MaM
Messaggio del 29 aprile 1989: Quando siete tristi, quando avete delle difficoltà, andate da Gesù, Lui vi darà forza. Quando vi sembra che non c’è via d’uscita, sappiate che è Lui, la via d’uscita!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Siamo stati crocifissi sulla stessa croce (Momenti della Passione)


... Io non so, ma sento da alcuni giorni come se fossi sul­le fiamme dell'inferno, anche se per ora non vi sono caduta. È un orrore. Mi pare che in quelle fiamme ardano la mia anima ed il mio corpo con tutti i sensi. È in quelle fiamme che si estingue completamente la grave e grande cattiveria che ciascuno racchiude in sé. La mia ignoranza non sa dire altro di questo tormento terribile. Quando non sono in queste fiamme, sento che continuo ad avvelenare il mondo con il veleno dei sensi stessi...

E così vado soffrendo giorno e notte, nelle mie torri mo­ribonde. Ho avuto tanto da soffrire e nulla da dare al mio Gesù. Ieri soffrii molto nel corpo e nell'anima... Ero nell'Orto... Oggi, sempre in un mare di dolori, ho percorso il Calva­rio senza un lamento... Siamo stati crocifissi sulla stessa croce come fossimo uno solo... Le Sue lacrime di sangue scorrevano sul mio viso... Mi hanno accompagnato sofferenze di ogni specie fino al mo­mento in cui Gesù è spirato... Poco dopo Gesù mi ha fatto sentire nel cuore la sua di­vina Presenza... Molto unita al suo divin Cuore ho ricevuto onde di fuoco del Suo amore. Che dolcezza deliziosa! In Lui sono rimasta tutta confortata.

- O mio Gesù, come il dolore costa, così il Tuo amore rende tutto soave, dà forza per tutto. - Dammi il tuo dolore, figlia mia! Il mondo si perde: dammi il tuo dolore. Il martirio dell'inferno che hai soppor­tato è per impedire che le anime vi cadano eternamente... Chiama i peccatori a Me: li voglio, li voglio! (dia­rio, 17-2-1950).

Gesù, aiutami, se con questo [diario] Ti do gloria. Ho bisogno di un miracolo per fare l'obbedienza di dire ciò che avviene nella mia anima... La mia orazione vocale è stata ben poca [durante la set­timana], ma il mio spirito nelle fiamme della sofferenza non si è disgiunto da Gesù... [Dicevo:] « O Gesù, o Mammina, sono qui per soffrire e compiere la vostra volontà; sono la vostra vittima ». Al tempo stesso ricordavo a Gesù tutto e tutti. Sia benedetto il Signore che ha tanto da darmi e che mi ha scelta per la sofferenza.

Provo una grande pena per non essere pura in tutto il mio vivere, per non usare della carità di Gesù come dovrei, per non compiere in tutto e per tutti la sua divina Volontà. Co­nosco bene la mia miseria; ed è tanto grande che mi spaventa; conosco bene il mio nulla e la mia vita senza vita che non dà nulla al mio Gesù... Sono veleno senza rimedio: do a tutti la morte. La mia anima vede la mortalità che con questo veleno do a tutta l'u­manità. E la morte viene diritta verso di me: la vedo già più vicina e mi viene diritta al cuore per togliergli la vita. Il fuoco delle mie torri, sovente, pare che si spenga; mi­naccia la fine della sua esistenza... Soffro molto, indicibilmente, per non sentire né coraggio né forza per soffrire. È un nuovo martirio tormentoso. ... Ieri, sul far della sera, rimasi avvolta in una notte tene­brosa e tristissima; sentii come se tutto ciò mi accompagnasse già da molti anni. Mi spaventò quella visione pregnante di tutto ciò che era dolore.

Venuta la notte, sul terreno dell'Orto si alzò un mare immenso, le sue onde sbattevano contro di me; investita, caddi sulla terra immonda e macchiata: tutte le macchie erano mie. Tremavo di sgomento e mi pareva che tremasse tutto il suolo. Lo bagnai con il sudore di sangue. Vidi Gesù che ne era in­zuppato; soffrii con Lui, Lo accompagnai, ma senza più vederlo. Durante la notte del mio martirio andai più volte a cer­carlo; non Lo trovai né Lo sentii; soffrii con Lui, che rimase sempre occulto. Questa mattina ho udito che mi invitava ad accompagnarlo: - Vieni, figlia mia, soffri con Me, non lasciarmi solo. - Da allora non so quale legame ha vincolato il mio povero cuore al Suo: non L'ho più potuto lasciare: L'ho accompa­gnato ai tribunali e per tutte le vie dell'amarezza; portavo con Lui la croce ma in modo che mi pareva di essere io a sottopormi ad essa, e non gli uomini a collocarla sulle mie spalle: non era una imposizione esterna, ma la mia volontà della croce, la mia sete di sofferenza. Che mare continuo di dolore nell'anima e nel corpo! Sul Calvario ho sentito come se fossi io stessa a collo­carmi sul legno e a stendere mani e piedi per essere crocifisso. Era un abbraccio eterno alla croce, all'opera di redenzione... Nell'ansia di darmi interamente nell'amore più puro ed intenso, è giunto il momento di dare la vita... Presto è venuto Gesù con la sua Vita: - Figlia mia, il posto della vittima è sulla croce: quanto maggiore è la sua sofferenza, tanto più la rendo simile a Me e maggiore è il segno del mio infinito amore. Ti amo; ti ho scelta vittima per il più alto grado. O quanto sublime e nobile è la tua missione! Soffri contenta per mio amore, chiedimi ciò che desideri: ti faccio grande e potente. - Di mano in mano che Gesù parlava, il mio spirito si oscu­rava sempre di più: mi pareva non fossi io ad udirlo; non Lo comprendevo neppure. - O Gesù, guarda lo stato della mia anima: è per tuo amore! -

- Figlia mia, il buon apprendista è così: fedele al suo maestro, non guarda i propri gusti, si preoccupa soltanto de­gli ordini di chi lo ha istruito... Voglio che sia così il tuo vivere: è così che mi piaci e mi consoli: fai la mia volontà e salvi le anime. Vieni qui a riposare in Me, vieni al mio divin Cuore a prendere balsamo per il tuo... - Raggi di sole usciti dalla piaga del suo Cuore sono penetrati nel mio: mi sono sentita rimescolare dentro; a poco a poco mi sono sentita un'altra, piena di luce e di vita; il dolore del cuore è scomparso. Non so, ma mi pare di essermi addormentata. Mi ha risvegliata Gesù: - Mia figlia, ti voglio più forte per darti più dolore; va' coraggiosa alla tua croce. Vorrei che la tua vita raggiungesse già tutte le anime. La vita della di­scepola assomiglia a quella del Maestro. Vorrei che tutti ve­dessero nella tua vita la fedeltà alla grazia, l'immenso amore alla croce e alle anime. Vorrei che tutto il mondo sapesse che in questo calvario continua la mia opera di rendenzione, di salvezza. - Mentre Gesù parlava, vedevo come se presentasse agli occhi degli uomini un non so che di scritto [che teneva] nelle sue divine Mani, come fosse un libro. Ho visto e compreso la sua ansietà di diffonderne la lettura.

- Gesù, senza di Te sono nulla, con Te sarò tutto. Sono sempre la tua vittima. - ... (diario, 24-3-1950).

Il mondo è in tenebre e in tenebre spaventose è la mia anima. Essa vede che il peccato fu la causa di queste tenebre e del disordine di tutta l'umanità peccatrice. Io non posso guardare il mondo; sento e vedo con l'anima che neppure Gesù lo può guardare e lo fugge sgomento: fugge perché è espulso dai cuori, fugge perché è da loro crudelmente ferito. La mia anima vede di più: vede l'Eterno Padre scaricare su tutto questo la Sua infinita giustizia. Parlate, o Cieli, dite ciò che la mia ignoranza non sa dire! Mostrate al mondo la gravità del peccato, ciò che è un'offesa fatta alla maestà di Dio e ciò che è il rigore della Sua giustizia. Io vorrei dir tutto, ma non so: che triste ignoranza!

Il mio cuore non ha forza per resistere a questa infinità di dolore. Vengo meno, cado, muoio sotto il peso veramente schiacciante; non mi muovo, non mi sollevo davvero verso Dio... (diario, 3-3-1950).

«La tua vita può essere compresa solo da anime di profonda vita interiore»

... La mia vita, o Gesù, la mia vita che tormento! Accet­talo, offrilo all'Eterno Padre...

È venuto Gesù...: - Vieni, figlia mia, rialzati, entra nel mio Cuore e riposa; prendi conforto... Il tuo cuore necessita di nuova vita. - ... Io sapevo che stavo in Lui, ma non avevo luce e soffrivo un dolore profondissimo nel cuore. - Vedi come soffro, Gesù: è per Tuo amore. Vedi che non ho nulla da darti perché non è mio il dolore... - In questo momento stavo come abbracciata al Cuore del mio Signore e sentivo un fuoco tanto ardente che mi ha in­cendiata tutta: lo spirito si è illuminato... Sono rimasta im­mersa nell'amore di Gesù. E allora Gli ho detto: - Ora so che Tu mi ami e io Ti amo; so che soffro e che ho il dolore da offrirti... - Mia figlia, ti voglio nel dolore senza luce, ti voglio nella morte, ti voglio immersa in un mare di sofferenza a na­vigare sempre senza che tu veda il porto della salvezza. Solo così conquisti le anime, milioni di anime per Me. La tua sofferenza di sentirti senza vita scuote le anime addormentate nel peccato e prossime a perdersi eternamente. - In questo momento ho visto l'inferno aperto con fiamme spaventose; ho sentito ruggiti e grida disperate. Ho esclamato: - Mio Gesù, fa' che non vi cadano più anime. Io soffro vo­lentieri ciò che Ti piace e per il tempo che vuoi; e, se ac­cetti, soffro contenta finché durerà il mondo, fino a che sulla terra vi saranno anime da salvare. - È cessata questa visione tormentosa ed io ho continuato ad essere con Gesù.

- O eroina, o vincitrice, o innamorata dell'Eucarestia e delle anime! Coraggio, vanne alla conquista! - Unita a Gesù, nel ricevere il Suo amore, ho cominciato a non sentirmi soddisfatta: sentivo fastidio, volevo fuggirgli. - O mio Gesù, cosa è questo? Mi pare di voler lasciarti! - Permetto questo per mostrarti ciò che sono le anime e la necessità che ho di anime vittime, anime forti. Vi sono molte che mi amano quanto sentono delizie e sono da Me ac­carezzate; quando do loro sofferenze e le abbandono alle te­nebre, Mi fuggono, Mi disprezzano, non vogliono saperne di Me. Dammi il tuo dolore; vedi quanto soffre il mio Cuore di Sposo e di Padre. Ricevi una goccia del mio sangue: ti dà nuova vita. La vita che vivi, vita delle più alte meraviglie, può essere vera­mente compresa soltanto da alcune anime di grande e profonda vita interiore, da anime veramente mistiche. E sono tanto rare! Il mio Cuore ne soffre molto... - ... (diario, 10-3-1950).

... [Sul Calvario] Gesù è morto di dolore, ma ardente di amore: l'ho sentito bene.

Sono passati alcuni momenti in questa separazione di mor­te, poi è venuto: - Figlia mia,... gusto in te i cibi saporosi che mi dà il tuo cuore: il tuo dolore che mi fa dimenticare il mio, il tuo amore che Mi consola. Quante cose ricevo da te! - Io, spoglia di tutto, nel massimo dolore e in un mare di abbandono,... Gli ho detto: - Solo la mia fiducia in Te mi obbliga a credere, a fidarmi di ciò che mi dici. Io non ho dolore né amore da offrirti... -

- Mia figlia, non mi hai già dato tutto, il passato, il pre­sente e il futuro? Ho accettato tutto: nulla di ciò che puoi avere ti appartiene. Quel dolore che soffri è il dolore che il mondo Mi causa... Se sapessi il bene che fai alle anime! Fai di più in questo calvario, nel letto della tua croce, che migliaia di sacerdoti con la predicazione e con l'assoluzione, in Mio nome, nei confessionali... - (diario, 17-3-1950).