Gesù mi faceva vedere il presente e il futuro
Vorrei nascondere bene il mio dolore per compiere meglio la volontà di Gesù; ma mi è molto difficile, tanto è forte e acutissimo. Almeno in queste righe devo mostrarlo e dire che soffro. Se non fosse il dolore, nulla avrei da dire: è il dolore che vive e parla. In me e in tutte le mie cose sento la morte. Ma il dolore è tanto vivo, acuto e penetrante, che si insinua in tutto il mio essere: corpo, cuore, anima. Se la mia ignoranza lo lasciasse parlare, giungerebbe molto lontano, si stenderebbe sul mondo e gli mostrerebbe la sua vita di martirio. Le labbra no, ma il cuore e l'anima emettono sospiri, gemiti profondi, che spero giungano sino a Te, mio Dio. Ma il mio spirito ripete sovente: - Tutto per Gesù! Tutto per Tuo amore, tutto per le anime! - Non so cosa sento in me: so che è un martirio penoso: odio il mondo, odio me stessa; sento una rivolta contro di lui e contro di me. Non voglio e voglio, e devo volere castigarlo e castigare me stessa con tutta la giustizia. Questa giustizia è in me, pesa su di me e non è mia. È tanto grande, tanto infinita; mi pare la giustizia di Dio. Sono io che debbo essere castigata e punita; la mia cattiveria, il mio veleno, mi pare si opponga contro Dio; mi sento armata di grossi pugnali e di tutti gli strumenti di martirio per ferire lo stesso Gesù, lo stesso Dio. Sento anche un grande rancore contro di Lui: mi pare di odiare l'amato Signore. Sono ignorante, non so dire nulla, mi sento come una principiante che parla del suo dolore: il mio calvario! Benedetto sia il mio calvario e benedetto sia Gesù: è opera Sua.
... Questa mattina portavo il Calvario nel mio cuore: non mi faceva sentire questa o quella sofferenza, ma tutte le sofferenze... Sulla cima della tormentosa montagna sono rimasta in croce e vi era pure Gesù. Egli mi faceva vedere il presente ed il futuro, ma solo riguardo al dolore del suo divin Cuore, solo riguardo all'ingratitudine del mondo contro di Lui: non vi sono parole che possano esprimere tali angosciose sofferenze. Gesù, solo amore per amare; il mondo, solo malvagia crudeltà per ferire... I sospiri del Cuore divino di Gesù passavano attraverso il mio, me lo facevano dolere tanto: la causa di questi sospiri era la visione completa di ciò che sarebbe stato il mondo fino alla fine dei secoli... È venuto Gesù, mi ha dato vita, ma non mi ha dato luce, né mi ha tolto il dolore del cuore... -
Figlia mia, sei nelle tenebre per togliere i peccatori dalle tenebre eterne. Io non voglio che tu veda in te la mia luce, la mia grazia, la mia grandezza, l'onnipotenza, gli effetti della mia Vita divina, ma che il mondo veda e comprenda che è la Sapienza divina a lavorare nella tua anima, per il bene delle anime, che è l'Amore divino a mostrarle il cammino, la verità, la vita... Ti ho scelta, figlia mia, ... per questi tempi in cui la malizia umana ha raggiunto il suo culmine e non cessa di sfidare la giustizia del Mio Eterno Padre. Sono venuto a questo calvario a prendere la riparazione che una vittima può dare al suo Signore. Dammi il tuo dolore, figlia mia, nascosta nella mia grandezza. - O mio Gesù, Ti do il mio dolore, il mio povero dolore che in sé nulla vale. Lo unisco sempre ai dolori di Mammina e Te lo offro mediante le Sue mani; aggiungi i meriti della Tua Santa Passione; presenta questo valore infinito all'Eterno Padre. Chiedigli Tu perdono per il mondo; chiedi che non lo castighi ora, che aspetti la sua conversione. Digli di mandare su di noi la Sua misericordia, l'amore, il perdono e non la giustizia. O mio Gesù, accetta il dolore che ora prova il mio povero cuore, la mia tristezza e l'abbandono: tutto per tuo amore e per la salvezza del mondo... - ... (diario, 16-12-1949).
« Sapessi il valore della sofferenza! »
... All'inizio di questo nuovo anno, invece di ardere in amore, di chiederti perdono e fare propositi di non offenderti più, incominciai con freddezza, indifferenza, ignoranza completa... Non so ringraziarti, non so conservare gli ardenti desideri di servirti ed amarti; non conservo in me i buoni propositi che mi ispiri e la luce divina con cui lo Spirito Santo mi illumina: la spengo, non la lascio brillare. Estinguo in me tutto ciò che è buono, lascio vivere solo il peccato. La mia morte, la mia ignoranza mi
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... All'inizio di questo nuovo anno, invece di ardere in amore, di chiederti perdono e fare propositi di non offenderti più, incominciai con freddezza, indifferenza, ignoranza completa... Non so ringraziarti, non so conservare gli ardenti desideri di servirti ed amarti; non conservo in me i buoni propositi che mi ispiri e la luce divina con cui lo Spirito Santo mi illumina: la spengo, non la lascio brillare. Estinguo in me tutto ciò che è buono, lascio vivere solo il peccato. La mia morte, la mia ignoranza mi consentono di sentire, vedere e comprendere molto bene; quanto sono carica di miserie!...
Mi sorride nell'anima soltanto la volontà divina di Gesù: unico sorriso, unica consolazione e gioia. Oh, che abbandono! Come sono sola! Gesù, sono la Tua vittima.
lo vorrei, o meglio sento necessità, necessità infinita, di parlare di cose grandi: dell'amore di Gesù e di Mammina, e della gravità delle offese fatte ai loro Cuori che amano tanto. Gesù ama, ama. Con quanto amore! E le offese orribili vanno a ferire questo amore che è Gesù stesso! E Mammina, la cara Mammina è con Lui ferita! L'amore, l'amore! Non so dirne la grandezza! Gesù, abbi pietà di me!
Le mie torri sembra che insieme a me stiano perdendo la vita: dànno segno di vita soltanto di secolo in secolo. ... Sul Calvario, fissata alla croce, sentii come se nel mio petto ansimasse quello di Gesù e palpitasse il suo divin Cuore... Venne il silenzio della morte: essa regnò sul Calvario. Gesù si affrettò a venire di nuovo con la sua Vita e con la sua Luce... -
Figlia mia, ho fame; ho sete! Sto ardendo. Vieni a saziarmi, vieni a dissetarmi, vieni a spegnermi questo fuoco! Ho fame di anime, ho sete di amore... Amami! Fa' che molti cuori Mi amino! Attirali a Me! - O mio Gesù, sono povera. Non ho di che sfamarti. E il mio cuore freddo non ha amore per amarti. Come posso soddisfarti? Dammi ciò che è tuo, poi vieni a prendere ciò che desideri. Sono la Tua vittima. - ... Sono contento, sono consolato; sono saziate la mia fame e la mia sete. -
- Quanto sei buono, o Gesù. Ti soddisfi con ben poco. In me non puoi trovare altra cosa se non desiderii: ma anche questi sono tuoi.
- Mia sposa amata, scuola sublime di sofferenza e di scienza divina! Consenti al mondo di venire a te per imparare: che impari in te l'arte di ben soffrire, di amare follemente e di servirmi con tutta la sapienza. Io sono mendico; non ti dico come alla Samaritana « Sapessi chi ti chiede da bere » perché tu lo sai; Io sono Gesù, il mendico di amore, il preferito del tuo cuore. Ma ti dico « Se sapessi il valore della tua sofferenza! ». Vengo a chiedertela, sono mendico di essa: dammela per le anime. - ... (diario, 6-1-1950).
« Mio buon padre [Pinho], ... Soffro tanto, soffro immensamente. È tanto grande la mia sofferenza che mi sento tutta dilacerata nel corpo e nell'anima: questo dolore giunge fino a Dio. La stessa lancia che ferisce il Cuore divino di Gesù sembra ferire anche il mio. II Suo dolore è mio, il mio è Suo; siamo due nella stessa sofferenza, nella stessa unione, come in uno solo. Come può Dio unirsi a me? Come può la purezza per essenza, la vita senza fine unirsi alla più grande immondezza, alla morte eterna? Mio Dio, non lo posso neppure pensare! O padre mio, se potesse udire il grido doloroso del mio cuore e della mia anima, ne proverebbe timore: è un grido che non emetto io, esce da me e non sono io [ad emetterlo], assomiglia al grido di Gesù sul Calvario. Sono disanimata per non sapere dire nulla... Mi pare che se anche tutto il mondo parlasse non direbbe ciò che io ho necessità di dire; la mia ignoranza è muta; povera me!... Il Cardinale [Cerejeira patriarca di Lisbona] mi manda a dire varie cose, infondendomi fiducia: che circa la mia vita non sono ingannata, come tanto mi sembra; che preghi per lui, che egli pure prega per me e che tutti i giorni nella santa Messa mi offre al Signore; e altre cose belle che io non so dire. Da Roma ho ricevuto da d. Umberto una cartolina illustrata con la fotografia del Santo Padre a braccia aperte e occhi al cielo. C'era scritto così: "Sono stato ricevuto dal Santo Padre e gli ho chiesto una benedizione speciale per lei, dopo avergli raccontato qualcosa della sua vita. Egli, aprendo le braccia affettuosamente ed in preghiera, ha detto: - Sì, sì! Non una ma tutte le benedizioni a quella cara figliola - e ha aggiunto - Anche a tutti i suoi cari e a coloro che la attorniano. -". Rimasi contenta e l'apprezzai più che una somma di milioni... » (lettera a p. Pinho, 9-1-1950).
Mio caro dolore! Non ne posso più, ma ti voglio!
...O mio Dio, voglio fare la tua divina Volontà, ma con quale sacrificio detto queste parole! Sento come se il mio sangue fosse l'inchiostro ed il cuore la penna; il grande sforzo che io faccio pare strapparmi tutte le vene del corpo. L'obbedienza, l'amore a Gesù, sono superiori a tutto questo. Ma la morte regna e l'ignoranza tace: non so parlare.
Il cuore, l'anima piangono, sono dilacerati: il dolore è pungente. Mio Gesù, come si può soffrire tanto, e per di più una sofferenza morta, senza valore, almeno secondo me? È ciò che io sento: in me nulla ha valore, né vita. Io non posso sostenere la vita, questa vita che non è mia, né sopportare il mondo. Non so cosa sento: ho in me un potere superiore al mondo: può punirlo e castigarlo. Sembra che stia per farlo ad ogni momento; non so quale forza trattiene questo potere: non castiga, indietreggia, rimane come se gli cadessero le braccia senza potersi muovere per castigarlo. Questo potere ha occhi tenerissimi, guarda il mondo con compassione. Ed io sono sempre il veleno, la rovina di tutta l'umanità. Mio Dio, mio Dio, che sentimenti tanto differenti; e tutto questo avviene in me!... (diario, 13-1-1950).
... Tutto il mondo è caduto su di me: che peso schiacciante! La giustizia divina è caduta sul mondo, ed insieme al mondo mi annienta e sgomenta. Sono come nel più profondo della terra con tutto questo peso su di me. I miei gemiti e tutto il mio dolore si immergono nelle tenebre e nel silenzio della morte; e lì finisce tutto; non ho nulla da offrire a Gesù. Che tormento!... Ma queste tenebre mi mostrano tanta corruzione, tanti vizi, tanti crimini... Questa immensità di crimini andò a ferire ciò che vi è di più delicato, di più puro e santo: il Cuore di Gesù. È un tormento insopportabile; non posso consentire una cosa simile e non posso impedire il peccato, offesa contro il Cielo. Che fare, o Gesù? Che fare se non confidare in Te e ripeterti sempre: - Sono la Tua vittima - ? ... - Invita, figlia mia, le anime ad amare il mio divin Cuore, ad avvicinarsi con amore all'Eucarestia e ad amare il Cuore della Madre mia benedetta; chi lo farà con retta intenzione, con amore puro, non corre pericolo di perdersi: prometto loro la salvezza... - ... (diario, 20-1-1950).
... Vorrei dire tante e svariate cose, ma non so. Sono la più grande ignorante che il mondo ha veduto. Parlate voi, Angeli e Cherubini, parlate della grandezza dell'amore di Gesù e di Mammina; mostrate quanto i Loro divini Cuori ci amano e desiderano essere da noi corrisposti! L'amore, l'amore! Quanto amore vorrei avere per amare! Parlate voi, o martiri, per me! Mostrate quanto costa la sofferenza, ma quanto valore ha per Gesù se sopportata con rassegnazione ed amore! O dolore, mio caro dolore! Io non ne posso più, ma ti voglio; non posso lasciarti! Senza di te non avrei vita, non saprei vivere sulla terra... (diario, 3-2-1950).
Mi sento continuamente battuta come la castagna nel riccio e le olive sull'ulivo [quando vengono bacchiate]. Mio Dio, che spaventose sofferenze, e quanto ancora più spaventoso è per me il doverne parlare! Mi piacerebbe sì soffrire, ma tanto in silenzio, tanto nascosta che nessuno lo potesse scoprire: soffrire per Gesù, per le anime, ma che proprio solo Gesù fosse a conoscenza del mio martirio. Mi vergogno di parlare tanto del mio soffrire, benché non sia un lamento, essendo causato dall'obbedienza. Sono tanto piena di sofferenza: sento come se il mio dolore sia esteso sul mondo intero e arrivi al Cielo... Mi sento sfinita, proprio sfinita. Invoco tutto il Cielo; lo invoco di venirmi in aiuto. La mia stanchezza nella sofferenza mi porta alla morte; io sono già morta e scorgo avvicinarsi un'altra morte: viene a grandi passi cadenzati e viene diritta verso di me a ferirmi come saetta di fuoco. Mio Gesù, cosa è stato del mio passato, di quanto ho sofferto, del poco bene compiuto? Tutto è morto, mio Dio; è morto tutto e morirà sempre; vive solo il dolore e appaiono soltanto le mie tremende malvagità. Che veleno, che male comunico al mondo! Quale ferita io causo a Gesù!... Le mie forze non mi aiutano; è enorme il sacrificio della obbedienza [a dettare] ... La mia ignoranza mi appare vivamente, copre la luce del mio spirito e la mia scarsa intelligenza non mi permette di dire nulla; ma voglio amare il mio Gesù... (diario, 10-2-1950).
Siamo stati crocifissi sulla stessa croce (Momenti della Passione)
... Io non so, ma sento da alcuni giorni come se fossi sulle fiamme dell'inferno, anche se per ora non vi sono caduta. È un orrore. Mi pare che in quelle fiamme ardano la mia anima ed il mio corpo con tutti i sensi. È in quelle fiamme che si estingue completamente la grave e grande cattiveria che ciascuno racchiude in sé. La mia ignoranza non sa dire altro di questo tormento terribile. Quando non sono in queste fiamme, sento che continuo ad avvelenare il mondo con il veleno dei sensi
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... Io non so, ma sento da alcuni giorni come se fossi sulle fiamme dell'inferno, anche se per ora non vi sono caduta. È un orrore. Mi pare che in quelle fiamme ardano la mia anima ed il mio corpo con tutti i sensi. È in quelle fiamme che si estingue completamente la grave e grande cattiveria che ciascuno racchiude in sé. La mia ignoranza non sa dire altro di questo tormento terribile. Quando non sono in queste fiamme, sento che continuo ad avvelenare il mondo con il veleno dei sensi stessi...
E così vado soffrendo giorno e notte, nelle mie torri moribonde. Ho avuto tanto da soffrire e nulla da dare al mio Gesù. Ieri soffrii molto nel corpo e nell'anima... Ero nell'Orto... Oggi, sempre in un mare di dolori, ho percorso il Calvario senza un lamento... Siamo stati crocifissi sulla stessa croce come fossimo uno solo... Le Sue lacrime di sangue scorrevano sul mio viso... Mi hanno accompagnato sofferenze di ogni specie fino al momento in cui Gesù è spirato... Poco dopo Gesù mi ha fatto sentire nel cuore la sua divina Presenza... Molto unita al suo divin Cuore ho ricevuto onde di fuoco del Suo amore. Che dolcezza deliziosa! In Lui sono rimasta tutta confortata.
- O mio Gesù, come il dolore costa, così il Tuo amore rende tutto soave, dà forza per tutto. - Dammi il tuo dolore, figlia mia! Il mondo si perde: dammi il tuo dolore. Il martirio dell'inferno che hai sopportato è per impedire che le anime vi cadano eternamente... Chiama i peccatori a Me: li voglio, li voglio! (diario, 17-2-1950).
Gesù, aiutami, se con questo [diario] Ti do gloria. Ho bisogno di un miracolo per fare l'obbedienza di dire ciò che avviene nella mia anima... La mia orazione vocale è stata ben poca [durante la settimana], ma il mio spirito nelle fiamme della sofferenza non si è disgiunto da Gesù... [Dicevo:] « O Gesù, o Mammina, sono qui per soffrire e compiere la vostra volontà; sono la vostra vittima ». Al tempo stesso ricordavo a Gesù tutto e tutti. Sia benedetto il Signore che ha tanto da darmi e che mi ha scelta per la sofferenza.
Provo una grande pena per non essere pura in tutto il mio vivere, per non usare della carità di Gesù come dovrei, per non compiere in tutto e per tutti la sua divina Volontà. Conosco bene la mia miseria; ed è tanto grande che mi spaventa; conosco bene il mio nulla e la mia vita senza vita che non dà nulla al mio Gesù... Sono veleno senza rimedio: do a tutti la morte. La mia anima vede la mortalità che con questo veleno do a tutta l'umanità. E la morte viene diritta verso di me: la vedo già più vicina e mi viene diritta al cuore per togliergli la vita. Il fuoco delle mie torri, sovente, pare che si spenga; minaccia la fine della sua esistenza... Soffro molto, indicibilmente, per non sentire né coraggio né forza per soffrire. È un nuovo martirio tormentoso. ... Ieri, sul far della sera, rimasi avvolta in una notte tenebrosa e tristissima; sentii come se tutto ciò mi accompagnasse già da molti anni. Mi spaventò quella visione pregnante di tutto ciò che era dolore.
Venuta la notte, sul terreno dell'Orto si alzò un mare immenso, le sue onde sbattevano contro di me; investita, caddi sulla terra immonda e macchiata: tutte le macchie erano mie. Tremavo di sgomento e mi pareva che tremasse tutto il suolo. Lo bagnai con il sudore di sangue. Vidi Gesù che ne era inzuppato; soffrii con Lui, Lo accompagnai, ma senza più vederlo. Durante la notte del mio martirio andai più volte a cercarlo; non Lo trovai né Lo sentii; soffrii con Lui, che rimase sempre occulto. Questa mattina ho udito che mi invitava ad accompagnarlo: - Vieni, figlia mia, soffri con Me, non lasciarmi solo. - Da allora non so quale legame ha vincolato il mio povero cuore al Suo: non L'ho più potuto lasciare: L'ho accompagnato ai tribunali e per tutte le vie dell'amarezza; portavo con Lui la croce ma in modo che mi pareva di essere io a sottopormi ad essa, e non gli uomini a collocarla sulle mie spalle: non era una imposizione esterna, ma la mia volontà della croce, la mia sete di sofferenza. Che mare continuo di dolore nell'anima e nel corpo! Sul Calvario ho sentito come se fossi io stessa a collocarmi sul legno e a stendere mani e piedi per essere crocifisso. Era un abbraccio eterno alla croce, all'opera di redenzione... Nell'ansia di darmi interamente nell'amore più puro ed intenso, è giunto il momento di dare la vita... Presto è venuto Gesù con la sua Vita: - Figlia mia, il posto della vittima è sulla croce: quanto maggiore è la sua sofferenza, tanto più la rendo simile a Me e maggiore è il segno del mio infinito amore. Ti amo; ti ho scelta vittima per il più alto grado. O quanto sublime e nobile è la tua missione! Soffri contenta per mio amore, chiedimi ciò che desideri: ti faccio grande e potente. - Di mano in mano che Gesù parlava, il mio spirito si oscurava sempre di più: mi pareva non fossi io ad udirlo; non Lo comprendevo neppure. - O Gesù, guarda lo stato della mia anima: è per tuo amore! -
- Figlia mia, il buon apprendista è così: fedele al suo maestro, non guarda i propri gusti, si preoccupa soltanto degli ordini di chi lo ha istruito... Voglio che sia così il tuo vivere: è così che mi piaci e mi consoli: fai la mia volontà e salvi le anime. Vieni qui a riposare in Me, vieni al mio divin Cuore a prendere balsamo per il tuo... - Raggi di sole usciti dalla piaga del suo Cuore sono penetrati nel mio: mi sono sentita rimescolare dentro; a poco a poco mi sono sentita un'altra, piena di luce e di vita; il dolore del cuore è scomparso. Non so, ma mi pare di essermi addormentata. Mi ha risvegliata Gesù: - Mia figlia, ti voglio più forte per darti più dolore; va' coraggiosa alla tua croce. Vorrei che la tua vita raggiungesse già tutte le anime. La vita della discepola assomiglia a quella del Maestro. Vorrei che tutti vedessero nella tua vita la fedeltà alla grazia, l'immenso amore alla croce e alle anime. Vorrei che tutto il mondo sapesse che in questo calvario continua la mia opera di rendenzione, di salvezza. - Mentre Gesù parlava, vedevo come se presentasse agli occhi degli uomini un non so che di scritto [che teneva] nelle sue divine Mani, come fosse un libro. Ho visto e compreso la sua ansietà di diffonderne la lettura.
- Gesù, senza di Te sono nulla, con Te sarò tutto. Sono sempre la tua vittima. - ... (diario, 24-3-1950).
Il mondo è in tenebre e in tenebre spaventose è la mia anima. Essa vede che il peccato fu la causa di queste tenebre e del disordine di tutta l'umanità peccatrice. Io non posso guardare il mondo; sento e vedo con l'anima che neppure Gesù lo può guardare e lo fugge sgomento: fugge perché è espulso dai cuori, fugge perché è da loro crudelmente ferito. La mia anima vede di più: vede l'Eterno Padre scaricare su tutto questo la Sua infinita giustizia. Parlate, o Cieli, dite ciò che la mia ignoranza non sa dire! Mostrate al mondo la gravità del peccato, ciò che è un'offesa fatta alla maestà di Dio e ciò che è il rigore della Sua giustizia. Io vorrei dir tutto, ma non so: che triste ignoranza!
Il mio cuore non ha forza per resistere a questa infinità di dolore. Vengo meno, cado, muoio sotto il peso veramente schiacciante; non mi muovo, non mi sollevo davvero verso Dio... (diario, 3-3-1950).
«La tua vita può essere compresa solo da anime di profonda vita interiore»
... La mia vita, o Gesù, la mia vita che tormento! Accettalo, offrilo all'Eterno Padre...
È venuto Gesù...: - Vieni, figlia mia, rialzati, entra nel mio Cuore e riposa; prendi conforto... Il tuo cuore necessita di nuova vita. - ... Io sapevo che stavo in Lui, ma non avevo luce e soffrivo un dolore profondissimo nel cuore. - Vedi come soffro, Gesù: è per Tuo amore. Vedi che non ho nulla da darti perché non è mio il dolore... - In questo momento stavo come abbracciata al Cuore del mio Signore e sentivo un fuoco tanto ardente che mi ha incendiata tutta: lo spirito si è illuminato... Sono rimasta immersa nell'amore di Gesù. E allora Gli ho detto: - Ora so che Tu mi ami e io Ti amo; so che soffro e che ho il dolore da offrirti... - Mia figlia, ti voglio nel dolore senza luce, ti voglio nella morte, ti voglio immersa in un mare di sofferenza a navigare sempre senza che tu veda il porto della salvezza. Solo così conquisti le anime, milioni di anime per Me. La tua sofferenza di sentirti senza vita scuote le anime addormentate nel peccato e prossime a perdersi eternamente. - In questo momento ho visto l'inferno aperto con fiamme spaventose; ho sentito ruggiti e grida disperate. Ho esclamato: - Mio Gesù, fa' che non vi cadano più anime. Io soffro volentieri ciò che Ti piace e per il tempo che vuoi; e, se accetti, soffro contenta finché durerà il mondo, fino a che sulla terra vi saranno anime da salvare. - È cessata questa visione tormentosa ed io ho continuato ad essere con Gesù.
- O eroina, o vincitrice, o innamorata dell'Eucarestia e delle anime! Coraggio, vanne alla conquista! - Unita a Gesù, nel ricevere il Suo amore, ho cominciato a non sentirmi soddisfatta: sentivo fastidio, volevo fuggirgli. - O mio Gesù, cosa è questo? Mi pare di voler lasciarti! - Permetto questo per mostrarti ciò che sono le anime e la necessità che ho di anime vittime, anime forti. Vi sono molte che mi amano quanto sentono delizie e sono da Me accarezzate; quando do loro sofferenze e le abbandono alle tenebre, Mi fuggono, Mi disprezzano, non vogliono saperne di Me. Dammi il tuo dolore; vedi quanto soffre il mio Cuore di Sposo e di Padre. Ricevi una goccia del mio sangue: ti dà nuova vita. La vita che vivi, vita delle più alte meraviglie, può essere veramente compresa soltanto da alcune anime di grande e profonda vita interiore, da anime veramente mistiche. E sono tanto rare! Il mio Cuore ne soffre molto... - ... (diario, 10-3-1950).
... [Sul Calvario] Gesù è morto di dolore, ma ardente di amore: l'ho sentito bene.
Sono passati alcuni momenti in questa separazione di morte, poi è venuto: - Figlia mia,... gusto in te i cibi saporosi che mi dà il tuo cuore: il tuo dolore che mi fa dimenticare il mio, il tuo amore che Mi consola. Quante cose ricevo da te! - Io, spoglia di tutto, nel massimo dolore e in un mare di abbandono,... Gli ho detto: - Solo la mia fiducia in Te mi obbliga a credere, a fidarmi di ciò che mi dici. Io non ho dolore né amore da offrirti... -
- Mia figlia, non mi hai già dato tutto, il passato, il presente e il futuro? Ho accettato tutto: nulla di ciò che puoi avere ti appartiene. Quel dolore che soffri è il dolore che il mondo Mi causa... Se sapessi il bene che fai alle anime! Fai di più in questo calvario, nel letto della tua croce, che migliaia di sacerdoti con la predicazione e con l'assoluzione, in Mio nome, nei confessionali... - (diario, 17-3-1950).
Otto anni di digiuno affamata di anime (Momenti della Passione)
... Trascorsi ore amare, giorni tristissimi per l'ottavo anniversario del giorno [27 marzo 1942] in cui ho cessato di alimentarmi. Riandavo con la mente a tutto: che tristi ricordi! Volevo divorare tutto e introdurre il mondo intero dentro di me: solo così mi sarei sentita consolata e soddisfatta. Senza sapere come, volevo il mondo e non potevo guardarlo; lo volevo e non ero io a volerlo; sentivo che era Gesù con tutto il suo divin Cuore a volerlo, era Lui ad amarlo infinitamente, mentre allo stesso tempo ne era saturo e i suoi occhi divini non ne sopportavano la presenza... Potessi parlare di questo, ne avrei da dire fino all'infinito. Parla Tu, o Gesù; parla Tu, o Mammina, per me... (diario, 31-3-1950).
... - Figlia mia, voglio dirti che questo tuo anniversario [inizio del digiuno] è un anniversario molto glorioso... La data in cui hai tralasciato di alimentarti, con tutto il tuo martirio, è segnata in Cielo nel Libro divino... Significato profondo! Ti senti sazia da non poterne più e hai nostalgia dell'alimento: anch'Io sono sazio dei crimini di tutta l'umanità, eppure bramo possederla, ne sento nostalgia, ho fame e sete di essa. La tua vita assomiglia alla Mia: tutta questa sofferenza è sofferenza della vittima. Confida, confida, figlia mia... - ... (diario, 1-4-1950).
... Sono giunta al Calvario sfinita, senza vita. Portavo nel cuore un peso immenso. Sono stata crocifissa... Sul Calvario pareva notte, ma nelle anime vi era più notte.
Con le mani alzate, Mammina piangeva presso la croce e quasi agonizzava.
Avevo ricevuto fiele e aceto, ma la mia sete persisteva: era sete del cuore, era sete di anime, era sete di dare la vita. Quando Gesù ha alzato gli occhi al cielo, consegnando al Padre il Suo spirito, muoveva a stento le labbra. È spirato ed io sono morta con Lui.
Dopo alcuni momenti è venuto portandomi vita e mi ha detto: - Figlia mia, la commemorazione della mia Passione è di tristezza e di lutto; molto presto sarà di gioia. Tutte le tue date non possono cessare di essere dolorose e colme di tristezza e di angustie; non puoi tralasciare di sentire la morte, affinché questa morte sia un alleluja, la tua crocifissione una resurrezione continua. Devi assomigliare a Me; voglio che tu Mi assomigli in tutto. Infelici coloro che non traggono frutto dal mio Sangue; infelice il mondo che non trae frutto dalla vita della vittima di questo continuo calvario che si rinnova in te. Coraggio, figlia mia: è Calvario di salvezza, è croce di vittoria... Confida, non dubitare... La tua anima non sentirà l'alleluja della Mia resurrezione [è venerdì santo], affinché le anime non soffrano la morte eterna. Di' al mondo il mio dispiacere, le mie tristezze, le mie richieste di preghiera, di penitenza ed emendazione di vita. Dillo tu e fa' che lo dicano coloro che si prendono cura della tua vita... - ... (diario, 7-4-1950).
Venticinque anni di letto
Come mi aveva predetto Gesù, la mia anima non sentì la gioia della Resurrezione. Soffrii tanto, orribilmente!... [Però] mi accompagnarono sempre la pace, la rassegnazione, l'amore a tutto; ripetevo frequentemente: « Tutto per Te, o Gesù, tutto per le anime; sono la Tua vittima »... Si avvicinava l'anniversario dei miei 25 anni di letto. Li ricordavo con dolore, non per la sofferenza, ma per il modo imperfetto con cui avevo sofferto. Sentii il più grande abbandono che si possa immaginare, abbandono da parte di tutte le creature, senza nessuno in mio favore. Abbracciata al mio crocifisso ripetevo: « Gesù, solo Gesù ». ... A celebrare le nozze d'argento della mia degenza ebbi la S. Messa nella mia cameretta: fu molto solenne, con una bella omelia sulla sofferenza. Vi furono prima spine e poi rose. Feci la stessa accoglienza a queste e a quelle: ero indifferente a tutto. Quando ero ferita dicevo a Gesù: - Voglio celebrare questa data nella Tua volontà, sia nella umiliazione, sia nella gioia. - E alla fine vi fu gioia, molta gioia, ma non per me. Gesù permise che un velo di morte coprisse, tutto. Sorridevo, mi mostravo gioiosa, ma la mia gioia era soltanto per conformità alla volontà di Gesù. Mentre gli altri gioivano, la mia anima andava accompagnando Gesù nei tribunali e con Lui nel cammino al Calvario portava la croce... (diario, 14-4-1950).
... La vittima di Gesù, vittima fedele, non ha altra preoccupazione se non di fare la volontà del suo Signore: l'amore alla perfezione sta in questo. Io venni al mondo, figlia mia, e cercai soltanto la gloria del Padre mio e di compiere la Sua volontà.
È una missione sublime quella che ti scelsi: ti mandai al mondo per continuare in te la mia opera salvatrice; questa è una grande verità, verità di un Dio onnipotente che non si inganna né può ingannare. Confida, figlia mia... - Scomparve per me ogni luce e mi rimase nel cuore un dolore mortale. - O Gesù, che oscurità, che dolore nel mio cuore! - È l'oscurità del peccato, è il dolore che mi causano i peccatori; sono un Padre stanco di chiedere ai figli amore, penitenza, preghiera, emendazione di vita... - ... (diario, 21-41950).
Si spreca in vanità mentre vi è tanta fame! (Momenti della Passione)
... [Nell'Orto] vidi i soldati cadere per terra e udii Gesù dire: - Ve l'ho già detto che sono Io: se cercate Me, eccomi qui. - Fu legato e condotto ai tribunali. Lo accompagnai. Stamane ho veduto la colonna e la catena con cui fu legato per essere flagellato.
Dopo la condanna a morte, sono andata con Lui verso il Calvario; con Lui ho portato la croce. Non so come ho potuto mettere nel cuore il mondo intero: lo portavo come il maggior tesoro, lo amavo tanto ed egli era ingrato verso di me; vedevo che mi coronava di spine, mi flagellava, mi crocifiggeva; era lui a farmi spargere il sangue fino all'ultima goccia. Ciononostante non cessavo di amarlo, di abbracciarlo in un abbraccio eterno per consegnarlo all'Eterno Padre. Il dolore era immenso; le attenzioni e l'amore erano infiniti. Inchiodata sulla croce, ho continuato o, per meglio dire, Gesù ha continuato a vigilare su quel tesoro che aveva nel suo Cuore divino. Io sentivo e vedevo Gesù mentre contemplava il mondo, ansioso di dargli tutta la grazia e la bellezza: solo con la Sua morte sarebbe stata completata l'opera. L'agonia di Gesù aumentava, il Sangue scorreva da tutte le piaghe; Egli fissava sempre il suo tesoro che si abbelliva ognor più, assetato di farlo più suo e di consegnarlo al Padre sempre più bello. Il mio Gesù mi ha fatto sentire tutto questo che dico e lo ha impresso nel mio cuore in modo indelebile. Ho udito la sua Voce divina che diceva: « Consummatum est, è tutto compiuto. Padre, nelle Tue mani affido il mio Spirito ». La mia anima, senza Gesù, è rimasta come in un deserto, nella maggior desolazione. Egli è venuto senza indugio e mi ha chiamata: - Figlia mia, Io sono la Vita, vivi di Me; Io sono il cammino, seguimi senza luce, nel dolore, senza vita... - (diario, 28-4-1950).
... Era già notte avanzata ed io sentii come se Qualcuno mi prendesse per mano e mi guidasse verso l'Orto. Giunta colà, sentii che Gesù unì il suo Volto divino al mio, fece sì che con Lui mi prostrassi per terra e mi disse: - È ben duro questo suolo; però i cuori sono molto più duri: aiutami a penetrare in essi, soffri con Me. - Lì sudai sangue con Gesù, ebbi con Lui la visione del grande casco di spine collocato sul mio capo; con Lui fui messa in croce: sentii che i miei chiodi ci trapassavano entrambi. Un Cuore, ma non era il mio, ardeva in fiamme; questo fuoco splendeva nel martirio. Liberata dalla croce, sentii e vidi con l'anima Gesù morto nelle braccia di Mammina: le braccia inerti pendevano nel mio grembo. Io parevo Gesù morto e parevo Mammina con Lui; è ciò che sentii. Terminò il mio Orto con l'anticipo di tutti i dolori... Questa mattina sono andata al Calvario... Dopo la morte, Gesù mi ha parlato: - ...Vengo a chiederti ciò che in mio nome venne a chiedere a Fatima la mia Madre benedetta: penitenza, preghiera, emendamento di vita... Dammi il tuo dolore... Lo esigono i peccati di lussuria, le iniquità degli sposi e delle anime pie a Me consacrate, lo esigono le vanità. Perché tanto sperpero? lo posso dire con tutta ragione ciò che Giuda disse [circa il profumo versato dalla Maddalena]: «perché tanto sperpero?». Questo sperpero grida al Cielo: ciò che si spreca in vanità estinguerebbe la fame a tanti affamati, coprirebbe tanti ignudi. Diffondi, figlia mia, di' al mondo le mie lamentele. - Mio Gesù, vuoi che io dica di più di quello che ho detto? Io non ho volere, se no, non vorrei dire nulla. Vuoi da me qualcosa oltre il dettare? - No, no, figlia mia; detta ciò che ti dico; lo diffonda chi ha il diritto di farlo. Abbi coraggio ancora un po': verrai presto in cielo... - ... (diario, 5-5-1950).
« Prega per il Papa del dolore »
... Stamattina, dopo aver ricevuto Gesù ho sentito la sua perdita. Mi sono incamminata al Calvario, sempre separata da Lui. La vita del mio corpo era morta. Sentivo un'altra vita dall'alto che era come una calamita per il corpo e lo obbligava a salire al Calvario. Era in forza di questa vita dall'alto che io mi preoccupavo, soffrivo e lavoravo. A questo punto vorrei dire molto: mi limito al nulla perché non so. Era per quella vita che mi pareva essere disceso dal cielo alla terra; e quella vita era uguale alla mia vita; ed io ero morte, non avevo vita. Sono giunta in cima alla montagna senza Gesù. Sono rimasta crocifissa senza Gesù; ho trascorso le ore dell'agonia senza Gesù. Il mio cuore non sopportava quella perdita perché era perdita eterna: si è aperto sanguinando, ha dato tutto il sangue; e tanti non ne traggono frutto. Sono spirata senza Gesù. Egli non ha tardato ad apparirmi: mi ha dato la sua Vita, la sua Luce... - Dammi il tuo dolore, figlia mia, dammi la tua riparazione; unisciti alle intenzioni e ai voleri del Papa, che sono i miei, come tu sai. Allo stesso modo che, per mezzo tuo, egli ha soddisfatto i miei divini desideri, così voglio che tu, nella stessa volontà, soddisfi quelli di lui: soffri, prega con lui. Il mio caro Papa, il mio rappresentante sulla terra! Il Papa del dolore, il Papa dell'agonia, il Papa della immolazione durante tutto il suo regno. Sei stata per lui il mio portavoce; soffri affinché il mondo accolga i suoi desideri, come egli ha accolto i miei. Che gloria, che ricompensa l'attendono... Dammi il tuo dolore, non solo per curare il mio divin Cuore, ma anche quello della Mia Madre benedetta. Consentimi di lasciare ancora nel tuo cuore la spada e le spine che hanno ferito il Suo: sono le bestemmie proferite contro la Regina del mondo. Coraggio. - ... (diario, 12-5-1950).
«Ero venuto per il Padre. La mia vita era uguale alla sua» (Momenti della Passione)
... Non cerco per me onori, lodi, neppure gloria celeste: il mio fine è Dio, soltanto Dio; è la sua gloria che io cerco; voglio soltanto amarlo e onorarlo. Ho già detto che, se mi offrissero il mondo con tutti i suoi onori e ricchezze e con la sottomissione di tutti a me, a patto che io desistessi un solo momento di amare Gesù, anche riamandolo poi con maggiore amore, io non cederei; sì, perdere il mondo con i suoi incanti, perdere gli onori e tutti i poteri, ma amare Gesù
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... Non cerco per me onori, lodi, neppure gloria celeste: il mio fine è Dio, soltanto Dio; è la sua gloria che io cerco; voglio soltanto amarlo e onorarlo. Ho già detto che, se mi offrissero il mondo con tutti i suoi onori e ricchezze e con la sottomissione di tutti a me, a patto che io desistessi un solo momento di amare Gesù, anche riamandolo poi con maggiore amore, io non cederei; sì, perdere il mondo con i suoi incanti, perdere gli onori e tutti i poteri, ma amare Gesù incessantemente. Oggi dico di più: se mi offrissero il cielo per esserne padrona a patto di desistere un solo momento di amare Gesù, rinuncerei al cielo eternamente: Gesù, solamente Gesù, questo è l'unico amore che voglio. Per Lui ogni onore e gloria della terra e del cielo... Udii la sua voce divina: - Figlia mia, luce del mondo, fiore eucaristico,... ascolta la voce del tuo Gesù che non si inganna né ti inganna... Tu vivi della vita divina... - Io ero immersa in un qualcosa che mi dava una pace soavissima, pur non avendo luce e pure avendo in cuore un dolore profondo. Al termine delle sue parole, vennero da Lui verso di me onde di fuoco soave e confortante. - Gesù, Gesù, come sei buono! ho ricevuto in questo momento la tua luce e con essa è scomparso tutto il dolore. - Figlia mia,... in Me, per Me e con Me, ogni dolore è soave, ogni peso è lieve. Saziati, confortati, preparati per altro dolore. Dammi riparazione, chiedi al mondo riparazione per il mio divin Cuore e per quello della Mia Madre benedetta. Chiedi al mondo riparazione per placare la Giustizia divina... - Gesù parlava ancora e già le mie orecchie udivano tuoni tremendi: il cielo squarciato mandava lingue di fuoco su tutta la terra. - O Gesù, non ne posso più. Ho paura; mi pare di morire. Mi ricordo di un sogno avuto giorni fa; non vedo differenza tra quel sogno e questa visione. - Hai obbedito bene all'ordine che ti fu dato di dettare tutto senza preoccuparti se è sogno o realtà? Non fu sogno quello che hai avuto 15 giorni fa: fu la stessa visione che ti ho fatto vedere ora. Sono messaggi che per mezzo tuo invio al mondo. Avvisa con i tuoi scritti... Non sei tu che parli, ma è Gesù che parla per bocca tua e attraverso i tuoi scritti. Non apparisci tu, non mostri te stessa, ma appare la tua vita messa a disposizione di Gesù che si diffonderà nel mondo intero, servendosi di coloro cui è toccata l'alta missione di farlo. - (diario, 19-5-1950).
... Ho teso a Gesù le braccia per accogliere tutto e ad ogni momento quanto Gli piace mandarmi. Solo così, volendo ciò che Egli vuole e accettando ciò che manda e permette, la vita, che sarebbe un inferno, è un paradiso. Dio lo vuole, Dio lo manda: accetto.
Il cuore sanguina, si sgomenta; la volontà sorride e abbraccia tutto ciò che viene dal cielo come dono di Gesù. Solo così il dolore ed il timore di quanto avviene ogni momento hanno attrazioni, dànno gioie e dolcezze. ... Ieri, giovedì, per tutto il giorno la mia anima piangeva: non erano lacrime di un giorno, ma di una vita intera. Io sorridevo a tutto, sorridevo alla vita come se ignorassi quelle lacrime, ma esse cadevano e io le sentivo vivamente cadere. Trattavo di tutte le cose e il mio pensiero era sempre nell'Orto. Camminavo da ogni parte e il mio cuore viveva sempre là. Non valeva la pena di preannunciare [agli apostoli] quelle sofferenze: non sarei stata compresa. La mia vita era collegata all'Eterno Padre: io ero venuta per Lui e la mia vita era uguale alla Sua. Questa vita era separata dalla terra. Sapessi parlare di questo! Sapessi esprimere ciò che sento! Ma non so; è segno che Gesù non vuole; sono ignorante. Soltanto quando camminavo verso l'Orto e vi entrai veramente chiamai a me il mondo, me ne rivestii e ne assunsi tutta la responsabilità. Fu allora che cadde su di me la giustizia dell'Eterno Padre. Sentii il suo abbandono e sentii che Egli non era dalla mia parte come lo era stato fino allora. Vidi l'insieme delle sofferenze: agonizzai e il sangue ruppe le vene, bagnando la terra... (diario, 26-5-1950).
... In tutta la giornata di ieri non potevo sviare il mio spirito dall'Orto: ma, in me, una vita suprema mi addolciva il dolore. Questa vita aveva in sé la visione ed il ricordo di essere disceso alla terra inviata dal Padre; fu la volontà ferma e totale di compiere la volontà dell'Altissimo che alleggerì il dolore di quel giorno, che non pareva di un giorno ma di molti anni. Parlavo, camminavo, lavoravo con il mondo nel cuore. Soltanto a notte il mondo uscì da me e rimasi [schiacciata] tra esso ed il suolo dell'Orto, in agonia, a sudar sangue, trattata crudelmente dal mondo. Fu il mondo intero a schiacciarmi, a lacerarmi con duri colpi e a ferirmi il cuore. ... [Dopo la morte sul Calvario,] Gesù mi ha detto: - Figlia mia, quanto più l'anima si umilia, tanto più Io la amo e scendo fino a lei. È nei piccoli, nelle anime pure ed umili che lo trovo le mie delizie. Io sono l'Agricoltore divino; lavoro, semino nelle anime le mie grazie, i tesori infiniti del mio Cuore. Ma queste sementi germinano in ben pochi cuori! Quasi nessun terreno dà a Gesù il raccolto desiderato... O figlia mia, Io voglio essere amato e da te lo sono... Qui [in te] posso seminare; in questo terreno è abbondante il raccolto: con questo rendimento si salvano le anime a migliaia, a milioni. - - Ah, mio Gesù, come potrò far germogliare la tua divina Semente in tutti i cuori freddi e lontani da Te? Povera me! Solo con la Tua grazia lo potrò. - Va' a seminare, figlia mia: semina, coltiva, raccogli per Me. Io voglio le anime; nulla di più posso fare per loro. - Mio Gesù, ma io non so seminare né raccogliere! Non so portare a Te il frutto del tuo raccolto. - - Lavora, che Io ti aiuterò: porrò sulle tue labbra le mie parole, nei tuoi sguardi i miei. Farò sì che il tuo lavoro sia fecondato e che per mezzo tuo il mio divino Amore sia dato ai cuori e alle anime. Lavora, mia missionaria, missionaria dei missionari. Il tuo dolore è potente. Darai luce con la luce di Gesù... - ... (diario, 2-6-1950).
Non ho nulla e ho tutto: Gesù soffre e ama in me
... Circa 15 giorni or sono, durante la notte, un crocifisso che tengo appeso al muro sulla parete di fianco mi apparve nel letto presso di me: rimasi meravigliata, ma fu cosa di un momento, che poi dimenticai; non ne dissi nulla. Da anni ero solita avere al mio fianco e soprattutto di notte tra le mie braccia un crocifisso. Avendone ricevuto uno in dono [da p. Pinho], feci ritirare quello che avevo e tenni con me il nuovo. Alcuni mesi dopo a mia volta lo regalai e chiesi di ridarmi quello che avevo fatto ritirare. Si dimenticarono di darmelo e io ne rimasi senza alcuni giorni, non per mia dimenticanza, ma per non importunare i miei. Fu in questo periodo che apparve al mio fianco il crocifisso che stava appeso alla parete. Nella notte dal lunedì al martedì [di questa settimana] il crocifisso della parete mi riapparve sul petto tra le braccia, sotto le coperte, come se fosse stato posto lì. Rimasi impressionata: mi pareva di sognare. Ne parlai con tutta naturalezza ma senza farne cenno negli scritti. Fui poi obbligata [dal medico Azevedo] a descrivere l'accaduto e, per mio maggior tormento, a chiederne a Gesù il significato. Lo farò con vera ripugnanza: è la mia croce. Gesù mi perdoni: ecco la mia virtù: quanto sono lontana dalla perfezione! ... - O Gesù, accetta il mio sacrificio: lo voglia o no, devo obbedire e chiederti il significato della venuta della Tua immagine crocifissa sul mio petto. - Gesù sorrise dolcemente...: - Voglio che Mi parli senza timore e con tutta semplicità... Il motivo che mi ha indotto a staccarmi dal muro e a venire a te è molto semplice: il crocifisso deve essere sempre unito alla crocifissa... - ... (diario, 16-6-1950).
« Mio buon padre [Pinho], ... ho sofferto molto, ma in silenzio, per il grande ritardo della sua lettera. Mi sfogavo soltanto con Gesù e Mammina; non ne parlavo a Deolinda per non causarle dispiacere. Temevo assai che ci fossero nuove proibizioni. Quando finirà tutto questo? Prima che io parta per il cielo? Non voglio pensarci, se sì o no. Voglio solo pensare all'amore di Gesù e di Mammina ed all'amore per le anime. Voglio soltanto ricordare e compiere totalmente la volontà del Signore. Ma, o padre mio, è tanto difficile: devo lottare contando solo su tutta la forza del cielo e le preghiere delle anime buone della terra... È spaventoso lo stato della mia anima! La morte distrugge tutte le cose della mia vita prima che nascano. Non ho nulla; sono a mani vuote, spoglia di tutta per l'eternità. Inutile per me e per il mondo... Voglio il dolore e contemporaneamente ne provo ripugnanza; l'amo e mi pare di odiarlo: odio unito all'amore, vita unita alla morte. Vivo, so che vivo, non posso dire di non vivere, ma posso anche dire che sono morta: morta con ciò che è passato, passa, e passerà in me. Morta, totalmente morta, insieme a tutte le mie cose. Parlo e posso parlare così perché non vivo: no, non vivo; la vita che possiedo non è mia. Sento che non lo è. La morte, sì; questa mi appartiene... Quando insieme alla volontà di soffrire per Gesù avevo il coraggio e la forza, non costava tanto. Ora, senza coraggio, senza forza, senza luce e senza vita, o mio Dio, sento come se non mi importasse di Gesù né dei suoi colloqui: sono indifferente. Molte volte mi passa per la mente: vorrei che Gesù la finisse di parlarmi. Temo perfino di dispiacergli. Ma Egli sa bene che io non voglio acconsentire a nulla che Lo offenda, alla più piccola cosa che Lo rattristi. Lei non si impensierisca per questo stato della mia anima. La misericordia di Gesù per me è infinitamente grande. Io sento pace, quella pace che è Sua. Non ho nulla e ho tutto: Egli soffre e ama in me... Il giorno 20 agosto celebrerà la prima Messa D. Alberto » (lettera a p. Pinho, 20-6-1950).