MaM
Messaggio del 2 maggio 2014:Cari figli! Io, vostra Madre, sono con voi per il vostro bene, per le vostre necessità e per vostra personale istruzione. Il Padre Celeste vi ha dato la libertà di decidere da soli e di conoscere da soli. Io desidero aiutarvi. Desidero essere per voi Madre, maestra di verità, affinché con la semplicità di un cuore aperto conosciate l’immensa purezza e la luce che da essa proviene e dissolve le tenebre, la luce che porta speranza. Io, figli miei, capisco i vostri dolori e le vostre sofferenze. Chi potrebbe capirvi meglio di una Madre! Ma voi, figli miei? È piccolo il numero di coloro che mi capiscono e mi seguono. Grande è il numero degli smarriti, di coloro che non hanno ancora conosciuto la verità in mio Figlio. Perciò, apostoli miei, pregate ed agite. Portate la luce e non perdete la speranza. Io sono con voi. In modo particolare sono con i vostri pastori. Li amo e li proteggo con Cuore materno, perché essi vi guidano al Paradiso che mio Figlio vi ha promesso. Vi ringrazio!

Messaggi di altre apparizioni

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - Messaggi anno:1909

9-25 Novembre 25, 1909 Tanto in Gesù come nelle anime, il primo lavorio lo fa l’amore.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo pensando all’agonia di Gesù nell’orto; e facendosi vedere appena il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, gli uomini non fecero altro che lavorare la scorza della mia Umanità, e l’amore eterno mi lavorò tutto il di dentro, sicché nella mia agonia, non gli uomini, ma l’amore eterno, l’amore immenso, l’amore incalcolabile, l’amore nascosto mi aprì larghe ferite, mi trafisse con chiodi infuocati, mi coronò con spine ardenti, mi abbeverò con fiele bollente; sicché la mia povera Umanità, non potendo contenere tante specie di martiri in un medesimo tempo, sboccò fuori larghi rivi di sangue, si contorceva e giunse a dire: “Padre, se è possibile togliete da Me questo calice, però non la mia, ma la tua Volontà sia fatta”. Ciò che non fece nel resto della Passione. Sicché tutto ciò che soffrii nel corso della Passione, lo soffrii tutto insieme nell’agonia, ma in modo più intenso, più doloroso, più intimo, perché l’amore mi penetrò fin nelle midolla delle ossa e nelle fibre più intime del cuore, dove mai potevano giungere le creature, ma l’amore a tutto arriva, non c’è cosa che gli possa resistere. Onde il mio primo carnefice fu l’amore. Perciò nel corso della Passione non ci fu in Me neppure uno sguardo bieco verso di chi mi faceva da carnefice, perché tenevo un carnefice più crudo, più attivo in Me, qual era l’amore, e dove i carnefici esterni non giungevano, o qualche particella veniva risparmiata, l’amore riprendeva il suo lavoro e in nulla mi risparmiava. E così è in tutte le anime, il primo lavoro lo fa l’amore, e quando l’amore ha lavorato e la ha riempito di sé, quello che si vede di bene all’esterno, non è altro che lo sbocco del lavorio che l’amore ha fatto nell’interno”.

9-26 Dicembre 22, 1909 Il perché degli stati di abbandono nelle anime sante prima di morire.

(1) Avendo fatto la comunione stavo lamentandomi col benedetto Gesù delle sue privazioni, e se viene è quasi sempre a lampo, oppure tutto silenzioso. E Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quasi in tutte le anime in cui mi sono comunicato in modo straordinario, ho permesso alla fine della vita questi stati di abbandono, e questo non solo per altri miei fini, ma anche per restare in tutta la mia condotta onorato e giustificato, perché molti dicono: “Sicuro che queste anime dovevano giungere ad un punto sì alto di santità e tanto lo hanno amato, con tanti favori, con tante grazie e carismi, dovevano essere ben ingrate per non giungere a tanto. Se li avessimo ricevuto noi, anche noi saremmo giunti più di loro”. Ed Io, a giustificare la mia condotta, manifesterò loro gli abbandoni, le privazioni in cui ho messo queste anime, che è un purgatorio vivente per loro, e quindi la loro fedeltà, l’eroismo delle loro virtù, e come è più facile e tollerabile soffrire la povertà senza conoscere le ricchezze, che nascere ricco, abituarsi a vivere ricco, e poi perdere le ricchezze e vivere povero; molto più che le ricchezze soprannaturali non sono come le materiali che servono al corpo, e al più si diffondono all’esterno, le soprannaturali penetrano fin nelle midolla, nelle fibre più intime, nella parte più nobile dell’intelligenza, basta dire che è più che martirio. Io stesso mi impietosisco tanto, che quasi mi si spezza il cuore per tenerezza, e sono costretto a sentirmelo spezzare spesso spesso che non posso resistere, ed anche per dar loro forza per poter compiere la loro consumazione. Tutti gli angeli e santi hanno l’occhio su di loro e me le vegliano per non farle soccombere, sapendo il crudo martirio che soffrono. Figlia mia, coraggio, tu hai ragione; ma sappi che tutto è amore in Me”.

(3) E mentre ciò diceva, pareva che più si allontanava. Io mi sentivo consumare anche la stessa natura e sciogliermi nel nulla. Quelli germi di fortezza che mi pareva di sentire, di luce, di conoscenza, tutto si risolveva nel nulla; io mi sentivo morire, eppure vivo. In questo mentre è ritornato, e pareva che prendendomi in braccio mi sosteneva questo mio nulla, e pareva che mi dicesse:

(4) “Vedi figlia mia, come sciogliendosi il piccolo germe della tua fortezza, il lumicino della tua luce, la piccola conoscenza che hai di Me, e tutte le altre tue piccole doti, sottentra la mia fortezza, la mia luce, la mia sapienza, la mia bellezza, e tutte le altre mie doti a riempire questo tuo nulla? Non ne sei tu contenta?”

(5) Ed io gli ho detto: “Senti Gesù, se continuerai così perderai il gusto di tenermi in terra”. E l’ho ripetuto varie volte. E Gesù, non volendo sentire questo mio dire mi ha risposto:

(6) “Senti figlia mia, Io non perderò mai il tuo gusto, se ti terrò in terra, terrò in terra il gusto; se ti porterò in Cielo, terrò il tuo gusto in Cielo. Sai piuttosto chi perderà il gusto? Il tuo confessore”.