MaM
Messaggio del 30 agosto 1984:Cari figli, anche la Croce faceva parte del disegno di Dio quando voi l'avete costruita. Particolarmente in questi giorni recatevi sul monte (Krizevac) e pregate sotto la Croce. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa

« La tua vita è una sintesi della Mia »


... Mi pare di aver perduta la mia fiducia in Dio e che non sia vero ciò che spero dalla Sua infinita misericordia. Odio il Signore e la Sua legge, se Egli esiste; odio il Suo amore; non lo voglio accettare e allo stesso tempo bramo amarlo e perdermi in Lui. Amo il peccato, lo abbraccio, ne sono l'au­trice... Mio Dio, che orrore! Che mondo infinito di malvagità e che dolore infinito io sento nel cuore contemplandolo! Questa visione è di Gesù, non è mia. A me pare di non avere cuore: Quello che soffre in me è di Gesù...

Non giungo a vedere né a possedere nulla... Ieri, nel terreno dell'Orto, si alzò una torre di odio, di in­vidia, di orgoglio e di ogni sorta di peccati. Questa torre era immensa ed io vi regnavo. Non soddisfatta del dominio del mondo, tentavo il dominio di Dio. Volevo essere più di Lui. Mi offersi per tutto all'eterno Padre e subito discesi alla terra; la abbracciai in un eccesso di amore; predicai, evange­lizzai. In quello stesso luogo, come su una nube, scendeva l'eterno Padre. La nube si sfasciava su di me. Era nube di giustizia schiacciante... Mi offersi nuovamente all'eterno Padre. Oh quanto Gesù amava!

... Gesù mi ha detto: - Mia figlia, gioia del Cielo, soste­gno della giustizia divina, se i sapienti della Chiesa santa stu­diassero e comprendessero la missione per cui il Signore ti ha scelta, la riparazione in tutto il senso della parola che ti è affidata dall'Altissimo, non si opporrebbero alla Mia divina volontà. Tutto ciò che in te avviene, tutte le meraviglie divine che opero in te sono lezione per il mondo, per coloro che sanno di più, che leggono di più, che comprendono di più. È una sintesi della vita di Cristo, della vita riparatrice di Cristo, della vita re­dentrice di Cristo... - ... (diario, 31-10-1952).

« Chi ama soffre! Il dolore arricchisce »


... La inutilità mi ruba tutto... A mani vuote, senza nulla, nulla per il mio Signore, completamente abbandonata dalla terra e dal cielo, a volte giungo a dire a me stessa, improv­visamente, senza volerlo: « Ma io vivo? il mondo esiste? e il Cielo esiste? ». Sussulto a questi sentimenti di abbandono e a queste domande che io non so donde vengano. Sì, Gesù, io vivo per Tua grazia. Il mondo esiste e io non sono abbandonata da tutte le creature. Il Cielo esiste perché Tu esisti e non abbandoni nessuno dei tuoi figli. Credo, credo e confido! Gesù, sono la Tua vittima. L'ultima proibizione circa il mio caso, non c'è già più. Durò poco. Fosse avvenuta la stessa cosa riguardo la proibi­zione al mio padre spirituale [Pinho], di circa 10 anni fa! Sia benedetto il Signore. Seppi domenica scorsa di questa ritrattazione. Mi dissero di non pensarci più. Uscì da me un peso che mi opprimeva. Oh, se tutti comprendessero e avessero lo zelo per il buon nome dei propri simili! Io non sapevo né so come ringraziare il Signore. Chiesi a Mammina di farlo per me. Questa notizia fu come un inie­zione che fortificò la mia anima. Ma il conforto scomparve ben presto e ritornai al giogo del mio calvario... (diario, 28-11-1952).

... Dopo la notte, il giorno; dopo tanto soffrire, Gesù venne ad aggiustare tutto. Ebbi nuovamente la Messa in camera mia. Fu il giorno 22 in cui ebbi questo dono dal Cielo: gli uomini vengono soltanto quando Gesù lo permette. Doveva essere un giorno di consolazione e di gioia, ma il mio Amato non lo permise. Lo benedissi e Lo lodai per tutto. Egli ama quando consola e ama quando ferisce: è sempre amore, amore senza pari.

Non sapendo partecipare alla Messa, come al solito, inte­ressai il Cielo, chiesi a Mammina di parteciparvi per me con i Suoi sentimenti e non con i miei, di accompagnare Gesù, di far Sue le mie intenzioni e di offrirmi unita a Gesù all'E­terno Padre nella stessa immolazione. Cominciai in tale stato a preparare la culla al Bambino Gesù per il giorno di Natale; ma il presepio che Gli preparai fu assai peggiore di quello di Betlemme... La notte fu talmente spaventosa e la tristezza e l'agonia così tremende che mi in­dussero a pensare molto seriamente se questo fosse il mio ultimo Natale sulla terra. Avvenga ciò che Gesù vuole. Gli preparai la culla con spine: la mia infedeltà e la mia imperfezione. Tutto questo mi faceva soffrire tanto... Gli rin­novai il mio completo abbandono e Gli chiesi che fosse il più perfetto possibile. In tutto questo, nella morte di tutto, mentre per gli altri tutto era vita e gioia, ebbi una cosa in mio favore: la pace del Signore regnava nella mia anima... ... - Mia figlia, depositaria del mio divin Cuore e di tutto ciò che è Mio: il Calvario è dolore, è immolazione, sacrificio, salvezza. Chi ama, soffre; chi soffre è ricco. Il dolore arric­chisce, dà nobiltà al cuore e all'anima.

Oh, se il mondo lo sapesse, se le anime comprendessero il segreto, il vero segreto della perfezione e dell'amore! È il mezzo più efficace per attirare le misericordie del Signore: amare, soffrire; soffrire e amare. È il segreto della perfezione; è il maggior mezzo di salvezza. Il dolore non deve separarsi dall'amore. Poveretto chi soffre senza amare! Io ho sofferto molto perché ho amato molto. È sta­to l'amore che Mi ha portato a soffrire... Io ho fatto, figlia mia cara, in modo che tu comprendessi i Miei segreti: il do­lore e l'amore... - ... (diario, 26-12-1952).

Balsamo al dolore sono la speranza e la fiducia

Languisco nel mio calvario. A volte agonizzo e mi pare stia per non vivere più. Quali segreti ha mai il dolore! In que­sti languori,... ripeto con lo sguardo al cielo: - Mio Dio, si faccia la Tua divina volontà! Sono la Tua vittima. Mi affido e abbandono alla Divina Provvidenza. - In questo momento doloroso agonizzo nelle braccia di Gesù e di Mammina senza sentire un istante il Loro sostegno e la Loro protezione. Balsamo al mio soffrire, sono soltanto la speranza e la fi­ducia. Non sento di avere fiducia, ma confido; non può essere diversamente: o soffrire o morire, mio Gesù! I desideri di sof­ferenza sono tanto intensi che mi portano a sussurrare nel più intimo con Dio: « Povera me, o Gesù, se Tu mi togliessi il dolore! ». Non saprei vivere senza soffrire: la vita senza dolore mi sarebbe insopportabile... Nulla è tanto dolce quanto la croce, quando la accettiamo e la portiamo per amore... - ... Soffri, mia sposa amata, come madre che sta per generare. Sei madre dei peccatori; soffri per loro. Da' a loro la vita. Da' a loro la salvezza. Il tuo dolore è infinito, perché è infinito il tuo amore. La tua vita è vita di Gesù. Sono di Gesù il tuo trionfo e la tua vittoria. Soffri con gioia. Chiama i peccatori al mio divin Cuore... - (diario, 9-1-1953).

... Ho udito la Voce divina di Gesù: - All'ombra della croce, all'ombra di questo calvario le anime trovano rifugio, trovano luogo di salvezza... Vivi di Me e per Me. Voglio che le anime vivano di te, perché attraverso a te vengano a Me. Ciò che le anime ricevono, lo ricevono da Me: tu sei canale delle grazie e della vita di Gesù. Sei portavoce dei desideri di Gesù. lo voglio che le anime vengano assetate all'Eucarestia. È per te, per questo calvario che ven­gono. Io voglio anime, molte anime eucaristiche. Voglio che molte anime circondino i tabernacoli, che volino verso di Me come stormi di rondini attorno al loro nido. Vivi, fiore eucaristico, vivi la Mia Vita, tu che vivi del mio Corpo e del mio Sangue', tu che continui la mia opera redentrice, la mia opera di salvezza. Il mio Cuore soffre per l'indifferenza di tanti cuori, per l'insensibilità degli uomini. - ... - Io voglio riparare, o Gesù, per tutti i cuori, per tutte le anime. Voglio che credano in Te. Che vadano ai tuoi ta­bernacoli. Voglio che Ti ricevano. Voglio vedere il mondo ardere in quel fuoco in cui Tu ardi adesso e nel quale fai ardere il mio cuore. Che non credano in me per credere in Te, che mi disprezzino per avvicinarsi a Te, che mi aborri­scano per amare Te. - Mia figlia cara, il fuoco in cui ardo e ti faccio ardere è il fuoco della Eucarestia. Il tuo disinteresse per te stessa dà al mio divin Cuore grande gioia. Coraggio! Gli uomini non fanno come voglio, ma la tua vita arriverà ai confini del mondo e sarà per le anime una calamita. Il Signore trionfa e trionfa in questo calvario... (diario, 16-1-1953).

Il suo divino Amore mi compenetrò: mi sono sentita tutta Cristo


Passo i miei giorni morta, all'ombra della morte. Sono morta e mi copre un'ombra mondiale. Non so come soppor­tare, come potere resistere a tanta sofferenza.

Solo il mio Gesù, il Signore onnipotente può trionfare, in così doloroso martirio.

Il cuore e l'anima piangono lacrime di sangue. L'inutilità viene a berle, a sorbirle tutte appena sgorgano dalle piaghe; non le lascia apparire: sento come se neppure Gesù le vedesse. Non ho nulla, proprio nulla per l'eternità. Non ho nulla, nulla con cui possa comprare le anime. Non ho nulla, asso­lutamente nulla con cui possa consolare Gesù e provargli il mio amore. Tuttavia sono indicibili le ansie di darmi, di liquefarmi, di scomparire in Lui: ansie infinite di liquefarmi nel crogiuolo della sofferenza, solo per Gesù, solo per le anime... Il mio Orto fu di morte e di orrore per la sofferenza. Era notte: io ero in esso compatta e più salda della più dura roccia. Già a notte avanzata, sul mio petto, come fosse terreno, rimase il calvario con la croce issata. Io ero il mondo, il cal­vario, la croce e la scala per cui le anime salivano a Gesù. Sebbene fossi morte, ero la vita, ero il cielo. Per il mio corpo la notte fu tormentosa; l'anima, di tanto in tanto agonizzava di dolore con l'avvicinarsi del venerdì. Stamane, senza avere dormito, mi è parso di risvegliarmi da un sonno profondo. Mi sono svegliata di soprassalto: « la morte, la morte! Vado a morire! ». Andavo a morire mentre ero la vita.

Mi sono incamminata al Calvario: è andato là il mio cuore, incontro alla morte, per darsi tutto ed essere la vita. lo, nella mia inutilità, ho seguito cammini differenti, cammini errati. Ho camminato molto, ho calpestato tutta la terra colpevole. Non so come, portata da una forza e da un amore che mi spingeva, sono giunta alla cima del Calvario; sono andata verso la croce di Gesù; mi sono stretta ai suoi piedi; li ho bagnati con le mie lacrime, ho pianto le mie colpe. Gesù mi lavava con il suo Sangue. Quanto più mi lavava, tanto più salivo verso di Lui; il suo divino Amore mi compenetrava a tal punto che sono rimasta tutta Cristo: il medesimo dolore, le stesse piaghe, la stessa agonia, lo stesso amore. Non ero io a consegnarmi al Padre: era Lui in me a consegnarmi...

... Si è riconciliata la terra con il Cielo... Dopo brevi istanti, Gesù è venuto...: - Il Cuore divino di Gesù trabocca di amore. Lancia su tutta la terra a tutti i cuori e a tutte le anime le stesse fiamme, lo stesso incendio di amore. È Padre, è Padre buono. Vuole darsi e fare sì che tutti i suoi figli ardano nelle stesse fiamme, nello stesso incen­dio di amore...

Vengo a chiedere amore. Vengo a chiedere frequenza alla Eucarestia. Vengo a chiedere il rosario e la devozione pura e santa alla mia Madre benedetta... E tu, figlia mia, parla alle anime, incamminale a Me. Parla loro della mia misericordia e del mio amore; ma non trala­sciare di parlare loro della mia giustizia e della giustizia del Padre mio. Va' in pace e da' la mia Pace. (diario, 23-1­-1953).

Maria era mia madre e madre dei mondo


... Nel Calvario di oggi sono rimasta morta nelle braccia di non so chi. L'inutilità e l'indifferenza hanno trionfato sulla cima del Calvario; la croce era issata in alto e su di essa Gesù crocifisso. E io, ai piedi della croce, ero nelle braccia di Mam­mina. Ero morta, pur tuttavia sentivo il Suo dolore. Io ero Gesù e Lei era mia Madre; io ero il mondo e Lei era la ma­dre del mondo. Il mio cuore era soltanto dolore e sangue...

Così sono spirata, così sono passata attraverso la morte, che si è prolungata per qualche tempo. Per vivere è stato ne­cessario svegliarsi come da un sonno. Mi sono svegliata più in fretta per l'amore fortissimo di Gesù che per la sua Voce divina... - Il Signore è qui. È disceso dal cielo. È venuto a ripo­sare in questo cuore, in questo calvario. Il Signore è qui con tutto il suo Amore, con tutta la sua misericordia. Saziati, fi­glia mia, del mio amore infinito per darlo in abbondanza. Sono qui con tutta la misericordia perché, per mezzo tuo, sia data sempre in abbondanza ai peccatori, a tutti i figli miei. È qui Gesù, è qui con il suo divin Cuore dolente. Parla, figlia mia, comunica le mie tristezze... -

- Gesù, io non so parlare. Sono indegna, molto indegna di parlare di Te. Sei venuto colmo di amore e di amore mi hai colmata. Sei venuto pieno di misericordia e mi hai lasciata traboccante di misericordia. Mi hai mostrato amore ma il tuo divin Cuore è tutto trafitto da spine e pugnali. Mi hai comu­nicato il tuo dolore: è dolore di morte, mio Gesù.

Sono io, o Gesù, sono i tuoi figli a ferirti così. Oh, se io Ti amassi con l'amore con cui ci ami! Ma, povera me, non amo, né faccio sì che Tu sia amato. Il mio vivere è tutto inutile. - - È utile, figlia mia, è molto utile. Ha la massima utilità... La tua sofferenza eleva le anime verso il cielo; la tua sof­ferenza le attrae al mio Cuore.

Coraggio! Il Signore è fedelissimo. Da' a Gesù quanto ti chiede... (diario, 30-1-1953).

Quei cuori voglio siano il mio cuore

Non vivo, sento che non vivo. Nonostante questo, sento una fame e una sete che mi uccidono. Ho fame e sete di Gesù. Ne vado in cerca; pare che giunga a toccare il cielo ma senza trovarlo. Nubi nere si sfaldano e io mi disfo con esse, con esse cado nel pantano immondo della terra fino a sprofondarvi e sparire.

Ho fame e sete infinite, fame e sete insopportabili. Voglio darmi, darmi a tutti i cuori, a tutte le anime; voglio darmi in modo tale che quei cuori siano il mio cuore e le anime la mia anima. Voglio vivere in loro, voglio possederli, voglio che siano una sola vita: la mia vita. Angeli e santi del cielo, parlate per me! Dite il dolore in­finito che compenetra tutto il mio essere. Dite l'infinità di questa fame e di questa sete, perché io non so parlare di tale grandezza, di tali sentimenti... Io sono morte, cecità, inutilità. Io sono un mondo insop­portabile di vizi; io sono un mare immenso di onde velenose; io sono la disperazione, la condanna, io sono un inferno mondiale.

Le lacrime del Cuore del mio Gesù cadono sul mio cuore; le sento cadere, sento i Suoi singhiozzi, sento i pugnali e le spade che lo trapassano, sento il Suo dolore infinito, dolore che oltrepassa ogni dolore terrestre; ma sono indifferente a tutto. Nulla mi muove al pentimento, all'amore e alla compassione per il mio Gesù... Ti amo, Gesù, spero e confido in Te; per Te tutto accetto: sono la Tua vittima... (diario, 6-2-1953).

Un essere umano a soffrire Una vita divina a vincere


...Oggi il viaggio al Calvario è stato il doloroso martirio di sempre. È stato un essere umano a soffrire, una vita divina a vincere... Nelle ore dell'agonia è stata la stessa vita divina che ha vinto nel mio corpo piagato, cadaverico. L'amore unito alla grazia e alla vita divina ha trionfato sul dolore, ha trion­fato sulla morte... - ... È caduto sopra di Me il gelo dei cuori tiepidi. Sono cadute su di Me le onde delle passioni e dei vizi. Che rivolta contro il Cielo... È necessario e urgente porre ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Le anime vengono a schiere


... Le anime vengono a gruppi da me. Talvolta non ne posso più per l'umiliazione; guardando me stessa e la mia miseria sento vergogna. Povere anime, ma assai più povera sono io! Vedessero la mia piccolezza, il mio nulla e il cumulo delle mie cattiverie, fuggirebbero spaventate. Che vergogna e tor­mento per me! La natura è stanca, non ne può più, ma, nonostante la mia ripugnanza, ho necessità di parlare loro di Gesù; di dire loro tante cose. Mi sento forzata a metterle nel Cuore divino del Signore. Non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Nuovi esami in vista


... Avevo ragione, settimane fa, di dire che non sapevo cosa mi sarebbe successo. La mia anima non si ingannava. Il pre­sentimento si avverò; domenica cominciò il mio duro martirio: ordini per nuovi esami. Mio Dio, vogliono portarmi via di qui quando mi pare che neppure qui posso resistere! Il Si­gnore sia con me! Da quel giorno [24-4-1953] si sono ripe­tute le stesse sofferenze, la stessa impressione che la mia ani­ma stesse vivendo in un tribunale. Mi sento davanti a vari giudici, giudicata, senza nessuno che mi difenda: nessuno, nessuno. Solo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

« Pochi conoscono la Mia vita nelle anime »


... - Sono pochi gli uomini che conoscono la Mia vita nelle anime ". Questo rattrista e fa soffrire il mio divin Cuore. Il dolore è tanto più intenso e profondo in quanto quegli uo­mini Mi appartengono e dovrebbero essere più degni di Me. La Mia vita nelle anime non è compresa perché non si ca­pisce veramente la grandezza della grazia nelle anime. Una anima in grazia, un'anima rivestita di Cristo, vive questa stessa Vita ed in tutto dà prova della vera Vita di Cristo... - ... (diario, 24-7-1953).

... Gesù mi ha detto: Ciò che è di Dio vive per Id­dio; ciò che è del mondo vive per il mondo. Tutte le creature sono state create per Dio, ma la maggior parte vive come se Dio non esistesse, vive come se la vita terrena fosse duratura, eterna. Mia figlia, se questo fosse ben compreso! Se tutta la Mia vita di grazia nelle anime fosse messa in pratica, non vi sarebbero dubbi, tanti dubbi: dubbi che rattristano il mio divin Cuore, il mio Cuore di Padre. Quando trovo un'anima veramente generosa, che si dona tutta, si sottomette interamente alla mia divina Volontà, in quel­l'anima faccio tutto, opero in essa le più grandi meraviglie, a favore di milioni e milioni di anime, a favore dell'umanità.

Sono rare, molto rare queste anime generose. Ve ne sareb­bero di più se ci fosse più luce, più sostegno e non venissero loro tarpate le ali... - ... (diario, 31-7-1953).

Mi vendicherò, mi vendicherò sempre dei miei nemici; con­fido in Gesù e Mammina che la mia vendetta sarà duratura, cioè fino a quando non vedrò i miei nemici tutti in paradiso. Soltanto Gesù conosce le spine che mi feriscono, il tor­mento che mi consuma. Nelle ore più dolorose mi domandavo: - Cosa mancherà per arrivare alla morte? - Immediatamente mi parve di udire questa risposta: - Morire! - ...

Gesù mi ha detto: - ... Se gli uomini comprendessero l'amore che ho lo per le anime non si opporrebbero, né per­seguiterebbero le anime che ho scelto, che vivono soltanto di Me, in Me e per Me. Se fosse compreso il mio amore, sarebbe compresa la mia vita, la vita di quelle anime elette che hanno un'alta e nobilissima missione. (diario, 7-8-1953).

Sono vissuta per voi. Sono morta per voi!

Io vorrei scolpire sulle pietre delle strade, delle fontane, nelle spiagge, nei disgraziati casinò, nei cinema, nelle case di peccato ecc., in ogni luogo: « Peccatori, convertitevi! Venite da Gesù! Non siamo stati creati per la terra, ma per il cielo.

Non offendete il Signore! Ah! Se sapeste cosa è un'offesa al Suo divin Cuore!

Sono vissuta per voi, ho sofferto per voi, sono morta per voi, e per voi vivrò il mio cielo. Sono state per voi tutte le mie aspirazioni. Non vorrei lasciar passare un momento senza dirvi sempre l'amore che Gesù ha per noi e ciò che è l'ingra­titudine nostra quando pecchiamo. Vorrei dirvi molte cose per non lasciarvi cadere nel peccato. Amate il Signore, temete l'in­ferno! ». Io ringrazio per tutti i benefici che ricevo: quelli che co­nosco e quelli che non conosco, quelli che ho ricevuto e che dovrò ricevere nel tempo e nella eternità. Ringrazio per quelli che per mezzo mio sono concessi alle anime; ringrazio il Si­gnore per coloro che non ringraziano, per l'umanità intera. Ma chiedo a Gesù che non accetti questo ringraziamento come mio, bensì come se fosse di ognuno, perché Gesù non senta l'ingratitudine di nessuna anima (11-8-1953).

Quaggiù nell'eternità


Sto vivendo la mia eternità e quasi posso dire che la mia vita diventa insopportabile. Mi pare che sia un momento che non passa mai, che è sempre in divenire. Mio Dio, mio Dio!... Ho sofferto e soffro molto per l'inutilità che mi ha rubato tutto e mi ruba tutto, ma vivere ora sulla terra l'eternità, costa di più, molto di più. Soccorrimi, Signore, non lasciarmi peccare. Non posso dire, per la mia ignoranza e per il mio martirio, quello che soffro; ma è anche indicibile, sempre impossibile parlare di questa ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)