MaM
Messaggio del 25 maggio 2015:Cari figli! Anche oggi sono con voi e con gioia vi invito tutti: pregate e credete nella forza della preghiera. Aprite i vostri cuori, figlioli, affinché Dio vi colmi con il suo amore e voi sarete gioia per gli altri. La vostra testimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza di Dio. Io sono con voi e prego per voi e per la vostra conversione fino a quando non metterete Dio al primo posto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa - Messaggi anno:1945

II dolore della Madre (Momenti della Passione)


... Sentii che Qualcuno con amore pazzo, con amore di Ma­dre, andava di strada in strada, cieca di dolore, per vedere dove poteva incontrarmi. Il frastuono era spaventoso.

Rivestita con una veste da re, ma per scherno, mi posero in mano una canna. Quale barbarie contro di me! Erano mol­tissimi coloro che gareggiavano a inventare tormenti per mal­trattarmi con maggior crudeltà. Lungo il cammino del Calvario era tutto un urlare ed uno schiamazzare dietro a me: non erano grida di dolore ma di odio e di ingiuria. Ma ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Il mio corpo veniva consegnato ai malfattori, il mio spirito era tutto concentrato in Dio.


Sul Calvario il sangue scorreva da tutte le ferite del mio corpo. Che ore di tanta agonia! Sentivo nella mia anima tutti i sospiri di Gesù; tutti gli sguardi che Egli levava al cielo fu­rono impressi nella mia anima. Poco prima di spirare, solo di tanto in tanto dava un sospiro; e nell'intervallo, tra un sospiro e l'altro, stava come se non avesse vita. E la mia anima sen­tiva tutto questo. Come era bello! Che lezioni mirabili ci dà Gesù: tanto maltrattato e tanto pieno di tenerezza e di amore! ... Venne Gesù: mi fece dimenticare, per poco tempo, il dolore. Il mio cuore si dilatò e si incendiò. - Vengo, figlia mia, a felicitarmi con te per il tuo com­pleanno, per la tua vita piena di meraviglie, così ricca di virtù e di amore. - - Sono per Te, o Gesù, le felicitazioni e le lodi. Che faccio io senza il mio Gesù? Cosa sono senza di Te? La gran­dezza è Tua, la miseria è mia. -

- Ti lodo per la tua fedeltà e corrispondenza alle mie grazie divine; ti lodo per la tua riparazione. Quante vittime ho scelto e si rifiutarono! Quante ne chiamai e non mi ascol­tarono! Quante ne invitai a grande elevazione verso di Me e nulla ottenni. In te mi consolai, da te tutto ricevetti... La tua vita è di meraviglie: se vedessi le anime che per te si salvarono, e specialmente in questi tre anni del tuo di­giuno! Che grande mezzo per soccorrere i peccatori! Manifesto in te il mio potere, le mie ansie e il mio amore per loro... Il tuo martirio giungerà al massimo e il tuo amore alla massima altezza, per una riparazione senza pari. Ricevi ora, figlia mia, il sangue del mio divin Cuore: è la vita di cui necessiti, è la vita che dai alle anime. - Vidi il Cuore di Gesù ardere in fiamme e traboccare d'amore... (diario, 30-3-1945, venerdì santo).

Che sarà mai perdere Gesù eternamente?


« È con molto sacrificio, perché priva di forze, che le scriva per ringraziarla della lettera inviatami con tanta carità. Il Si­gnore la ricompensi. Per me, non è consolazione ricevere lettere o notizie riguar­danti persone che tanto stimo e che fanno da sostegno e guida alla mia anima; è appena un sollievo che fa rivivere la mia vita più che morta.

Siccome voglio soltanto ciò che Gesù vuole, la mia vo­lontà sta solamente nella Sua. Lo benedico e lodo per tutto, abbandonata alla sua divina Provvidenza e ricevo tutte le spine come carezze deliziose del cielo. Le manda Gesù. Per suo amore e per le anime sorrido a tutto. Continuano le paure per gli assalti del demonio, anche se in questo mese ne sono stata più risparmiata. Ma quando viene... oh quanta malizia!

Che io lo desideri o no, a volte devo comparire alla pre­senza di Gesù; altre volte non Lo sento, sperimento la Sua perdita. Se sapesse, padre, l'orrore che tutto questo mi causa! Cosa sarà mai perdere Gesù eternamente? Provo il dolore Suo per la perdita delle anime; provo i sentimenti e l'amore che ha per loro: non vi sono parole ed intelligenze umane capaci di spiegare. L'immaginetta allegata con la frase che parla di spine è per lei; sull'altra [immaginetta], dal momento che non posso mandarne una per ciascun novizio e confratello di codesta santa Casa, ho scritto un pensiero che interessa tutti: è mio desiderio che tutti lo pratichino. Deolinda e tutta la famiglia ringraziano per i saluti e li ricambiano con gli auguri di una santa Pasqua. Da parte mia, auguro a lei e alla comunità le tenerezze, le benedizioni e l'a­more di Gesù resuscitato. E lei quando verrà? Le ho preparato un grande calvario, nevvero? Mi perdoni e, per carità, non mi dimentichi nella preghiera. lo ricordo molto tutti a Gesù e a Mammina... » (lettera a d. Umberto, 31-3-1945).

La mia morte sia vita per il mondo


Non vissi, non risuscitai con Gesù. I miei occhi non vi­dero; i miei orecchi non udirono; il mio cuore non amò, il mio corpo non sentì se non dolore. Lo sguardo dei miei occhi non era mio, né l'ascolto dei miei orecchi, né il sentire del mio corpo, né l'amore del mio cuore, né il sorriso che copriva tutto questo, neppure il sorriso era mio. A chi apparteneva? Gesù lo sa, io non so dire nulla. Le gioie sono per chi Gesù vuole, eccetto che per me. Ma sono contenta: io non vivo, viva Lui con la sua vita divina nelle anime; non risuscitai, risuscitino loro per Gesù. Non ho amore, non ho nulla da offrire al mio Signore; Gli giungano graditi l'amore di tutti i cuori e l'offerta totale di tutte le sue creature. Non ho lingua per lodarlo; Gli giunga gradita la lode della terra e del cielo. Tutta la terra e il cielo Lo lodano; soltanto io, poveretta, sono stata esclusa; resto da parte. Non posso unirmi ai beati del cielo, ai giusti della terra. Tutta la cattiveria e la miseria del mondo sono mie: che ver­gogna! Che orrore!

Ho perduto Gesù! Che perdita eterna! Mai più Lo posso vedere. Non v'è rimedio per tale perdita. Non posso pensarvi. La mia anima non resiste a questo dolore: perdere Gesù, per­,derlo per sempre! ... Venne Gesù: - Figlia mia,... ti accompagno nel dolore, nell'amore, nelle lotte contro il demonio. Sono con te in questo mare immenso di martirio nel quale sei immersa. Sorridi con le tue labbra, nascondendo il dolore e l'amarezza nei quali stai sepolta... - O mio Gesù, confido che mi accompagni, che tutto vinci in me; ma perché, nel medesimo tempo, sento tanto dolore a parlare con Te? - Perché sia completa la mia consolazione, siano com­pleti il tuo martirio e la tua riparazione... - Se è così, consólati, o Gesù, gioisci nel mio dolore! Non voglio la mia, ma la Tua gioia; non voglio il mio trionfo, ma quello delle anime. Accetta il mio martirio e fa' che la mia morte sia vita per il mondo e la mia cecità luce per i cuori. Voglio che il po­vero mondo viva solo per Te, veda, ami e benedica solo Te... - (diario, 3-4-1945).

Un edificio mondiale in costruzione di amore e di purezza (Momenti della Passione)


Continuo a sentire due cose contemporaneamente: la per­dita di Gesù e quella delle anime. La prima mi causa tale orrore e rivolta da non potersi dire: volontà di maledire questa perdita e di maledire la terra. Mi pare che mi tormentino tutti gli orrori dell'inferno. Sento che era meglio soffrire tutto, per­dere tutto, piuttosto che perdere Gesù. Mi basta questo per massimo martirio del corpo e dell'anima. Mio Gesù, perderti!

E su questo grande dolore cade il peso della giustizia di­vina. Tormento e dolore senza pari. E la perdita delle anime, ahi, quanto costa! Il mio cuore le rincorre, dispensa loro tenerezza e amore. La mia anima ne vede la fuga e agonizza. Non vi è amore che le fermi, non vi sono parole che le commuovano: corrono, corrono verso la perdizione. Quale dolore per Gesù e per me che sento questo! Non posso rassegnarmi che le anime si perdano. Stamane, con la venuta di Gesù sacramentato, sono spuntate in me nuove ansie che hanno dato inizio ad un nuovo mondo nel mio cuore. E’ un edificio mondiale in costruzione. Le ansie sono di purezza e di amore: l'edificio deve essere co­struito con questo. Che fiamme ardenti, che fuoco bruciante! Questa purezza e questo amore non sono miei: sono per l'edificio, per il mondo. Mio Dio, ansie che consumano! Vorrei parlare al mondo intero, vorrei parlare solo in amore e purez­za; vorrei che vivesse soltanto di queste ricchezze... (diario, 5-4-1945).

Continua in me l'edificio mondiale, insieme ai desideri e alle ansie di amore e purezza. Voglio il mondo in fuoco d'a­more, in purezza di corpo, anima e cuore.

Sollevo gli occhi al cielo e grido sovente: - Che posso fare perché il mondo si purifichi, si incendii e viva soltanto del Tuo divino amore? - Con queste ansie uscii dalla prigione; percorsi molte strade abbracciando fortemente la mia croce; amavo con tutto l'amore le spine che circondavano il mio capo. Dall'elmo di spine sgor­gavano fiotti di sangue che scorreva lungo il mio corpo ed irrigava la terra. Sentivo che Mammina veniva, pazza, alla mia ricerca, o meglio, alla ricerca del suo Gesù; si apriva il varco fra la mol­titudine per vedere dove poteva incontrarlo. Il suo Cuore san­tissimo scoppiava, si dissolveva in dolore e faceva scoppiare e dissolvere quello di Gesù. Nei momenti di queste sofferenze, venne il demonio ad aumentarle di più; mi tormentò al massimo...

Mi pareva perder la vita; venne Gesù a ridarmela­. - Coraggio, figlia mia, non hai peccato... Unisci il tuo do­lore al mio e a quello della mia Madre benedetta... -

Sul Calvario sentivo la vita del buon ladrone spirare nel mio cuore: con quale pace egli dava la sua anima a Gesù! Si fece buio sul Calvario, tutta la terra tremò e fece tre­mare la croce. Gesù consegnava il suo Spirito all'eterno Padre, mentre un gran numero di curiosi atterriti scendevano come formiche dall'alto della montagna. È venuto Gesù ad addolcire il mio grande dolore e a to­gliermi il terrore che tutto questo mi causava: - Coraggio, figlia mia, universo di dolore, di purezza e di amore! Ciò che opero in te l'ho destinato alle anime! La tua vita osservata, letta e divulgata, sarà una manna celeste, feconda di una immensità di amore, di vita e di salvezza. È questo l'edificio che ho innalzato in te...

È a tua imitazione che in futuro il mondo mi amerà; è­con la tua purezza che si purificherà. Gli uomini impediscono che sia dispensata alle anime la medicina che ho loro destinata; ciò che non proibiscono, per­ché non possono, è che lo continui le mie meraviglie in te... Io sono l'artista divino: lavoro in te ed opero i più grandi prodigi. Chi ti ammira, ammira Gesù; chi ti ama, ama Gesù; chi ti imita, imita Gesù.

Ho ritratto Me in te: sei la copia più fedele di Cristo crocifisso. Il mondo esulterà di gioia quando conoscerà ciò, che fu la tua vita sulla terra. - O Gesù, se parlassero così coloro che non mi cono­scono e non sanno quanto Ti ho offeso,... ma parli Tu che tutto conosci e cui nulla della mia vita è occulto... che ver­gogna e confusione io sento! Rimedia Tu a tutto il male, purificami, colmami di amore, coprimi della tua Grazia, affinché possa essere per le anime la medicina che vuoi Tu ... - ... (diario, 6-4-1945).

« È vicina l'ora della pace »


... Ho tanta nostalgia del Cielo! Faccio un grande sacrificio a non chiedere a Gesù di portarmi presto lassù. Quante volte, tra l'altro, sto per dirgli: - Dopo questo, vieni a prendermi per il cielo - ma, ricordando la mia promessa di non chie­derglielo, mi faccio violenza e dico: - Compi in me i Tuoi disegni divini. - Mi pare che sarebbe un sollievo per me se potessi chiedere a Gesù di accelerare la partenza per la mia Patria. Comunque sia, non chiedo, non voglio mancare alla promessa... Dopo la Comunione, si è fatta udire la voce di Gesù, più soave della musica degli angeli: - ... Sono balsamo salutare, sono medicina della tua anima tanto sacrificata per Me e per le anime. -

Mentre Egli parlava, il mio cuore si dilatava, pareva uscirmi dal petto ed elevarsi molto in alto: come era grande! - Che cosa è questo, mio Gesù? Che grandezza è mai quella che sento in me? - Mia figlia amata, è l'edificio dell'amore; è la grandezza del tuo amore per il mio Cuore divino e per le anime. È con questo amore che lo voglio essere amato; è con questo amore che il mondo sarà salvo. È prossima l'ora della pace. Se il mondo, ripeto, e ancora più il Portogallo, saprà ringraziare per la grazia che gli è stata concessa, la pace sarà duratura... Se [gli uomini] non mi ringrazieranno, se non faranno orazione e penitenza, se non si rialzeranno dai loro grandi crimini, molto presto cadrà sul mondo non fuoco di armi, ma fuoco della giustizia divina... - O Gesù, rimasi tanto triste quando ti chiesi di lasciarmi in vita sino alla fine della guerra, ma Tu lo sai che voglio soltanto la tua divina Volontà. - Sono stato Io, figlia mia, ad ispirarti di chiedermi di prolungare la tua esistenza terrena per dare una prova più chiara a coloro che si sono opposti alla mia divina Volontà... - ... (diario, 7-4-1945).

Pensare solo a Lui, parlare solo di Lui, soffrire tutto per Lui

« Vorrei dirle tante cose e non posso. Gesù e Mammina le dicano per me. Le facciano comprendere quanto soffre la mia anima, affinché lei abbia compassione di me, implori e faccia implorare che dal cielo mi venga tutta la grazia e la forza di cui ho bisogno.

Quante ansie, tristezze, amarezze, quanto sfinimento nella mia povera anima! Tutto ciò che faccio che possa disgustare Gesù è involontario. Vorrei soffrire tutto con la maggior per­fezione e con il più grande amore; non vorrei ferire Gesù.. Piuttosto l'inferno, migliaia di volte. Ma, padre mio, le dico con la massima franchezza e verità: voglio e non posso; non trovo in me nulla di bene, di virtuoso, nessun amore per Gesù; sono miseria, soltanto miseria. Come sarei contenta se amassi il mio Gesù e potessi dargli soltanto amore! In tutta questa mia miseria che sento rimangono unicamente le ansie e una volontà fortissima di non voler vivere se non per Gesù, parlare solo di Lui, pensare solo a Lui, soffrire tutto per Lui. Creda, padre, questa è la realtà; non faccia come me cui pare di non credere a ciò che dico. Il demonio ne combina di quelle!... Mi fa soffrire tanto! Quanto è cattivo! Non so nulla di lei, ma sento che soffre, e non solamente per la proibizione di confessarmi. Questa sofferenza e tutte le altre di cui io sono causa, sebbene involontariamente, costitui­scono il calvario cui feci riferimento... A tutta la comunità il mio ringraziamento e i saluti. Grazie della lettera scritta con tanta bontà e piena di parole confor­tanti e stimolanti. Quando potrà venire a Balasar? Ho alcune lettere cui rispondere, ma non lo faccio senza un suo consiglio... (lettera a d. Umberto, 9-4-1945).

L'amore oltrepassa tutti i dolori (Momenti della Passione)


Che fuoco nel mio cuore! Mi brucia tanto che pare lo di­strugga. Quanto darei, quanto vorrei soffrire per ottenere che questo fuoco fosse mio e fosse fuoco di amore per Gesù. Voglia amore: voglio amore da dare al mondo perché ami soltanto Gesù. Povera come sono, non ho nulla da dargli; non so come acquistarlo; non so come consegnarlo a Gesù. Lo vedo fug­gire: fugge verso un altro mondo di perdizione. Rimango con le braccia aperte e lo sguardo al Cielo. Come rimediare a questo male? - O Gesù, veglia sul mon­do che mi hai dato ed affidato: custodiscilo, è tuo, soltanto tuo. Dammi il tuo amore: solo così lo potrò conquistare. Ansie grandi grandi dalla terra giungono al cielo.

Mio Dio, vedo le anime piene di lordura e i corpi distrutti dalla lebbra: conseguenze del peccato. Che luce, questa, che mi obbliga a vedere tutto! Come è ridotto il mondo! Dolce Gesù, il tuo divin Cuore non ne può più. Io mi sento tra il mondo e Gesù per evitare che la mal­vagità degli uomini ferisca il suo Cuore tanto amante. Flagelli, spine, maltrattamenti colpiscono me. Non vedo Gesù ma Lo sento come oppresso, pieno di spavento che attende i colpi di questo torrente di malvagità. ... Senza pensare alla Cena di Gesù con i suoi discepoli, mi sono sentita a mensa. Il mio cuore era il calice, era il vino, era il pane. Tutti venivano a mangiare e a bere a questo calice. Da allora in poi quella Cena si sarebbe ripetuta. Ma oh, che orrore ciò che ho veduto! Tanti Giuda a mangiare e a bere indegnamente. Che lingue sudice! Peggio ancora: mani tanto indegne a distribuire questo pane e questo vino; mani indegne, cuori demoniaci. Che orrore di morte! Ne provai tanto dolore e orrore da sembrarmi che l'anima si lacerasse e il cuore si spezzasse. Non so esprimere meglio quanto ho visto, sofferto. E su tutto questo, l'amore di Gesù, un amore indicibile: amore - che si può apprezzare soltanto se sentito... (diario, 12-4-1945).

... Mi svegliai da un leggero sonno e mi sentii subito legata ai fianchi, trascinata per i capelli, flagellata, coronata di acute spine le quali mi causavano tali dolori da sembrare che il mio capo bruciasse nel fuoco... Un amore irresistibile, uscito dal cuore, mi legava sempre più alla croce. L'amore oltrepassava tutti i dolori. Sulla croce provai sof­ferenze atroci nel dover stare con il capo unito al legno: le spine mi penetravano sempre più profondamente; il dolore raggiungeva il suo massimo. Dopo lunga agonia e orribile abbandono, sentii che la terra si scuoteva e si apriva e le rocce si spezzavano: tutto tremò. Rimasi come se l'anima mi abbandonasse e io non avessi vita, Il cuore fu aperto e diede le ultime gocce di sangue e di acqua e rimasi così senza la vita della terra e senza la vita del cielo... (diario, 13-4-1945).

L'amore trasforma, il fuoco purifica


Il mio petto arde, mi brucia il cuore: che fuoco ardente! L'edificio è sempre dentro di me: è in fiamme, e brucia violentemente. Sento di nuovo che su questo edificio ss è stata posta una roccia mondiale. Io la batto, vi giro attorno, devo scuoterla. Le fiamme del­l'edificio ardono sotto e attorno. II fuoco non si spegne; la roccia tutt'attorno, qua e là, si sfascia a pezzi, come legna. Sento scivolare le schegge della roccia. Ma, mio Dio, con quanta fatica! C'è tanto da fare! Questo fuoco non può cessare: la ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Il mio cuore è tutto fuoco (Momenti della Passione)


Esiste nel mondo la gioia? In qualche giorno della mia vita l'ho, per caso, conosciuta? Se talvolta l'ho sperimentata, ora è per me morta in modo tale come se mai l'avessi conosciuta. Mi dà un po' di coraggio il pensiero di accettare e di compiere con il cuore e con l'anima la volontà di Gesù. Ma subito mi tormenta questo altro pensiero: sto facendo davvero la volontà del Signore? Di qui, grandi agonie e tristezze per l'anima mia.

Sono schiacciata tra il cielo e la terra, tutta trasformata ed ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)