« La tua vita è una sintesi della Mia »
... Mi pare di aver perduta la mia fiducia in Dio e che non sia vero ciò che spero dalla Sua infinita misericordia. Odio il Signore e la Sua legge, se Egli esiste; odio il Suo amore; non lo voglio accettare e allo stesso tempo bramo amarlo e perdermi in Lui. Amo il peccato, lo abbraccio, ne sono l'autrice... Mio Dio, che orrore! Che mondo infinito di malvagità e che dolore infinito io sento nel cuore contemplandolo! Questa visione è di Gesù, non è mia. A me pare di non avere cuore: Quello che soffre in me è di Gesù...
Non giungo a vedere né a possedere nulla... Ieri, nel terreno dell'Orto, si alzò una torre di odio, di invidia, di orgoglio e di ogni sorta di peccati. Questa torre era immensa ed io vi regnavo. Non soddisfatta del dominio del mondo, tentavo il dominio di Dio. Volevo essere più di Lui. Mi offersi per tutto all'eterno Padre e subito discesi alla terra; la abbracciai in un eccesso di amore; predicai, evangelizzai. In quello stesso luogo, come su una nube, scendeva l'eterno Padre. La nube si sfasciava su di me. Era nube di giustizia schiacciante... Mi offersi nuovamente all'eterno Padre. Oh quanto Gesù amava!
... Gesù mi ha detto: - Mia figlia, gioia del Cielo, sostegno della giustizia divina, se i sapienti della Chiesa santa studiassero e comprendessero la missione per cui il Signore ti ha scelta, la riparazione in tutto il senso della parola che ti è affidata dall'Altissimo, non si opporrebbero alla Mia divina volontà. Tutto ciò che in te avviene, tutte le meraviglie divine che opero in te sono lezione per il mondo, per coloro che sanno di più, che leggono di più, che comprendono di più. È una sintesi della vita di Cristo, della vita riparatrice di Cristo, della vita redentrice di Cristo... - ... (diario, 31-10-1952).
« Chi ama soffre! Il dolore arricchisce »
... La inutilità mi ruba tutto... A mani vuote, senza nulla, nulla per il mio Signore, completamente abbandonata dalla terra e dal cielo, a volte giungo a dire a me stessa, improvvisamente, senza volerlo: « Ma io vivo? il mondo esiste? e il Cielo esiste? ». Sussulto a questi sentimenti di abbandono e a queste domande che io non so donde vengano. Sì, Gesù, io vivo per Tua grazia. Il mondo esiste e io non sono abbandonata da tutte le creature. Il Cielo esiste perché Tu esisti e non abbandoni nessuno dei tuoi figli. Credo, credo e confido! Gesù, sono la Tua vittima. L'ultima proibizione circa il mio caso, non c'è già più. Durò poco. Fosse avvenuta la stessa cosa riguardo la proibizione al mio padre spirituale [Pinho], di circa 10 anni fa! Sia benedetto il Signore. Seppi domenica scorsa di questa ritrattazione. Mi dissero di non pensarci più. Uscì da me un peso che mi opprimeva. Oh, se tutti comprendessero e avessero lo zelo per il buon nome dei propri simili! Io non sapevo né so come ringraziare il Signore. Chiesi a Mammina di farlo per me. Questa notizia fu come un iniezione che fortificò la mia anima. Ma il conforto scomparve ben presto e ritornai al giogo del mio calvario... (diario, 28-11-1952).
... Dopo la notte, il giorno; dopo tanto soffrire, Gesù venne ad aggiustare tutto. Ebbi nuovamente la Messa in camera mia. Fu il giorno 22 in cui ebbi questo dono dal Cielo: gli uomini vengono soltanto quando Gesù lo permette. Doveva essere un giorno di consolazione e di gioia, ma il mio Amato non lo permise. Lo benedissi e Lo lodai per tutto. Egli ama quando consola e ama quando ferisce: è sempre amore, amore senza pari.
Non sapendo partecipare alla Messa, come al solito, interessai il Cielo, chiesi a Mammina di parteciparvi per me con i Suoi sentimenti e non con i miei, di accompagnare Gesù, di far Sue le mie intenzioni e di offrirmi unita a Gesù all'Eterno Padre nella stessa immolazione. Cominciai in tale stato a preparare la culla al Bambino Gesù per il giorno di Natale; ma il presepio che Gli preparai fu assai peggiore di quello di Betlemme... La notte fu talmente spaventosa e la tristezza e l'agonia così tremende che mi indussero a pensare molto seriamente se questo fosse il mio ultimo Natale sulla terra. Avvenga ciò che Gesù vuole. Gli preparai la culla con spine: la mia infedeltà e la mia imperfezione. Tutto questo mi faceva soffrire tanto... Gli rinnovai il mio completo abbandono e Gli chiesi che fosse il più perfetto possibile. In tutto questo, nella morte di tutto, mentre per gli altri tutto era vita e gioia, ebbi una cosa in mio favore: la pace del Signore regnava nella mia anima... ... - Mia figlia, depositaria del mio divin Cuore e di tutto ciò che è Mio: il Calvario è dolore, è immolazione, sacrificio, salvezza. Chi ama, soffre; chi soffre è ricco. Il dolore arricchisce, dà nobiltà al cuore e all'anima.
Oh, se il mondo lo sapesse, se le anime comprendessero il segreto, il vero segreto della perfezione e dell'amore! È il mezzo più efficace per attirare le misericordie del Signore: amare, soffrire; soffrire e amare. È il segreto della perfezione; è il maggior mezzo di salvezza. Il dolore non deve separarsi dall'amore. Poveretto chi soffre senza amare! Io ho sofferto molto perché ho amato molto. È stato l'amore che Mi ha portato a soffrire... Io ho fatto, figlia mia cara, in modo che tu comprendessi i Miei segreti: il dolore e l'amore... - ... (diario, 26-12-1952).
Balsamo al dolore sono la speranza e la fiducia
Languisco nel mio calvario. A volte agonizzo e mi pare stia per non vivere più. Quali segreti ha mai il dolore! In questi languori,... ripeto con lo sguardo al cielo: - Mio Dio, si faccia la Tua divina volontà! Sono la Tua vittima. Mi affido e abbandono alla Divina Provvidenza. - In questo momento doloroso agonizzo nelle braccia di Gesù e di Mammina senza sentire un istante il Loro sostegno e la Loro protezione. Balsamo al mio soffrire, sono soltanto la speranza e la fiducia. Non sento di avere fiducia, ma confido; non può essere diversamente: o soffrire o morire, mio Gesù! I desideri di sofferenza sono tanto intensi che mi portano a sussurrare nel più intimo con Dio: « Povera me, o Gesù, se Tu mi togliessi il dolore! ». Non saprei vivere senza soffrire: la vita senza dolore mi sarebbe insopportabile... Nulla è tanto dolce quanto la croce, quando la accettiamo e la portiamo per amore... - ... Soffri, mia sposa amata, come madre che sta per generare. Sei madre dei peccatori; soffri per loro. Da' a loro la vita. Da' a loro la salvezza. Il tuo dolore è infinito, perché è infinito il tuo amore. La tua vita è vita di Gesù. Sono di Gesù il tuo trionfo e la tua vittoria. Soffri con gioia. Chiama i peccatori al mio divin Cuore... - (diario, 9-1-1953).
... Ho udito la Voce divina di Gesù: - All'ombra della croce, all'ombra di questo calvario le anime trovano rifugio, trovano luogo di salvezza... Vivi di Me e per Me. Voglio che le anime vivano di te, perché attraverso a te vengano a Me. Ciò che le anime ricevono, lo ricevono da Me: tu sei canale delle grazie e della vita di Gesù. Sei portavoce dei desideri di Gesù. lo voglio che le anime vengano assetate all'Eucarestia. È per te, per questo calvario che vengono. Io voglio anime, molte anime eucaristiche. Voglio che molte anime circondino i tabernacoli, che volino verso di Me come stormi di rondini attorno al loro nido. Vivi, fiore eucaristico, vivi la Mia Vita, tu che vivi del mio Corpo e del mio Sangue', tu che continui la mia opera redentrice, la mia opera di salvezza. Il mio Cuore soffre per l'indifferenza di tanti cuori, per l'insensibilità degli uomini. - ... - Io voglio riparare, o Gesù, per tutti i cuori, per tutte le anime. Voglio che credano in Te. Che vadano ai tuoi tabernacoli. Voglio che Ti ricevano. Voglio vedere il mondo ardere in quel fuoco in cui Tu ardi adesso e nel quale fai ardere il mio cuore. Che non credano in me per credere in Te, che mi disprezzino per avvicinarsi a Te, che mi aborriscano per amare Te. - Mia figlia cara, il fuoco in cui ardo e ti faccio ardere è il fuoco della Eucarestia. Il tuo disinteresse per te stessa dà al mio divin Cuore grande gioia. Coraggio! Gli uomini non fanno come voglio, ma la tua vita arriverà ai confini del mondo e sarà per le anime una calamita. Il Signore trionfa e trionfa in questo calvario... (diario, 16-1-1953).
Il suo divino Amore mi compenetrò: mi sono sentita tutta Cristo
Passo i miei giorni morta, all'ombra della morte. Sono morta e mi copre un'ombra mondiale. Non so come sopportare, come potere resistere a tanta sofferenza.
Solo il mio Gesù, il Signore onnipotente può trionfare, in così doloroso martirio.
Il cuore e l'anima piangono lacrime di sangue. L'inutilità viene a berle, a sorbirle tutte appena sgorgano dalle piaghe; non le lascia apparire: sento come se neppure Gesù le vedesse. Non ho nulla, proprio nulla per l'eternità. Non ho nulla, nulla con cui possa comprare le anime. Non ho nulla, assolutamente nulla con cui possa consolare Gesù e provargli il mio amore. Tuttavia sono indicibili le ansie di darmi, di liquefarmi, di scomparire in Lui: ansie infinite di liquefarmi nel crogiuolo della sofferenza, solo per Gesù, solo per le anime... Il mio Orto fu di morte e di orrore per la sofferenza. Era notte: io ero in esso compatta e più salda della più dura roccia. Già a notte avanzata, sul mio petto, come fosse terreno, rimase il calvario con la croce issata. Io ero il mondo, il calvario, la croce e la scala per cui le anime salivano a Gesù. Sebbene fossi morte, ero la vita, ero il cielo. Per il mio corpo la notte fu tormentosa; l'anima, di tanto in tanto agonizzava di dolore con l'avvicinarsi del venerdì. Stamane, senza avere dormito, mi è parso di risvegliarmi da un sonno profondo. Mi sono svegliata di soprassalto: « la morte, la morte! Vado a morire! ». Andavo a morire mentre ero la vita.
Mi sono incamminata al Calvario: è andato là il mio cuore, incontro alla morte, per darsi tutto ed essere la vita. lo, nella mia inutilità, ho seguito cammini differenti, cammini errati. Ho camminato molto, ho calpestato tutta la terra colpevole. Non so come, portata da una forza e da un amore che mi spingeva, sono giunta alla cima del Calvario; sono andata verso la croce di Gesù; mi sono stretta ai suoi piedi; li ho bagnati con le mie lacrime, ho pianto le mie colpe. Gesù mi lavava con il suo Sangue. Quanto più mi lavava, tanto più salivo verso di Lui; il suo divino Amore mi compenetrava a tal punto che sono rimasta tutta Cristo: il medesimo dolore, le stesse piaghe, la stessa agonia, lo stesso amore. Non ero io a consegnarmi al Padre: era Lui in me a consegnarmi...
... Si è riconciliata la terra con il Cielo... Dopo brevi istanti, Gesù è venuto...: - Il Cuore divino di Gesù trabocca di amore. Lancia su tutta la terra a tutti i cuori e a tutte le anime le stesse fiamme, lo stesso incendio di amore. È Padre, è Padre buono. Vuole darsi e fare sì che tutti i suoi figli ardano nelle stesse fiamme, nello stesso incendio di amore...
Vengo a chiedere amore. Vengo a chiedere frequenza alla Eucarestia. Vengo a chiedere il rosario e la devozione pura e santa alla mia Madre benedetta... E tu, figlia mia, parla alle anime, incamminale a Me. Parla loro della mia misericordia e del mio amore; ma non tralasciare di parlare loro della mia giustizia e della giustizia del Padre mio. Va' in pace e da' la mia Pace. (diario, 23-1-1953).
Maria era mia madre e madre dei mondo
... Nel Calvario di oggi sono rimasta morta nelle braccia di non so chi. L'inutilità e l'indifferenza hanno trionfato sulla cima del Calvario; la croce era issata in alto e su di essa Gesù crocifisso. E io, ai piedi della croce, ero nelle braccia di Mammina. Ero morta, pur tuttavia sentivo il Suo dolore. Io ero Gesù e Lei era mia Madre; io ero il mondo e Lei era la madre del mondo. Il mio cuore era soltanto dolore e sangue...
Così sono spirata, così sono passata attraverso la morte, che si è prolungata per qualche tempo. Per vivere è stato necessario svegliarsi come da un sonno. Mi sono svegliata più in fretta per l'amore fortissimo di Gesù che per la sua Voce divina... - Il Signore è qui. È disceso dal cielo. È venuto a riposare in questo cuore, in questo calvario. Il Signore è qui con tutto il suo Amore, con tutta la sua misericordia. Saziati, figlia mia, del mio amore infinito per darlo in abbondanza. Sono qui con tutta la misericordia perché, per mezzo tuo, sia data sempre in abbondanza ai peccatori, a tutti i figli miei. È qui Gesù, è qui con il suo divin Cuore dolente. Parla, figlia mia, comunica le mie tristezze... -
- Gesù, io non so parlare. Sono indegna, molto indegna di parlare di Te. Sei venuto colmo di amore e di amore mi hai colmata. Sei venuto pieno di misericordia e mi hai lasciata traboccante di misericordia. Mi hai mostrato amore ma il tuo divin Cuore è tutto trafitto da spine e pugnali. Mi hai comunicato il tuo dolore: è dolore di morte, mio Gesù.
Sono io, o Gesù, sono i tuoi figli a ferirti così. Oh, se io Ti amassi con l'amore con cui ci ami! Ma, povera me, non amo, né faccio sì che Tu sia amato. Il mio vivere è tutto inutile. - -
È utile, figlia mia, è molto utile. Ha la massima utilità... La tua sofferenza eleva le anime verso il cielo; la tua sofferenza le attrae al mio Cuore. Coraggio! Il Signore è fedelissimo. Da' a Gesù quanto ti chiede... (diario, 30-1-1953).
Quei cuori voglio siano il mio cuore
Non vivo, sento che non vivo. Nonostante questo, sento una fame e una sete che mi uccidono. Ho fame e sete di Gesù. Ne vado in cerca; pare che giunga a toccare il cielo ma senza trovarlo. Nubi nere si sfaldano e io mi disfo con esse, con esse cado nel pantano immondo della terra fino a sprofondarvi e sparire.
Ho fame e sete infinite, fame e sete insopportabili. Voglio darmi, darmi a tutti i cuori, a tutte le anime; voglio darmi in modo tale che quei cuori siano il mio cuore e le anime la mia anima. Voglio vivere in loro, voglio possederli, voglio che siano una sola vita: la mia vita. Angeli e santi del cielo, parlate per me! Dite il dolore infinito che compenetra tutto il mio essere. Dite l'infinità di questa fame e di questa sete, perché io non so parlare di tale grandezza, di tali sentimenti... Io sono morte, cecità, inutilità. Io sono un mondo insopportabile di vizi; io sono un mare immenso di onde velenose; io sono la disperazione, la condanna, io sono un inferno mondiale.
Le lacrime del Cuore del mio Gesù cadono sul mio cuore; le sento cadere, sento i Suoi singhiozzi, sento i pugnali e le spade che lo trapassano, sento il Suo dolore infinito, dolore che oltrepassa ogni dolore terrestre; ma sono indifferente a tutto. Nulla mi muove al pentimento, all'amore e alla compassione per il mio Gesù... Ti amo, Gesù, spero e confido in Te; per Te tutto accetto: sono la Tua vittima... (diario, 6-2-1953).
Un essere umano a soffrire Una vita divina a vincere
...Oggi il viaggio al Calvario è stato il doloroso martirio di sempre. È stato un essere umano a soffrire, una vita divina a vincere... Nelle ore dell'agonia è stata la stessa vita divina che ha vinto nel mio corpo piagato, cadaverico. L'amore unito alla grazia e alla vita divina ha trionfato sul dolore, ha trionfato sulla morte... - ... È caduto sopra di Me il gelo dei cuori tiepidi. Sono cadute su di Me le onde delle passioni e dei vizi. Che rivolta contro il Cielo... È necessario e urgente porre
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...Oggi il viaggio al Calvario è stato il doloroso martirio di sempre. È stato un essere umano a soffrire, una vita divina a vincere... Nelle ore dell'agonia è stata la stessa vita divina che ha vinto nel mio corpo piagato, cadaverico. L'amore unito alla grazia e alla vita divina ha trionfato sul dolore, ha trionfato sulla morte... - ... È caduto sopra di Me il gelo dei cuori tiepidi. Sono cadute su di Me le onde delle passioni e dei vizi. Che rivolta contro il Cielo... È necessario e urgente porre termine alla tempesta dei vizi... -
- O Gesù, che notte spaventosa! Che onde infinite cadono su di me e mi precipitano negli abissi!... O Gesù, vieni in mio soccorso! - Coraggio! Soffri perché sei vittima, ma il Signore è con te. Gesù guida la tua navicella nella tremenda tempesta... Soccorri le anime. Soltanto il dolore, soltanto il calvario e la croce le possono salvare... -
- O mio Gesù,... mi abbandono a Te, come sempre, per le mani, per le labbra, per il Cuore di Mammina... - ... (diario, 27-2-1953).
- ...Consola Gesù, consola Maria. Ripara il Suo e il Mio divin Cuore. Amaci, amaci incessantemente. Fa' che lo possa dimenticare tanti e così svariati peccati.
L'amore vince, l'amore trionfa, l'amore genera l'eroismo delle vittime.
È tanto profondo il dolore del mio divin Cuore! Sei pronta a soffrirlo tu? So che non mi dici di no. So dove giunge il tuo amore per Me e per le anime. Ho arricchito e modellato
il tuo cuore e tu, pupilla dei miei occhi, hai cooperato con Me... -
- ... Soffro e accetto tutto... affinché non soffrano il Tuo ed il Cuore di Mammina e affinché le anime si salvino. (diario, 7-3-1953, 1° sabato).
... La morte sta venendo a passi lenti; ed io cammino verso di lei. Mi costa affrontarla, ma non posso tralasciare di abbracciarla, anche se spaventata e scoraggiata; ella racchiude segreti misteriosi: uccide e dà la vita, la vita che viene dal cielo, la vita che è divina. Che libro immenso, infinito comporrebbe il mio cuore se la mia ignoranza gli permettesse di dire ciò che in esso vi è scritto! Mio Dio, che ansie infinite di parlare!...
Tutto è bagnato nel Tuo sangue. Tu sei il dolore e la vita che io sento. Tu sei ciò che io bramo. Tu sei la vita che mi fa vivere. Tutto è Tuo, tutto è Tuo!... (diario, 20-3-1953). Undici anni di digiuno Undici anni di Passione intima
... Si compiono oggi 11 anni da quando Gesù si degnò di trasformare il mio calvario: tralasciai di avere i movimenti della Passione, tralasciai di alimentarmi...
Sia per tutto benedetto il Signore! Oltre alla indicibile umiliazione, è per me uno sgomento il vedere la moltitudine che mi visita e mi attornia... Il 25, giorno dell'Annunciazione, dopo aver ricevuto molte centinaia di persone senza sentire la fatica, mi posi a pensare come il Signore creò Mammina pura e bella per farne la Mamma di Gesù. La ringraziai di avere accettato, perché diversamente non avremmo Gesù, non avremmo l'Eucarestia. Uscii da me verso un altro mondo, eruppi in cantici sino a notte inoltrata, cantai con un amore e una gioia esuberanti. Poi l'inutilità mi rubò tutto. Che il frutto sia per le anime e tutto per amore di Gesù!...
... Gesù mi ha detto: - ... Ti ho tolta l'alimentazione. Ho fatto e ti faccio vivere solo di Me: per maggior luce, per provare di più agli uomini il Mio potere, la Mia esistenza. Guai a coloro che non vogliono vedere! Beati coloro che vedono e credono! -
- Grazie, o Gesù. Sento in me la grandezza del cielo: la Tua grandezza. Mi sento immersa in un fuoco infinito che è il Tuo amore. Ma che vuoto tanto grande! Voglio andare oltre, Gesù; voglio venire in paradiso! Sono sazia di vivere, o Gesù, di vivere sulla terra; ma non sono sazia, mio Amore, questo mai, della Tua divina Volontà. Voglio ciò che Tu vuoi, accetto ciò che mi dai anche se mi costa tanto vivere senza alimentarmi. Che nostalgie, Gesù, che nostalgie! Mi costa assai il cattivo giudizio degli uomini', ma apro le mie braccia: accetto la tua divina Volontà a qualsiasi costo, mio Gesù. (diario, 27-3-1953).
... - ... Tutto il mio essere striscia nel pantano e nel fango immondo; tutto il mio essere si immerge nella immondezza mondiale. Ma anche così, disfatta dai vizi e dalle passioni, rosa dalla lebbra delle malvagità, mi lancio nelle Tue braccia, vergognosa e confusa, ma sempre fidente. Anche se udissi dalle Tue labbra la sentenza di condanna eterna, non mi staccherei mai. Quanto amo il dolore, o Gesù! Quanto amo le anime, quanto amo Te!
Non mi importa se l'inutilità mi ruba tutto, proprio tutto, come ha già rubato. Non mi importa lo sgomento della mia vita, né il sentire se Ti amo, se soffro e vivo per Te; ciò che mi importa è volere ciò che Tu vuoi, abbracciare quanto mi dài... (diario, 3-4-1953).
... Che devo fare, mio Signore? Aprire le mie braccia e lasciarmi crocifiggere per Tuo amore. Abbi compassione di me. Il mio cuore grida continuamente, ma il mio grido non giunge fino a Te... ... Gesù mi ha detto: - ... Coraggio, coraggio, figliolina!... La tua missione è questa: abbracciare il mondo, abbracciare i peccatori, condurre a Me il gregge, le pecore smarrite. Coraggio! Lascia sanguinare misticamente i tuoi piedi, le tue mani, il tuo cuore, la tua testa, tutto il tuo essere. Ti ho crocifissa perché hai acconsentito. Ti ho preparata per questo atto eroico, per questa accettazione. Tu hai corrisposto: sei stata e sempre sarai fedele al tuo Signore... - ... (diario, 10-4-1953).
Mi sento ora in ginocchio ad implorare, ora in corsa pazza attraverso l'umanità, a mani giunte, ad implorare sempre con lo stesso grido... Ma sento che chi implora non sono io... È Gesù che mi porta, che mi dà impulsi fortissimi, persino infiniti, di chiedere a tutte le anime di venire al suo divin Cuore. Gesù vuole. E la Sua ansietà divina non mi lascia tregua. Povera me! Gesù vuole e io pure voglio dargli anime, dargli il mondo intero, ma non posso andare oltre ai miei desideri, oltre a questa ansietà. Che tormento, che angustia per la mia anima! Non sono niente e non do niente...
Vorrei abbracciare il mondo, portare a Gesù le anime in un solo fascio, ma allo stesso tempo sfuggirle. Vorrei nascondermi in un eremo, in un luogo solitario ove non essere veduta né parlare con nessuno. Ecco il mio calvario: lo sgomento di vedermi visitata. Gesù mi perdoni il grande numero di colpe. Non sempre ho pazienza né carità. La volontà è pronta ad abbracciare la croce del Signore, ma la natura è tanto debole...
Non so cosa sento che non mi lascia tranquilla. Mi pare che tutto venga contro di me. Che rivolta, mio Dio! Che umiliazioni schiaccianti! Sorge forse qualche nuova sofferenza? O è un'altra porzione della Tua croce? '
Sia fatta la tua divina Volontà: Gesù, sono la Tua vittima... (diario, 24-4-1953).
Le anime vengono a schiere
... Le anime vengono a gruppi da me. Talvolta non ne posso più per l'umiliazione; guardando me stessa e la mia miseria sento vergogna. Povere anime, ma assai più povera sono io! Vedessero la mia piccolezza, il mio nulla e il cumulo delle mie cattiverie, fuggirebbero spaventate. Che vergogna e tormento per me! La natura è stanca, non ne può più, ma, nonostante la mia ripugnanza, ho necessità di parlare loro di Gesù; di dire loro tante cose. Mi sento forzata a metterle nel Cuore divino del Signore. Non
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... Le anime vengono a gruppi da me. Talvolta non ne posso più per l'umiliazione; guardando me stessa e la mia miseria sento vergogna. Povere anime, ma assai più povera sono io! Vedessero la mia piccolezza, il mio nulla e il cumulo delle mie cattiverie, fuggirebbero spaventate. Che vergogna e tormento per me! La natura è stanca, non ne può più, ma, nonostante la mia ripugnanza, ho necessità di parlare loro di Gesù; di dire loro tante cose. Mi sento forzata a metterle nel Cuore divino del Signore. Non sono capace di dire cosa avviene in me, ciò che è questo martirio: amo le anime follemente, vedo in tutte Gesù, cioè il suo Sangue sparso. Voglio fare tutto per salvarle; voglio soffrire sino alla fine del mondo, se così piacesse a Dio, affinché nessuna si perda... - ... Sposa mia, fa' che lo sia l'amore di tutti coloro che si avvicinano a te. Ti ho collocata in questo calvario per il bene; perché sia utile a tutta l'umanità. Fa' conoscere a tutte le anime quanto le amo... Chiedi al mondo purezza di vita, elevazione, grande unione con Me. - O Gesù, mi sento tanto grande! Mi pare di essere in cielo; di avere lasciato il mondo come desidero tanto. O Gesù, desidero venire a Te e desidero soffrire per Te: per Tuo amore e per darti delle anime.
Come sono grande! Come sono grande nella Tua grandezza! Solo Tu mi comprendi, o Gesù. Voglio andare e voglio rimanere. Voglio il cielo perché fuori di Te non sono niente. Voglio la terra perché non posso né so vivere senza dolore. Voglio dolore sino alla fine del mondo, se Tu lo vuoi. Amo le anime perché amo Te. Voglio il dolore perché voglio salvarle. - Non accetto, figlioletta mia, non accetto il tuo sacrificio': il tuo cielo si avvicina. Ma lo prometto e non manco: come ricompensa della tua generosità, dal cielo salverai tante anime come se soffrissi sino alla fine del mondo... Porterai soccorso a tanti ammalati, a tutti gli ammalati, ma soprattutto alle anime. - Capisco, Gesù, per loro cadrà sempre, sempre la pioggia della Tua misericordia. -
È detto tutto, figlia mia. Hai compreso bene. Sei eroina vittoriosa... Ti concedo tutto il potere di salvare le anime. Non sarà mai vana nessuna preghiera a te diretta in favore delle anime, quando sarai in cielo. - ... (diario, 1-5-1953).
« Stai vivendo la vita pubblica di Gesù »
Il Signore sia con me: solo Lui è la mia forza!...
Il grido della mia anima è, per così dire, continuo. Si perde tra montagne e boschi; è soffocato sotto la montagna immensa del peccato e non giunge a Dio. Io urlo, e dal Cielo non ricevo aiuto; è chiuso per il cumulo delle mie iniquità. Nubi di ferro, nere, una sull'altra, mi separano da esso. Quanto sono massicce! Non esiste chi le spezzi, le distrugga, le faccia scomparire. Non vedrò mai Dio, non godrò mai Dio. Che orrore!
Quanto dico e sento mi procura talvolta un grande sfinimento e un grande scoramento; mi porta quasi alla disperazione per la inutilità della mia vita. Ciò avviene alla superficie; tutto ciò è mio e non è mio. Invece la pace del Signore si mantiene nel mio intimo più profondo, come fiore di serra cui nessuna corrente o rigore di tempo può nuocere. Non riuscirò mai a dire ciò che soffro, non sarò mai capace di farlo, perché la mia ignoranza è troppo grande. Non potrò mai dire il nuovo martirio crudele, indescrivibile che mi causano le visite. Non mi causa martirio l'udire, il sentire, e comprendere le miserie dei visitatori e. No, no! Perché con impulsi d'amore, che mi sembrano eccessi di pazzia di amore, vorrei abbracciarli tutti ed introdurli nel Cuore divino del mio Gesù. Ciò che avviene in me quando parlo loro, ciò che sento quando voglio far loro comprendere l'enormità del peccato, un'offesa fatta al nostro Padre del cielo, e quanto Egli ci ama, mi dà l'impressione d'essere fuori di me, di passare ad un altro mondo; e sento che il mio spirito è immerso in Dio, nella luce di Dio; sentimenti e comprensioni che hanno un linguaggio infinito: come posso esprimerli, se sono tanto cattiva e non sono neppure un verme della terra? Ma il nuovo martirio cui ho accennato è che, trovandomi sola, dopo aver detto tante cose con la mia ignoranza, dopo aver bramato tanto di mettere moltitudini di anime nel Cuore del mio Gesù, sento necessità di fuggirle, di allontanarle e cacciarle da me. Tremo di sgomento: è il mondo che è contro di me, è l'odio, è l'iniquità, è tutto ciò che è cattivo. Non ho nessuno dalla mia parte a difendermi. Temo e tremo immersa in questo abisso di sofferenza. Mi pare di essere tra due muraglioni; non si odono all'esterno le mie grida, i miei sospiri. Che fare, mio Dio? La tua divina Volontà; soltanto la tua divina Volontà!...
... Gesù mi ha parlato così: -
È entrato il sole, è entrata la vita, è entrato l'amore nel cuore della mia vittima. Sono entrato, figlia mia, sono il sole, la vita, l'amore del tuo cuore. È con questo sole, vita e amore che tu entrerai nei cuori di coloro che si avvicineranno a te. Entra ed lo entro con te. È sole, vita e amore divino. Mi do, Mi comunico per mezzo tuo alle anime... Stai vivendo la vita pubblica di Gesù... Coraggio, sposa amata! Sazia la fame e la sete del tuo Gesù. Ho fame e sete di dolore, ho fame e sete di amore... - ... (diario, 15-5-1953).
... Il poco che io dico non è nulla a confronto di ciò che avviene nella mia anima. Mi pare di avere in me un altoparlante che echeggia nel mondo intero; sento come se si rammollissero le rocce delle montagne. Secondo me, il più grande calvario è vedermi attorniata dalla moltitudine di gente che si avvicina a me. È il mio più doloroso calvario. Ma allo stesso tempo pare che vi sia in me un motore a muovere le mie labbra senza che io le possa fermare. Esco da me... sono come un soffio che si immerge in un altro spirito, in una vita che non è mia... Il mio Orto di ieri fu tanto triste, tristissimo. Quanto ho sofferto! Parlai a migliaia di persone. Avrò parlato bene? Avrò fatta la volontà di Gesù? Ho fatto ciò che ho potuto. Ero come se fossi in piedi sul suolo dell'Orto; avevo una vita di Cielo. Ero su di esso trionfante. Improvvisamente mi avvolsi nella terra, mi macchiai con essa e per essa dovetti rispondere al Padre. Questa mattina sono andata verso il Calvario, camminavo sola... ... Gesù mi ha detto: -
...Avanti, avanti nella tua missione sublime; coraggio! Non sei sola, figlia mia. Le anime, le anime!... Vedi, figlia mia, come è ferito il mio divin Cuore. - Mio Gesù, quanto mi costa guardare questo fiume di sangue che esce da quella piaga profonda! Mio dolce Amore, a nulla valgono le mie sofferenze, se non evitano le Tue... Dove è la mia missione, come Tu dici? - Tranquillizzati, fiore eucaristico! Tu vedi il mio Sangue causato dalle offese, ma per la tua sublime missione, per il tuo calvario, per la tua croce, sono salve le anime. Senza la tua riparazione si perderebbero a milioni... - O mio Signore, sono la tua vittima, ma voglio che tutte le anime si salvino: quelle della mia famiglia, del mio paese, quelle che mi sono care, quelle che mi chiedono preghiere, quelle del mondo intero. Se mi vuoi qui sino alla fine del mondo, sono pronta; Te l'ho già detto... O mio Gesù, se Tu mostrassi una volta l'inferno, per vedere se tutti cambiano strada! Io non so più che cosa fare! -
Oh, quanto hai fatto, mia eroina, pupilla dei miei occhi! Da te non esigo di più. Se lo mostrassi l'inferno, molti non crederebbero ancora. Ho i miei discepoli che ne parlano sulla terra. È il dolore, la riparazione che possono salvare tutti coloro che lo vogliono... Riempi il tuo cuore del Mio amore per comunicarlo, perché traspaia in te la Mia grazia. Parla alle anime, parla al mondo!... Chiedi orazione, penitenza, cambiamento di vita.... (diario, 5-6-1953).
Nuovi esami in vista
... Avevo ragione, settimane fa, di dire che non sapevo cosa mi sarebbe successo. La mia anima non si ingannava. Il presentimento si avverò; domenica cominciò il mio duro martirio: ordini per nuovi esami. Mio Dio, vogliono portarmi via di qui quando mi pare che neppure qui posso resistere! Il Signore sia con me! Da quel giorno [24-4-1953] si sono ripetute le stesse sofferenze, la stessa impressione che la mia anima stesse vivendo in un tribunale. Mi sento davanti a vari giudici, giudicata, senza nessuno che mi difenda: nessuno, nessuno. Solo
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... Avevo ragione, settimane fa, di dire che non sapevo cosa mi sarebbe successo. La mia anima non si ingannava. Il presentimento si avverò; domenica cominciò il mio duro martirio: ordini per nuovi esami. Mio Dio, vogliono portarmi via di qui quando mi pare che neppure qui posso resistere! Il Signore sia con me! Da quel giorno [24-4-1953] si sono ripetute le stesse sofferenze, la stessa impressione che la mia anima stesse vivendo in un tribunale. Mi sento davanti a vari giudici, giudicata, senza nessuno che mi difenda: nessuno, nessuno. Solo la volontà sta salda come roccia. Ma la povera natura umana è completamente sfinita. Mi sento incapace di resistere a tutto. Mio Dio, mio Dio! Solo il Tuo amore mi acceca, soltanto le ansie di consolarti e di darti anime mi portano ad assoggettarmi a tutto. Mi sento colpevole solo davanti al mio Gesù, ma debbo essere giudicata [dagli uomini]. Sarò sempre la Tua vittima, mio Gesù, muoia io in qualsiasi momento. Ciò che io voglio è obbedire in tutto, in tutto... (diario, 26-6-1953).
Mi sento con le braccia aperte, a gridare, a chiedere soccorso alla terra e al Cielo, ma senza ottenerlo da nessuna parte. Sento la necessità, molta necessità di un sostegno. La tempesta non cessa. Da ogni parte giunge la sconfitta ed io, bocconi, avvolta nel fango non posso alzarmi. Se parlassero le pietre, quanto potrebbero dire!... Il mio corpo è trafitto da cima a fondo... l'anima non cessa di agonizzare con il corpo.
Chiedo coraggio al Cielo per il mio nuovo calvario: gli esami. Non è ancora giunta l'ora. Spero solo in Coloro cui mi abbandonai completamente: Gesù e Mammina. Se ho accettato per Loro, per le anime, come potrei essere da Loro abbandonata? Povera me, se mi mancasse la fiducia! La mia anima loda il Signore, intona inni di ringraziamento, anche quando è sfinita, imprigionata, immersa nel pantano. In silenzio, nella più tremenda agonia, si dona al Signore e ripete: « sia fatta la Tua volontà »... (diario, 3-7-1953).
« La più grande strega dell'umanità! ». È stata questa l'ultima spina che mi ha ferito il cuore. La mia imperfezione non mi ha permesso di accettare tutto senza sofferenza. Perdono tutto, ma soffro molto... ... - Vieni, mia Madre benedetta: la nostra figliolina ha tanto bisogno delle nostre cure, tenerezze e sostegno. - Vieni qui, mia figlioletta, in grembo alla tua Madre celeste. Fatti coraggio: con la nostra protezione nulla puoi temere. Io sono il Cuore Addolorato e Immacolato di Maria.
- Mammina, le Tue tenerezze, il Tuo grembo mi hanno fatta grande come il cielo. Io temo tutto perché dubito di tutto. Tu lo sai bene che non ho nessuna fiducia nella mia vita... - Non temere. Tutto il Cielo è con te, è con voi. Che gloria! Che riparazione!... Non negare nulla a Gesù, figlia cara. - ... (diario, 4-7-1953, 1° sabato).
... Sulla terra mi pare non vi sia nessuno in mio favore. Non vi è luce, non vi è guida, non vi è sole, non vi è vita. Mio Dio, tutto è morte... Gesù mi ha parlato così: Sono triste, molto triste, figlia mia... Tante esortazioni, tanti avvisi e l'umanità non ascolta... -
- Gesù, Gesù, uniamo le nostre tristezze, o, meglio, lo preferisco, passa a me la Tua tristezza. Sono sempre la Tua vittima. Chiedo soltanto grazia e forza... -
- Figlia mia, fiore eucaristico, tabernacolo dell'Altissimo, sono triste per il mondo, per i peccatori. Non si convertono, Mi offendono tanto. Sono triste per coloro che si oppongono alla mia causa benedetta. L'opposizione è sempre stata forte...
Dalle cose piccole lo faccio cose belle, le più grandi meraviglie. Trovo la mia delizia negli umili. Lavoro tra gli umili e quante volte con gli strumenti più deboli... -
- O Gesù, vorrei obbedire, ben lo comprendi; ma ho tanta paura di me stessa. -
- Basta, mia eroina. Il tuo timore mi è di grande consolazione. Non è necessario altro... Stai qui, resti qui, sempre qui... Si rilegga ciò che è stato scritto 10 anni fa. Si completi ciò che è incompleto [referti medici]; si corregga ciò che è errato [il responso dei teologi]. Voglio approfondimento nelle cose di Dio e non nelle cose della terra. Che cosa è Dio! Che cosa è l'uomo! Che vale tutto ciò che è del mondo, se non si tiene conto di Dio? In verità ti dico, figlia mia, che se il mondo tacesse, lo farei parlare le pietre per esaltare la gloria del Signore. Coraggio in tutto! Coraggio a quelli che lavorano nella mia causa, coraggio a tutti quelli che soffrono... - ... (diario, 17-7-1953).
« Pochi conoscono la Mia vita nelle anime »
... - Sono pochi gli uomini che conoscono la Mia vita nelle anime ". Questo rattrista e fa soffrire il mio divin Cuore. Il dolore è tanto più intenso e profondo in quanto quegli uomini Mi appartengono e dovrebbero essere più degni di Me. La Mia vita nelle anime non è compresa perché non si capisce veramente la grandezza della grazia nelle anime. Una anima in grazia, un'anima rivestita di Cristo, vive questa stessa Vita ed in tutto dà prova della vera Vita di Cristo... - ... (diario, 24-7-1953).
... Gesù mi ha detto: Ciò che è di Dio vive per Iddio; ciò che è del mondo vive per il mondo. Tutte le creature sono state create per Dio, ma la maggior parte vive come se Dio non esistesse, vive come se la vita terrena fosse duratura, eterna. Mia figlia, se questo fosse ben compreso! Se tutta la Mia vita di grazia nelle anime fosse messa in pratica, non vi sarebbero dubbi, tanti dubbi: dubbi che rattristano il mio divin Cuore, il mio Cuore di Padre. Quando trovo un'anima veramente generosa, che si dona tutta, si sottomette interamente alla mia divina Volontà, in quell'anima faccio tutto, opero in essa le più grandi meraviglie, a favore di milioni e milioni di anime, a favore dell'umanità.
Sono rare, molto rare queste anime generose. Ve ne sarebbero di più se ci fosse più luce, più sostegno e non venissero loro tarpate le ali... - ... (diario, 31-7-1953).
Mi vendicherò, mi vendicherò sempre dei miei nemici; confido in Gesù e Mammina che la mia vendetta sarà duratura, cioè fino a quando non vedrò i miei nemici tutti in paradiso. Soltanto Gesù conosce le spine che mi feriscono, il tormento che mi consuma. Nelle ore più dolorose mi domandavo: - Cosa mancherà per arrivare alla morte? - Immediatamente mi parve di udire questa risposta: - Morire! - ...
Gesù mi ha detto: - ... Se gli uomini comprendessero l'amore che ho lo per le anime non si opporrebbero, né perseguiterebbero le anime che ho scelto, che vivono soltanto di Me, in Me e per Me. Se fosse compreso il mio amore, sarebbe compresa la mia vita, la vita di quelle anime elette che hanno un'alta e nobilissima missione. (diario, 7-8-1953).
Sono vissuta per voi. Sono morta per voi!
Io vorrei scolpire sulle pietre delle strade, delle fontane, nelle spiagge, nei disgraziati casinò, nei cinema, nelle case di peccato ecc., in ogni luogo: « Peccatori, convertitevi! Venite da Gesù! Non siamo stati creati per la terra, ma per il cielo.
Non offendete il Signore! Ah! Se sapeste cosa è un'offesa al Suo divin Cuore!
Sono vissuta per voi, ho sofferto per voi, sono morta per voi, e per voi vivrò il mio cielo. Sono state per voi tutte le mie aspirazioni. Non vorrei lasciar passare un momento senza dirvi sempre l'amore che Gesù ha per noi e ciò che è l'ingratitudine nostra quando pecchiamo. Vorrei dirvi molte cose per non lasciarvi cadere nel peccato. Amate il Signore, temete l'inferno! ». Io ringrazio per tutti i benefici che ricevo: quelli che conosco e quelli che non conosco, quelli che ho ricevuto e che dovrò ricevere nel tempo e nella eternità. Ringrazio per quelli che per mezzo mio sono concessi alle anime; ringrazio il Signore per coloro che non ringraziano, per l'umanità intera. Ma chiedo a Gesù che non accetti questo ringraziamento come mio, bensì come se fosse di ognuno, perché Gesù non senta l'ingratitudine di nessuna anima (11-8-1953).
Quaggiù nell'eternità
Sto vivendo la mia eternità e quasi posso dire che la mia vita diventa insopportabile. Mi pare che sia un momento che non passa mai, che è sempre in divenire. Mio Dio, mio Dio!... Ho sofferto e soffro molto per l'inutilità che mi ha rubato tutto e mi ruba tutto, ma vivere ora sulla terra l'eternità, costa di più, molto di più. Soccorrimi, Signore, non lasciarmi peccare. Non posso dire, per la mia ignoranza e per il mio martirio, quello che soffro; ma è anche indicibile, sempre impossibile parlare di questa
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Sto vivendo la mia eternità e quasi posso dire che la mia vita diventa insopportabile. Mi pare che sia un momento che non passa mai, che è sempre in divenire. Mio Dio, mio Dio!... Ho sofferto e soffro molto per l'inutilità che mi ha rubato tutto e mi ruba tutto, ma vivere ora sulla terra l'eternità, costa di più, molto di più. Soccorrimi, Signore, non lasciarmi peccare. Non posso dire, per la mia ignoranza e per il mio martirio, quello che soffro; ma è anche indicibile, sempre impossibile parlare di questa eternità.
Passai attraverso all'Orto e salii il Calvario vivendo questa spaventosa eternità e nella stessa eternità mi consegnai al Padre e in Lui rimasi come se morissi.
Dopo un certo tempo venne Gesù al mio cuore, mi collocò sul suo Cuore divino; fece sì che mi addormentassi, immersa nella dolcezza e nella pace. Poi mi risvegliò con la sua divina Voce e disse: - La tua anima, figlia mia, ha dormito un sonno dolce e soave nel Cuore di Gesù... Ha preso conforto e nuova vita; Gesù è la tua vita, il tuo appoggio, il tuo sostegno. Riposa, riposa: il tuo riposo è celeste. Vivi del Cielo e non della terra. Ciò che soffri, tutto ciò che soffri è riparazione, dura riparazione, che il tuo Gesù ti chiede perché le anime lo esigono. Coraggio, sempre avanti! La tua sofferenza è la riparazione dell'anima vittima, la più alta riparazione... Coraggio! Fiducia! Il tuo cielo è ormai vicino. Ancora un po': poi la visione beatifica, il gaudio completo, la gloria eterna... -
- O mio Gesù, mentre parli, la mia anima gode il tuo sonno divino, il tuo sonno di pace. Sii benedetto! Veglia su di me! Ho paura, molta paura, terrore di soccombere e di peccare. Il mio abbandono in Te è completo. A Te mi dono sempre e per mezzo di Mammina. Sono la Tua vittima. (diario, 14-8-1953).
... Non so dire ciò che avviene in me... Ciò che so è che è spaventosissima la mia eternità; sembra una eternità di rivolta e di perdita di Dio. In questa eternità in cui mi trovo, in mezzo alla inutilità, mi pare di vivere sempre dimentica del vero Bene, del mio unico Amore. Senza dimenticarmi di Gesù e di Mammina, ai quali mi abbandonai completamente, senza perdere la Loro unione, sento come se non fossi unita a Loro; non sento di amarli né di confidare in Loro. La morte e l'eternità hanno invaso tutto...
Oggi, come portata da una brezza, attraverso un martirio del corpo e dell'anima, ho percorso il sentiero del Calvario. L'eternità ha soffocato i miei sospiri e gemiti; momenti dolorosi, momenti eterni che mi pareva non passassero mai. Il cuore si sentiva portato verso la croce issata sulla cima della montagna: era per lui un'attraente calamita. Mi sono unita ad essa vivendo sempre quella eternità e in quella eternità sono spirata; o meglio, vi è stata una separazione come nel silenzio della morte. Gesù è venuto triste, ma pieno di vita; è entrato nel mio cuore ed ha pronunciato le seguenti parole, ma accorato e tenero: - ... Mia cara figlia, le anime, i peccatori hanno bisogno di te, del tuo martirio. Non sono lo crudele... che porto il tuo corpo e la tua anima a così duro tormento: il mondo lo esige ed lo per poterlo salvare sono costretto ad immolare la mia sposa e figlia molto amata... Per le cose della terra servono uomini sapienti e grandi; lo per le cose celesti scelgo gli umili, i piccoli... - ... (diario, 21-8-1953).
... Il tormento del corpo mi fa sentire spesso che sto per sparire dalla terra. Ma l'anima ha già il sentimento che non vi esiste più. Io vivo l'eternità: l'eternità senza amore, l'eternità senza speranza. Sono chiusa e sepolta in un carcere di odio, di rivolta, anche se io, grazie all'Altissimo, non odio né mi rivolto contro nessuna cosa. La eternità è sempre in divenire: non ebbe principio e non avrà fine. Di qui, mio Gesù, nasce la mia angustia, il mio tormento che labbra umane non potranno mai esprimere. Il cielo è chiuso, ma la Sua giustizia pesa e mi schiaccia. La mia anima non può neppure invocare il nome del Signore. Mi pare che se in questa eternità potessi pronunciare, con dolcezza e con amore, il nome di Gesù, io non potrei più dire: « vivo nella eternità ». Se trascorresse un momento, da questa eternità spunterebbe la speranza del suo termine. Ma così no: non ebbe principio; non avrà fine. Fu sempre, sempre eternità. Mio Dio, che sgomento! E insieme a questo tutte le sofferenze per causa della inutilità. E neppure volevo posare un piede sulla terra dell'Orto e del Calvario; tanta è l'indifferenza per Gesù e la distanza.
Qualcuno mi condusse ad entrare su quel suolo che Gesù irrigò col suo sangue; fui dallo stesso trascinata da corde e sparsi anche il mio. Sulla cima della montagna dovevo dare la vita; così lo spirito parve abbandonare il corpo e volare verso un mondo che non era questo... (diario, 28-8-1953).
... Quando potrò vedere in cielo il mio Signore e rimanere sempre con Lui? Sento di non poter più sopportare questa dolorosa e tremenda eternità... Ho bisogno di partire, di volare sino a Dio. Temo di vacillare; ho paura di perdere per sempre il mio Signore... Mio Dio, mio Dio, povera me se Ti perdo, povera me se Ti offendo...
Non tralasciai di offrire al Signore il sacrificio della separazione da mia sorella, per alcuni giorni. Lo offersi per varie intenzioni e lo feci solo per amore. Ma tutto si è perduto nella inutilità e in quella eternità... (diario, 4-9-1953).
... [Dopo la Comunione], Gesù mi ha detto: Sopporta tutto... Sopporta questa tremenda eternità, ma solo temporanea, affinché molte migliaia, milioni di anime non debbano sopportarla eternamente... - Vieni, Madre Mia benedetta, vieni o Madre dei dolori a confortare la vittima dei dolori... - Accetta, figlia mia, le mie tenerezze di Madre. Fatti coraggio: verrò presto a prenderti e a portarti in cielo. Da' tutto a Gesù. Quanto più lontano Lo senti, tanto più è presente in te. I nostri Cuori sono tristi per l'incendio di vizi nel mondo. Sei tu che consoli i nostri due Cuori. Ricevi da essi tutto l'amore... - (diario, 5-9-1953, 1o sabato). ... Io vivo, io vivo la mia eternità e nello stesso modo come la vissi ieri sull'Orto e oggi sul Calvario. Non so come possa essere.
Ero nell'Orto, ribelle, lo disprezzavo, lo odiavo, con i piedi nell'inferno. E oggi con gli stessi sentimenti sono salita al Calvario; sulla montagna, senza unirmi alla croce ed approfittare dei suoi frutti, ero il rancore, ribelle, bestemmiatrice; tutto il mio essere immerso nell'inferno buttava veleno e sprizzava fuoco da tutti i sensi...
Il dolore di Gesù passava attraverso il mio cuore e mi era insopportabile, era infinito...
Quanto soffriva il mio Gesù e quanto, con Lui, mi faceva soffrire! Anche se immersa nell'inferno, vedevo ciò che Lui soffriva, sentivo il Suo dolore...
Gesù è entrato nel mio cuore e ha detto: - Il dolore è fuoco che riscalda, è sole che brilla. Il dolore è vita e salvezza. Coraggio! Il dolore risuscita le anime a Gesù e le salva. Il dolore ha tutto il potere; è salvatore. Ogni anima che soffre con amore, vive unita al suo Dio. Il dolore contiene segreti, tutti i segreti del Signore. È potente e non è compreso; perché non è compreso, è maggiore il suo valore... Tutta la tua vita è misteriosa... Tu provi tutto quello che condanna le anime all'inferno. Vivi l'eternità orribile affinché esse vivano l'eternità di gaudio... Il mio divin Cuore soffre attraverso il tuo cuore; il mio divin Cuore ama attraverso il tuo amore... - ... (diario, 18-9-1953).