... Circa 15 giorni or sono, durante la notte, un crocifisso che tengo
appeso al muro sulla parete di fianco mi apparve nel letto presso di
me: rimasi meravigliata, ma fu cosa di un momento, che poi dimenticai;
non ne dissi nulla. Da anni ero solita avere al mio fianco e
soprattutto di notte tra le mie braccia un crocifisso. Avendone
ricevuto uno in dono [da p. Pinho], feci ritirare quello che avevo e
tenni con me il nuovo. Alcuni mesi dopo a mia volta lo regalai e chiesi
di ridarmi quello che avevo fatto ritirare. Si dimenticarono di
darmelo e io ne rimasi senza alcuni giorni, non per mia dimenticanza,
ma per non importunare i miei. Fu in questo periodo che apparve al mio
fianco il crocifisso che stava appeso alla parete. Nella notte dal
lunedì al martedì [di questa settimana] il crocifisso della parete mi
riapparve sul petto tra le braccia, sotto le coperte, come se fosse
stato posto lì. Rimasi impressionata: mi pareva di sognare. Ne parlai
con tutta naturalezza ma senza farne cenno negli scritti. Fui poi
obbligata [dal medico Azevedo] a descrivere l'accaduto e, per mio
maggior tormento, a chiederne a Gesù il significato. Lo farò con vera
ripugnanza: è la mia croce. Gesù mi perdoni: ecco la mia virtù: quanto
sono lontana dalla perfezione! ... - O Gesù, accetta il mio sacrificio:
lo voglia o no, devo obbedire e chiederti il significato della venuta
della Tua immagine crocifissa sul mio petto. - Gesù sorrise
dolcemente...: - Voglio che Mi parli senza timore e con tutta
semplicità... Il motivo che mi ha indotto a staccarmi dal muro e a
venire a te è molto semplice: il crocifisso deve essere sempre unito
alla crocifissa... - ... (diario, 16-6-1950).
« Mio buon padre [Pinho], ... ho sofferto molto, ma in silenzio, per il
grande ritardo della sua lettera. Mi sfogavo soltanto con Gesù e
Mammina; non ne parlavo a Deolinda per non causarle dispiacere. Temevo
assai che ci fossero nuove proibizioni. Quando finirà tutto questo?
Prima che io parta per il cielo? Non voglio pensarci, se sì o no.
Voglio solo pensare all'amore di Gesù e di Mammina ed all'amore per le
anime. Voglio soltanto ricordare e compiere totalmente la volontà del
Signore. Ma, o padre mio, è tanto difficile: devo lottare contando solo
su tutta la forza del cielo e le preghiere delle anime buone della
terra... È spaventoso lo stato della mia anima! La morte distrugge
tutte le cose della mia vita prima che nascano. Non ho nulla; sono a
mani vuote, spoglia di tutta per l'eternità. Inutile per me e per il
mondo... Voglio il dolore e contemporaneamente ne provo ripugnanza;
l'amo e mi pare di odiarlo: odio unito all'amore, vita unita alla
morte. Vivo, so che vivo, non posso dire di non vivere, ma posso anche
dire che sono morta: morta con ciò che è passato, passa, e passerà in
me. Morta, totalmente morta, insieme a tutte le mie cose. Parlo e posso
parlare così perché non vivo: no, non vivo; la vita che possiedo non è
mia. Sento che non lo è. La morte, sì; questa mi appartiene... Quando
insieme alla volontà di soffrire per Gesù avevo il coraggio e la forza,
non costava tanto. Ora, senza coraggio, senza forza, senza luce e senza
vita, o mio Dio, sento come se non mi importasse di Gesù né dei suoi
colloqui: sono indifferente. Molte volte mi passa per la mente: vorrei
che Gesù la finisse di parlarmi. Temo perfino di dispiacergli. Ma Egli
sa bene che io non voglio acconsentire a nulla che Lo offenda, alla più
piccola cosa che Lo rattristi. Lei non si impensierisca per questo
stato della mia anima. La misericordia di Gesù per me è infinitamente
grande. Io sento pace, quella pace che è Sua. Non ho nulla e ho tutto:
Egli soffre e ama in me... Il giorno 20 agosto celebrerà la prima Messa
D. Alberto » (lettera a p. Pinho, 20-6-1950).