... La lontananza del mio Signore è grande: mi pare eterna la perdita di Gesù e di Mammina, la perdita del paradiso. Vivo anche in una ansietà del Cielo, in un intenso desiderio di fare scomparire il peccato dal mondo perché Gesù non soffra. Solo in cielo verrà conosciuto tutto questo e l'ansia infinita che ho di amarlo.
Senza poter pregare, vado ripetendo in spirito: « Tutto per amarti e farti amare, per salvarti anime, molte anime »... In questa impossibilità di esprimere la sofferenza, sentii che il Cielo mi si avvicinò, che l'azzurro del firmamento mi assorbì e trasportò nell'aldilà, all'incontro di Gesù. Immersa nel Suo amore, presa dalla Sua mano, udii che mi diceva: - Vieni, sposa amata, riposa qui, nel mio amore; ricevi nuova vita...
È il mondo che ti martirizza, che ti succhia il sangue, che ti toglie la vita: il mondo perduto... Lotta, lotta, soffri, soffri! - Il Signore scomparve. Una montagna nera, spaventosa, che giungeva al cielo, mi separò da Lui. Appoggiata alla fede e nelle ansie di amore, salii finché giunsi alla cima. Riuscii a scavalcarla e a passare al di là e trovare nuovamente Gesù: - Mia figlia, vittima dell'umanità, questa è montagna di vizi, crimini ributtanti; distruggila, calpestala, schiacciala con il tuo martirio come la Madre mia benedetta calca e schiaccia la testa del serpente... Fa', mia figlia, che Ella sia amata e Le sia data ogni lode e culto... - ... (diario, 12-3-1954).
... Gesù è venuto, secondo il solito, a comunicarmi la Sua vita. Era accompagnato da San Giuseppe... Gesù mi ha detto: - Ciò che fai alla mia Madre benedetta e al mio padre putativo, lo fai a Me ... - ... (diario, 19-3-1954).
... Non potrò mai dire cosa sentì la mia anima nel giorno 27 marzo, dodicesimo anniversario del mio digiuno completo. Una fame molto forte, infinita, ma non fame di cibo. Era come se avessi il petto ed il cuore aperti e venisse il mondo verso di me, come onde del mare; quante più onde avevo ricevute, tante più ne venivano e tanto più andavo incontro ad esse e tanto maggiore era l'ansia di possederle. La umanità era il mare e tutto quel mare era mio e poteva essere contenuto nel mio petto e nel mio cuore. Ho sofferto amaramente, infinitamente, perché tutto quel mare non entrava in me. Ho sofferto sola, in silenzio... (diario, 2-4-1954).
... Trascorsi l'anniversario dei miei 29 anni di letto [14-4-1925]. Non so dire i tristi ricordi portati da questa data, anche se con gli occhi al Cielo accetto tutto gioiosamente e voglio soltanto la volontà di Gesù... Ho vissuto giorni e ore nella mia vecchiaia eterna e nel compito di scavatore, abbandonandomi fiduciosa nelle braccia di Gesù tramite Mammina, senza minimamente sentire di essere da Loro accolta. Questa notte sono stata male, con le più grandi sofferenze del corpo; non ho potuto dormire. Così mi è stato possibile accompagnare Gesù dalla prigione ai tribunali. Quanto agonizzava la mia anima! L'ho accompagnato anche stamani, ma ero ribelle: chiedevo la Sua condanna. Sono stata io a dargli la morte. Questa stessa mattina, una visita di persona raccomandata è venuta ad aumentare il mio calvario: mi ha lacerato il cuore accennando ad un punto che è il maggior tormento della mia vita. Ho pianto molte lacrime, proprio molte; ma tutte avevano un fine: andare a Gesù. Solo Tu, mio Dio, sai quanto fu grande il mio dolore. Nell'intimo del cuore gridavo costantemente « basta, basta! » e con le labbra dicevo: « Gesù, non basta; tutto ciò che vuoi; sono la Tua vittima ».
Mio Dio, come può essere, se ciò che vale è quello che viene dall'intimo del cuore e non quello che dicono le labbra? Io non volevo che il cuore parlasse e gridasse in quel modo: volevo che dicesse ciò che dicevano le labbra, perché questa era la mia ansia; questo soltanto è ciò che voglio. Non ho altro volere se non quello di Gesù. Non ero io che parlavo così nel cuore; non so chi era che diceva « basta! ». Quanto mi è costata questa lotta! In questa agonia mortale, è venuto Gesù. Mi ha chiamata. L'ho soltanto udito, non L'ho visto. - Vieni, figlia mia, incontro al tuo Gesù! Abbi coraggio, non dubitare che sono lo. Io ti ho scelta, lo ti ho preparata rendendoti simile a Me... Non ti ho detto lo: « Soffri, soffri, lascia che ti umilino e calunnino »? Ricorda ciò che dissero di Me. - (diario, 16-4-1954).
... Quanto mi costa il sentirmi dire che chi mi visita resta scomunicato! O Gesù, sia tutto per Tuo amore e per la salvezza delle anime! Le visite mi causano sgomento: mi pare sentirne nausea. Allo stesso tempo vorrei abbracciare tutti e averli nel mio cuore. Ma tale scomunica danneggerà queste anime?! Non sono qui per la loro rovina, ma per Tuo amore, mio Dio, e per immolarmi per loro. Non dico altro su questo perché non mi sento... (diario, 23-4-1954).
« Mio buon padre [Pinho],
... ho veduto la sua fotografia presa ultimamente: mi ha rattristata il vederla tanto magro; interrompa il lavoro, è necessario che lei riposi molto! Laura, che di tanto in tanto mando a Oporto dai suoi familiari, mi ha detto che anch'essi sono impressionati... Lavorino quelli che hanno più salute. E ora, che dirle di più? Se le forze e la mia ignoranza mi consentissero, non la finirei mai... Quanto bisogno avrei di lei, per aprirle la mia anima, per mostrarle un libro di innumerevoli pagine che ho nel cuore! È un libro che si potrà comprendere e leggere tutto solamente nella luce della eternità.
In esso sono scritte le ansie di darmi, di consumarmi nell'amore di Gesù e di condurre a Lui le anime, tutte, proprio tutte. Non posso consentire che se ne perda neppure una sola. Impazzisco giorno per giorno, momento per momento, per Gesù e per loro.
La mia sofferenza è inaudita, il dolore nel sapere che Gesù è offeso è infinito. Quanto parla questo libro! Che io muoia ogni momento; che io dia il mio sangue sino all'ultima stilla, sino alla fine dei secoli, ma che non sia offeso Gesù, che le anime non vadano all'inferno... E dopo questo, dopo tanti dolori ed amarezze, non trovo nulla in me, mi sento derubata di tutto, senza possedere nulla da dare a Gesù, per consolarlo e ripararlo e per la salvezza delle anime. L'inutilità è stata crudele verso di me.
Devo vivere di fede e di speranza, ma sovente non ho il coraggio di dire a Gesù che credo, come Egli mi ordina tante volte! I colloqui del venerdì sono solo per me: sono colloqui di dolore e di fede; ma mi sembrano illusione. Gesù appare e si nasconde e io rimango come se Lui non venisse; mi rimane appena nell'anima un po' di conforto, ma per poco tempo. Anche se nascosto, è sempre Gesù che vince in me.
Ho sempre sete di soffrire di più per Lui, di dare la vita per Suo amore e per le anime.
Il Cardinale non si stanca di mandarmi benedizioni e parole di conforto; quanto mi è amico! Così pure il canonico Cruz, segretario dell'arcivescovo: venne qui giorni or sono e, dopo avermi confortata molto, mi disse di essere dalla nostra parte e di rappresentare l'arcivescovo. Anche se i nemici sono rabbiosi, sono molto più numerosi gli amici e Gesù veglierà su chi vive soltanto per Lui. Giungerà la nostra ora. Confidiamo, padre, confidiamo. La separazione voluta dagli uomini non è valsa a nulla: Gesù ha unito ancor più le nostre anime. Come sono grandi le cose di Dio! Come è infinito il Suo potere! Sia benedetto!... » (lettera a p. Pinho, 2-5-1954).
... Nell'abisso del mio scavo devo ripetere il mio « credo »; non posso cessare di ripeterlo... « Credo, Signore, che vivo in Te e per Te! Credo che Ti amo, pur senza la minima consapevolezza di amarti. Sono Tua, sono Tua! ».
Il mio sepolcro, quanto parla nel profondo silenzio della morte! Non è a me che parla, ma al mondo ". Non è conversazione di giorni, ma di tutto il tempo. Sento che parla, che dà luce e vita, ma a me niente: non odo, non comprendo niente... Nulla ho detto, nulla so dire; e il mio libro infinito vuol parlare. Io sono il suo leggio`... (diario, 28-5-1954).
... Che nostalgia dei primi sabati, dei colloqui con Mammina!...
Perdere tutte le cose divine, dopo aver perduto le umane; perdere ogni conforto ed appoggio del Cielo, dopo aver perduto ogni conforto ed aiuto della terra! Sto scavando in una profondità che mi spaventa... Sostenere nelle mie mani anche solo l'attrezzo mi affatica il corpo e l'anima, mi causa un grande sfinimento. Il corpo, disfatto dal dolore, risente anche del dolore dell'anima... Vedo il sepolcro, quel sepolcro che mi ha nascosta, quel sepolcro che la morte ha voluto e
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... Verso le 15, improvvisamente si uni in tal,modo il Cielo con la terra che mi fece ricordare ciò che da bambina vedevo: l'impasto che fa il panettiere nel cilindro. Che movimento aveva quella ruota che miscelava tutto! In una stessa massa, il Cielo e la terra. Passai poi ad un'altra regione: tutto era tenebre spaventose; la mistura di quella massa era sempre nello stesso movimento. Gesù non veniva, non veniva; ho sofferto sola. Non avevo appoggio. Dicevo sempre « credo, credo! ». L'ho udito: - Mia figlia, chiedimi
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... Mi sono apparsi Gesù e Mammina in grandezza naturale: i Loro vestiti ed il manto erano color viola; i Loro volti tristissimi mi hanno causato il più profondo dolore. I Loro Cuori mandavano luce che mi faceva vedere tutto. Erano trafitti da lance; da essi sgorgava abbondante Sangue, ma Sangue bollente come acqua che nella pentola gorgoglia. Non posso descrivere la mia afflizione. Volevo raccoglierlo: ho steso i miei vestiti per radunare e conservare tutto il Sangue divino; con esso bagnavo il mio petto: volevo custodirlo tutto in me. - Figlia mia, stiamo contemplando il mondo. Guardiamo il Portogallo, guardiamo le nazioni. Che corruzione, che malvagità, che veleno!
Ho invitato tante volte attraverso le tue labbra a venire al mio divin Cuore, con un completo cambiamento di vita. Ho invitato Io, ha invitato la mia Madre benedetta; non siamo stati ascoltati. - ... Invita, figlia mia, invita, figlia nostra - dicevano Gesù e Mammina contemporaneamente... - Soccorri il mondo! Parla alle anime. -
- O Gesù, farò ciò che mi ordini: dammi Tu la forza. Mammina, sii sempre con me. Perdonate, perdonateci! Ancora una volta, misericordia per il mondo. -
- Invita, figlia mia: dal tuo invitare, dal tuo soffrire, l'umanità riceve molto, riceve molto il tuo Portogallo. Orazione, penitenza, obbedienza al Papa, obbedienza alla Chiesa! -
- Aspetta, Gesù! Chiedi all'Eterno Padre che attenda; prometto di chiedere per Te al mondo la penitenza, la preghiera continua e la purezza delle anime. -
Mentre facevo queste richieste, i miei cari Amori sono scomparsi. Sono rimasta nella mia amarezza a sentire il dolore e l'amarezza dei Loro Cuori e l'amarezza del Papa... (diario, 13-8-1954).
...Improvvisamente venne dall'Alto una luce che mi fece vedere in modo chiaro Gesù e Mammina. Come erano tristi! Piangevano; erano coperti entrambi con manti di azzurro scuro. - O Gesù, o Mammina, non sopporto la Vostra tristezza. - Figlia mia - disse Gesù - siamo in tre nello stesso dolore: il mondo corre verso l'abisso. Orazione e penitenza!
Vi sia purezza! Attenzione alla Chiesa! II Papa raduni i suoi vescovi e questi i loro sacerdoti. Attenzione alla Chiesa! Incominci la Chiesa [a purificarsi] perché non scenda la giustizia del mio Padre. - ... Mammina mi porse un ramo dicendomi: - Eccolo, è nelle tue mani l'ulivo, simbolo di pace... Come il Mio divin Figlio ti ha arricchita di tante cose e di titoli, così Io ti do con Lui in più il titolo della pace. Il Cielo vuole e dà al mondo tutti i suoi mezzi di pace. - Gesù aggiunse: - Figlia mia, è per mezzo tuo che l'umanità tutto riceve. Accoglierà questo invito, supremo appello del Cielo?
Dio o satana? A chi vuol servire? Chi vuole amare? Parla alle anime, figlia mia. Coraggio!... - ... (diario, 20-8-1954).
...Improvvisamente apparve Mammina Addolorata: aveva sulle braccia Gesù morto. Me Lo pose in grembo, mi accarezzò leggermente e si sedette al mio fianco. I miei sguardi non si staccavano da Gesù mentre udivo Mammina.
- Accetta, figlia mia, come ho fatto Io sul Calvario. A Me hanno dato Gesù, morto per l'umanità. A te do l'umanità, morta per il peccato; ma in essa vi è sempre Gesù: vedilo in tutte le anime, contemplalo in tutti i peccatori, nell'umanità intera. Accetta le mie spine; soffri, figlia, soffri; abbi coraggio. Io non ti abbandono, insieme al tuo Gesù. Sei la prediletta del Cielo. - O Mammina, aiutami! Mi viene a mancare tutto. Voglio consolarti e dare a Gesù tutte le anime. - Ella, senza un sorriso, senza una carezza, disparve, e così Gesù morto. Rimasi nella maggiore angustia ripetendo il mio « credo » e il mio « confido »... (diario, 3-9-1954).
...Nella notte dal 7 all'8 ho vegliato; non ho potuto dormire. Dopo le due, perché prima non ne avevo avuto le forze né la disposizione, ho incominciato a presentare gli auguri a Mammina. Che povertà! Non avevo nulla da darle, né Le sapevo parlare. Le ho rinnovato l'offerta di tutto il mio essere: è stata una consacrazione completa; Le ho offerto i cuori e le anime di tutta l'umanità... - Mammina, vorrei meritare tanto in questo giorno da potere strappare dal purgatorio tutte le anime, affinché possano oggi stesso salire al cielo, darti tutta la gloria e l'amore... Accetta il mio sacrificio di non ricevere Gesù Sacramentato, se per caso non verrà un sacerdote a darmelo. - Queste offerte non furono mie: in tutto il giorno ho lottato, per il vuoto indicibile della mancata Comunione, contro una fame di Lui insopportabile. Ricordavo al vivo la richiesta di 20 anni fa [1934]: del mio corpo, di tutto il mio corpo per essere crocifisso...
Senza fede, senza sentirla, e senza sentire il dolore, salii la montagna: non fui capace, nel mio intimo, di ripetere il mio « credo » e di fare un atto di amore. Volevo dire con il pensiero « credo, mio Gesù » ma era una cosa tanto vaga che non giungeva al Cielo: ciò che nasce alla superficie, non vale nulla. Avevo bisogno di dirlo dal profondo, ma non fui capace, tale era la mia sfinitezza. Con molto ritardo venne Gesù: pareva non venisse più; che separazione tremenda! Venne, ma non portò luce, però mi rialzò e mi parlò con dolcezza e con amore. - Figlia mia, sposa cara, sono Gesù; rialzati, abbi coraggio; vieni a Me... I tuoi, figlia mia, sono sentimenti simbolici; il tuo allontanamento da Me è l'allontanamento delle anime. Come possono dire di credere in Me se peccano come se Io non esistessi? Come possono dire di amarmi, nei loro peccati e vizi, rinnovando giorno e notte la mia Passione? Sentimenti simbolici: leggete e comprendete, maestri delle anime! Ripetimi il tuo « credo »; dimmi che Mi ami, sposa cara. Coraggio!... -
... - Ricevi la goccia del mio Sangue divino, la vita che ti dà vita per parlare alle anime. Abbi coraggio, abbiate coraggio. Tu spargi rugiada celeste, semini semente divina. È per mezzo tuo che Mi do al mondo. Parlo attraverso le tue labbra. Sta sorgendo qualcosa di sgradevole; ma non è nulla in paragone del bene. È il demonio rabbioso che vuole bruciare la semente divina; ma insisterà invano. Si faccia preghiera, si faccia penitenza! Incominci la Chiesa! Oh, quante cose deve correggere e perfezionare! Le Case religiose, le Case religiose; frati e suore che non vivono la vita dei loro fondatori. Incominci la Chiesa! Incominci la Chiesa! Vi sia tutta la vigilanza nella Chiesa. Si risollevi il mondo verso di Me. Coraggio, figlia, ripara!... Consola il mio Cuore divino e quello della mia Madre benedetta. Noi siamo con te. Ripeti il tuo « credo ». - Gesù fuggì da me. Mentre si assentava Gli dissi ancora: - Fa' di me ciò che vuoi; Ti raccomando le mie richieste: perdona al mondo, perdona sempre. (diario, 10-9-1954).
Non so come potrò sopportare la mia vita tanto triste e dolorosa. Io non voglio dubitare della protezione del Cielo, perché mai, nelle ore più amare e difficili, mi è mancato il conforto. Ma ora, mio Dio perdonami, ora ho la tentazione viva, molto viva che l'eternità non esiste. Temo di vacillare. Lotto per ripetere il mio « credo », lotto per pensare che il Cielo mi attende, lotto per ricordare tutte le verità, perché, secondo il mio sentire, è tutto una falsità.
Mento a me stessa e agli
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... Quanto più dico, più necessità io sento di dire; ma il libro del cuore si chiude per essere letto soltanto alla luce della eternità ... Ho avuto ieri un regalo di Gesù; l'ho accettato come venuto dal cielo: una lettera del mio padre spirituale. Ha compreso bene lo stato della mia anima e a tutto ha dato risposte confortanti, piene di sapienza.
Fu un conforto per la mia anima immersa in tanto soffrire. Fu un conforto per il mio Orto e anche oggi per il mio Calvario. Senza vivere
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La mia crisi continua: non posso parlare. Tento di riferire le parole di Gesù: il suo colloquio con me. Il mio viaggio al Calvario è stato molto doloroso; il cuore straziato dal dolore ha sofferto immensamente. Tutto il mio essere era un mondo di corruzione e di crimini; tutto il mio essere era morte e questa morte pareva mescolata alla terra e da essa trasportata sulla cima del Calvario. Oh, segreti di Gesù! Quanto ho sofferto!
Con tutto lo sforzo ho ripetuto il mio « credo », i miei atti di fede e di fiducia, senza sentire nulla di vero in me. E’ venuto Gesù: - Mia figlia, coraggio! Ti senti corruzione e miseria perché sei vittima. Ti senti mondo perché ti immoli per il mondo. Senti il dolore infinito perché la tua vita è legata alla Mia. Sei sulla terra e non senti se non dolore... Dimmi, mia figlia, che altro vuoi sentire, se tu non vivi del mondo, ma di Dio, soltanto di Dio? Senti il dolore perché sei vittima; senti il dolore perché fu ed è il dolore opera di riscatto e di salvezza. Alla pentola che è sul fuoco, ora in ebollizione con acqua gorgogliante, ora fredda e gelata, senza fuoco, non importa bollire, non le importa di essere fredda: essa non sente niente, svolge la sua missione al servizio dell'uomo. Tu, a sua somiglianza, sulla fornace divina sei a servizio di Dio e delle anime. Meraviglie, misteri insondabili di Dio! - ... (diario, 5-11-1954).
... A lato di Gesù apparve la cara Mammina, la Mamma Addolorata. Gesù Le lasciò il posto e scomparve: - Mia figlia cara, soffro infinitamente con Gesù per i peccati del mondo. Accetta le mie spine, lasciamele collocare nel tuo cuore, soffri e così consolerai il Cuore della Madre e il Cuore del Figlio. - Accetto tutto, Mammina, per darti gioia. -
In un attimo la Mammina Addolorata si trasformò nella Madonna del Carmine con Gesù Bambino in braccio; e allora continuò: - Parla alle anime, mia figlia, di' loro che ogni cosa chiesta a Gesù in Mio nome e in nome delle anime del purgatorio, anche la stessa conversione dei peccatori, sarà loro concessa. - Il Bambino Gesù si mostrava irrequieto sulle braccia di Mammina; voleva venire a me. Mammina l'accontentò. Venne tra le mie braccia. Egli, molto piccolo, mi baciò, mi accarezzò ed abbandonandosi sul mio petto mi disse: - Mi permetti di rimanere qui? - O Gesù, in modo visibile no; ma nel mio cuore, sì, sempre! Non allontanarti da me. - Rimasi sola. Scomparve insieme a Mammina e io gridai Loro: - Amo Gesù, amo Mammina. Credo, credo eternamente! - In questo colloquio, senza consolazione, il mio credo era sempre più bugiardo... (diario, 12-11-1954).
Se non miglioro [di salute], dovrò desistere dalla mia obbedienza [di dettare]: non per disobbedire, ma perché non posso obbedire. Dovrò soffocare tutto dentro di me; mi sfogherò soltanto con Gesù; soltanto Lui sa il mio sacrificio a parlare, perché non posso, e il mio sacrificio a tacere. Il cuore è colmo fino a traboccare... Anche senza fede, offrii sempre le mie lacrime a Gesù... (diario, 26-11-1954).