MaM
Messaggio del 25 gennaio 1996:Cari figli! Oggi vi invito a decidervi per la pace. Pregate Dio di darvi la vera pace. Vivete la pace nei vostri cuori e capirete, cari figli, che la pace è dono di Dio. Cari figli, senza amore non potete vivere la pace. Il frutto della pace è l'amore e il frutto dell'amore è il perdono. Io sono con voi e vi invito tutti, figlioli, perché per prima cosa perdoniate in famiglia, e allora sarete capaci di perdonare agli altri. Grazie per avere risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Otto anni di digiuno affamata di anime (Momenti della Passione)


... Trascorsi ore amare, giorni tristissimi per l'ottavo an­niversario del giorno [27 marzo 1942] in cui ho cessato di alimentarmi. Riandavo con la mente a tutto: che tristi ricordi! Volevo divorare tutto e introdurre il mondo intero dentro di me: solo così mi sarei sentita consolata e soddisfatta. Senza sapere come, volevo il mondo e non potevo guar­darlo; lo volevo e non ero io a volerlo; sentivo che era Gesù con tutto il suo divin Cuore a volerlo, era Lui ad amarlo in­finitamente, mentre allo stesso tempo ne era saturo e i suoi occhi divini non ne sopportavano la presenza... Potessi parlare di questo, ne avrei da dire fino all'infinito. Parla Tu, o Gesù; parla Tu, o Mammina, per me... (diario, 31-3-1950).

... - Figlia mia, voglio dirti che questo tuo anniversario [inizio del digiuno] è un anniversario molto glorioso... La data in cui hai tralasciato di alimentarti, con tutto il tuo martirio, è segnata in Cielo nel Libro divino... Significato profondo! Ti senti sazia da non poterne più e hai nostalgia dell'alimento: anch'Io sono sazio dei crimini di tutta l'umanità, eppure bramo possederla, ne sento nostalgia, ho fame e sete di essa. La tua vita assomiglia alla Mia: tutta questa sofferenza è sofferenza della vittima. Confida, confida, figlia mia... - ... (diario, 1-4-1950).

... Sono giunta al Calvario sfinita, senza vita. Portavo nel cuore un peso immenso. Sono stata crocifissa... Sul Calvario pareva notte, ma nelle anime vi era più notte.

Con le mani alzate, Mammina piangeva presso la croce e quasi agonizzava.

Avevo ricevuto fiele e aceto, ma la mia sete persisteva: era sete del cuore, era sete di anime, era sete di dare la vita. Quando Gesù ha alzato gli occhi al cielo, consegnando al Pa­dre il Suo spirito, muoveva a stento le labbra. È spirato ed io sono morta con Lui.

Dopo alcuni momenti è venuto portandomi vita e mi ha detto: - Figlia mia, la commemorazione della mia Passione è di tristezza e di lutto; molto presto sarà di gioia. Tutte le tue date non possono cessare di essere dolorose e colme di tristezza e di angustie; non puoi tralasciare di sentire la morte, affinché questa morte sia un alleluja, la tua crocifissione una resurrezione continua. Devi assomigliare a Me; voglio che tu Mi assomigli in tutto. Infelici coloro che non traggono frutto dal mio Sangue; infelice il mondo che non trae frutto dalla vita della vittima di questo continuo calvario che si rinnova in te. Coraggio, fi­glia mia: è Calvario di salvezza, è croce di vittoria... Confi­da, non dubitare... La tua anima non sentirà l'alleluja della Mia resurrezione [è venerdì santo], affinché le anime non soffrano la morte eterna. Di' al mondo il mio dispiacere, le mie tristezze, le mie richieste di preghiera, di penitenza ed emendazione di vita. Dillo tu e fa' che lo dicano coloro che si prendono cura della tua vita... - ... (diario, 7-4-1950).