MaM
Messaggio del 25 marzo 2006:Coraggio figlioli! Ho deciso di guidarvi sulla via della santità. Rinunciate al peccato e incamminatevi sulla via della salvezza, la via che ha scelto mio Figlio. Attraverso le vostre tribolazioni e sofferenze Dio troverà per voi la via della gioia. Perciò, figlioli, pregate. Noi vi siamo vicini col nostro amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - L'amore trasforma, il fuoco purifica


Il mio petto arde, mi brucia il cuore: che fuoco ardente! L'edificio è sempre dentro di me: è in fiamme, e brucia violentemente. Sento di nuovo che su questo edificio ss è stata posta una roccia mondiale. Io la batto, vi giro attorno, devo scuoterla. Le fiamme del­l'edificio ardono sotto e attorno. II fuoco non si spegne; la roccia tutt'attorno, qua e là, si sfascia a pezzi, come legna. Sento scivolare le schegge della roccia. Ma, mio Dio, con quanta fatica! C'è tanto da fare! Questo fuoco non può cessare: la roccia deve essere tutta trasformata, fusa nel fuoco divino. Vorrei vedere solo fuoco: fuoco nei corpi, nei cuori, nelle anime. Il mio povero cuore è stanco di ardere, stanco di ansie. Ma Gesù deve essere amato; Gesù non deve essere offeso... Cammino più frettolosa verso tenebre spaventose. La mia anima si sgomenta: devo immergermi in un abisso della mas­sima oscurità. La mia anima lo sente; già lo scorge venire verso di me, mentre io cammino verso di lui. O mio Dio, che sarà di me? Sono tenebre mai viste, attraverso le quali non sono mai passata... (diario, 17-4-1945).

Sento molte scosse; la mia anima è in continui soprassalti; non so cosa presagisce. Nuove « carezze » di Gesù? Mi curvo alla maestà divina: è il mio segno di accettazione. Abbraccio la mia croce, per quanto penosa sia. Arde l'edificio: le fiamme raggiungono la sommità della roccia, che si sgretola a poco a poco. Come trapassarla tutta? È impossibile trasformarla tutta in fiamme: alcuni pezzi restano senza che il fuoco li consumi. Sopra la roccia sto io, ma non sono io. La roccia è tutta bagnata da lacrime che cadono dai miei occhi: sono lacrime di dolore, di amarezza; sono lacrime di compassione. E non sono mie queste lacrime: escono da me, ma vengono dall'alto; scorrono sulle mie guance, ma sgorgano dagli occhi di Gesù. Oh, che pena! Tanta sofferenza e tanto amore perduti!... Venne il demonio rabbioso a tormentarmi il corpo e l'anima... Mi pareva che sigillasse le mie labbra per impedirmi di invocare i nomi di Gesù e di Mammina... Mio Dio, dopo tutto questo, come può darsi che io non abbia peccato? In questo affanno, venne il mio Gesù: - Figlia mia, offrimi i tuoi dubbi ed i tuoi timori... Vo­glio i tuoi dubbi per quelle anime che non hanno scrupoli nell'offendermi gravemente; voglio i tuoi timori per quelle che battono sempre i cammini dell'impurità, senza timori di of­fendermi e di perdersi... Confida, che non mi offendi. - Mio Gesù, credo nella tua divina Parola, e confido in Te; temo solo la mia fragilità. - Resta in pace: sono raggiri del demonio; è la ripara­zione che esigo da te. Sei mia, soltanto mia. - Poco dopo questo colloquio, sentii Gesù nella mia anima e Lo vidi con uno sguardo tristissimo spargere lacrime sulla città di Gerusalemme, che era anche dentro di me. Versò la­crime per molto tempo: aveva sguardi tristi, accompagnati da parole di invito e di minaccia. Già durante la notte sentivo la mia veste incollata al corpo e bagnata di sangue, sentivo il rompersi delle vene e un'an­goscia di morte. Vedevo gli ulivi dell'Orto, la luna impallidita ed il triste brillio delle stelle come triste era il Cuore divino di Gesù; tutto appariva triste tra le fronde degli ulivi e tale tristezza invitava al silenzio ed al raccoglimento. Come già altre volte, ma molto più al vivo, sentii il bacio di Giuda, lo stramazzar a terra dei soldati, lo sfoderare della spada. Se io potessi mostrare la tenerezza, la mitezza, l'amore di Gesù verso tutti coloro che lo offendevano! Non vi è nulla sulla terra che si possa paragonare a Lui. Egli rimediò al male fatto da Pietro con tanta dolcezza"; con altrettanta si lasciò legare, consegnandosi ai malfattori... (diario, 19-4-1945).

... Già salendo al Calvario non potevo aprire gli occhi per il sangue che mi colava dal capo. Camminavo con il massimo sforzo; sentivo che non erano forze umane che portavano la croce, perché le sofferenze subite quante volte mi avrebbero già causato la morte!... Inchiodata sulla croce, sentivo che molti di coloro che mi circondavano, mi sputavano perfino sul viso: sugli sputi cade­vano le lacrime di Gesù, si univano a quelle di Mammina ed Egli, pieno di amore, chiedeva perdono per tutti all'eterno Padre... Terminò l'agonia con la consegna dell'anima... Rimasi così per un po' di tempo, stupita del ritardo di Gesù: Egli non veniva, anzi tardava. Quando venne, mi parlò così: - Ho ritardato, figlia mia, perché sto preparandoti alla mia assenza, o meglio, alla mia presenza in te, ma nascosto. Il terreno è pronto; preparati per un nuovo martirio, martirio senza pari. Il terreno preparato è saldo; ho piena fiducia in te. Con tale martirio mostrerai alle anime l'intensità del tuo amore, la massima intensità di amo­re per Me... Ho portato lontano le catene del tuo amore... Quante scosse ho provocato con esse al presidente dell'America. Quante volte l'ho richiamato! È stato salvo per te. Quale responsabilità la sua! E quante anime si sono salvate nello stesso tempo! Ho usato l'offerta dei tuoi occhi e per la salvezza dei governanti: uno è salvo e ti prometto di salvarne altri. Non ti ho tolto la luce degli occhi, ma la luce dell'anima: ecco perché sei nelle tenebre più spaventose. Accetto quanto mi dai: sei generosa nel dare e Io nell'accettare... È al calore di questo amore che il mondo si riscalderà; è con le fiamme di questo edificio sorto in te che la roccia si trasformerà: la roccia è il mondo ed è sull'edificio dell'a­more. L'amore trasforma, il fuoco purifica. Se vi sarà amore, se vi sarà purezza, il mondo sarà salvo...

Le schegge che senti non trasformate, sono le anime che non si lasciano compenetrare dal fuoco del mio amore divino, che non si purificano... Le anime che attraverso i tempi non si incendieranno e non si purificheranno in questo edificio di purezza e di amore, dovranno incendiarsi nel fuoco della giustizia divina, saranno dannate eternamente... (diario, 20-4-1945).