...Oggi il viaggio al Calvario è stato il doloroso martirio di sempre.
È stato un essere umano a soffrire, una vita divina a vincere... Nelle
ore dell'agonia è stata la stessa vita divina che ha vinto nel mio
corpo piagato, cadaverico. L'amore unito alla grazia e alla vita divina
ha trionfato sul dolore, ha trionfato sulla morte... - ... È caduto
sopra di Me il gelo dei cuori tiepidi. Sono cadute su di Me le onde
delle passioni e dei vizi. Che rivolta contro il Cielo... È necessario
e urgente porre termine alla tempesta dei vizi... -
- O Gesù, che notte spaventosa! Che onde infinite cadono su di me e mi
precipitano negli abissi!... O Gesù, vieni in mio soccorso! - Coraggio!
Soffri perché sei vittima, ma il Signore è con te. Gesù guida la tua
navicella nella tremenda tempesta... Soccorri le anime. Soltanto il
dolore, soltanto il calvario e la croce le possono salvare... -
- O mio Gesù,... mi abbandono a Te, come sempre, per le mani, per le
labbra, per il Cuore di Mammina... - ... (diario, 27-2-1953).
- ...Consola Gesù, consola Maria. Ripara il Suo e il Mio divin Cuore.
Amaci, amaci incessantemente. Fa' che lo possa dimenticare tanti e così
svariati peccati.
L'amore vince, l'amore trionfa, l'amore genera l'eroismo delle vittime.
È tanto profondo il dolore del mio divin Cuore! Sei pronta a soffrirlo
tu? So che non mi dici di no. So dove giunge il tuo amore per Me e per
le anime. Ho arricchito e modellato
il tuo cuore e tu, pupilla dei miei occhi, hai cooperato con Me... -
- ... Soffro e accetto tutto... affinché non soffrano il Tuo ed il
Cuore di Mammina e affinché le anime si salvino. (diario, 7-3-1953, 1°
sabato).
... La morte sta venendo a passi lenti; ed io cammino verso di lei. Mi
costa affrontarla, ma non posso tralasciare di abbracciarla, anche se
spaventata e scoraggiata; ella racchiude segreti misteriosi: uccide e
dà la vita, la vita che viene dal cielo, la vita che è divina. Che
libro immenso, infinito comporrebbe il mio cuore se la mia ignoranza
gli permettesse di dire ciò che in esso vi è scritto! Mio Dio, che
ansie infinite di parlare!...
Tutto è bagnato nel Tuo sangue. Tu sei il dolore e la vita che io
sento. Tu sei ciò che io bramo. Tu sei la vita che mi fa vivere. Tutto
è Tuo, tutto è Tuo!... (diario, 20-3-1953). Undici anni di digiuno
Undici anni di Passione intima
... Si compiono oggi 11 anni da quando Gesù si degnò di trasformare il
mio calvario: tralasciai di avere i movimenti della Passione,
tralasciai di alimentarmi...
Sia per tutto benedetto il Signore! Oltre alla indicibile umiliazione,
è per me uno sgomento il vedere la moltitudine che mi visita e mi
attornia... Il 25, giorno dell'Annunciazione, dopo aver ricevuto molte
centinaia di persone senza sentire la fatica, mi posi a pensare come il
Signore creò Mammina pura e bella per farne la Mamma di Gesù. La
ringraziai di avere accettato, perché diversamente non avremmo Gesù,
non avremmo l'Eucarestia. Uscii da me verso un altro mondo, eruppi in
cantici sino a notte inoltrata, cantai con un amore e una gioia
esuberanti. Poi l'inutilità mi rubò tutto. Che il frutto sia per le
anime e tutto per amore di Gesù!...
... Gesù mi ha detto: - ... Ti ho tolta l'alimentazione. Ho fatto e ti
faccio vivere solo di Me: per maggior luce, per provare di più agli
uomini il Mio potere, la Mia esistenza. Guai a coloro che non vogliono
vedere! Beati coloro che vedono e credono! -
- Grazie, o Gesù. Sento in me la grandezza del cielo: la Tua grandezza.
Mi sento immersa in un fuoco infinito che è il Tuo amore. Ma che vuoto
tanto grande! Voglio andare oltre, Gesù; voglio venire in paradiso!
Sono sazia di vivere, o Gesù, di vivere sulla terra; ma non sono sazia,
mio Amore, questo mai, della Tua divina Volontà. Voglio ciò che Tu
vuoi, accetto ciò che mi dai anche se mi costa tanto vivere senza
alimentarmi. Che nostalgie, Gesù, che nostalgie! Mi costa assai il
cattivo giudizio degli uomini', ma apro le mie braccia: accetto la tua
divina Volontà a qualsiasi costo, mio Gesù. (diario, 27-3-1953).
... - ... Tutto il mio essere striscia nel pantano e nel fango immondo;
tutto il mio essere si immerge nella immondezza mondiale. Ma anche
così, disfatta dai vizi e dalle passioni, rosa dalla lebbra delle
malvagità, mi lancio nelle Tue braccia, vergognosa e confusa, ma sempre
fidente. Anche se udissi dalle Tue labbra la sentenza di condanna
eterna, non mi staccherei mai. Quanto amo il dolore, o Gesù! Quanto
amo le anime, quanto amo Te!
Non mi importa se l'inutilità mi ruba tutto, proprio tutto, come ha già
rubato. Non mi importa lo sgomento della mia vita, né il sentire se Ti
amo, se soffro e vivo per Te; ciò che mi importa è volere ciò che Tu
vuoi, abbracciare quanto mi dài... (diario, 3-4-1953).
... Che devo fare, mio Signore? Aprire le mie braccia e lasciarmi
crocifiggere per Tuo amore. Abbi compassione di me. Il mio cuore grida
continuamente, ma il mio grido non giunge fino a Te... ... Gesù mi ha
detto: - ... Coraggio, coraggio, figliolina!... La tua missione è
questa: abbracciare il mondo, abbracciare i peccatori, condurre a Me il
gregge, le pecore smarrite. Coraggio! Lascia sanguinare misticamente i
tuoi piedi, le tue mani, il tuo cuore, la tua testa, tutto il tuo
essere. Ti ho crocifissa perché hai acconsentito. Ti ho preparata per
questo atto eroico, per questa accettazione. Tu hai corrisposto: sei
stata e sempre sarai fedele al tuo Signore... - ... (diario, 10-4-1953).
Mi sento ora in ginocchio ad implorare, ora in corsa pazza attraverso
l'umanità, a mani giunte, ad implorare sempre con lo stesso grido... Ma
sento che chi implora non sono io... È Gesù che mi porta, che mi dà
impulsi fortissimi, persino infiniti, di chiedere a tutte le anime di
venire al suo divin Cuore. Gesù vuole. E la Sua ansietà divina non mi
lascia tregua. Povera me! Gesù vuole e io pure voglio dargli anime,
dargli il mondo intero, ma non posso andare oltre ai miei desideri,
oltre a questa ansietà. Che tormento, che angustia per la mia anima!
Non sono niente e non do niente...
Vorrei abbracciare il mondo, portare a Gesù le anime in un solo fascio,
ma allo stesso tempo sfuggirle. Vorrei nascondermi in un eremo, in un
luogo solitario ove non essere veduta né parlare con nessuno. Ecco il
mio calvario: lo sgomento di vedermi visitata. Gesù mi perdoni il
grande numero di colpe. Non sempre ho pazienza né carità. La volontà è
pronta ad abbracciare la croce del Signore, ma la natura è tanto
debole...
Non so cosa sento che non mi lascia tranquilla. Mi pare che tutto venga
contro di me. Che rivolta, mio Dio! Che umiliazioni schiaccianti!
Sorge forse qualche nuova sofferenza? O è un'altra porzione della Tua
croce? '
Sia fatta la tua divina Volontà: Gesù, sono la Tua vittima... (diario, 24-4-1953).