- Avanti, avanti, eroina! Dopo il mio, è questo il calvario più doloroso sulla terra. Avanti, vittima e sposa mia! Oggi ho posto da parte il tuo calvario, la tua croce. Sono stato lo il camminatore. E sai perché? - Io non so, Gesù, perché non me l'hai ancora detto; e non lo desidero neppure sapere. Io voglio solo quello che vuoi Tu e mi basta che sappia Tu la croce che sto soffrendo. - Ho capito, figlia mia: nella mia sapienza divina ho visto che debbo risparmiarti la sofferenza della Passione di oggi: quella del tuo corpo è giunta al colmo. Il fine è grande, infinitamente grande. Sono state le anime, prezzo del mio Sangue, che Mi hanno indotto a darti tanto dolore. O soffrire così, o dovevo aprire l'inferno e precipitarle là. Esse abusano della misericordia divina. - O Gesù, ancora di più, di più, se io posso sopportare di più. Sii benedetto! Benedetto per questo Tuo grande mezzo di salvezza. Non è stato merito mio; non sono stata io a soffrire; non sono stata io a vincere. Hai trionfato Tu sul Calvario, ed hai trionfato nel mio corpo. Io non ho nulla, Gesù, proprio nulla. Tutto è tuo, tutto. - Non hai nulla ed hai tutto; non hai nulla perché ricevi tutto da Me; hai tutto perché Mi possiedi. Povero mondo, figlia mia! È quasi trasformato in un inferno di peccato, di vizi e delitti. O anime amanti del mio divin Cuore, fate tutto per Me! Fate che molte anime Mi amino e che evitino i loro crimini.
Non fermatevi! Lanciate la semente che vi è data attraverso questa vittima. Andate! Conquistate! Portate anime a migliaia, a milioni, al Mio Cuore divino, aperto per riceverle. (estasi del 24-8-1951).
... Rinnovo la mia croce, vado al mio tormento. Obbedisco perché bramo amare Gesù, obbedisco perché voglio salvargli anime; obbedisco perché, a qualunque costo, voglio solo ciò che Lui vuole. Se non fosse così, non detterei le cose della mia anima, non parlerei di me, della mia sofferenza. Mio Dio, che martirio! Ho sofferto momenti spaventosi per i sentimenti della separazione da Dio. A volte mi convinco che mi separai da Lui per sempre, tale è l'assenza, tali sono le cause che mi portarono a questa separazione... Ahi, l'inferno, l'inferno! È necessario soffrire tutto perché le anime non vi cadano... Gesù merita tutto: è degno di tutta la mia immolazione. O Gesù, sento molta pena del Tuo divin Cuore e del Cuore Immacolato di Mammina. So e comprendo perché me lo hai fatto comprendere... ma Voi non avete bisogno della mia compassione. Non avete affatto bisogno di me; ma le anime hanno bisogno delle mie povere sofferenze. Arricchiscile, o Gesù, affinché sia maggiore la riparazione che Ti do... (diario, 31-8-1951).
... Gesù mi disse: - Io sono il Buon Pastore; vengo alla ricerca del mio gregge. Vengo al prato fiorito e vezzoso del tuo cuore per invitarlo a venire a Me; Io sono il Buon Pastore, voglio le mie pecore, voglio quelle smarrite. Invitatele, invitatele, voi che Mi attorniate [persone che assistono all'estasi] ; dite loro che Gesù le chiama; dite che Gesù le vuole. Figlia mia, portavoce del Pastore divino, del Re di amore, porta a Me, al mio divin Cuore le pecore smarrite. Il tuo grido dolente è quello di Gesù: voglio le anime; bramo, sospiro le anime... - ... (diario, 7-9-1951).
... Mi pare che per mia volontà ai giovedì non voglio ricordare l'Orto: fuggo da Gesù e dai Suoi meriti più che dalla morte e vado pazza a cercare i piaceri. Così mi successe ieri. Era già notte e Gesù entrò nell'Orto; aprì le braccia per accogliermi. Mi indicò il suo Cuore per mio rifugio e mi fece sentire quanta sofferenza affrontava per me.
Nulla mi commosse; non Lo accompagnai alla prigione. E oggi non volevo proprio saperne di Lui. Non so se devo dire che non volevo, perché io non voglio e voglio allo stesso tempo. Se da un lato odio e disprezzo Cristo, dall'altro Lo amo e voglio possedere solo Lui. Egli camminava verso il Calvario e a me pareva di camminare lontano, tanto lontano; mi pareva di camminare al di fuori del mondo. Ma il dolore dell'amorosissimo Gesù, nel vedermi così, mi ha trapassato il cuore. Sarebbe stato mortale, se Egli non mi avesse fatto vivere. Le sue lacrime e gocce di Sangue causate dalla corona di spine cadevano su di me; il suo divin Cuore ferito si è trapiantato nel mio e sono rimasta a soffrire con Lui. La croce era sua ed era mia. Sono stata crocifissa. Gesù si è separato; sono rimasta sola. Non ho sentito altro se non il dolore infinito del suo divin Cuore, il suo abbandono, la sua tristezza e totale agonia. Mi è costato immensamente, infinitamente resistere a tanto dolore. Gesù non è morto perché non era in me, ma la mia anima si è consegnata al Padre. Sono spirata. Gesù ha aspettato assai a parlarmi e quando l'ha fatto fu da lontano, molto da lontano. Non mi pareva che fosse in me. È stato un colloquio doloroso davvero. L'ho udito dirmi: - Che allontanamento! Mia figlia, come sono lontane le anime! Non sopporto questa lontananza; non sopporto tanti peccati. Mia figlia, vittima del Portogallo, vittima del mondo intero, soccorrile!... (diario, 14-9-1951).
... Ho vissuto i miei momenti tormentosi sospesa sull'inferno. Quelle disperazioni, quelle fiamme sono un tormento spaventoso. Povere anime che vi cadono! Oh, come dobbiamo evitare il peccato! Anzitutto perché è offesa a Gesù,... poi perché ci fa cadere in quelle pene eterne... La Mammina Addolorata sta con le Sue frecce conficcate nel mio cuore... Quanto soffre Mammina! Sento che soffre tanto insieme a Gesù. Ho passato tre giorni senza Comunione [per l'assenza del parroco] ; ne ho sentita la mancanza, ma non quella pena che vorrei. Soffrivo perché non soffrivo. Ricevendo qualche spina, sentivo la mancanza della Comunione per sopportarne il dolore. Ma alla fine della giornata, ricordandomi di non essermi comunicata, sentivo un vuoto tanto grande che soltanto Gesù poteva colmare... (diario, 28-9-1951).
Detto oggi, 17, quanto avrei dovuto dettare venerdì, 12. Fin dal l° sabato (giorno 6) la mia anima ha sofferto un tormento indicibile. Preavvisata da Mammina che sarebbe venuta presto a prendere il mio padrino, ho dettato quanto Ella mi disse...
... Mercoledì alle ore 23 Gesù lo chiamò alla Sua divina presenza.
Dopo molte lacrime abbiamo recitato nuovamente il « Magnificat », come si è fatto sempre nei momenti più dolorosi. Il mio Orto di giovedì fu: lacrime, dolore, nostalgia. Gesù non me ne diede un altro, come non mi diede al venerdì un altro calvario.
Venerdì, con la salma del padrino in casa, si è celebrata la Messa in camera mia: non ho saputo proprio assistervi. Ho raddoppiato le mie suppliche a Mammina di farlo per me. Le ho chiesto di essere di conforto a me e ai miei cari.
È venuta l'ora del congedo: mi sono ricordata di Mammina Addolorata quando ha perduto il suo Gesù. Abbiamo di nuovo recitato il « Magnificat ».
Sono rimasta in questo dolore e talmente acuto che, a momenti, non potevo sopportarlo. Mi sono portata in spirito al Cielo per vedere là il mio padrino: fu un balsamo efficace al mio dolore. Alle ore 15 Gesù mi ha unito al Suo divin Cuore e mi ha detto: - Figlia mia, oggi vengo soltanto per confortare il tuo cuore, per rallegrarti l'anima e darti buone notizie. Coraggio! Gioia e fiducia! Il tuo caro padrino è in cielo: è andato direttamente là a cantare incessantemente le lodi al Signore. Rallegratevi come se fosse tra voi; più ancora. È unito a voi come non mai... È morto della stessa malattia di cui sarebbe morto 10 anni or sono se non fossi Io intervenuto con un grande miracolo. Dico « morto » perché voi dite così: è passato alla eternità; ha cominciato a vivere la vera vita... . ... (diario, 12-10-1951).
Dio sia lodato! Sia fatta la Sua volontà! Tutto per Suo amore. Furono queste le parole che le mie labbra balbettarono molte volte nei momenti di grande angoscia e penso di continuarle sempre nei momenti di profonda nostalgia. Sono molto imperfetta... Mi pare che il Signore non possa operare tante grazie nella mia miseria... Dubito, dubito davvero. Temo il mio vivere, ma voglio solo ciò che il Signore vuole: mi sono abbandonata in Lui. Spero e confido soltanto in Lui. Ho tentazioni contro la fede. Il demonio a volte tenta di persuadermi che, dopo questa, non vi è altra vita; che la separazione dai nostri cari è eterna; che tutto finisce; che non ci vedremo mai più! Quanto costa il mio calvario! L'amore di Gesù vinca in me perché io non posso... (diario, 19-10-1951).
Quanto è afflitta la mia anima! Nascondo la mia agonia. I miei sfoghi più prolungati sono con Gesù e Mammina. Quei Cuori amorosi comprendono bene quanto soffro; vedono le spine e i pugnali che attorniano e trapassano il cuore; sanno le mie intenzioni; sanno che è per amore, solo per amore Loro e per le anime.
Povera me, se il mondo fosse il mio giudice! Soffro in silenzio, nascondo il più possibile il mio dolore e lo faccio per amore. Soffro sotto tutti gli aspetti; soffro e scopro che mi lamento: ho scrupolo a dire ciò che soffro. Soffro e temo la sofferenza; mi spaventa; sento di non poter sopportare il minimo aumento di martirio.
Attorno a me tutto è dolore: sono come se fossi sola in mezzo al mondo che mi martirizza. Approfitto anche dei più piccoli sacrifici per offrirli a Gesù per varie intenzioni e per il buon esito della missione che si sta svolgendo [in parrocchia].
... - Dammi forza, o Gesù; voglio soffrire tutto, non soltanto per consolarti, per salvare le anime, ma per il mondo intero e perché si converta tutta la mia parrocchia, incominciando da me ... - (diario, 2-11-1951).
...Ieri abbracciai l'Orto o Qualcuno lo abbracciò nel mio cuore: fu un abbraccio eterno.
Gesù, con la sua Luce, mi fece vedere e comprendere che era il Suo abbraccio con le anime, che era la sua Vita eterna di amore con loro. Lo stesso abbraccio è avvenuto oggi sul Calvario e la stessa luce mi ha fatto vedere e comprendere che soltanto attraverso l'Orto e il Calvario avremmo potuto avere il Cielo, avremmo potuto vivere eternamente nell'amore divino. Gesù mi ha fatto sentire l'unione delle anime con Lui in cielo e l'infinito amore delle anime con Lui. Che unione indicibile! Che amore inesprimibile!
... - Io sono amore, mi do tutto in amore e chiedo amore. Sono amore perché amo; mi do in amore perché sono soltanto amore; chiedo amore perché voglio essere amato. Amatemi, amatemi, o cuori puri, e fate che lo sia amato. Ho sete, ho sete e sono così pochi coloro che vogliono amarmi. Voglio essere amato e voglio che le anime Mi posseggano interamente. Lavorate, lavorate, amati dal mio Cuore. Conducete a Me milioni di anime, tutte le anime... - ... (diario, 9-11-1951).
... Sul Calvario Gesù è spirato e io con Lui. La Sua anima santissima è volata ed io sono rimasta nel silenzio della morte. È passato un po' di tempo, sono rivissuta con la vita di Gesù e L'ho udito nel mio cuore: - La tua morte, figlia mia, fa vivere alla grazia milioni di anime; la tua sofferenza, le tue preghiere, con il voto perpetuo che hai fatto di tutto`, la donazione alla Mia Madre benedetta strapparono dal Purgatorio tante anime...
Fa' sì, figlia mia, che molte persone facciano questo voto di offrire tutto, azioni, preghiere, sofferenze, per le anime del Purgatorio e che sia fatta questa donazione per mezzo della Mia Madre celeste, regina di tutte le anime.
Pregarla per i peccatori, per le anime del Purgatorio, è ciò che più consola e rallegra il Suo Cuore santissimo. La preghiera per i peccatori non perde il suo valore se offerta in suffragio delle anime: al contrario, acquista valore. Prometto di facilitare la conversione di un peccatore quando mi è richiesta in nome di quelle anime le quali sospirano di godermi e di amarmi eternamente. - O Gesù, ciò che ho sofferto e dato e se qualche bene ho fatto, non sono stata io a farlo, sei stato Tu che hai mosso il mio cuore. È quindi per Te l'amore e la gratitudine delle anime. - Sì, ti ho mossa al bene e tu hai cooperato; però quante anime lo muovo, quante ispirazioni ricevono dallo Spirito Santo e tutto respingono, tutto Mi rifiutano e non fanno nulla! E le anime soffrono nel purgatorio e i peccatori si perdono. (diario, 16-11-1951).
... Ho sete, ho sete di darmi al Signore, di possederlo eternamente. Ma non voglio soltanto darmi; la mia brama è appartenergli e possederlo. Il mio cuore è un pozzo senza fondo. Io voglio, sospiro, bramo che l'umanità intera venga a questo pozzo con tutti i cuori infiammati di amore, a inabissarsi in questo abisso senza limiti.
Io so, conosco e sento che questo pozzo è il Cuore divino. di Gesù, che questo abisso è Dio, perché queste ansie non sono mie, sono infinite, sono superiori alle mie forze. Sono di Gesù, è Gesù che vince, è Lui che soffre, è Lui che ama, è Lui che vive.
Io, da me, sono miseria, tenebre e morte; sempre quel niente che non giunse mai ad esistere, sempre quel niente che mai sbocciò, che mai seppe cosa è la luce, che mai seppe che cosa è la vita, cosicché non diede mai nulla a Gesù, né un sorriso né un sospiro d'amore... ... - Come sempre sono nel tuo cuore, ma adesso in un modo più sensibile. Tu vivi con la Mia vita; soffri con il Mio dolore, ami con il Mio amore. Vivi con la Mia vita perché con essa ti faccio vivere; soffri il Mio dolore perché te lo faccio sentire: sei vittima per ripararmi. Ami con il Mio amore, perché l'ho infuso nel cuore affinché con esso Mi ami e faccia che lo sia amato... - (diario, 23-11-1951).
... Il giorno della Immacolata Concezione, titolo che io amo di più, fu triste per me: molto triste e doloroso. Senza saper vivere e parlare con Lei rinnovai con frequenza il mio voto di purezza. Lo faccio tutti i giorni, ma in questo, non so se posso dirlo, lo feci con più amore, senza sentire consolazione e senza sentire che L'amavo...
Oggi ho avuto la santa Messa in camera: ho chiesto a Mammina di assistervi per me e Le ho detto: - Sono certa che mi porti con Te e così accompagno, come devo, Gesù nella rinnovazione della sua Santa Passione e Morte sul Calvario. - Durante il viaggio, il dolore del cuore mi ha fatto varie volte venire agli occhi lacrime amare... La Mamma addolorata ed agonizzante presso la croce mi straziava il cuore con il Suo dolore, creando radici tanto profonde che i nostri cuori non si sono più separati. Ella ed io avevamo lo stesso dolore ed ambedue lo stesso dolore di Gesù.
In questa mutua unione di dolore, amore ed agonia, Gesù è spirato. Mi è parso che il mio corpo sia rimasto senza anima. È passato un po' di tempo in questa separazione.
Ho ricevuto di nuovo la vita ed ho udito la voce di Gesù: - Abbiate compassione dei Cuori addoloratissimi di Gesù e di Maria. Abbiate compassione! È un dolore infinito. Riparate per tanti crimini e iniquità... Mia figlia, la tua vita è la Mia; è la vita di Cristo crocifisso. Io fui vittima; fui vittima dell'umanità con la mia Madre benedetta. Tu continui ad esserla con Lei e con Me. E' il motivo del tuo soffrire. (diario, 14-12-1951).
« Mio buon padre [Umberto], non sono degna di perdono perché ho con lei molti debiti... Il nostro doloroso calvario non ci consente quasi mai di compiere il nostro dovere. Dopo quattro mesi di sofferenze, Gesù è venuto a prendere l'anima del nostro caro zio e padrino: se ne è partito il 10 ottobre, alle ore 23.
Grandissima la nostra sofferenza: è stata la perdita di un padre. Grazie a Dio è morto come un santo, ben disposto e rassegnato; ed è in cielo. Ma non per questo i nostri cuori hanno cessato di sanguinare e i nostri occhi di piangere. Siamo umane e tanto fragili.
Qui tutto come al solito: sempre dolore, sempre croce in questo calvario ben doloroso.
Ma chi non deve conformarsi e rallegrarsi nella volontà del Signore?... Mi rimane soltanto la speranza nel Signore e l'abbandono nei Cuori di Gesù e di Mammina.
Bramo di essere liberata da questo esilio, ma non vedo il modo di maturare e sarà per questo che Gesù non si affretta. E lei, quando viene in Portogallo? La aspettiamo tutti con ansietà. Sa a chi sto dettando [questa lettera] ? Ad Irene, la figlia maggiore del dott. Azevedo s°, che è qui da noi da oltre un mese, perché ammalata; ella chiede preghiere e saluta, così come il signor dottore e tutti. Saluti, molti saluti da mia madre, da Deolinda, dalle mie cugine e S?ozinha. Non ci dimentichi presso il Signore. Chiedo perdono e la benedizione » (lettera a d. Umberto, 19-12-1951).
... Ah, potessi far capire ciò che è la giustizia del Signore su di noi! Potessi mostrare a tutte le creature ciò che è un'offesa fatta al Signore e quanto meritiamo di essere castigati! Non posso pensare alla mia sfrontatezza quando pecco contro il Signore.
Peccare è crocifiggerlo; è rinnovare la sua Passione. Non voglio essere crudele; non voglio più peccare e voglio soffrire tutto per evitare il peccato, voglio non consentire più che una sola spina vada a ferire il Cuore divino del mio Gesù...
- Mia figlia, ama molto chi molto soffre; sa vivere chi sa soffrire. Figlia cara, il mio divin Cuore è grande, infinitamente grande. E ha reso grande, infinitamente grande anche il tuo. Nel mio Cuore ci sta il mondo intero, vi è posto per tutti i cuori. Ed il tuo, che resi tanto somigliante al mio, serve loro di rifugio. Più ancora: attraverso il tuo cuore passano cuori erranti, cuori che fuggono da me, cuori che hanno smarrito il mio divin Cuore. Per le tue sofferenze, per il tuo martirio, ritornano a Me, giungono a ritrovarmi. Oh, se sapessi, se comprendessi la missione sublime per cui Gesù ti ha scelta, moriresti di gaudio... - (diario, 28-12-1951).
... - Mia figlia, luce e stella eucaristica! Sono stato redentore: sono morto per dare il cielo alle anime, Mi sono fatto loro alimento. Ti ho creata in modo somigliante a Me, ti ho scelta per vittima affinché continui la mia opera redentrice; ho messo nel tuo cuore l'amore, l'amore massimo per la Eucarestia; è per te, è alla luce di questo fuoco che hai lasciato accendere, che molte anime, guidate da questa stella da Me scelta, spinte dal tuo esempio, si trasformeranno in anime ardenti, anime veramente eucaristiche. Povero mondo senza la santa Messa, senza Eucarestia! Povero mondo senza le mie vittime, senza ostie immolate con Me continuamente!
lo voglio, figlia mia, di' che voglio un mondo nuovo, un mondo di purezza, un mondo eucaristico... - ... (diario, 5-11952).
... Mi pare che nessuno mi creda: tutti dubitano di me, tutti mi scherniscono e disprezzano. Ed io, poverella, spaventata dalle sofferenze, ho l'impressione tante volte di cadere nella disperazione. Di qui nasce la rivolta contro Dio, se Egli esiste. Senza volerlo, è vero, ma ho momenti di dubbio sulla Sua esistenza. Se esiste, è per me peggiore di un tiranno. Mi viene questa tentazione: come può Dio consentire che io soffra nel corpo e nell'anima per tanti anni? Poi ecco i dubbi circa l'eternità: meglio godere tutto in questo mondo perché dopo questa vita non v'è più nulla.
O mio Dio, quando lotto così, mi lancio in Gesù e Mammina, Li chiamo e, abbandonata in Loro, dico: - O Gesù, o Mammina, non permettete che io cessi di confidare e sperare in Voi!... Voglio essere vittima e fare la volontà del mio Signore... -
[Finita la Passione sul Calvario], Gesù ha detto al mio cuore: - Quanti avvisi, quanti appelli del mediatore divino! Mentre Gesù sta immolando la sua vittima e la crocifigge continuamente, il mondo crudele continua i suoi sviamenti, continua nella opulenza, nella vanità, nella corruzione: povero mondo, senza la santa Messa, senza l'Eucarestia, senza le mie vittime!... Mia figlia, chiedi la misericordia, la compassione della Santissima Trinità... Il Signore conta su di te. Dal dolore del tuo cuore sbocceranno nuovi virgulti come sono sbocciati dall'albero della croce. (diario, 10-1-1952).
... Ho fame del dolore dell'umanità. Quel dolore è tutto per me, senza essere a mio beneficio. Lo esige da me la Vita divina. lo, da me, mi scoraggio per non poter soffrire e muoio per non saper amare. Quando, nel deserto immenso, il cuore e l'anima mia gridano al Cielo per chiedere soccorso, senza riceverlo né da Dio né dagli uomini, rimango come disorientata e smarrita. Ma la fame della croce e dell'amore a Gesù sorge repentinamente, risvegliandomi nuovi ardori; mi abbraccio con più forza a quanto mi dà il Signore; mi indugio nella seguente riflessione: « Perdonami, Gesù, le mie sfinitezze; perdonami quanto può dispiacerti; dammi la grazia di non offenderti. Ti ho conosciuto così presto e non ho ancora incominciato ad amarti! Quanto sono ingrata! Voglio vivere una vita nuova. Abbi pietà di me ». Ho provato tanta nostalgia di alimentarmi. Senza volerlo, mi causa lacrime; tutto fa parte della mia croce. Benedetto sia il Signore!
Il sangue e gli strumenti dolorosi di Mammina, che Ella dal Suo Cuore ha passato al mio, sono sempre motivo di sofferenza infinita. Il mio cuore deve dare molti, molti virgulti e fare sì che crescano e fioriscano. Ma, poveretta, non sono capace di nulla. Che pena provo di non essere per Gesù e Mammina quello che Essi vogliono e desiderano!
Non so cosa sento inoltre nel cuore: mi pare che abbia dentro qualcuno che, come i pescatori, lancia reti e reti per catturare questo mondo Ammenso di anime'. Quante più reti escono dal cuore, tante più ne ha da lanciare. E quali ansie, infinitamente grandi, di averle tutte colme! Che compito! Che stanchezza incessante! Io abito nelle mie torri, in quelle torri di cui non parlo da molto tempo. Sono all'ultimo piano che è giunto all'altezza massima. Ho paura di abitarvi: là non esiste luce; tutto si spense, morì. Sento che nessuno sa della loro esistenza. Io sono ignorante e sono morte: l'ignorante, nulla dice, e la morte non parla. Che cosa mi aspetta, mio Dio!
Mi pare di avere orecchie in ogni parte della terra e da ogni parte odo voci di dolore e di paura spaventosa. Tutto il mio essere sembra venire punto da una pioggia di spine acute, che lo perforano. Il cuore e l'anima piangono colmi di agonia e la giustizia del Signore mi sotterra, mi sprofonda negli abissi, mi disfa sotto il suo peso.
Ieri passai la giornata fissando l'Orto e bramandolo. A notte, prostrata in agonia, dall'Orto vidi il Calvario, la croce ed i maltrattamenti che mi attendevano. Non mi preoccupava ciò che dovevo soffrire: bramavo volare incontro alla sofferenza per dare la vita. In queste ansie mi lasciai catturare, condannare; assunsi su di me ogni peccato e debito umano... (diario, 18-1-1952).
... Nella notte dal 28 al 29 ebbi una forte tentazione contro la fede, cioè contro l'esistenza di Dio ed altro che non spiego per il timore di scandalizzare. Non so come devo fare e nell'incertezza non dico altro. Molte volte mi venne l'idea di non fare la Comunione; ma come, mio Dio, se solamente Gesù è la mia forza! E poi la paura di dare scandalo nel non fare la Comunione! Ahimè, poveretto chi è così tanto solo!
... - Ascolta, figlia amata! Sta' in pace; riempiti della pace che ti dà Gesù. Quanto hai sofferto è stata riparazione che ho voluto da te affinché, in quella notte e in quell'ora, quell'anima non cadesse nell'inferno. Di' tutto: ti darò il coraggio. Sono lezioni mie, lezioni da imparare e da ricordare per sempre... - (diario, 1-2-1952).