MaM
Messaggio del 25 febbraio 2022:Cari figli! Sono con voi e preghiamo insieme. Figlioli, aiutatemi con la preghiera affinché satana non prevalga. Il suo potere di morte, odio e paura ha visitato la Terra. Perciò figlioli, ritornate a Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio. Figlioli, se non ritornate a Dio ed ai Suoi comandamenti, non avete futuro. Perciò ha mandato me a voi per guidarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa - Messaggi anno:1947

Una colata di fuoco (Momenti della Passione)


... È passato un altro anno e non distinguo ciò che è stato perché non vedo se non tenebre dietro e davanti a me. Come ho trascorso il mio tempo? Come l'ho usato nel Tuo servizio? Molto male, Gesù mio! O vita che non ho saputo e non so vivere! Sono povera, sono miserabile, non sono nulla... Negli ultimi momenti dell'anno feci accendere alcuni ceri, recitai il « Te Deum »: è stato il mio ringraziamento al Signore per quanto si è degnato di inviarmi di dolore e di gioia. L'ho ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Voglio essere grande per amarti e piccolina per me (Momenti della Passione)


Il dolore distrugge il mio corpo il quale ne resta così disfatto che mi pare non esista: vive solo il dolore. Io non sono neppure più un cencio immondo: non sono nulla. Quanto soffro occul­tamente! Solo Gesù lo sa. È per amor Suo e delle anime che mi nascondo il più possibile; soffro con Lui; basta che Lui lo sappia. Mi lamento e gemo solo quando sento di non poterne più; ma l'anima, la mia povera anima si dilata e la sua sofferenza si estende sempre più. Il dolore l'annienta in modo tale che già non sembra se non una scia di fumo che scompare nell'aria.

O mio Gesù, non ho più vita nell'anima e nel corpo: ho soltanto il dolore; lui solo vive dentro di me. È il compagno inseparabile della vita interiore, della vita intima con Dio.

Dico a Gesù: - Voglio vivere in questo corpo che non esiste; voglio vivere in esso tanto profondamente la vita inte­riore, la vita intima con Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, che non voglio uscirne a trattare di ciò che è esterno: voglio morire in questa intimità. O mio Gesù, non permettere che il mondo mi separi da Te. - Ma io non so vivere e sento che non imparerò mai a vivere quella vita perfetta, quella vita dell'alto che bramo tanto. Mi perdo alla sua ricerca e non sono capace di impossessarmene. Sono tali le ansie che ho di viverla, che a volte mi pare di im­mergermi nell'abisso di quella vita che realmente non vivo più qui. Non è vita, pare una nube vagante che mi assorbe e mi porta non so dove. Nulla di questo è visto dagli occhi del corpo, nulla di questo è palpabile; sono cose dell'anima: non so dire altro. Povera me! Sento che non amo e non sono perfetta: quanto più forti le ansie di perfezione, tanto più è la corruzione e mi­seria! È ciò che mi fa vedere la mia oscurità, talvolta molto spaventosa. Ebbi con il demonio due attacchi violentissimi... Volevo uscire dalla lotta solamente per non peccare, ma volevo essere vittima... Nel pomeriggio di ieri, improvvisamente, sentii cadere sulle mie spalle un peso schiacciante; l'anima vide che era il Cielo, era la Giustizia di Dio... ... Sono stata condotta per una grande scalinata alla presenza dei giudici. Quanto ho sofferto nel sentire Gesù, grandezza senza pari, davanti a loro, fatto tanto piccolo e addirittura un niente! E loro, i veri niente, pieni di orgoglio, vanità, grandezza senza nessun potere! E’ stato abbattuto il Potente e si sono elevati nel loro orgo­glio coloro che non avevano nulla. Quanto Gesù soffriva in silenzio!... Quali segreti indicibili la mia anima vedeva in così grande sofferenza! ... Le tenebre nere della notte non impedivano alla mia anima di scrutare quei segreti; segreti che soltanto la sa­pienza di un Dio può e sa rilevare. Unita a quella Sapienza di cui non so dire nulla, mi sono sentita obbligata a soffrire e ad agonizzare... - Mio Gesù, voglio essere piccolina, per essere grande sol­tanto nelle Tue cose. Voglio essere vuota, vuota totalmente, perché Tu possa riempirmi. Voglio in me Gesù, soltanto Gesù. Voglio essere grande per amarti e per consolarti, voglio essere grande per salvarti anime; ma in quanto a me voglio essere piccolina, sempre piccolina... - Coraggio, figlia cara! In te tutto è amore, anche se adom­brato da imperfezioni, imperfezioni che Io permetto. Quanto più Mi brami, tanto più Mi possiedi; più soffri, più Mi ami e più anime salvi. Quanto più ti senti sparire e morire, tanto più in te appaiono le Mie opere e più vita dai alle anime... - ... (diario, 17-1-1947).

«Sono Io che svuoto tutto, sono Io che riempio tutto»


Passai la notte in grande sofferenza e in molte ansie. Il mio corpo era un mucchio di cenere disfatto dal dolore; il cuore sentiva, in modo orribile, tagli continui di spade affilatissime; allo stesso tempo voleva staccarsi e volare in alto verso Gesù, ma non poteva... Abbracciata al mio crocifisso e alla cara Mammina, non cessavo di chieder Loro amore. I dolori erano quasi insopportabili, ma le ansie di amore li superavano di molto. In questa angoscia non perdevo la mia unione con Dio; mormoravo sempre: - Mio Gesù, mi lancio nelle Tue braccia, Ti stringo per non lasciarti più senza desistere di chiederti amore. Anche se ogni volta che Te lo chiedo Tu mi mandassi via e mi battessi, non Ti lascerei, non tacerei, ma con maggiore coraggio griderei più forte: « Gesù, Ti amo! Dammi amore! Sono la Tua vittima ». - ... Gesù mi disse: - Dov'è la croce, la vera croce, ivi è l'amo­re. E dove è l'amore, ivi è Cristo. Tu soffri, Mi possiedi e Mi ami; hai tutto il mio Amore... Farò che il tuo dolore sia salvezza per il mondo, che l'amore con cui Mi ami si diffonda e si comunichi alle anime. Il tuo dolore e il tuo amore sono scala, ai peccatori ed ai giusti, per salire al cielo... Ciò che ti dico non è per elogiarti; non parlo per te, parlo per il mondo. È a lui che voglio mostrare che cos'è la mia vita divina nelle anime, che cos'è una vittima generosa e fedelissi­ma... - ... (diario, 2-1-1947).

... Aborrisco il mondo e ciò che racchiude; non perché deb­ba aborrire tutto ma perché voglio e debbo staccarmi da tutto. Sento come se qualcuno dentro di me stia spolverando, luci­dando, riordinando l'abitazione del mio cuore, della mia anima. Tutto viene buttato fuori. Mi sento vuota: una casa senza mobili. Questo vuoto deve essere riempito e quando sento che si riempie di una vita di cui non so parlare, vita superiore a questa vita, l'anima vede il cuore tanto pieno da traboccare: dal suo interno escono grandi fiamme che salgono in alto. In questi momenti rimango come assopita in questa vita e come se sparissi dal mondo. Sento di nuovo il vuoto e le ansie divoratrici di amore per Gesù... Te, mio Gesù, solo Te e nulla più. Sento contemporaneamente il distacco da tutte le creature, anche delle più care, mentre io stessa voglio esser loro grata e riconoscente. Non voglio vivere di loro per vivere soltanto di Gesù. Sono tagli dolorosi, sono sofferenze indicibili. Ma se almeno così amassi Gesù! Sapessi di amarlo, cesserei quasi di soffrire... ... Venne Gesù: - Stendi, figlia mia, su tutto il mondo il tuo dolore, come su di esso Io stendo il mio divino amore... Rinnovami molte volte la tua offerta di vittima; moltiplica i tuoi atti di amore... Sai chi è Colui che senti lavorare nella tua anima? Sono Io, il tuo Gesù, il tuo Sposo, il tuo Re. Sono Io che svuoto tutto, sono Io che riempio tutto. Ti posseggo tutta e tu mi possiedi tutto. Io butto fuori da te coloro che ti sono cari, ma senza danno né ingratitudine da parte tua; senza che tu tralasci di amarli. Potrei forse consentire che una mia sposa sia ingrata? So quanto costa l'ingratitudine e la sento tanto quando si mo­strano ingrati verso di te! No, non sei ingrata. Ciò che faccio è per togliere da te tutto ciò che è umano e perché tu possegga ciò che è divino, perché ti riempia solo il divino. È così, figlia amata! In te esiste solo l'amore, tutto l'amore di Gesù. Voglio darti ancora la vita di cui vivi: una goccia del mio Sangue divino con la mia Eucarestia: questo è il tuo alimen­to... - ... (diario, 7-2-1947).

O amare e soffrire, o morire


I tormenti e i dolori non cessano di consumare la mia anima ed il mio corpo. Il mio crocifisso, Gesù e Mammina sono la mia forza. Non mi conosco; non so perché né per chi vivo. Il mio fine, l'unico, è Gesù. Sarà così? Che vita amara, tanto piena di in­certezze! ... Il mio cuore brama di amare per donarsi, di nascondersi in: Gesù; brama sparire completamente al mondo perché Gesù solo viva, perché Lui solo appaia...

... Sento che Uno dentro di me va incontro a tutti i mal­vagi che popolano il mondo intero. Con quale tenerezza e amore chiede loro di non ferirlo! Con che bontà stende le braccia per abbracciare tutti, per prenderli in grembo come agnelli mansueti; con quale bontà apre loro il cuore e li invita ad entrare perché vivano e muoiano in Esso!

Finge di non sapere che Lo vogliono uccidere. Possedessi io tale amore! ... - Figlia mia,... ti invito ad entrare nel mio divin Cuore; vieni ad infiammarti, ad alimentarti, a consumarti in questo fuoco divino. Entra, prendivi dimora: ti voglio immersa nel­l'amore... Nutriti di questo alimento divino che dà vita alla tua anima. Vivrai nel dolore e nell'amore, e nel dolore e nel­l'amore morirai: avrai amore in proporzione del dolore... Sa­lirai, salirai... Sarai consumata nelle fiamme del mio amore divino; come farfalla sarai bruciata in queste fiamme: in esse darai la vita. Farò sì che il Mio amore traspaia in te: sarà conosciuto, riflesso in tutto il tuo essere come in uno specchio, cristallino. Il mio divino amore sarà in te cattivante; farò che attraggano le tue parole, i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, tutto il tuo essere. Sei dolore, sei amore, sei salvezza per le anime... - ... (diario, 7-3-1947).

... Il mio crocifisso è il compagno delle mie braccia; non posso separarmene. Gesù e Mammina sono la forza del mio soffrire. Non mi accontento di rinnovare Loro frequentemente la mia offerta di vittima, di dire che Li amo, che appartengo a Loro; voglio di più, molto di più, sempre di più; ed è questo ­« più » che non ho...

Cado nella sfinitezza, muoio di fame e di sete. Voglio Gesù e non Lo trovo; voglio avere per dare e nulla posseggo. Mio Dio, che dolore di morte!... Sento tutto il mondo in disordine, che si perde. Sento una grande necessità di purificarmi, di essere candida, di santificarmi per soccorrere il mondo, per salvarlo. E non aumento nella grazia né nella virtù. Non faccio un passo per la mia santifica­zione. Non so vivere la vita del cielo. Non so seguire Gesù. Non ho vista per camminare nelle Sue vie. Anche così la mia anima ha pace e dico a Gesù: - O amare e soffrire, o morire! (diario, 14-3-1947).

Una grande afflizione


... Il giorno 11 ebbi una grande afflizione, una delle mag­giori avute in vita mia. Non so se fu permessa dal Signore o causata dal demonio. Lo ignoro ma ho sofferto molto: non sono capace di descrivere quanto. Sopportai rassegnata. Non fui ca­pace di fare alcuna delle mie preghiere giornaliere, essendo stanca per la sofferenza; non ho perduto però la mia unione con Dio. Abbracciata al crocifisso dissi di cuore: - Mia croce, ti ab­braccio con Gesù, ti voglio, ti amo. Gesù, sono la tua vittima. - Stringevo al petto l'immagine ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Sento in me due vite (Momenti della Passione)


Temo me stessa; ho paura di me stessa; ho paura a vivere nel mondo. Lo vedo tanto crudele verso di me. Tutti mi ferisco­no, tutti tentano di togliermi la vita: è una rivolta universale; tutti contro uno, cioè tutti contro di me; è ciò che sento i loro maltrattamenti, la crudeltà mi feriscono tanto e riducono il mio corpo in una massa di sangue.

Sento in me, non so se mi esprimo bene, due nature: una viva, l'altra morta. Quella morta è questa massa di sangue e fu causata dalla ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Risurrezione gloriosa - Discesa agli inferi (Momenti della Passione)


Venga a me l'aiuto del Cielo: senza la forza divina non potrei dire nulla; non posso muovere le labbra per parlare. Ad ogni movimento, ad ogni parola, sento come se mi strappassero il petto e il cuore. Confido: se Gesù vuole, potrò dire qualcosa di ciò che mi avviene nell'anima. Il mio corpo disfatto per il dolore era un mucchio di putridume in fermentazione: questo mucchio mi pareva che fosse l'umanità corrotta, in fermentazione tanto era putrida. La morte correva verso di me: la sentivo venire, mi sentivo, morire.

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O eternità che non arrivi mai!


O eternità che passi tanto in fretta! O eternità che non arriva mai! Passa, vola e io volo con essa senza nulla a mani vuote per dare i conti a Gesù. Non passa mai, non arriva mai la vera eternità che mi darà il Cielo. Chi potrebbe vivere in questo modo, mio Gesù? Dammi la Tua grazia senza la quale la vita in questo esilio è disperazione, è morte.

Voglio volare a Gesù, voglio amarlo e non sono capace ad alzare il volo verso di Lui né di amarlo con quella intensità che il mio cuore esige. Voglio fuggire dal mondo, nascondermi a lui, sparirgli, e non lo ottengo mai. Un momento è una eternità: è un momento che non passa mai, che non ha mai fine. Arriva presto solo il momento di incontrarmi con Gesù che mi chiede i conti e mi trova senza nulla, rivestita unicamente di miseria: tanto presto che non mi lascia il tempo di dirgli: « Chi sei Tu, Signore e chi sono io! Aspetta un poco, dammi almeno tempo di coprirmi con il ve­stito altrui, sono spoglia di tutto ». Mio Dio, che confusione, la mia: non ho tempo per nulla! Che ne ho fatto della mia vita? Come ho utilizzato il tempo che mi hai concesso? Che orrore, mio Gesù! Ma sei Tu tutto il mio amore: solo per Te voglio soffrire; solo Te voglio amare; solo di Te voglio parlare, solo a Te voglio pensare; non voglio altra vita se non la Tua. Mi sento come se fossi un pozzo da cui neppure per un istante cessano di attingere acqua. Che movimento! Questa acqua attinta arriva fino alla cima del pozzo: ne beve chi vuole. Questo pozzo è inesauribile, non secca mai, ha sempre la stes­sa acqua.

È in me e non è mio; è in mio potere e non mi appartiene. Ciononostante, sono ansiosissima di distribuirla per dissetare tutti: sento che è acqua di salvezza. Oh, come vorrei darla! Dare ciò che non mi appartiene senza sentirne scrupolo: rubare senza timore di essere castigata dal padrone. O mio Dio, o mio Gesù, vorrei dare tutto, tutta quest'acqua, vorrei immergervi il mondo intero. Muoio, Gesù; muoio di ansie!... ... - Dimmi o Gesù cosa vuoi che io faccia... cosa vuoi, Gesù? Che cosa posso fare io? -

... - Sono così grandi i crimini ed è tanta la malizia del peccato che soltanto con anime che si offrono vittime in ogni nazione il mondo può essere salvo; ma vittime pure, tutte ge­nerosità ed amore. Ma non ne trovo... Ve ne sono molte che vogliono soffrire ed essere immolate finché non arrivano le sofferenze e non giunge l'ora della immolazione... Chiedi al Santo Padre - glielo chiede Gesù - che si ap­pelli ai sacerdoti, soprattutto degli Ordini religiosi, tra i quali molti Mi danno tanto, nonostante vi siano molte cose [che non vanno]: aumentino la purezza, il fervore e l'amore nella cele­brazione del Santo Sacrificio della Messa. Con questa purezza, questo fervore e amore, in unione alle mie vittime generose, in unione con la mia vittima cui ho affidato l'umanità,... l'umanità può essere salva. E non è questa, sposa cara, la tua ansia, lo scopo di tutta la tua sofferenza? - ... (diario, 2-5-1947).

« Alexandrina dei dolori » (Momenti della Passione)


... Dall'Orto andai con Gesù, mani legate, al carcere; e portai con me nuovamente lo stesso mondo che mi trascinava, mi schiacciava. Stamane non potevo respirare; presa da sgomento, non potevo vivere. Sentivo gli occhi incollati per il sangue che sgor­gava dal grande elmo di spine lancinanti che mi cingeva il capo. In tale stato ho percorso le oscure e strette vie verso il Calvario... Come mi è stato doloroso il viaggio! Quanto mi è costato giungere alla cima! E quanto mi è costato vedere belve spaven­tose ed in gran numero bere il Sangue che scorreva da Gesù! Erano certamente belve solo in apparenza, perché Gesù ha mormorato e lasciato stampato nella mia anima le seguenti parole: « Meglio sarebbe stato per Me, non avrei sofferto tanto, se il mio divino Sangue fosse stato bevuto da vere belve: sono peggiori delle belve ». Ho sentito che in molti cuori aumentava l'odio, l'avversione contro Gesù, la brama di vederlo scomparire dai loro sguardi velenosi, in qualsiasi modo, a qualsiasi costo. Gesù che vedeva e penetrava nell'intimo di tutti, con un aumento di sofferenza... Come uomo, non poteva più vivere: era mortale; io Lo sentivo in me emettere gli ultimi rantoli. Ma come era soave e dolce l'agonia del Suo spirito!... Sono spirata con Lui. Ah! se con la stessa dolcezza, a Sua somiglianza, io spirassi alla mia morte: morte che mi darà la vita eterna! È venuto Gesù; ha dato luce a tutta la mia anima e mi ha detto: - Figlia mia, mia Alexandrina, Alexandrina dei dolori, consenti che aggiunga questo titolo di sposa: Alexandrina dei dolori. Abbi coraggio! Posso paragonare l'anima pura all'acqua trasparente in un vetro di fine cristallo, esposta ai raggi del sole per essere os­servata. Quante cose appaiono e mettono in evidenza questi raggi di sole! L'anima sei tu; il sole, l'osservatore sono lo che tutto scopro in te: ai miei occhi divini tutto appare. Questo tutto che lo vedo e faccio che tu veda è il mezzo di cui mi servo per purificare la tua anima, affinché tu, da questo calvario, da questo letto di dolori, possa passare al cielo. Faccio che tu veda in te tutte le macchie, affinché ti purifichi, mia colomba cara, e questa purezza traspaia in te e tu la possa comunicare alle anime. Sono tue le macchie che appaiono al sole della Mia purezza e grandezza, ma ascolta bene, figlia mia, non sono tue le ini­quità, i crimini, quel mondo di orrori che senti e scopri in te. O meraviglie, così poco conosciute e comprese! L'anima vittima si vede coperta e responsabile di tutti i delitti, ma allo stesso tempo possiede Dio con tutte le Sue grandezze. Quanto soffre nel dover sopportare e affrontare ciò che è immondo con ciò che ha di più puro e santo! Confida, figlia cara: sei vittima, ma non sono tuoi questi crimini. Ti ho consegnato il mondo, ma la sua malizia non è tua. Soccorrilo, soccorrilo! - - Mio Gesù, io non posso soccorrerlo; non so cosa fare, non ho nulla da darti per salvarlo. Salvalo Tu... Io sento che la mia sofferenza non ha nessun valore. - Figlia mia, sei potente, con me hai tutto il potere... Dammi dolori, sposa dei dolori... - Mio Gesù, accetta la mia sofferenza e quella del mondo intero come se io ne potessi disporre. Uniscile alle sofferenze e ai meriti della tua santa Passione, al Tuo amore, all'amore del Cielo e di Mammina: forma di tutto questo una difesa per fermare la giustizia divina... Misericordia! Misericordia, mio amore! -

Una goccia del Sangue preziosissimo di Gesù è caduta tra fiamme di fuoco nel mio cuore che subito si è dilatato. Ma Gesù non lo ha lasciato dilatare per molto tempo: è venuto presto come medico, ne ha cicatrizzato l'apertura e ha detto: - Va', sposa mia amata, va' a soffrire, va' verso la croce, va' al dolore. Soffri immersa in queste fiamme, soffri incendiata in questo amore; va' a diffonderlo, va' ad accenderlo nella umanità. Va' fiduciosa: non ti inganni, Gesù non ti lascia ingannare. Sei di Gesù, va' in nome di Gesù. Appartieni alle anime, sei vittima delle anime. Coraggio, coraggio! - Grazie, mio Gesù. Accetto tutta la sofferenza e non chiedo se non il Tuo amore, la Tua grazia e forza: da sola non posso. Ho paura, mio Gesù. - Che orrore sento nel dover dettare quanto mi dice Gesù! Se non mi viene una grazia dal Cielo, desisto, non lo posso fare. Se mi ordinassero di non scrivere più nulla, che sollievo grande sarebbe per la mia anima tribolata, che consolazione! Mi pare perfino che non soffrirei più.

Ma non voglio: sono vittima di Gesù (diario, 9-5-1947).


Sono in mezzo a due vite (Momenti della Passione)

Voglio salire la scala dell'amore e non riesco: sento di essere discesa all'ultimo gradino. Gesù non può aspettarsi nulla da me: non so amarlo, non ho forze per amarlo. Voglio abbrac­ciare la mia croce, la croce che Egli mi dà e non posso: questo mio abbraccio mi fa cadere con lei, sfinita, senza potermi più rialzare.

Voglio fare tutto ciò che è buono e santo e povera come sono non faccio nulla. Voglio essere solo di Gesù, di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)