« È con molto sacrificio, perché priva di forze, che le scriva per
ringraziarla della lettera inviatami con tanta carità. Il Signore la
ricompensi. Per me, non è consolazione ricevere lettere o notizie
riguardanti persone che tanto stimo e che fanno da sostegno e guida
alla mia anima; è appena un sollievo che fa rivivere la mia vita più
che morta.
Siccome voglio soltanto ciò che Gesù vuole, la mia volontà sta
solamente nella Sua. Lo benedico e lodo per tutto, abbandonata alla sua
divina Provvidenza e ricevo tutte le spine come carezze deliziose del
cielo. Le manda Gesù. Per suo amore e per le anime sorrido a tutto.
Continuano le paure per gli assalti del demonio, anche se in questo
mese ne sono stata più risparmiata. Ma quando viene... oh quanta
malizia!
Che io lo desideri o no, a volte devo comparire alla presenza di Gesù;
altre volte non Lo sento, sperimento la Sua perdita. Se sapesse, padre,
l'orrore che tutto questo mi causa! Cosa sarà mai perdere Gesù
eternamente? Provo il dolore Suo per la perdita delle anime; provo i
sentimenti e l'amore che ha per loro: non vi sono parole ed
intelligenze umane capaci di spiegare. L'immaginetta allegata con la
frase che parla di spine è per lei; sull'altra [immaginetta], dal
momento che non posso mandarne una per ciascun novizio e confratello di
codesta santa Casa, ho scritto un pensiero che interessa tutti: è mio
desiderio che tutti lo pratichino. Deolinda e tutta la famiglia
ringraziano per i saluti e li ricambiano con gli auguri di una santa
Pasqua. Da parte mia, auguro a lei e alla comunità le tenerezze, le
benedizioni e l'amore di Gesù resuscitato. E lei quando verrà? Le ho
preparato un grande calvario, nevvero? Mi perdoni e, per carità, non mi
dimentichi nella preghiera. lo ricordo molto tutti a Gesù e a
Mammina... » (lettera a d. Umberto, 31-3-1945).