... Stamattina, dopo aver ricevuto Gesù ho sentito la sua perdita. Mi
sono incamminata al Calvario, sempre separata da Lui. La vita del mio
corpo era morta. Sentivo un'altra vita dall'alto che era come una
calamita per il corpo e lo obbligava a salire al Calvario. Era in forza
di questa vita dall'alto che io mi preoccupavo, soffrivo e lavoravo. A
questo punto vorrei dire molto: mi limito al nulla perché non so. Era
per quella vita che mi pareva essere disceso dal cielo alla terra; e
quella vita era uguale alla mia vita; ed io ero morte, non avevo vita.
Sono giunta in cima alla montagna senza Gesù. Sono rimasta crocifissa
senza Gesù; ho trascorso le ore dell'agonia senza Gesù. Il mio cuore
non sopportava quella perdita perché era perdita eterna: si è aperto
sanguinando, ha dato tutto il sangue; e tanti non ne traggono frutto.
Sono spirata senza Gesù. Egli non ha tardato ad apparirmi: mi ha dato
la sua Vita, la sua Luce... - Dammi il tuo dolore, figlia mia, dammi la
tua riparazione; unisciti alle intenzioni e ai voleri del Papa, che
sono i miei, come tu sai. Allo stesso modo che, per mezzo tuo, egli ha
soddisfatto i miei divini desideri, così voglio che tu, nella stessa
volontà, soddisfi quelli di lui: soffri, prega con lui. Il mio caro
Papa, il mio rappresentante sulla terra! Il Papa del dolore, il Papa
dell'agonia, il Papa della immolazione durante tutto il suo regno. Sei
stata per lui il mio portavoce; soffri affinché il mondo accolga i suoi
desideri, come egli ha accolto i miei. Che gloria, che ricompensa
l'attendono... Dammi il tuo dolore, non solo per curare il mio divin
Cuore, ma anche quello della Mia Madre benedetta. Consentimi di
lasciare ancora nel tuo cuore la spada e le spine che hanno ferito il
Suo: sono le bestemmie proferite contro la Regina del mondo. Coraggio.
- ... (diario, 12-5-1950).