi stia con fiducia operando insieme con Me da padrona. Tutto aspettano le creature da quest’anima, e se non hanno si sentono defraudati; e come può dare se non sta con tutta fiducia operando insieme con Me? Perciò è necessario all’anima che vive nella mia Volontà la fiducia per dare, la semplicità per comunicarsi a tutti, col disinteresse di sé per poter vivere tutta a Me e al prossimo. Tale sono Io”.

(3) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, a chi fa davvero la mia Volontà succede come a quell’albero innestato, che la forza dell’innesto tiene virtù di far distruggere la vita dell’albero che riceve l’innesto, sicché non più i frutti, le foglie del primo albero si veggono, ma quelli dell’innesto, e se il primo albero dicesse all’innesto, voglio ritenermi almeno un piccolo ramoscello per poter dare anch’io qualche frutto per poter far conoscere a tutti che io esisto ancora, l’innesto direbbe: “Tu non hai ragione di più esistere, dopo che ti sei sottomesso a ricevere il mio innesto la vita sarà tutta mia”. Così l’anima che fa la mia Volontà può dire: “La mia vita è finita, non più le mie opere usciranno da me, i miei pensieri, le mie parole, ma le opere, i pensieri, le parole di Colui di cui la Volontà è mia vita”. Sicché Io dico a chi fa il mio Volere: “Tu sei vita mia, sangue mio, ossa mie”. Onde succede la vera e reale Sacramentale trasformazione, non in virtù delle parole del sacerdote, ma in virtù della mia Volontà. Come l’anima si decide a vivere del mio Volere, così la mia Volontà crea Me stesso nell’anima, e come il mio Volere scorre nella volontà, nelle opere, nei passi dell’anima, tante mie creazioni subisce, succede proprio come ad una pisside piena di particole consacrate, quante particole ci sono, tanti Gesù stanno in ciascuna particola. Così l’anima, in virtù della mia Volontà mi contiene in tutto ed in ciascuna parte del suo essere. Chi fa la mia Volontà fa la vera comunione eternale, e comunione con frutto completo”.

11-58 Agosto 27, 1913 Il nemico per via indiretta cerca di turbare l’anima.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo lamentandomi col mio sempre amabile Gesù del mio povero stato presente, e con tutta l’amarezza dell’anima mia gli dicevo: “Vita della mia vita, non più vuoi avere compassione di me, a che pro il vivere? Non più vuoi servirti di me, tutto è finito, è tale e tanta la mia amarezza, che per il dolore mi sento impietrita, e quel ch’è più, mentre io mi sto tutta abbandonata nelle tue braccia, come se neppure mi dessi pensiero della mia grande sventura, gli altri, e tu sai chi sono, mi sussurrano all’orecchio: “E come? E perché? Ancora hai commesso peccati? Ti sei distratta”. E quel che è peggio, mentre ciò mi dicono, mi sento che non voglio sentirli, come se mi rompessero il sonno che tu mi fai fare nelle braccia della tua Volontà. Ah! Gesù, Tu forse non hai badato quanto mi è duro questo dolore, altrimenti verresti a soccorrermi”. E tante altre sciocchezze che gli dicevo. Onde il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, povera mia figlia, ti vogliono contristare, non è vero? Ah! figlia mia, faccio tanto per tenerti in pace e loro ti vogliono turbare! No, no, sappi che il primo a dispiacersi se tu ardissi offendermi sarei Io, quindi il primo a dirtelo, e se niente ti dico non ti dar pensiero; ma vuoi sapere chi è proprio causa di ciò? E’ il demonio, lui si rode di rabbia ed ogni qualvolta tu parli degli effetti della mia Volontà a chi a te si avvicina, monta in furore, e non potendo lui avvicinarsi a chi fa la mia Volontà direttamente, fa il giro, va da chi ti possono avvicinare sotto aspetto di bene, per avere almeno il misero intento di turbare il cielo sereno dell’anima in cui mi delizio d’abitare, quindi da lontano tuona e lampeggia, credendo di fare qualche cosa, ma poveretto, la forza della mia Volontà rompe le sue gambe e fa cadere tuoni e lampi sopra di lui stesso, e resta più infuriato di prima. Oltre di ciò, non è vero come tu dici: “A che pro il mio stato? ” Devi sapere che l’anima che fa davvero la mia Volontà, è tale e tanta la virtù del mio Volere, che in quel luogo dove sta dett’anima, se Io mi avvicino per mandare castighi, trovando la mia Volontà ed il mio stesso Amore, non mi sento di castigare Me stesso in quell’anima, anzi ne resto ferito e vengo meno, ed invece di castigare mi vado a gettare nelle braccia di quell’anima che contiene il mio Volere ed il mio Amore, e mi riposo e ne resto tutto rinfrancato. Ah! se tu sapessi in che strette d’amore mi metti e quanto soffro quando ti vedo menomamente dispiaciuta o turbata per causa mia, staresti più contenta e gli altri ne farebbero a meno di recarti disturbo”.

(3) Ed io: “Vedi oh! Gesù quanti mali faccio io, fino a farti soffrire tanto”. E Gesù subito:

(4) “Figlia mia, non ti turbare per questo, le sofferenze che mi vengono dall’amore dell’anima, contengono insieme grandi gioie, perché l’amore vero, per quanto porta sofferenze, non è mai separato da grande gioia e da indicibili contenti”.

11-59 Settembre 3, 1913 Quando Gesù mette l’anima nella sua Volontà, e lei fa stabile soggiorno nel suo Volere, si mette nelle sue stesse condizioni.

(1) Mentre stavo pregando, ma io non so spiegarmi bene, può essere pure una mia fina superbia, non ci penso mai a me stessa, alle mie grandi miserie, ma sempre per riparare, per consolare Gesù, per i peccatori, per tutti, ma non che ci penso prima, no, solo basta mettermi a pregare e mi trovo in quel punto. Ora, io stavo in pensiero di ciò, ed il mio sempre amabile Gesù venendo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come? Ti dai pensiero per questo? Tu devi sapere che quando Io metto l’anima nella mia Volontà e lei fa stabile soggiorno nel mio Volere, essendo che la mia Volontà contiene tutti i beni possibili ed immaginabili, perciò l’anima si sente che abbonda di tutto e si mette nelle mie stesse condizioni, cioè che sente necessità di dare anziché di ricevere, si sente che lei di nulla ha bisogno, e se vuole può prendere ciò che vuole, non chiedere. E siccome la mia Volontà contiene una forza irresistibile di voler dare, allora è contenta quando dà, e mentre dà resta più assetata di dare, e a che strette si trova quando vuol dare e non trova a chi dare! Figlia, l’anima che fa la mia Volontà la metto alle mie stesse condizioni, e a parte delle mie grandi gioie e amarezze, e tutto il suo operato è suggellato col disinteresse di sé stessa. Ah! sì, chi fa il mio Volere è il vero sole che dà luce e calore a tutti, e si sente la necessità di dare questa luce e calore; e mentre dà a tutti, il sole non prende nulla da nessuno, perché lui è superiore a tutto e non c’è sulla terra chi può eguagliarlo nella luce e nel gran fuoco che contiene. Ah! se potessero vedere un’anima che fa la mia Volontà, la vedrebbero più che sole maestoso in atto di far bene a tutti, e quel che è più, scorgerebbero in questo sole Me stesso. Sicché il segno che l’anima è giunta a fare la mia Volontà, è se si sente in condizioni di dare. Hai capito? ”

11-60 Settembre 6, 1913 Le ore della Passione sono le stesse preghiere di Gesù.

(1) Stavo pensando alle ore della Passione scritte, e come sono senza indulgenza e quindi chi le fa non guadagna, mentre ci sono tante preghiere arricchite di tante indulgenze. Mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù, tutto benignità mi ha detto:

(2) “Figlia mia, con le preghiere indulgenziate si guadagna qualche cosa, invece le ore della mia Passione, che sono le stesse mie preghiere, le mie riparazioni e tutto amore, sono proprie uscite proprio dal fondo del mio cuore, hai tu forse dimenticato quante volte mi sono unito con te per farle insieme, ed ho cambiato i flagelli in grazie su tutta la terra? Quindi è tale e tanto il mio compiacimento, che invece dell’indulgenza le do una manata d’amore, che contiene prezzi incalcolabili d’infinito valore, e poi, quando le cose sono fatte per puro amore, il mio Amore vi trova lo sfogo, e non è indifferente che la creatura dà sollievo e sfogo all’Amore del Creatore”.

11-61 Settembre 12, 1913 L’estasi della Umanità di Gesù, e l’estasi della Divina Volontà.

(1) Stavo pensando come Gesù benedetto ha cambiato le cose, anche venendo non resto impietrita come prima, ma appena se ne va mi sento allo stato naturale, io non so che mi è successo, e quel che è più, mi sento infastidita se mi viene il pensiero, oppure chi ha autorità su di me volesse conoscere le cose mie. Onde il buon Gesù che mi vigila ogni pensiero, e neppure uno ne vuole che nella mia mente scordasse, nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vorresti tu forse che Io usassi funi e catene per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

11-62 Settembre 20, 1913 Tutto ciò che succede intorno e dentro dell’anima, non è che il lavorio continuo di Gesù di far adempiere e svolgere in essa la sua Volontà.

(1) Stavo pensando allo stato presente, come poco o nulla ci soffro, e Gesù subito:

(2) “Figlia mia, tutto ciò che succede intorno e dentro dell’anima, amarezze, piaceri, contrasti, morti, privazioni, contenti e altro, non è che il mio lavorio continuo di far adempiere e svolgere in loro la mia Volontà, quando questo ottengo, tutto è fatto e perciò tutto le dà pace, anche lo stesso patire pare che vuol stare lontano, vedendo che il Volere Divino è più di lui e che le tiene luogo di tutto e supera tutto; pare che tutti le facciano riverenza, ed Io stesso quando l’anima giunge a questo punto che di tutto se ne serve per farmi compiere il lavorio del mio Volere, fatto ciò la dispongo per il Cielo”.

11-63 Settembre 21, 1913 Tutte le cose che l’anima fa nella Divina Volontà ed insieme con Gesù, acquistano le sue stesse qualità. Tutte le opere di Gesù stanno sempre in atto.

(1) Questa mattina, il mio sempre amabile Gesù si ha fatto vedere con una dolcezza e affabilità indescrivibile, come se mi volesse dire una cosa a Lui tanto cara e a me di grande sorpresa. Onde, tutta abbracciandomi e stringendomi al suo cuore mi ha detto:

(2) “Figlia diletta mia, tutte le cose che l’anima fa nella mia Volontà ed insieme con Me, cioè, preghiere, azioni, passi, ecc., acquistano le mie stesse qualità, la stessa vita e gli stessi valori. Vedi, tutto ciò che Io feci sulla terra, preghiere, patimenti, opere, stanno tutti in atto e staranno in eterno a bene di chi ne vuole. Il mio operato differisce dall’operato delle creature; contenendo in Me la potenza creatrice, parlo e creo, come un giorno parlai e creai il sole, e questo sole che è sempre pieno di luce e di calore, e dà sempre luce e calore, come se stesse in atto di ricevere da Me creazione continua, senza mai diminuirne. Tale fu il mio operato in terra, contenendo in Me la potenza creatrice, come il sole sta in continuo atto di dar luce, così le preghiere che feci, i passi, le opere, il sangue sparso, stanno in continuo atto di pregare, di operare, di camminare, ecc., sicché le mie preghiere continuano, i miei passi stanno sempre in atto di correre appresso alle anime, e così del resto, altrimenti che grande differenza ci sarebbe tra il mio operato e quello dei miei santi?

(3) Ora, senti figlia mia una cosa bella bella, e non ancor capita dalle creature: Tutto ciò che l’anima fa insieme con Me e nella mia Volontà, come sono le cose mie restano le sue, il connesso della mia Volontà e l’operato insieme con Me, partecipa della mia stessa potenza creatrice”.

(4) Io ne sono rimasta estatica e con una gioia che non potevo contenere, e ho detto: “Possibile, oh! Gesù tutto questo? ”

(5) E Lui: “Chi ciò non comprende, può dire che non mi conosce”.

(6) Ed è scomparso. Ma io non so dir bene né so spiegarmi meglio, chi può dire ciò che mi faceva comprendere? Anzi mi pare di aver detto spropositi.

11-64 Settembre 25, 1913 I Sacramenti producono i suoi frutti a seconda che le anime sono assoggettati alla Divina Volontà, e a seconda il connesso che hanno col Divin Volere così producono gli effetti.

(1) Avendo detto al confessore che Gesù mi aveva detto che la Volontà di Dio è il centro dell’anima, e che questo centro sta nel fondo dell’anima, che come sole spandendo i suoi raggi dà luce alla mente, santità alle azioni, forza ai passi, vita al cuore, potenza alla parola, a tutto; non solo, ma questo centro della Volontà di Dio, mentre ci sta dentro per fare che mai le potessimo sfuggire, e per essere a nostra continua disposizione e neppure un minuto lasciarci soli e separati, ci sta di fronte, a destra, a sinistra, di dietro e dovunque, anche in Cielo sarà nostro centro. Il confessore diceva che invece il nostro centro è il santissimo Sacramento. Ora, nel venire il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, Io dovevo fare in modo che la santità doveva essere agevole ed accessibile a tutti, meno che loro non la volessero, a tutte le condizioni, in tutte le circostanze ed in tutti i luoghi. E’ vero che il Santissimo Sacramento è centro, ma chi lo istituì? Chi soggiogò la mia Umanità a rinchiudersi nel breve giro di un’ostia? Non fu la mia Volontà? Quindi la mia Volontà primeggerà sempre su tutto; e poi, se il tutto sta nell’Eucaristia, i sacerdoti che mi chiamano dal Cielo nelle loro mani e che stanno i più di tutti al contatto delle mie carni sacramentali, dovrebbero essere i più santi, i più buoni, ed invece molti sono i più cattivi. Povero Me, come mi trattano nel Santissimo Sacramento! E tante anime devote che mi ricevono, forse ogni giorno, dovrebbero essere tante sante se bastava il centro della Eucaristia, ed invece, cosa da piangere, sono sempre allo stesso punto: Vanitose, iraconde, puntigliose, eccetera, povero centro del Santissimo Sacramento, come resto disonorato. Invece, una madre di famiglia che fa la mia Volontà e che per le sue condizioni, non che non vuole, ma non può ricevermi tutti i giorni, si vede paziente, caritatevole, porta il profumo in sé delle mie virtù eucaristiche; ah! è forse il Sacramento o la mia Volontà cui essa si è sottoposta che la tiene soggiogata e supplisce al Santissimo Sacramento? Anzi ti dico che gli stessi Sacramenti producono i frutti a seconda che le anime sono assoggettati alla mia Volontà, a seconda il connesso che hanno col mio Volere così producono gli effetti, e se connesso col mio Volere non ce, ne si comunicheranno di Me, ma resteranno digiuni; si confesseranno, ma resteranno sempre lordi; verranno alla mia presenza Sacramentale, ma se i nostri voleri non si confrontano, sarò per loro come morto, perché solo la mia Volontà nell’anima che si fa soggiogare da Essa produce tutti i beni e dà vita agli stessi Sacramenti, e chi ciò non comprende, significa che sono bambini nella religione”.