Sul Calvario il sangue scorreva da tutte le ferite del mio corpo. Che
ore di tanta agonia! Sentivo nella mia anima tutti i sospiri di Gesù;
tutti gli sguardi che Egli levava al cielo furono impressi nella mia
anima. Poco prima di spirare, solo di tanto in tanto dava un sospiro; e
nell'intervallo, tra un sospiro e l'altro, stava come se non avesse
vita. E la mia anima sentiva tutto questo. Come era bello! Che lezioni
mirabili ci dà Gesù: tanto maltrattato e tanto pieno di tenerezza e di
amore! ... Venne Gesù: mi fece dimenticare, per poco tempo, il dolore.
Il mio cuore si dilatò e si incendiò. - Vengo, figlia mia, a
felicitarmi con te per il tuo compleanno, per la tua vita piena di
meraviglie, così ricca di virtù e di amore. - - Sono per Te, o Gesù, le
felicitazioni e le lodi. Che faccio io senza il mio Gesù? Cosa sono
senza di Te? La grandezza è Tua, la miseria è mia. -
- Ti lodo per la tua fedeltà e corrispondenza alle mie grazie divine;
ti lodo per la tua riparazione. Quante vittime ho scelto e si
rifiutarono! Quante ne chiamai e non mi ascoltarono! Quante ne invitai
a grande elevazione verso di Me e nulla ottenni. In te mi consolai, da
te tutto ricevetti... La tua vita è di meraviglie: se vedessi le anime
che per te si salvarono, e specialmente in questi tre anni del tuo
digiuno! Che grande mezzo per soccorrere i peccatori! Manifesto in te
il mio potere, le mie ansie e il mio amore per loro... Il tuo martirio
giungerà al massimo e il tuo amore alla massima altezza, per una
riparazione senza pari. Ricevi ora, figlia mia, il sangue del mio divin
Cuore: è la vita di cui necessiti, è la vita che dai alle anime. - Vidi
il Cuore di Gesù ardere in fiamme e traboccare d'amore... (diario,
30-3-1945, venerdì santo).