MaM
Messaggio del 14 marzo 1985:Cari figli, nella vostra vita tutti avete sperimentato la luce e le tenebre. Dio concede a ogni uomo di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che voi dovete portare agli uomini che vivono nelle tenebre. Ogni giorno nelle vostre case giungono persone che sono nelle tenebre. Cari figli, donate loro la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Chi ama soffre! Il dolore arricchisce »


... La inutilità mi ruba tutto... A mani vuote, senza nulla, nulla per il mio Signore, completamente abbandonata dalla terra e dal cielo, a volte giungo a dire a me stessa, improv­visamente, senza volerlo: « Ma io vivo? il mondo esiste? e il Cielo esiste? ». Sussulto a questi sentimenti di abbandono e a queste domande che io non so donde vengano. Sì, Gesù, io vivo per Tua grazia. Il mondo esiste e io non sono abbandonata da tutte le creature. Il Cielo esiste perché Tu esisti e non abbandoni nessuno dei tuoi figli. Credo, credo e confido! Gesù, sono la Tua vittima. L'ultima proibizione circa il mio caso, non c'è già più. Durò poco. Fosse avvenuta la stessa cosa riguardo la proibi­zione al mio padre spirituale [Pinho], di circa 10 anni fa! Sia benedetto il Signore. Seppi domenica scorsa di questa ritrattazione. Mi dissero di non pensarci più. Uscì da me un peso che mi opprimeva. Oh, se tutti comprendessero e avessero lo zelo per il buon nome dei propri simili! Io non sapevo né so come ringraziare il Signore. Chiesi a Mammina di farlo per me. Questa notizia fu come un inie­zione che fortificò la mia anima. Ma il conforto scomparve ben presto e ritornai al giogo del mio calvario... (diario, 28-11-1952).

... Dopo la notte, il giorno; dopo tanto soffrire, Gesù venne ad aggiustare tutto. Ebbi nuovamente la Messa in camera mia. Fu il giorno 22 in cui ebbi questo dono dal Cielo: gli uomini vengono soltanto quando Gesù lo permette. Doveva essere un giorno di consolazione e di gioia, ma il mio Amato non lo permise. Lo benedissi e Lo lodai per tutto. Egli ama quando consola e ama quando ferisce: è sempre amore, amore senza pari.

Non sapendo partecipare alla Messa, come al solito, inte­ressai il Cielo, chiesi a Mammina di parteciparvi per me con i Suoi sentimenti e non con i miei, di accompagnare Gesù, di far Sue le mie intenzioni e di offrirmi unita a Gesù all'E­terno Padre nella stessa immolazione. Cominciai in tale stato a preparare la culla al Bambino Gesù per il giorno di Natale; ma il presepio che Gli preparai fu assai peggiore di quello di Betlemme... La notte fu talmente spaventosa e la tristezza e l'agonia così tremende che mi in­dussero a pensare molto seriamente se questo fosse il mio ultimo Natale sulla terra. Avvenga ciò che Gesù vuole. Gli preparai la culla con spine: la mia infedeltà e la mia imperfezione. Tutto questo mi faceva soffrire tanto... Gli rin­novai il mio completo abbandono e Gli chiesi che fosse il più perfetto possibile. In tutto questo, nella morte di tutto, mentre per gli altri tutto era vita e gioia, ebbi una cosa in mio favore: la pace del Signore regnava nella mia anima... ... - Mia figlia, depositaria del mio divin Cuore e di tutto ciò che è Mio: il Calvario è dolore, è immolazione, sacrificio, salvezza. Chi ama, soffre; chi soffre è ricco. Il dolore arric­chisce, dà nobiltà al cuore e all'anima.

Oh, se il mondo lo sapesse, se le anime comprendessero il segreto, il vero segreto della perfezione e dell'amore! È il mezzo più efficace per attirare le misericordie del Signore: amare, soffrire; soffrire e amare. È il segreto della perfezione; è il maggior mezzo di salvezza. Il dolore non deve separarsi dall'amore. Poveretto chi soffre senza amare! Io ho sofferto molto perché ho amato molto. È sta­to l'amore che Mi ha portato a soffrire... Io ho fatto, figlia mia cara, in modo che tu comprendessi i Miei segreti: il do­lore e l'amore... - ... (diario, 26-12-1952).