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Messaggio del 25 giugno 2016:Figlioli, pregate, pregate, pregate.

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa - Messaggi anno:1955

« Sei nel tuo anno »

.. Il giorno 6 fu qui per un bel po' il canonico Sebastiano Cruz. Soltanto il cielo può ricompensarlo di quanto fece per me. Mi comprese; gli apersi la mia anima; mi incoraggiò a salire il mio calvario e a portare a termine la mia missione sulla terra.

Rimasi fortificata in questo duro penare e così ricordai oggi con più calma e coraggio la data in cui, 13 anni or sono, fu proibito al mio padre di venire qui. Egli venne infatti per l'ultima volta il 7 gennaio 1942. Ricordai tutto, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

« Cominci la Chiesa vita nuova! »


... Veglio quasi giorno e notte; in questa veglia sono unita al Signore e sono separata dal Signore. Prego, ed è come se non pregassi. Gli offro il mio oscuro carcere e sento di farlo invano. Chi ha compassione di me? Io grido nel più profondo abisso delle tenebre... questo grido non sale, resta immerso nel dolore infinito in cui sono immersa anch'io. Vorrei dire tanto e non posso... Ho la rassegnazione. Dio sia benedetto! La mia povera natura non ne può più, ma la volontà, nell'intimo, non guarda alle lacrime, sorride alla Volontà del Signore... « Per Tuo amore, Gesù, per le anime » è la mia invoca­zione. Ma non vi è Gesù, non vi sono anime né eternità. Che lotta! Non c'è nulla e vi è tutto. Chi mi soccorre, mio Dio? Oggi sentivo la mia vita perdersi nello spazio come aria che passa. Non avevo nulla, né per Dio né per la terra. Ri­petevo forzatamente il mio « credo » in questa vita di incertezza. È venuto Gesù. Non L'ho veduto né L'ho sentito se non q ando mi ha dato la goccia del suo Sangue divino: - Figlia mia, coraggio! Io sono il tuo Padre... Di', ripeti che Gesù è triste... che la sua Passione e Morte sono sempre rinnovate, che si vigili nella Chiesa, che cominci la Chiesa vita nuova perché il mondo abbia nuova vita... (diario, 18-2-1955).

... Siccome non posso di più, detto soltanto le parole di Gesù quando è venuto al mio incontro, mentre, disanimata, ripetevo il mio « credo »... - Riposa e prendi coraggio! Credi, sono Gesù, il Gesù che ti ha scelta per la più alta e sublime missione, anche per la più ardua e dolorosa: missione soltanto di dolore e di spine, di sofferenza inaudita...

Sono le anime la maggior ansia di Gesù... Sono mie, le voglio per Me. Mi costarono il Sangue... La tua missione sulla terra sta per terminare ma in cielo mostrerai agli uomini, a coloro che non hanno voluto la mia luce, quanto sei stata po­tente sulla terra... Sempre eroica nella tua sofferenza, non hai mai detto un « no ». Il tuo « sì » a Gesù è sempre stato pronto. Anche Gesù in cielo sarà sempre pronto a dirti: « Manda sulla terra tutte le benedizioni e grazie; concedi alle anime quanto ti chiederanno in mio nome, in nome della Mia Madre benedetta, in nome del tuo martirio ». (diario, 25-2-1955).

Non uccidete chi è già morta


« Chi c'è lì che viene ad uccidermi? » grida di tanto in tanto la mia anima nel vedere che viene uno a togliere la vita a chi non ce l'ha più. Mio Dio, parlo dell'anima, parlo della vita, parlo di tutto col desiderio che nulla esista. Che tormento e morte! Io vorrei dir tutto e tutto occultare; vorrei dire tutto, perché l'anima di cui parlo, e mi pare di non avere, sente necessità infinita di mostrare il suo tormento, ma le forze non mi con­sentono; ed anche di fronte a tanto soffrire è tanta l'ignoranza da coprire ed oscurare l'umanità intera. Voglio l'anima e non ho anima; voglio Dio e non ho Dio; sento l'eternità e non esiste l'eternità. Che sgomento, che oscu­rità spaventosa! Ho perduto ciò che mai è esistito. Perdonami, mio Dio; io credo nella Tua esistenza. Tutto prova che esisti. Un nuovo tormento è entrato nel mio nero carcere: odori insopportabili... quasi da impazzire. Ci sarebbe da disperare senza il dito di Dio, senza la sensazione di un sostegno... Gesù mi ha chiamata: - Figlia mia, vieni qui... Coraggio! Ripeti il tuo « credo », confida in Me. Coraggio, mia figlia, coraggio: gli odori che ti tormentano costituiscono la nuova riparazione che ti chiedo: la tua camera imbevuta di odori ributtanti è la riparazione per certe anime coperte di piaghe nauseanti: è il putridume dei loro vizi. Ri­para per esse, perché non li abbiano a soffrire eternamente. Tutte le tue membra e i tuoi organi sono giorno e notte parafulmini della giustizia di Dio... - (diario, 4-3-1955).

... Detto con il massimo sforzo queste parole, soltanto per la santa obbedienza, anche se da un'altra parte sento una ne­cessità quasi infinita di imprimere sulla terra, a caratteri di sangue, ciò che mi avviene nell'anima: anima senza anima. Sento di non averla. Che tormento il non sapermi spiegare! Scomparve tutto ciò che era dell'Orto e del Calvario; ora è solamente un dolore cruento: la vita senza fede. In questi universi di tormentose sofferenze ripetevo: « credo nella vita eterna! Credo nella Chiesa cattolica! Gesù, Ti amo! Sono sem­pre la Tua vittima. Si faccia sempre in me la Tua volontà! ». Ma fu un combattimento tremendo, una falsità costante. Venne Gesù: - Avanti, coraggio, mia figlia!... Le tenebre sono luce; la morte è vita! Lo Spirito Santo è con te e ti co­munica la Sua vita, ti irradia della Sua luce... - Infatti io ebbi luce nell'anima. La morte e le tenebre erano scomparse e già credevo. Gesù continuò: - Mia figlia, ho ridotto le mie parole, ma non diminuirà il mio Amore. Sono stato Io a prepararti a questa riparazione senza pari... Coraggio! Sostieni il braccio Coraggio! Padre mio. Poveri uomini, se si scaricasse su di loro la sua giustizia! - Ho sentito che Gesù mi tenne ferma sotto la Mano e del suo eterno Padre. - Tienimi fissa, o Gesù! Tienimi ben salda! Lo sai che sei Tu a sostenerla e non io. Io sono morte; io non sono nulla! - Coraggio, eroina! Avanti! Dal cielo arricchirai l'uma­nità. - (diario, 18-3-1955).

« Si scriva in fogli volanti ciò che tu dici »


... O mio Dio, vorrei dire ciò che avviene nella mia anima: un vuoto così grande, infinito, che solo l'Infinito mi può col­mare con la sua vita, con il suo amore.

Quanto mi costa parlare dell'infinito, mentre le tenebre distruggitrici e i sentimenti dell'anima non lasciano vedere nulla e tentano di persuadermi che nulla esiste! Ma questo infinito vuole l'Infinito e posso vivere soltanto nell'Infinito. Ahi, mio Gesù! Ma io non ho vita; tutto è morte. Ho passato un giorno ed una notte senza poter unirmi al­l'Infinito nel modo in cui desidera l'anima mia. L'anima mia, ed io senza l'anima! L'eternità, ed io senza fede! Ma anche senza fede, risolsi di dire al Signore: - Sono qui! Guardami! Sono qui; sono un'incudine su cui l'Artista può lavorare e fare una copia di Cristo. Lavora, lavora, Amore mio! - Gli altri giorni e notti, oh, quanto parlo al Cielo, anche se non esiste! Quante cose io dico che mi escono dall'anima e dal cuore, anche se non sento anima e cuore! Soffro, ma mi piace passare le notti a vegliare...

In questa lotta dolorosa e per così dire costante, è venuto fino a me Gesù: - L'Amore non è amato. Non v'è chi ami l'Amore. Coraggio, mia figlia! Ama questo Cuore che vive in ansie infinite di essere amato: amalo e fa' che sia amato... - O Gesù, solo con il Tuo amore io posso amare e farti amare. Solo con il Tuo potere io posso riparare e portare la mia croce. Guardami con compassione ed abbi pietà dell'abisso del mio nulla. Ti do tutto e non ho nulla da darti. Ahi! la mia vita senza di Te e senza fede! - Coraggio! Hai fede, hai amore e mi dai tutto. Quanto è prodigiosa la tua vita! Io vorrei che qualcuno facesse ciò che tu non puoi: si scriva in fogli volanti, in molti fogli volanti, ciò che tu dici, ciò che osservano in te! Tu fai salire le anime verso di Me. Tu vai avanti; sei salita tanto tanto! Sei giunta all'Infinito, vivi nel­l'Infinito, parli dell'Infinito. Oh, vita di Dio nelle anime! Oh prodigi di Dio nelle anime!... - (diario, 1-4-1955).

Rotolò la montagna e rimasi sotto il suo peso


... Ricorro al Cielo anche nella incertezza della sua esisten­za. Non amo Gesù per avere il cielo: amo e amerò sempre perché Egli è degno di tutto il mio amore, anche se mi con­vincessi che non andrò mai in cielo o che il cielo e Gesù non esistono...

Tutto il mio essere è dolore: nel corpo e nell'anima. Ma questo dolore è da me tanto amato. Chi mi togliesse il dolore, mi toglierebbe l'esistenza, mi priverebbe dell'offerta costante a Gesù e alle anime... Nelle mie notti di veglia nelle quali posso pregare un po' e stare più intimamente unita ai miei Amori, non sento con­solazione ma mi sento più confortata. Nei giorni e nelle notti in cui non sono né vita né morte né cielo né inferno, oh, che tormento, mio Dio! Sia fatta in me la Tua santa Volontà. La notte da ieri a oggi è stata tutta brividi, bagni di su­dore, febbre bruciante. Ho potuto a stento meditare sul viaggio doloroso di Gesù. Oggi ho camminato su quel soffio falso che non mi sostiene e mi lascia precipitare nell'abisso. Volevo aggrapparmi, ma non avevo a che. Non ho potuto fare a meno di cadere. Ho gri­dato; il mio grido è rimasto soffocato; non ebbi soccorso. Poi, sulla cima della montagna, tremenda montagna, ho gri­dato di nuovo, ma la violenza del dolore, a somiglianza del­l'acqua che muove la ruota del mulino, ha fatto rotolare la montagna, che rimase su di me. Grido inutile. Ho ripetuto il mio « credo » e sotto un peso così schiacciante dicevo: « O Gesù, io credo, credo sempre. Ti amerò, sarò Tua e vivrò per Te. Credo, Gesù, credo! ». L'attesa è stata grande, ma finalmente è giunto Colui in cui confidavo: - Mia figlia, nel mattino di Pasqua vedrai la luce, non completamente. Io sarò la forza dei tuoi occhi; non alleggerirò le tue sofferenze; rimarrai così sino alla morte. A chi ti domanderà se stai meglio, risponderai con un sorriso. Gesù alleggerisce da una parte per caricare dall'altra. Tu non hai 1'alleluja né nel corpo né nell'anima. Lascia a Me l'alleluja di sostenere la giustizia del Padre Mio e di salvare le anime. Io cedo alla tua richiesta e accontento coloro che vogliono luce per te... Ma sarà luce che non durerà: l'avrai soltanto qualche ora al giorno, non sempre... . ... (diario, 8-4-1955)

Trent'anni di letto


... Gesù mi ha promesso più luce per il giorno di Pasqua e non venne meno alla promessa: avvenne proprio come Egli aveva detto: vi sono ore in cui non la sopporto ed è per me un tormento. Vi sono ore in cui posso fissarla senza fatica. Dio sia lodato!

Non provai nessuna gioia nel vedere alla luce del giorno i miei e coloro che mi si avvicinavano. Non vado in cerca di consolazioni né di gioie. Voglio tutto per Gesù; e neppure con questa ansia provo conforto. Tutto quanto avviene in me è come se avvenisse fuori di me. Ho trascorso il mio 30° anniversario di letto: mi parve un sogno, una illusione, una falsità. Del passato non ho visto nulla: mi pare che nulla mi riguardi. Ricordando questi anni di mar­tirio le lacrime tentarono di scendere sulle mie guance, ma vi si oppose una forza di volontà. Piangere perché, se questa è stata la Volontà di Dio? Egli sa che non mento: questo vi­vere fu tutto per Lui, per amore di Lui, per dargli anime... (diario, 15-4-1955).

Non ho mai disobbedito alla Chiesa


... Che odio contro di me! Mio Dio, che male ho fatto al mondo, se non soffrire e pregare per esso, per tutta l'umanità? Che amarezza e tormento! Dicono che disobbedisco alla Chiesa. Non le ho mai disobbedito in nulla! Sia lodato il Signore! Dicono che il mio padre spirituale non verrà più in Por­togallo. Povera anima mia! Chi avrà compassione di me? Non ne posso più. Conservo il resto nel mio cuore, per dire le parole di Gesù. Nella mia lotta continua, senza fede, non cesso di affermargli la mia fede; senza amore, di affermargli il mio amore nella ripetizione del mio « credo ». Gesù mi chiamò: - Figlia mia, coraggio! Sposa prediletta del mio Cuore, coraggio! Sono con te; tu che Mi possiedi, chiama per Me tutti coloro che Mi hanno perduto affinché vengano a Me tutti. Chiama per Me; grida con tutta la tua fede per coloro che non hanno fede. Che vita riparatrice, la tua! - O Gesù, non so soffrire. Mi pare che non posso più soffrire; che non vale nulla la mia vita senza vita. - - Sì, che sai soffrire. Tutto dà frutto, confida! Là in cielo vedrai. La tua povera natura geme, ma l'anima è forte. Non hai più posto per altro dolore... - ... (diario, 27-5-1955).

Gesù raccoglieva le reti


... Venne Gesù incontro a questo mio « credo », tanto do­loroso. La sua Voce divina penetrò nell'abisso e mi rialzò. - Vieni al mio Cuore di Sposo, al mio Cuore di Padre. Vieni. Rialzati, coraggio! Vieni a questo cuore che ti ama paz­zamente e che tu pazzamente ami. Vieni a questo Cuore che ti chiede: « Fa' che lo sia amato, parla del mio Amore; di­stribuisci il mio Amore ». Vieni innamorata, pescatrice delle anime. Guarda nel mare, nell'universo, guarda i pescatori che lanciano le reti per guadagnarsi il pane e per alimentare l'umanità. Le tue reti sono altre, o pescatrice di Gesù, guarda verso di Me. Tu hai lanciato e reti del dolore e dell'amore in questo mare infinito di tanto martirio. Io raccolgo le reti; le anime vengono a Me. - Vidi i due mari: il mare dei pesci ed il mare delle anime; in questo vi era Gesù. Come Egli raccoglieva le reti! Ma le sue, a differenza delle altre, si moltiplicavano infinitamente. - ... Ripara, pescatrice! Soffri nel tuo mare inaudito affin­ché si salvino le anime a milioni! (diario, 3-6-1955).

« È l'ultima, tremenda fase »


... Avessi almeno un filo di una tela di ragno cui aggrap­parmi! Ma non ho nulla, mio Dio! Mondi e mondi di inutilità; mondi e mondi di tenebre e morte. Vado di caduta in caduta verso gli abissi senza fine. Quanto soffre il mio corpo, o Gesù, quanto soffre la mia anima! Oggi è stato un giorno di lacrime: il dodicesimo anniver­sario della mia partenza per « La Foce ». Che duro ricordo! Non riuscivo a dimenticare, passo per passo, tanti scoraggia­menti per ciò che andai a fare colà. Mio Dio!

Fra tutto questo ripetevo il mio « credo » senza credere; offrivo al Cielo, senza sentirne l'esistenza, tutte le sofferenze. Gesù ritardò: non veniva. Pensavo che fosse triste per i miei scoraggiamenti e la mia vita senza fede. Ho ripetuto « credo a tutte le verità sino alla morte! ». ... Venne Gesù: - Figlia mia,... coraggio! Ripeti il tuo « cre­do » senza fede; dimmi che Mi ami, senza amare. Non sono i sentimenti di fede e le consolazioni che Mi consolano; ma questa lotta costante nel più grande dolore.

È l'ultima, tremenda fase: il colmo della sofferenza a scon­trarsi con il colmo del peccato e della criminalità: il mondo pecca. Coraggio! Tu sei luce e faro del mondo.

... Tu fosti alla « Foce » perché si convincessero della ve­rità, o fosti per amore Mio e per le anime? - Chi più di Te lo sa? Che importava a me che si con­vincessero della verità?! Dodici anni: che martirio, Gesù, ma fu per Te! - ... (diario, 10-6-1955).

« Credi in me! Credi che sono con te! »


... Ho ricevuto una lettera del mio padre spirituale. Era gran­de la mia ansia di riceverla; ma fu maggiore l'indifferenza, anzi la freddezza con cui l'ho ricevuta. Mi è stata consegnata nella morte e nella morte l'ho conservata. Sono vittima. Sia fatta la Tua volontà, se Ti piace che io viva così. « Gesù, cre­do nel Tuo amore. Credo che non mi mancherai ». Gli parlavo così, ma Gesù era lontano, molto lontano e da lontano mi parlò con dolcezza: - Sono Amore, sono Amore, sono Amore e sono qui, vittima e sposa Mia. Sono Amore che non senti, ma che ami. Sono la Sapienza che non com­prendi, ma in cui credi. Coraggio! La tua vita è divina: non può essere vissuta né sentita sulla terra; sono meraviglie della Sapienza divina. È missione tanto nobile quella che ti ho affi­dato. Solo in questo stato d'animo la disimpegni con perfe­zione. Coraggio! È l'ultima e tremenda fase; è vicino il Cielo. Vivi la vita d'amore senza sentire l'amore; vivi la vita di fede ardente, senza sentirne gli effetti. Ma si convertono i peccatori, si salvano le anime. Soccorrile! Credi in Me e credi che sono con te. (diario, 17-6-1955).

... La ripetizione frequente del mio « credo » mi pareva un cilindro che misturava costantemente la massa della terra e del cielo. Ma come? Il Cielo esiste? Vi è una eternità? Credo, Gesù, credo; questo mio « credo » sia eterno. Lottai. Durante questa lotta indicibile venne Gesù parlando con forza ma con dolcezza: - Avanti, eroina incomparabile! Avanti nelle tue tenebre perché daranno luce. Avanti nella tua morte perché darà vita. Avanti nella tua inutilità, perché tutto viene utilizzato per la resurrezione delle anime. Avanti nel tuo amore, unico, disinteressato della tua gloria in cielo; avanti nel tuo martirio che è giunto al culmine: pazza per mio amore, pazza per amore delle anime... - ... (diario, 1-7-1955).

Prepara delicatamente Deolinda alla separazione

... Io grido e grido al Cielo.

Non so chi dice: « La mia anima è triste sino a morirne, sino alla morte ». Chi potrà essere, se io sono già morta? In me regna soltanto la morte.

Non posso quasi più pregare e la mia unione con i miei Amori tanto cari sembra interrotta... Sulla terra ho perduto tutto. Oh, che abbandono completo! Non ho l'appoggio di nessuna creatura. Per me oggi è stato un giorno di lacrime, lacrime di gioia e di pace. Le ho offerte a Gesù sacramentato come atti d'a­more. Fra queste lacrime, con angoscia mortale, ho fatto ciò che mi piacerebbe fare nel momento della mia morte: ho con­sacrato ai Cuori divini di Gesù e di Maria la mia cara sorella. Ho chiesto Loro di non prenderla prima di me: che lasciassero per dopo questo angelo che mi hanno affidato. Ho chiesto che fossero Loro i suoi consolatori dopo la mia morte, perché solo in Loro potrà sperare e soltanto Loro la comprenderanno. Quanto ho sofferto durante questa offerta, mentre parlavo ai miei cari Amori! « Credo fermamente, credo eternamente »... Venne Gesù, mi rialzò dal mio abisso e mi disse: - Ascol­ta: c'è festa in Cielo! Sei attesa. Non immagini la tua gloria. Il Cielo è in festa per la riparazione che gli dài... Avanti, co­raggio, tu che soffri, tu che ripari! Avanti, coraggio, voi che lavorate per la maggiore gloria di Cristo sulla terra! Egli trion­fa sugli uomini. -

Mentre Gesù parlava io udivo lassù campane e suoni celesti. Avevo luce nell'anima; la morte era scomparsa. Questo sollievo durò poco tempo: fu appena un conforto. Gesù scomparve; la morte e le tenebre ritornarono... (diario, 15-7-1955).