MaM
Messaggio del 10 settembre 2004:Cari figli anche oggi vi chiamo in maniera speciale a pregare per la Pace Pace Pace Pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Sapessi il valore della sofferenza! »


... All'inizio di questo nuovo anno, invece di ardere in amore, di chiederti perdono e fare propositi di non offenderti più, incominciai con freddezza, indifferenza, ignoranza completa... Non so ringraziarti, non so conservare gli ardenti desideri di servirti ed amarti; non conservo in me i buoni propositi che mi ispiri e la luce divina con cui lo Spirito Santo mi illu­mina: la spengo, non la lascio brillare. Estinguo in me tutto ciò che è buono, lascio vivere solo il peccato. La mia morte, la mia ignoranza mi consentono di sentire, vedere e compren­dere molto bene; quanto sono carica di miserie!...

Mi sorride nell'anima soltanto la volontà divina di Gesù: unico sorriso, unica consolazione e gioia. Oh, che abbandono! Come sono sola! Gesù, sono la Tua vittima.

lo vorrei, o meglio sento necessità, necessità infinita, di parlare di cose grandi: dell'amore di Gesù e di Mammina, e della gravità delle offese fatte ai loro Cuori che amano tanto. Gesù ama, ama. Con quanto amore! E le offese orribili vanno a ferire questo amore che è Gesù stesso! E Mammina, la cara Mammina è con Lui ferita! L'amore, l'amore! Non so dirne la grandezza! Gesù, abbi pietà di me!

Le mie torri sembra che insieme a me stiano perdendo la vita: dànno segno di vita soltanto di secolo in secolo. ... Sul Calvario, fissata alla croce, sentii come se nel mio petto ansimasse quello di Gesù e palpitasse il suo divin Cuore... Venne il silenzio della morte: essa regnò sul Calvario. Gesù si affrettò a venire di nuovo con la sua Vita e con la sua Luce... - Figlia mia, ho fame; ho sete! Sto ardendo. Vieni a sa­ziarmi, vieni a dissetarmi, vieni a spegnermi questo fuoco! Ho fame di anime, ho sete di amore... Amami! Fa' che molti cuori Mi amino! Attirali a Me! - O mio Gesù, sono povera. Non ho di che sfamarti. E il mio cuore freddo non ha amore per amarti. Come posso soddisfarti? Dammi ciò che è tuo, poi vieni a prendere ciò che desideri. Sono la Tua vittima. - ... Sono contento, sono consolato; sono saziate la mia fame e la mia sete. -

- Quanto sei buono, o Gesù. Ti soddisfi con ben poco. In me non puoi trovare altra cosa se non desiderii: ma anche questi sono tuoi. - Mia sposa amata, scuola sublime di sofferenza e di scien­za divina! Consenti al mondo di venire a te per imparare: che impari in te l'arte di ben soffrire, di amare follemente e di servirmi con tutta la sapienza. Io sono mendico; non ti dico come alla Samaritana « Sapessi chi ti chiede da bere » perché tu lo sai; Io sono Gesù, il mendico di amore, il preferito del tuo cuore. Ma ti dico « Se sapessi il valore della tua sofferenza! ». Vengo a chiedertela, sono mendico di essa: dammela per le anime. - ... (diario, 6-1-1950).

« Mio buon padre [Pinho], ... Soffro tanto, soffro immensamente. È tanto grande la mia sofferenza che mi sento tutta dilacerata nel corpo e nel­l'anima: questo dolore giunge fino a Dio. La stessa lancia che ferisce il Cuore divino di Gesù sem­bra ferire anche il mio. II Suo dolore è mio, il mio è Suo; siamo due nella stessa sofferenza, nella stessa unione, come in uno solo. Come può Dio unirsi a me? Come può la purezza per es­senza, la vita senza fine unirsi alla più grande immondezza, alla morte eterna? Mio Dio, non lo posso neppure pensare! O padre mio, se potesse udire il grido doloroso del mio cuore e della mia anima, ne proverebbe timore: è un grido che non emetto io, esce da me e non sono io [ad emetterlo], assomiglia al grido di Gesù sul Calvario. Sono disanimata per non sapere dire nulla... Mi pare che se anche tutto il mondo parlasse non direbbe ciò che io ho necessità di dire; la mia ignoranza è muta; po­vera me!... Il Cardinale [Cerejeira patriarca di Lisbona] mi manda a dire varie cose, infondendomi fiducia: che circa la mia vita non sono ingannata, come tanto mi sembra; che preghi per lui, che egli pure prega per me e che tutti i giorni nella santa Messa mi offre al Signore; e altre cose belle che io non so dire. Da Roma ho ricevuto da d. Umberto una cartolina illu­strata con la fotografia del Santo Padre a braccia aperte e occhi al cielo. C'era scritto così: "Sono stato ricevuto dal Santo Padre e gli ho chiesto una benedizione speciale per lei, dopo avergli raccontato qualcosa della sua vita. Egli, aprendo le braccia affettuosamente ed in preghiera, ha detto: - Sì, sì! Non una ma tutte le benedizioni a quella cara figliola - e ha aggiunto - Anche a tutti i suoi cari e a coloro che la attorniano. -". Rimasi contenta e l'apprezzai più che una somma di mi­lioni... » (lettera a p. Pinho, 9-1-1950).