... Io non so, ma sento da alcuni giorni come se fossi sulle fiamme
dell'inferno, anche se per ora non vi sono caduta. È un orrore. Mi pare
che in quelle fiamme ardano la mia anima ed il mio corpo con tutti i
sensi. È in quelle fiamme che si estingue completamente la grave e
grande cattiveria che ciascuno racchiude in sé. La mia ignoranza non sa
dire altro di questo tormento terribile. Quando non sono in queste
fiamme, sento che continuo ad avvelenare il mondo con il veleno dei
sensi stessi...
E così vado soffrendo giorno e notte, nelle mie torri moribonde. Ho
avuto tanto da soffrire e nulla da dare al mio Gesù. Ieri soffrii molto
nel corpo e nell'anima... Ero nell'Orto... Oggi, sempre in un mare di
dolori, ho percorso il Calvario senza un lamento... Siamo stati
crocifissi sulla stessa croce come fossimo uno solo... Le Sue lacrime
di sangue scorrevano sul mio viso... Mi hanno accompagnato sofferenze
di ogni specie fino al momento in cui Gesù è spirato... Poco dopo Gesù
mi ha fatto sentire nel cuore la sua divina Presenza... Molto unita al
suo divin Cuore ho ricevuto onde di fuoco del Suo amore. Che dolcezza
deliziosa! In Lui sono rimasta tutta confortata.
- O mio Gesù, come il dolore costa, così il Tuo amore rende tutto
soave, dà forza per tutto. - Dammi il tuo dolore, figlia mia! Il mondo
si perde: dammi il tuo dolore. Il martirio dell'inferno che hai
sopportato è per impedire che le anime vi cadano eternamente... Chiama
i peccatori a Me: li voglio, li voglio! (diario, 17-2-1950).
Gesù, aiutami, se con questo [diario] Ti do gloria. Ho bisogno di un
miracolo per fare l'obbedienza di dire ciò che avviene nella mia
anima... La mia orazione vocale è stata ben poca [durante la
settimana], ma il mio spirito nelle fiamme della sofferenza non si è
disgiunto da Gesù... [Dicevo:] « O Gesù, o Mammina, sono qui per
soffrire e compiere la vostra volontà; sono la vostra vittima ». Al
tempo stesso ricordavo a Gesù tutto e tutti. Sia benedetto il Signore
che ha tanto da darmi e che mi ha scelta per la sofferenza.
Provo una grande pena per non essere pura in tutto il mio vivere, per
non usare della carità di Gesù come dovrei, per non compiere in tutto e
per tutti la sua divina Volontà. Conosco bene la mia miseria; ed è
tanto grande che mi spaventa; conosco bene il mio nulla e la mia vita
senza vita che non dà nulla al mio Gesù... Sono veleno senza rimedio:
do a tutti la morte. La mia anima vede la mortalità che con questo
veleno do a tutta l'umanità. E la morte viene diritta verso di me: la
vedo già più vicina e mi viene diritta al cuore per togliergli la vita.
Il fuoco delle mie torri, sovente, pare che si spenga; minaccia la
fine della sua esistenza... Soffro molto, indicibilmente, per non
sentire né coraggio né forza per soffrire. È un nuovo martirio
tormentoso. ... Ieri, sul far della sera, rimasi avvolta in una notte
tenebrosa e tristissima; sentii come se tutto ciò mi accompagnasse già
da molti anni. Mi spaventò quella visione pregnante di tutto ciò che
era dolore.
Venuta la notte, sul terreno dell'Orto si alzò un mare immenso, le sue
onde sbattevano contro di me; investita, caddi sulla terra immonda e
macchiata: tutte le macchie erano mie. Tremavo di sgomento e mi pareva
che tremasse tutto il suolo. Lo bagnai con il sudore di sangue. Vidi
Gesù che ne era inzuppato; soffrii con Lui, Lo accompagnai, ma senza
più vederlo. Durante la notte del mio martirio andai più volte a
cercarlo; non Lo trovai né Lo sentii; soffrii con Lui, che rimase
sempre occulto. Questa mattina ho udito che mi invitava ad
accompagnarlo: - Vieni, figlia mia, soffri con Me, non lasciarmi solo.
- Da allora non so quale legame ha vincolato il mio povero cuore al
Suo: non L'ho più potuto lasciare: L'ho accompagnato ai tribunali e
per tutte le vie dell'amarezza; portavo con Lui la croce ma in modo che
mi pareva di essere io a sottopormi ad essa, e non gli uomini a
collocarla sulle mie spalle: non era una imposizione esterna, ma la mia
volontà della croce, la mia sete di sofferenza. Che mare continuo di
dolore nell'anima e nel corpo! Sul Calvario ho sentito come se fossi io
stessa a collocarmi sul legno e a stendere mani e piedi per essere
crocifisso. Era un abbraccio eterno alla croce, all'opera di
redenzione... Nell'ansia di darmi interamente nell'amore più puro ed
intenso, è giunto il momento di dare la vita... Presto è venuto Gesù
con la sua Vita: - Figlia mia, il posto della vittima è sulla croce:
quanto maggiore è la sua sofferenza, tanto più la rendo simile a Me e
maggiore è il segno del mio infinito amore. Ti amo; ti ho scelta
vittima per il più alto grado. O quanto sublime e nobile è la tua
missione! Soffri contenta per mio amore, chiedimi ciò che desideri: ti
faccio grande e potente. - Di mano in mano che Gesù parlava, il mio
spirito si oscurava sempre di più: mi pareva non fossi io ad udirlo;
non Lo comprendevo neppure. - O Gesù, guarda lo stato della mia anima:
è per tuo amore! -
- Figlia mia, il buon apprendista è così: fedele al suo maestro, non
guarda i propri gusti, si preoccupa soltanto degli ordini di chi lo ha
istruito... Voglio che sia così il tuo vivere: è così che mi piaci e mi
consoli: fai la mia volontà e salvi le anime. Vieni qui a riposare in
Me, vieni al mio divin Cuore a prendere balsamo per il tuo... - Raggi
di sole usciti dalla piaga del suo Cuore sono penetrati nel mio: mi
sono sentita rimescolare dentro; a poco a poco mi sono sentita
un'altra, piena di luce e di vita; il dolore del cuore è scomparso. Non
so, ma mi pare di essermi addormentata. Mi ha risvegliata Gesù: - Mia
figlia, ti voglio più forte per darti più dolore; va' coraggiosa alla
tua croce. Vorrei che la tua vita raggiungesse già tutte le anime. La
vita della discepola assomiglia a quella del Maestro. Vorrei che tutti
vedessero nella tua vita la fedeltà alla grazia, l'immenso amore alla
croce e alle anime. Vorrei che tutto il mondo sapesse che in questo
calvario continua la mia opera di rendenzione, di salvezza. - Mentre
Gesù parlava, vedevo come se presentasse agli occhi degli uomini un non
so che di scritto [che teneva] nelle sue divine Mani, come fosse un
libro. Ho visto e compreso la sua ansietà di diffonderne la lettura.
- Gesù, senza di Te sono nulla, con Te sarò tutto. Sono sempre la tua vittima. - ... (diario, 24-3-1950).
Il mondo è in tenebre e in tenebre spaventose è la mia anima. Essa vede
che il peccato fu la causa di queste tenebre e del disordine di tutta
l'umanità peccatrice. Io non posso guardare il mondo; sento e vedo con
l'anima che neppure Gesù lo può guardare e lo fugge sgomento: fugge
perché è espulso dai cuori, fugge perché è da loro crudelmente ferito.
La mia anima vede di più: vede l'Eterno Padre scaricare su tutto questo
la Sua infinita giustizia. Parlate, o Cieli, dite ciò che la mia
ignoranza non sa dire! Mostrate al mondo la gravità del peccato, ciò
che è un'offesa fatta alla maestà di Dio e ciò che è il rigore della
Sua giustizia. Io vorrei dir tutto, ma non so: che triste ignoranza!
Il mio cuore non ha forza per resistere a questa infinità di dolore.
Vengo meno, cado, muoio sotto il peso veramente schiacciante; non mi
muovo, non mi sollevo davvero verso Dio... (diario, 3-3-1950).
«La tua vita può essere compresa solo da anime di profonda vita interiore»
... La mia vita, o Gesù, la mia vita che tormento! Accettalo, offrilo all'Eterno Padre...
È venuto Gesù...: - Vieni, figlia mia, rialzati, entra nel mio Cuore e
riposa; prendi conforto... Il tuo cuore necessita di nuova vita. - ...
Io sapevo che stavo in Lui, ma non avevo luce e soffrivo un dolore
profondissimo nel cuore. - Vedi come soffro, Gesù: è per Tuo amore.
Vedi che non ho nulla da darti perché non è mio il dolore... - In
questo momento stavo come abbracciata al Cuore del mio Signore e
sentivo un fuoco tanto ardente che mi ha incendiata tutta: lo spirito
si è illuminato... Sono rimasta immersa nell'amore di Gesù. E allora
Gli ho detto: - Ora so che Tu mi ami e io Ti amo; so che soffro e che
ho il dolore da offrirti... - Mia figlia, ti voglio nel dolore senza
luce, ti voglio nella morte, ti voglio immersa in un mare di sofferenza
a navigare sempre senza che tu veda il porto della salvezza. Solo così
conquisti le anime, milioni di anime per Me. La tua sofferenza di
sentirti senza vita scuote le anime addormentate nel peccato e prossime
a perdersi eternamente. - In questo momento ho visto l'inferno aperto
con fiamme spaventose; ho sentito ruggiti e grida disperate. Ho
esclamato: - Mio Gesù, fa' che non vi cadano più anime. Io soffro
volentieri ciò che Ti piace e per il tempo che vuoi; e, se accetti,
soffro contenta finché durerà il mondo, fino a che sulla terra vi
saranno anime da salvare. - È cessata questa visione tormentosa ed io
ho continuato ad essere con Gesù.
- O eroina, o vincitrice, o innamorata dell'Eucarestia e delle anime!
Coraggio, vanne alla conquista! - Unita a Gesù, nel ricevere il Suo
amore, ho cominciato a non sentirmi soddisfatta: sentivo fastidio,
volevo fuggirgli. - O mio Gesù, cosa è questo? Mi pare di voler
lasciarti! - Permetto questo per mostrarti ciò che sono le anime e la
necessità che ho di anime vittime, anime forti. Vi sono molte che mi
amano quanto sentono delizie e sono da Me accarezzate; quando do loro
sofferenze e le abbandono alle tenebre, Mi fuggono, Mi disprezzano,
non vogliono saperne di Me. Dammi il tuo dolore; vedi quanto soffre il
mio Cuore di Sposo e di Padre. Ricevi una goccia del mio sangue: ti dà
nuova vita. La vita che vivi, vita delle più alte meraviglie, può
essere veramente compresa soltanto da alcune anime di grande e
profonda vita interiore, da anime veramente mistiche. E sono tanto
rare! Il mio Cuore ne soffre molto... - ... (diario, 10-3-1950).
... [Sul Calvario] Gesù è morto di dolore, ma ardente di amore: l'ho sentito bene.
Sono passati alcuni momenti in questa separazione di morte, poi è
venuto: - Figlia mia,... gusto in te i cibi saporosi che mi dà il tuo
cuore: il tuo dolore che mi fa dimenticare il mio, il tuo amore che Mi
consola. Quante cose ricevo da te! - Io, spoglia di tutto, nel massimo
dolore e in un mare di abbandono,... Gli ho detto: - Solo la mia
fiducia in Te mi obbliga a credere, a fidarmi di ciò che mi dici. Io
non ho dolore né amore da offrirti... -
- Mia figlia, non mi hai già dato tutto, il passato, il presente e il
futuro? Ho accettato tutto: nulla di ciò che puoi avere ti appartiene.
Quel dolore che soffri è il dolore che il mondo Mi causa... Se sapessi
il bene che fai alle anime! Fai di più in questo calvario, nel letto
della tua croce, che migliaia di sacerdoti con la predicazione e con
l'assoluzione, in Mio nome, nei confessionali... - (diario, 17-3-1950).